Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Eighteen

Non avrei mai detto che avere il cuore spezzato mi sarebbe piaciuto.

Non piaciuto piaciuto, più un "Dio quanto sto male. Uh! Passami altro gelato". Diciamo che è un malessere ben voluto.

Sono dodici giorni e mezzo che i ragazzi si alternano giorno e notte per stare con me, accarezzarmi i capelli fino ad addormentarmi e canticchiare canzoncine stupide per limitare le mie lacrime.

Cercano di distrarmi dal pensiero fisso di Jason e di Layla, delle loro lingue intrecciate e della mia stupida faccia di ragazzina frignona che guarda la scena senza battere ciglio.

Tre settimane.

Il tempo che Jason ha impiegato per afferrarmi il cuore tra le mani e schiacciarlo come fosse un moscerino, soffiando i resti come cenere al vento.

-Hai intenzione di restare sul divano a piangere e mangiare gelato?- Michael entra in sala in boxer e camicia, chiaramente cercando un paio di pantaloni della tuta.

Sposto la coperta dal mio corpo e gli indico la stoffa grigia che mi copre le gambe -Quelli sono miei- inclina la testa e incrociando le braccia sul petto fa sporgere le labbra.

Lo guardo e alzò gli occhi al cielo, coprendomi di nuovo ed ignorandolo. Non sono dell'umore adatto per discutere di certe cose, ma diciamo che non sono dell'umore per parlare di qualunque cosa.

A meno che non si tratti del gusto di gelato o della copertura della pizza che mangerò per pranzo.

-Ashton ti ha fatta restare a casa da scuola per tre giorni di fila, ti ha permesso di entrare in ritardo per due settimane- Calum sbatte la porta del corridoio e inciampa con le lunghe corde del basso che penzolano dallo strumento.

-Non pensi sia abbastanza?- mi guarda e afferra lo strumento più saldamente.

Questa mattina mi ha costretto ad accompagnarlo al negozio di musica, principalmente per farmi alzare il culo dal divano (non voleva che ci fosse la grande fossetta delle mie chiappe sul suo lato di cuscino) e poi perché voleva distrarmi.

Ma io suono il clarinetto (o almeno faccio finta, solo per i crediti del corso) e Jason suona il flauto, e il negozio di musica mi ha solo fatto pensare alle lezioni con la professoressa Christina a ignorare la materia e a ficcare la testa nei tromboni e le dita nei sax.

Quindi, arrivata al bancone (il cassiere aveva un paio di spalle da paura, roba da sbavo) ho posato gli occhi su un flauto traverso e mi sono riempita la faccia in singhiozzi e muco in meno di tre secondi e mezzo.

Le spalle del cassiere (lui non era figo, aveva solo una bella schiena) si sono smontate dalla loro posizione di sono-un-palestrato-e-so-che-mi-stai-guardando-le-spalle e i suoi occhi scuri mi hanno guardata fin quando Cal non ha pagato le sue corde, trascinandomi fuori dalla porta.

Tornata a casa (due ore da questo momento) ero ormai diventata un disastro di singhiozzi e muco penzolante dal naso.

Luke mi ha coccolata fin quando Jhon non l'ha chiamato per raggiungerlo in studio e quando le sue mani si sono disincagliate dai miei annodati (tipo nido di rondini e cacca di piccioni) capelli, il gelato e i film Disney hanno preso il suo posto.

Cenerentola non potrà mai eguagliare un Luke Hemmings, quindi mi sono limitata a guardare Mulan in ripetizione fin quando Calum e Michael non si sono decisi a raggiungermi.

-Sei tipo schifosamente triste- Michael si guarda intorno per qualche secondo in più, poi si lascia cadere al mio fianco, coprendosi con la mia coperta e rischiando di essere incenerito dalla mia occhiataccia.

-E tu sei schifosamente senza pantaloni- replico, ficcandomi in bocca un'altra palata di gelato al limone e fissando il cartone animato proiettato in televisione.

Sento il ragazzo ridere, avvertendo il suo petto tremare e le spalle sussultare contro le mie. Trattengo un sorriso, perché Michael quando ride diventa bello all'improvviso e tu rimani a bocca aperta senza sapere che fare, e mi sforzo di detestarlo.

