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Capitolo 36

Per qualche strano motivo, per la maggior parte del viaggio fino a quel momento, eravamo rimasti in silenzio.

O meglio, non avevamo fatto un piccolo gruppetto per chiacchierare su ciò che era successo o meno.

Minho era seduto con Jorge nella cabina del pilota, Teresa e Thomas erano seduti uno dalla parte opposta dell'altro, lanciandosi ogni tanto qualche sguardo piuttosto imbarazzato.

Gli unici a comportarsi in modo quasi completamente normale, eravamo io e Newt.

Forse perché ormai ne erano successe così tante in così poco tempo, che tutta quella situazione era praticamente normale per noi.

C'eravamo isolati da tutti, seduti contro un angolino, accoccolati gli uni agli altri.

Come ormai era solito fare.

Lui era preoccupato per il bambino, per ciò che probabilmente gli stavano facendo in quel posto troppo distante ormai, ma provava a distrarsi accarezzandomi i capelli e dicendo qualsiasi cosa gli passava per la testa.

‹‹ Dici che Minho sa cos'è successo? ›› domandò di punto in bianco, in seguito a qualche istante di silenzio che forse cominciava a pesargli.

Avevo capito cosa intendeva con quella domanda, e a dire il vero, era la stessa cosa che mi stavo chiedendo anche io.

‹‹ Non credo... ›› risposi infine, ricevendo un sospiro da parte sua

‹‹ Pensi che dovremmo dirglielo? ››

‹‹ No! ›› risposi quasi allarmata, girandomi rapidamente verso di lui ‹‹ assolutamente no! Non spetta a noi, spetta a Thomas! ››

‹‹ Penso che incolperebbe anche te per non averglielo detto, Liz... C'eri anche tu quando è successo ››

‹‹ È più facile che m'incolpi per non aver fatto nulla per impedirglielo e per averli abbandonati... ›› sospirai a quel ricordo, che fu quasi un pugno allo stomaco.

Abbassai lo sguardo sulle mie mani. Per un attimo, le immaginai piene di sangue. Del suo sangue.

Era un'immagine veramente brutta nella mia testa, quel ricordo così macabro che mi procurava i brividi. Strinsi i pugni di colpo, sollevando lentamente lo sguardo verso di Thomas. Fu come se in quel momento il mio odio nei suoi confronti si fosse rinnovato. Non riuscivo a perdonarlo per quel gesto. Allo stesso tempo, però... era Thomas. C'era sempre quel contrasto di emozioni e sentimenti nei suoi confronti.

‹‹ Liz? ›› la voce di Newt mi fece destare dai miei pensieri, costringendomi ad abbandonare la vista di Thomas per portarla su di lui. Forse era inutile ormai provare così tanto odio verso di Thomas, visto che Newt, ora, era lì con me, che mi stringeva a sé come se fossi il suo unico tesoro prezioso.

‹‹ Sì? ››

‹‹ Hai mai pensato all'eventualità che tutto ciò che è successo ultimamente, fosse una semplice ennesima variante della C.A.T.T.I.V.O.? ›› domandò con uno sguardo assorto, come se ci stesse pensando attentamente.

Corrugai la fronte, scuotendo la testa ‹‹ cioè? ››

‹‹ Pensaci un attimo... Dopo che sono morto, il virus si è assorbito da solo e la cura ha funzionato del tutto, rendendomi un mune, giusto? ›› cominciò a giocare con una ciocca dei miei capelli, come se quel gesto lo facesse concentrare meglio ‹‹ e se fosse una semplice mossa della C.A.T.T.I.V.O.?

Ci hanno già imbrogliati una volta, facendoci credere di essere al sicuro... chi ci dice che non l'abbiano fatto una seconda volta? E chi ci dice che Jillian sia morta sul serio? Ci dissero già una volta di non credere a tutto ciò che che vediamo...››

‹‹ Mi fido di Jillian, non l'avrebbe mai fatto... lei odiava la C.A.T.T.I.V.O.. Mi piacerebbe credere al fatto che non sia morta sul serio... e questo vale per tutti gli altri ››

per un attimo, Newt rimase in silenzio a fissare il vuoto, poi schiuse le labbra, prendendo un breve respiro.

