05.IL PRIMO GIORNO
Quel giorno, mi alzai con l'intento di scrivere ai miei genitori.
Presi carta e penna e mi diressi verso la Guferia, dove avrei potuto scrivere in santa pace.
Mi sedetti sul muretto al confine della torre, attenta a non cadere, e cominciai.
'Cari mamma e papà,
potete dire allo zio di star tranquillo, sono in Serpeverde. James mi ha già accolto a modo suo ed ho già fatto una nuova amicizia...
Mi dispiace, ma anche questa volta non si tratta di una ragazza, anzi, é il migliore amico di James..... si chiama Leo, é il nipote di un amico del nonno, Seamus Finnigan.... è molto gentile.
Riguardo alle lezioni, oggi ho la prima ora buca, poi iniziamo con Difesa Contro le Arti Oscure, la mia preferita (insieme a Pozioni!), che fortuna!!'
PAFF!
Mi girai di scatto, spaventata. Leo mi guardava con un espressione divertita, probabilmente per la mia reazione. Stava raccogliendo un sacchetto di 'Mangime per Gufi e Civette', che avevo visto al 'Serraglio Stregato' quando avevo preso Sawi, la mia gatta.
''Scusa, non volevo spaventarti..''
''Non ti preoccupare..... Per chi é il mangime?''- chiesi-''Hai un gufo?''
''No, una civetta, Luna.... vuoi che te la presti per il messaggio??''
''Grazie, molto volentieri...''- e ricominciai a scrivere.
'In questo momento, Leo si trova qui accanto a me e mi chiede di salutarvi anche da parte sua. Non vedo l'ora di presentarvelo!!
Ora dobbiamo scendere in Sala Grande per la colazione....
Un bacio,
Aly
P. S. Il gufo con cui arriverà la lettera é di Leo, dato che Sawi, in quanto gatta, non sa ancora volare.'
''Molto carina come lettera.... andiamo ora??''- mi disse lui.
''Certo, anch'io ho un po' di fame''
Mentre scendiamo le scale, noto che Leo sta pensando a qualcosa che, vista la sua espressione, sembra importante.
Poi, d'un tratto, mi prende il polso e si blocca proprio davanti al portone della sala.
''Aly''- inizia lui -''ti andrebbe di fare una passeggiata con me, dopo colazione? Tanto la nostra prima ora é libera...''
A quelle parole mi sento avvampare.
''Ok...''- rispondo, e gli sorrido. Lui ricambia, poi mi prende la mano ed entriamo.
Quando arriviamo al tavolo, vedo James con in braccio quell'odiosa di Giuly. Lo salutiamo ci sediamo accanto a lui.
''Mmmmh... Leo, vedo che hai già trovato qualcuno per il Ballo di Halloween...''- inizia James.
''Quale ballo???''- chiesi io.
''Quello di Halloween, cuginetta, non te l'aveva ancora chiesto??''
''Cosa dici J. ? Secondo te uno come Leo va al ballo con una come lei??- disse Giuly, con la solita vocina stridula.
''Glielo volevo chiedere dopo per conto nostro.''- gli rispose Leo, zittendo la fidanzatina maleducata del mio povero cugino (che inoltre era anche brutta)-'' Comunque sì, uno come me ci va al ballo con una come lei.... soprattutto se è come lei...''- e mi fece arrossire.
''Ma come siamo sdolcinati.... amico, guarda che se continui così, al ballo ci vai con un pomodoro, non con mia cugina... io rinuncerei...''
''Almeno lui non esce con una maleducata del genere... eh, James? O preferisci che ti chiami J. ??''- ed uscii dalla Sala Grande, seguita da Leo.
Non sopportavo quando mio cugino mi trattava così, parlando di me come se non ci fossi.
Non mi fermavo. Leo mi prese il polso e mi fermò.
''Aly, non lo ascoltare.... ma... stai piangendo?''
