Capitolo 47: Scelte impulsive
ELEONORA
Non so davvero cosa mi sta portando a stare qui su questo scooter abbracciata a lui. Eppure sento che sto facendo la cosa giusta, ma vorrei capire se a guidarmi è il mio istinto o il mio cuore?
Le emozioni che ho provato questa sera sono state davvero troppo intense per me.
L'umiliazione subita alla festa mi ha fatto davvero tanto male. Poi ritrovarmi per caso da Emanuele e scoprire le tante affinità che ha con il mio passato è stata davvero una sensazione che non so definire. Ora sento il cervello in tumulto, vorrei un po' di pace, un po' di tranquillità e questa sera è in lui che voglio trovare tutto ciò.
Sbaglio?
Non lo so, so solo che mi sento fortemente attratta da lui. Da quando l'ho incontrato la prima volta a scuola, non ho smesso di pensarlo e nonostante il suo comportamento da stronzo e il mio inutile tentativo di provare a 'sostituirlo' con Davide, lui è comunque sempre stato presente nei mie pensieri.
Con la testa poggiata sulla sua schiena inalo il suo profumo, sa di cuoio e spezie, sa di buono. Sento il suo respiro regolare, le sua spalle sono ampie e accoglienti, mi sento al sicuro. Vorrei che questo contatto tra noi non finisse mai.
Lo scooter viaggia lento, sicuramente ha capito che io con questo mezzo non ho molta dimestichezza. Già montarci è stato un problema, figuriamoci quando si fermerà e per forza di cose dovrò scendere.
Un'altra figura di merda!
Chissà dove mi porterà, spero in qualche bel posto in riva al mare, magari a guardare le stelle...
No, mi sale la nausea! Ma cosa cazzo mi metto a pensare? Io e lui che guardiamo le stelle? Non lo vedo il tipo che si interessa all'astronomia quando è con una ragazza, e in tutta sincerità neanche io poi sono così sentimentale. Da quando in qua sono diventata così melensa e romantica?
Da quando hai perso la testa per lui?
Taci coscienza del cazzo! Io non ho perso la testa per nessuno. Mi piace e basta!
È tremendamente arrapante e sono davvero curiosa di sapere cosa altro potrà riservarmi approfondire la conoscenza con lui. Ho ancora ben impressa nella memoria la scena del bacio tra lui e quella del suv... Ecco in quel senso vorrei proprio approfondire!
Intanto che continuo a fantasticare mi accorgo che abbiamo imboccato una stradina laterale e ora siamo fermi davanti all'ingresso di un locale. A mala voglia allento la presa sui suoi fianchi. Cazzo, mi tocca scendere. Mi esce una vocina sottile quando con imbarazzo gli manifesto questa mia richiesta. Dio che vergogna, ma si può essere così impedite da non essere neanche capaci di scendere in autonomia da uno scooter?
Certo che alla mia domanda avrebbe anche potuto rispondere con un tono un po' meno strafottente. L'ho sempre pensato che fosse stronzo, ecco questa ne è la conferma. Anche se impercettibilmente ho avuto la sensazione che si trattenesse anche un po' dal ridere. La sua risposta saccente però ha risvegliato il mio amor proprio, mi sono aggrappata alle sue spalle e in attimo sono abilmente scesa senza combinare casini.
Continuo a cercare di darmi un contegno lisciando le grinze di questo cavolo di vestito che mi sembra essere ogni momento più corto. Oscillo la testa per risistemare la pettinatura e lo scopro a guardami attento. Sembra incantato da questo mio movimento, infatti ora è lui che è ancora seduto allo scooter e mi fissa con uno sguardo che mi fa sentire uno strano formicolio nelle gambe. Due pozzi color cioccolato, profondi e luminosi che scrutano curiosi ogni mia mossa. Ho la sensazione di avere tutta la sua attenzione addosso, con lo sguardo e come se soppesasse ogni centimetro della mia persona.
Piantala di guardarmi così Maestri! Cazzo hai in quegli occhi?
Perché ora sei sceso dallo scooter e mi stai a distanza? Perché non mi vieni vicino e che ne so, mi abbracci? Cosa ho? Non ti piaccio? Eppure mi era sembrato il contrario. Voglio sentirti vicino, voglio che mi tocchi! Voglio le tue mani addosso, come prima, quando sullo scooter mi hai accarezzato la gamba.
Eleonora! Ma sei proprio una spudorata? Ma non ti vergogni a pensare queste cose?
Mi guardo intorno quando entriamo nel locale. "Last beach"... Ultima spiaggia. Nome di grande fantasia e inventiva, sorrido tra me e me.
Lui sembra essere a casa sua, saluta gente, sorride a tutti sicuro di se. Mi presenta il barman Saverio, sono vecchi amici, lo deduco dal tono dei loro discorsi. Quando quest'ultimo gli dice che è libero il suo 'angolo preferito' mi viene proprio da storcere il naso. È facile fare due più due: quante se ne sarà portate qui in riva al mare, sotto queste tende bianche e sopra questi divani sommersi da morbidi cuscini azzurri?
Dio che nervoso!
Sei per caso gelosa Eleonora?
Cara coscienza del cazzo, per questa sera hai definitivamente rotto i coglioni! Già ti avevo avvisata in precedenza, vedi di metterti buona buona in un angolino del mio cervello e non intervenire fino a nuovo ordine!