-La mia coperta- borbotto, afferrandone un lembo e tirandolo verso di me, cercando di coprirmi anche il collo. -Non vedo il tuo nome scritto da nessuna parte- risponde con i denti affondati nel labbro rosso e pieno.

Mi chiedo in continuazione se non usi il mio lucidalabbra, ma quello è Luke, che mi ruba i trucchi per vestirsi da principessa in bagno.

Ha una concezione di divertimento tutta sua, ma Lukey è anche questo e a noi sta bene.

-Perché in questa casa vincete tutto voi? Perché la mia è sempre l'ultima parola?- le sue sopracciglia si aggrottano e il suo sguardo si scurisce.

Sono sicura che non stia parlando della coperta, ma è mia ed è di lana, quindi la tiro dalle sue mani fin quando non mi trovo imbacuccata in tre metri di stoffa.

-Cosa intendi dire?- Lecco una punta di gelato dal ferro del cucchiaio e sollevo lo sguardo a Michael, che guarda Mulan con intensità, come se da lei dipendesse la sua intera vita, o come se volesse scoprire se anche nei cartoni le giapponesi hanno le tette piccole.

La seconda è più da Michael.

-Sono sempre l'ultimo a sapere le cose- sbuffa e mi si accoccola contro.

Giuro che sembra un gattino quando fa così, ma diventa appiccicoso, schifosamente insicuro di se stesso e triste.

Ha la faccia che grida "consolami" ma io lo odio proprio per questo: non sono brava nel consolare le persone.

Così, resto in silenzio e lui che lo sa, perché mi conosce, apprezza il mio silenzio e ricambia con il suo.

-Luke ha detto che è gay a tutti. Ma non a me- riflette ad alta voce, prima sussurrando a se stesso e poi alzando il tono di voce.

Calum entra dalla cucina, con un pacco di biscotti tra le mani e la bocca piena di pasta frolla -L'ha detto ad Ashton per primo, io neanche dovevo saperlo. L'ho origliato e io l'ho detto a Gil.- fa spallucce, come se la sessualità di Luke non contasse nulla.

Luke infondo è il nostro migliore amico e se sia gay o etero a noi non cambia nulla, ma per Michael, è tutto un'altro discorso.

-Non snobbarla questa cosa- guardo Calum e lo ammonisco leggermente con lo sguardo -ti ricordo che Michele e Luca si contavano i nei maligni nel letto qualche settimana fa. Nudi come vermi gay che fanno sesso in un letto di seta verde- sorrido a Michael e lo guardo arrossire.

-Ci contavamo i nei maligni- ribadisce lui, sussurrando tra le dita e sui palmi delle mani.

-Il momento più fantasticamente eccitante di tutta la mia vita sessuale- sento aggiungere poco dopo dallo stesso sommesso tono di voce.

Caccio la lingua e mi ficco un dito in bocca, voltando le pupille al soffitto e fingendo conati di vomito.

-Ti ricordo che sei tu quella che si è fatta fottere da un ragazzino con i blue jeans- immusonito si alza e si chiude a chiave nella sua stanza.

Sbuffo e mangio altro gelato, fingendo di guardare Mulan, aspettando invece di sentire il suono di spari di pistola e granate esplose provenire dalla sua amata XBox.

Se inizia a giocare prima delle tre e un quarto, significa che sta davvero male.

-Questa settimana è tutto un piangere e sbattere porte- commenta il moro, sedendosi al mio fianco e continuando a smanettare con il plettro sulle corde mezze fissate del suo basso.

-Mh- commento svogliatamente.

So che il "piangere" è riferito a me in prima persona e questo mi da particolarmente fastidio.

Non sono mai stata la ragazza che piange per ogni minima cosa, figurarsi per un ragazzo.

La piagnucolona è sempre stata mia sorella Bil, ma ecco cosa succede a voler intraprendere una vita indipendente a centinaia di km dal proprio paese di origine. A sedici anni, per giunta.

Si diventa più vulnerabili, insicuri e ci si sente soli.

E questo è inevitabile.

