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02.OLLIVANDER!

''Ciao Aly...''- disse lui.

''Ciao''- risposi io. Mio cugino non poteva essere più diverso dallo zio Scorpius. Aveva il suo carattere, ma i capelli rosso sangue e gli occhi colore del cielo erano della zia Rose.

'' Stai bene?''- chiesi.

'' Sí, tu?''- sorrise.

''Tutto bene.. allora come va, Malfoy? Vedo che sei qui per una nuova uniforme...''

''Chissà da cosa l'hai capito!''- disse sorridendo e indicando con un cenno il padre, che trafficava con uniforme squarciata sul retro -''Tu? Ti hanno ammesso a scuola?''

''Sì''- risposi.

Il padre lo chiamò. Si girò, pagò l'uniforme e, dopo avermi salutata, se ne andò.

Tornai a rivolgermi ad Anna, che sembrava palesemente sorpresa.

''Cosa c'è??''- le chiesi, stupita da tanta incredulità.

''Niente... solo che lui a scuola parla solo con il suo migliore amico, oppure per rispondere alle domande dei professori.... è strano che parli con te come se fossi.... un'amica.''- rispose calma.

''Beh, sì... siamo sempre stati molto amici. Ma ricordati che rimane mio cugino.''

''Sì, ok, ma anche David, Rebecca e Julie sono suoi cugini...''
''Però con Rebecca ci parla... del resto non é mai stato molto loquace con tutti..''
''Se lo dici tu.... comunque non è una cosa normale....''- ribatté lei.
Decisi di lasciar perdere.

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''Wow! Neanche ci fosse lo sconto totale su tutti i volumi scolastici!''

''Non avevo mai visto tanta gente tutta in una volta....''

Eravamo appena uscite dal 'Ghirigoro' per comprare i libri e c'era ancora una massa enorme di gente.

''Andiamo a prendere la tua bacchetta da Ollivander e torniamo a casa??'- propose Anna.

''Certo''- e ci incamminammo.

Appena entrammo, il nipote del signor Ollivander ci accolse e ci venne incontro.

''Buongiorno signorina Paciock e..... signorina Potter. Dovete prendere la vostra bacchetta??''

''Solamente io, grazie.''

''Bene bene bene.... cominciamo con questa.''- e mi mostrò varie bacchette, senza successo e causando molti danni. Per esempio mandai a fuoco un angolo della sua scrivania e rovesciai un vaso pieno d'acqua in testa ad Anna.

Dopo aver ''spento la scrivania'' il giovane Ollivander mi mostrò una bacchetta molto semplice.

''Legno di noce nero, tredici pollici, nucleo di corda di cuore di drago, non flessibile...''- disse.

La provai.

Ne scaturirono scintille di un verde quasi fluorescente, che mi avvolsero.

L'avevo trovata, quella era la mia bacchetta.

Ora non rimaneva che partire, poco tempo dopo.
Uscimmo dal negozio e, dopo essermi scusata con il signor Ollivander per la scrivania, mi diressi verso casa.

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