Sì, stavo piangendo. Perché, negli anni passati, ogni santissima volta che qualcuno mi chiedeva di uscire, saltava fuori alla fine con una scusa qualsiasi e non veniva. Stranamente sempre dopo aver parlato con James.
''Scusa, Leo... è solo che avevo paura che, dopo aver sentito James, avresti fatto finta di avere un impegno e mi avresti detto che non saresti venuto alla passeggiata...''- e continuai a piangere.
''Hei... no... stai tranquilla che non lo farò mai io.... anche perché mi perderei di sicuro una mezz'ora stupenda.''- disse, asciugandomi le lacrime.
''Lo pensi davvero?''
''Certo... ora però andiamo in sala comune, ti tranqillizzi e poi inziamo le lezioni, ok?''- disse lui.
''Mmmh... e se uscissimo nel parco??''
Lui annuì ed uscimmo. Fuori, nonostante l'imminente Autunno, c'era ancora un po' di sole. Ci dirigemmo verso un grosso albero frondoso e ci sedemmo all'ombra. Io appoggiai la testa alla spalla di Leo e lui mise il suo braccio attorno alla mia vita. Sarei potuta rimanere così per sempre.
''Aly....''
''Sì?''
''Alla fine... per il ballo... beh, ci vieni con me?''
''Certo. Però stai attento, sarò orribile..''
''Non è un problema... per me sei bella lo stesso.''
Io arrossii -''Ehm... dobbiamo andare a lezione...''- mi alzai ed andai a prendere i libri.
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L'aula era uguale a come l'aveva descritta mio padre. In fondo ad essa, una grande cassa che, dai movimenti che faceva, conteneva un essere. Eravamo Serpeverde e Tassorosso. Notai Sara in un angolo che mi salutava, stringendo la mano a Mario.
''Chissà cosa c'è in quella cassa..''- disse un ragazzo di Tassorosso.
Io risposi: ''Mi sembrerebbe un...''
''Molliccio?''- completò una voce fin troppo familiare.
Io e mio cugino ci voltammo. Lui diventò rosso come un peperone, mentre io rimasi a bocca aperta.
Scorpius Hiperyon Malfoy, nonché mio zio e padre di James, si avvicinava a grandi passi.
''Sì, proprio così, è un Molliccio.''- continuò, ignorando gli sguardi interrogativi del figlio -''Mi presento, sono Scorpius Malfoy. Quest'anno sarò il vostro insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Mettetevi in fila e preparatevi per affrontare le vostre paure. L'incantesimo è semplice: ''RIDDIKULUS!''
Ripetemmo l'incantesimo in coro. Dopo ci mettemmo in fila indiana ed il "Professor Malfoy'' aprì la cassa.
La prima della fila era una ragazza di Serpeverde che non avevo ancora conosciuto, a seguire la Parkinson, Mario, io, James e Leo.
Al turno della Parkinson, apparve un'enorme unghia rotta, a quello di Mario, un enorme lupo bigio (che io trovavo splendido), al mio, un uomo vestito di nero con una maschera che gli copriva il volto (lo trasformai in un vestito da carnevale).
Quando mi fui congratulata con James per aver sconfitto un'adirata zia Rose, osservai il Molliccio di Leo: un grosso lupo che ululava ad una luna bianca come il latte. A quel punto, mi ricordai dove avevo visto quegli occhi gialli.
Decisi di non parlarne subito con Leo, quindi, alla fne dell'ora, ci dirigemmo verso l'aula di Divinazione.
Scoprii, con mia grande sorpresa, che la professoressa Cooman insegnava ancora nella scuola. Dovevamo iniziare le foglie di tè. Nella tazza di Rebecca (eravamo insieme a Grifondoro) trovai una specie di sole, significava felicità. Beata lei... a me trovò un simbolo che significava una cosa come 'litigio, grande dispiacere'.
La solita fortuna.
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