Sono sensazioni che ti assalgono al primo passo all'interno dell'aereo porto, quando ti guardi intorno cercando la rappresentante della scuola ospite e non trovi nessuno.

L'ansia e la paura di essere rimasti completamente soli.

la sorpresa di trovarti davanti tuo padre confezionato nel suo completo da venditore di appartamenti (con la cravatta della domenica e la camicia da cerimonia).

La delusione di vederti trasportare dal dormitorio in cui saresti dovuta essere (per abituarmi all'idea di vivere in una scuola mi ci erano voluti tre mesi e mezzo) ad una grande villa nel quartiere benestante di Los Angeles.

Sarò pure una contraddizione, in fondo chi è che si sente deluso nello scoprire di dover condividere l'esperienza di un trasloco del genere con la propria band preferita?

Ma io mi ero già organizzata nelle mie cose.

I miei viaggi da fare, l'appartamento (camera) da pagare con i miei soldi, guadagnati col mio nuovo lavoro. Avevo tutto pronto, all'interno della mia valigia, e poi mi sono vista i sogni sgretolati davanti.

Rimpiazzati da un sogno ancor più grande.

Vivere con i 5SOS.

E chi l'avrebbe mai immaginato? Che in un anno a malapena mi sarei sentita così legata a persone di cui conoscevo solo la musica?

Eppure è successo, così come mi sono innamorata per la prima volta, e così come mi sono sentita heartbroken (giuro che non trovo altre parole) per la prima volta.

E tutto questo potremmo dire che fa schifo, come potremmo dire che è dannatamente bellissimo.

Sono punti di vista.

Ogni situazione deve essere considerata in almeno due modi (Nonno Giacomino mi ha rotto il cazzo con questa tiritera dal giorno della mia nascita e anche ora, a volte, mi chiama nel cuore della notte per rinfrescarmi la memoria) ed è arrivato il momento per me di ri-considerare il modo in cui Jason mi ha fatta sentire nelle passate due settimane.

-Mi dispiace- non avevo davvero l'intenzione di dirlo.

Le parole mi escono di bocca con tanta facilità che quasi mi prenderei a sberle da sola -per tutto- mi volto verso Calum, che mi guarda con i suoi occhioni marroni spalancati.

E chi se l'aspetta una Gil che di punto in bianco inizia un discorso simile?

-Per le passate due settimane, per il modo in cui vi sfrutto sempre- però c'è da dire che vi fate sfruttare anche troppo facilmente -per tutte le volte che scoppio e non riesco a star zitta- tipo adesso.

-per quando Ashton cucina i broccoli e io li butto a terra senza neanche assaggiarli -a parte che se ci provassi, credo morirei.

-per ogni volta che litigo con Michael e lui si chiude in camera sua, così tocca sempre a voi rimediare al mio posto, perché sono troppo orgogliosa-.

-Questo capiterà una volta sola nella vita Calum, sei sicuro che vuoi interrompermi?- lo fisso intensamente e lui stiracchia un sorriso, scuotendo la testa e facendomi segno di continuare.

-Ecco, appunto- incrocio le gambe e sposto la coperta in modo che anche lui ne sia coperto.

Il suo corpo si fa vicino e io sussulto, sentendomi strana e nel modo in cui non dovrei decisamente sentirmi nei suoi confronti.

Se ora mi fermo non ricomincio più.

Parla cazzo. Quando non dovresti spari sempre le cazzate più inappropriate e ora non riesci a muovere la lingua? Sei davvero inutile Gil Ternazzi.

-Mi dispiace per tutte le volte in cui ti chiamo per farti venire a scuola, solo perché non ho voglia di far lezione, ma sono sicura che neanche a te dispiace avermi a casa.- schiaccio un'occhiolino sbilenco e lui ridacchia, incoraggiandomi a proseguire.

-Per quando giochiamo a dadi e mentre ti giri ne capovolgo uno per farti perdere- ora sono sicura che mi uccide, solo per questa cosa dei dadi -ma sono competitiva e lo sai- quindi presumo che possa perdonarmi senza agganciarmi all'attaccapanni per l'elastico delle mutande.