Beh però sono troppo curiosa e quindi glielo chiede se viene qui spesso. La domanda non lo sorprende e mi piace la sua sicurezza nella risposta. Ammette sincero che qui è a casa sua. Ma uno strano senso di agitazione mi viene quando inizia a farmi domande sulla mia vita. No calmino, le mie cose sono mie e tali rimarranno a lungo. Non parlo a nessuno della mia vita privata, specialmente poi a uno che se ne esce con un discorso sui genitori che fanno bene a essere severi. Ma chi sei? No per favore, spero vivamente che stia scherzando. Ma neanche il Don metterebbe in fila una sequela di cazzate del genere. Mi sta davvero facendo agitare.
Ti prego Maestri non mi deludere, non sei così vintage vero?
Ma perché invece di sparare stronzate non ti avvicini e mi baci? Dio che voglia ne ho! Questa smania di toccarlo non mi passa. Mi sento troppo agitata. Qui per me inizia davvero a fare troppo caldo.
Ma cosa avranno da guardarmi lui e il barman quando chiedo la birra nel bicchiere di vetro? Mi fa schifo bere alla bottiglia e peggio ancora con il bicchiere di plastica. Ma perché vi sembra così strana questa cosa? Forse sono un po' troppo 'Greta Thunberg'? E poi, inquinamento a parte, per me la birra ghiacciata va bevuta nel bicchiere di vetro, magari anch'esso appena tirato fuori dal freezer. Meno male che questo non l'ho detto, mi avrebbero presa per pazza.
Sicuramente questo starà pensando ora che mi fissa. Se non mi distraggo giuro che sono io a prendere l'iniziativa e a saltargli addosso. Mi sento come se fossi sottoposta a una lenta tortura senza fine. Averlo qui a qualche centimetro da me e non poterlo toccare. Troppe sere nel mio letto, guardando le sue foto su insta, ho immaginato come sarebbe stato...
Provo a distrarmi prendendo una sigaretta dalla pochette. Guardo l'ora sul telefonino, perfetto sono ancora le dieci, posso stare tranquilla, non è tardi.
Aspiro avidamente il fumo che mi pizzica leggermente la gola e questo respiro profondo è come se desse un attimo di pausa al battito impazzito del mio cuore. Più lo guardo e più mi rendo conto che mi piace e che la mia capacità di resistenza a non toccarlo si sta piano piano esaurendo.
Ecco, se poi inizia a rollare una tabacchella io davvero vado fuori di testa.
Quando lo vedo inumidire la cartina con il tocco della lingua davvero sto per perdere il controllo.
Ma cosa cazzo mi prende?
Con la mano cerco sul tavolino l'accendino, vedo brillare la fiamma e mentre lui si avvicina per accendere, sento il battito del cuore pulsare nella gola e nelle orecchie. Senza neanche rendermene conto, lo lascio cadere e mi avvicino a lui allungando la mano per toccargli le labbra.
Cazzo se sono morbide, troppo!
Ho voglia di assaggiarle e non me ne frega un cazzo se lui non si decide. Lo faccio io.
Con la lingua le sfioro piano e finalmente capisce. Il nostro non è un bacio normale, è una lotta. Le sue mani si insinuano nei mie capelli per attirarmi di più, poi scendono sulla schiena in una carezza profonda. Le bocche quasi si scontrano. Cerco la sua lingua con prepotenza, la trovo e inizia una sfida a rincorrerci. Dio come sa di buono. Intreccio le mani dietro la sua nuca, lo voglio vicino. Finiamo lunghi distesi sul divano, lui mi sovrasta totalmente, mi fa sentire piccola e vulnerabile, tremo.
Lo voglio e me ne strafotto che la cosa sia così evidente. Da troppo tempo non provavo sensazioni così forti. Lo so che sono solo una ragazzina, ma purtroppo il mio rapporto con il sesso non è mai stato normale. Le mie esperienze precedenti mi hanno segnata sicuramente, ma certo non mi hanno fatto desistere dal desiderio di provare sensazioni nuove.
A pelle sento che lui è la persona giusta per me, sento che posso fidarmi. I suoi occhi non mi mentono e quando li guardo mi sento al sicuro.
E anche quando ci interrompe l'arrivo delle nostre bibite, io continuo a fissarlo, perché ho voglia di riprendere esattamente dove siamo stati interrotti.
Non gli stacco gli occhi di dosso anche quando con troppa meticolosità verso la birra nel bicchiere. So benissimo che non la berrò neanche, è l'ultimo dei miei desideri in questo momento, e infatti dopo il primo sorso, la poggio sul tavolino.
Come se aspettasse solo questo, in un attimo afferra la mia mano e mi attira verso sé. Trovo quasi naturale montargli su a cavalcioni. Sento il suo respiro fermarsi quando la mia intimità va a contatto dei suoi jeans. Mi scappa un gemito che soffoco tra le sue labbra.
Quando poi sento le sue mani salire sulle mie cosce, insinuarsi sotto il vestito per toccarmi il culo e poi gli slip, non riesco a trattenere un gemito più forte. Lo desidero e sento che anche per lui è lo stesso.
Lo so che forse corro troppo, che dovrei conoscerlo meglio, che dovrei pensarci su, ma in questo momento non me ne frega un cazzo.
Forse mi pentirò di questa scelta impulsiva, ma ora proprio non ho voglia di riflettere, ho solo una tremenda voglia di lui e non mi rendo neanche di quello che dico, quando, quasi ansimando, poggio la mia fronte alla sua e sulle labbra, sussurrando, lo supplico di portarmi via.
Beh voi cosa avreste fatto nei panni di Eleonora?
Sicuro tra i due c'è una fortissima chimica a livello fisico, e per il momento questo va bene a entrambi.
Vedremo tutta questa passione dove li porterà...
Grazie ancora per l'affetto che mi dimostrate capitolo dopo capitolo!
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