E così da ieri i miei ragazzi sono in stage. Non è facile per me, anche se un momento di riposo in cui posso studiare senza ansia non è un male.
Eppure, non so perchè, c'è qualcosa in loro che mi ha fatta innamorare ancora di più dell'insegnamento. Forse i loro sorrisi quando prendono un buon voto in storia perchè sentono di esserselo meritato. Sorridono come non mai, questi miei ragazzi. Hanno il sorriso di chi, nelle difficoltà, riesce ancora a vedere la luce. E io voglio essere un po' parte della loro luce, rapptesentando una persona che crede in loro come pochi altri nella loro vita, e di questo sono molto sicura.
C'è chi non coglie, certo: non è tutto rose e fiori. Però posso dire di essere soddisfatta della differenza che sto facendo lì dentro.
Anzi, oserei dire... Non so se posso dirlo, non sono mai stata pronta a dirlo nella mia vita, ma... Sono fiera di me. Di tutto: di come sto affrontando ogni cosa, della vita che mi sono permessa di vivere con tanti sacrifici e impegno, di non aver mai mollato nè per quanto riguarda me nè loro in questo momento.
Sto crescendo tanto assieme a loro e sto imparando tanto su di me e sul mondo.

Mi hanno fatto capire che mancherò loro durante lo stage, e mi hanno chiesto se anche loro mi mancheranno. «Tantissimo» ho risposto, ed è vero.
Perchè che venerdì è senza quel gruppetto che mi chiede sempre: «Ora è con noi?» sapendo benissimo che non è così ma vogliono sperarci comunque?
Che scuola è senza i loro sguardi stanchi, le loro storie inenarrabili, i loro occhi che trasudano pianto che vorrebbero nascondere?

Mi mancheranno eccome, ma adesso penso a pianificare il loro rientro e il mio futuro nella scuola. Chissà se passerò il concorso. Chissà come andrà il resto di quest'anno.
Chissà quanto mi cambierà tutto questo o quanto mi ha già cambiata.

In tutto questo, l'ho detto.
Sono fiera di me.