-Potrei andare avanti all'infinito, perché con te, con voi ragazzi, dovrei scusarmi sulla mia intera esistenza e già riassumere un anno e sei mesi è deprimente, figuriamoci sedici.- sbuffo e caccio fuori il sorriso più convincente che riesco a mettere su.

Combatto contro me stessa per non abbassare lo sguardo e mollare il suo, intenso, e le sue pupille nere che danzano sul mio viso.

Mi fa sentire in soggezione quando fa così e non mi piace.

Ma non sono una frignona e non sono una stupida bambina che si fa spezzare il cuore da uno stupido ragazzino con i Blue Jeans, così alzo il mento e continuo a guardarlo.

Se non distoglie lui lo sguardo, allora resteremo incatenati in questa posizione per un bel po' di tempo.

E io so trattenere la pipì per cinque ore di fila.

-Con me non funziona- il calore del suo corpo si fa più presente e una delle sue mani si posa sulla mia mascella, abbracciando la mia guancia con un palmo delle sue mani.

La felpa gli copre le braccia muscolose (ho sempre avuto una fissa per le sue braccia) ma io continuo a guardarlo dritto negli occhi (ho avuto ossessione anche per quelli).

-Cosa non funziona? Il "chi ride prima"?- alludo al gioco di sguardi che ci stiamo scambiando da cinque minuti buoni ormai. Non ho mai lavorato tanto di cervello ed espressione facciale.

Ora esplodo.

Ci saranno interiora di Gil praticamente ovunque e Luke mi ucciderà con una sedia quando vedrà il suo tutù per Halloween completamente macchiato di sangue.

Da dove stracazzo viene tutto 'sto disagio?

-Smettila di fissarmi. Sto fangirlando più intensamente del dovuto- borbotto, cercando disperatamente di non pensare alla forma del suo corpo.

Potete anche far finta di non aver zummato sul suo culo nella foto che Luke gli ha scattato tre mesi fa in cucina, ma sappiamo entrambe che abbiamo abbondantemente sbavato sui pixel delle sue chiappe.

-Non funziona con me il discorso dei "mi dispiace"- giuro che se si avvicina un po' di più mi sentiranno in Burundi bestemmiare in Hawaiiano.

Ricordate le due settimane rimasta a casa per colpa di Jason?

Potrei o non potrei aver esagerato un po'. Beh cazzo! Per una volta che posso far credere a qualcuno che il mio cuore esiste davvero, perché non approfittarne?

Il gelato e le lacrime ci sono state, le carezze e il moccio anche, ma il tutto non è durato altro che tre giorni e quattro ore.

Poi ho capito quanto ridicola ero, cercando di star male per una persona che non merita nulla di me.

Perché son stata male i primi dieci minuti, il resto è stata delusione e sfogo, a maggioranza.

E sarò anche Gil la puttana senza cuore, o la stronza che passa da un ragazzo all'altro in meno di sei minuti, ma tutto ciò a cui riesco a pensare è Calum.

Le labbra di Calum.

Il naso di Calum.

(Il culo di Calum).

Le braccia di Calum.

Il cuore di Calum.

(L'uccello di Calum).

E giuro, anche se a Dio non ci credo poi troppo, giuro sui sandali di Gesù Cristo, che le sue pupille sono anche più belle di quanto lo sono quelle di Jason.

-Se vuoi rimorchiarmi dovrai impegnarti un po' di più-.

Si alza dal divano e mi lascia un bacio sulla fronte, sculettando per il corridoio e fischiettando allegramente..

Dannato Calum Hood.

Dannatissime pupille di Calum Hood.




Non sono sicura di ciò che ho scritto, ma non ci penso nemmeno a cancellare e/modificare questo capitolo.

Come Gil, ho scritto quello che pensavo nel momento in cui lo pensavo, e credo sia meglio questo che un capitolo visto e rivisto 50 volte.

Luke si è dichiarato gay ad Ashton, ma in teoria (grazie a Calum ficcanaso e a Gil chiacchierona) anche al resto della band.

Cosa ne pensate?

Votate e commentate le vostre parti preferite.

GRAZIE PER I 20.8 K

STO URLEGGIANDO MALISSIMO.

MA MALE MALE MALE MALE.

-Gil




Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro