Inaspettata ora di poesia
(Vorrei approfondire questa bellissima parte di oggi, giornata nera in tutto il resto)
Oggi mi hanno dato una supplenza in una classe quinta di ottici, una di quelle che hanno i banchi disposti a ferro di cavallo come se tutti potessero abbracciarsi con lo sguardo (cosa che hanno fatto davvero tra loro, che meraviglia).
Quello che amo di questo lavoro è il poter entrare ogni giorno in piccoli ecosistemi o, per meglio dire, universi in fase di crescita e sviluppo, ognuno con la propria ramificazione di relazioni e con un le relative difficoltà e divergenze.
La giornata è stata difficile, più che mai, ma quell'ora mi ha scaldato il cuore. E forse sapete che le casualità sono le più belle fonti di felicità.
Sento due ragazze che ripassano e una dice all'altra: «Non capisco cosa sia l'alliterazione...», al che io mi intrometto: «Scusate ma ho sentito che state parlando di un argomento che ho molto a cuore. Sono un po' ossessionata dalle figure retoriche, ecco... Vi serve una mano?» e loro mi sorridono entusiaste, confidandomi di avere una verifica l'ora successiva.
Così prendo una sedia e mi accoccolo in quello che è da sempre il mio angolino di felicità: la poesia.
Alle superiori mi prendevano sempre un po' per pazza per questo, e forse si capisce perchè (e perchè mai dovrebbe piacere la poesia a 15 anni?), ma le ore di poesia per me hanno sempre avuto quel ruolo di "ora di sollievo" come solo un bagno caldo con il temporale fuori sa essere.
E così ho passato un'ora accanto a loro, aiutandole a memorizzare le figure di suono e di significato, cercando di dare loro gli strumenti per riuscire a scovarle nei testi complessi, portando esempi come Levi e Celan, che non ho mai dovuto ripassare dato che ho i loro versi scolpiti nella memoria come epigrafi.
Vedere i loro sorrisi e la loro soddisfazione nel comprendere e risolvere i loro dubbi è stata una gratificazione unica. Mi sono sentita proprio quell'insegnante che sogno di essere, ovvero quella che sta vicina, non che porta terrore.
Alla fine dell'ora mi hanno detto: «Grazie mille, prof! 🥹». Quelle tre parole, dette come sono state dette, hanno squarciato il mio cielo uggioso di un catastrofico giovedì.
Sto iniziando ad amare le ore a disposizione, perchè è tramite esse che sto mettendo a disposizione non solo me ma anche tutta l'esperienza che ho maturato in questi anni in cui trionfava solo questo sogno: quello di insegnare.
❤️
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