‹‹ Già... hai ragione... ›› spostò le braccia attorno alla mia vita, poggiando il mento sulla mia spalla poco dopo ‹‹ secondo te, se avessimo recuperato il corpo di Alby, saremo riusciti a riportarlo in vita? ›› quella domanda mi spiazzò. Per un attimo boccheggiai stupita.

Ci pensai per qualche istante.

Sarebbe stato possibile? Non potevo sapere in quali condizioni avremo trovato il suo corpo.

‹‹ Non lo so ›› risposi, ma poi scossi la testa ‹‹ non credo... insomma... è morto da tanto tempo, Newt... ›› dire quella frase risultò più difficile di quanto potessi immaginare.

Più per il fatto che sentii Newt trasalire, che per il resto.

Alby mancava anche a me. Sopratutto il suo modo severo d'imporsi, ed il fatto che come Leader, tutto sommato, non fosse tanto male, anche se era alle prime armi.

‹‹ Mi ha salvato la vita ›› disse di colpo, con un tono quasi spezzato ‹‹ avrei voluto fare il tentativo di restituirgli la sua... anche se non voleva vedere questo schifo... durante la mutazione, delirava.

Lui sapeva cosa c'era qui fuori. Lui sapeva tutto... Anche se sicuramente i dolenti gli hanno distorto un po' le cose, ma...››

Minho entrò nella stanza trascinandosi dietro una sedia, con Jorge a seguito, battendo le mani con convinzione, ed in questo modo interruppe la frase di Newt. In ogni caso, avevo capito cosa voleva dire.

‹‹ Okay, facce di caspio, chiamo un adunanza. Mettetevi in cerchio. ›› disse, poggiandosi le mani sui fianchi.

Newt mi guardò incuriosito, per poi girare gli occhi e sorridere con fare nostalgico ‹‹ credevo che non avrei mai più sentito la parola "adunanza" in vita mia ›› sussurrò, lasciandomi un bacio sulla guancia e dandomi una spinta delicata per farmi spostare, così da potersi alzare e, appena lo fece, mi porse la mano per aiutarmi.

Minho si sfregava le mani in modo impaziente, guardando la faccia dei suoi amici, mentre Jorge aiutava loro a disporre delle sedie e i divani in modo concentrico, così da poterci guardare tutti in faccia mentre parlavamo.

Prendemmo tutti posto, compreso l'uomo che, in teoria, doveva guidare la berga.

‹‹ Hai messo il pilota automatico, immagino ›› dissi riferendomi all'uomo, sedendomi tra lui e Newt, che si girò a guardarlo.

‹‹ Ovviamente, hermana ››

‹‹ Bene così, ora che siamo tutti in cerchio, e sono passate diverse ore dalla felice riunione di famiglia, è ora di avere qualche delucidazione. ›› cominciò Minho ‹‹ cominciamo da Teresa ››

‹‹ Perché proprio io? ›› domandò lei, corrugando la fronte.

Per qualche strano motivo, sentii una sensazione di tensione prendere il sopravvento sul mio corpo, e così cominciai a cercare una posizione più comoda sulla sedia, nella speranza di camuffarla.

‹‹ Perché sei accanto a me, poi lo farà Thomas, poi Newt, Beth, Jorge e infine io. Comincia. ››

Lei sospirò in modo rassegnato, poi si portò i capelli dietro l'orecchio, abbassando lo sguardo per non guardare nessuno in faccia. ‹‹ Cosa volete sapere? ››

‹‹ Comincia col dirci come caspio fai ad essere viva. Ti è crollato un edificio addosso. ››

‹‹ Già ›› sussurrò Thomas, alzando poco dopo lo sguardo verso Newt, che si accasciò contro la sedia. Il suo sguardo mi diede una morsa allo stomaco. Era carico di pentimento e confusione, ed per una attimo, provai pena nei suoi confronti.

‹‹ È complicato da spiegare. Non sono al corrente di tutto. ››

‹‹ Abbiamo tutto il tempo di questo mondo, caspio! ››

‹‹ Minho, è complicato sul serio ›› s'intromise Newt ‹‹ a dire il vero... siamo in tre ad essere morti e praticamente resuscitati, qui dentro ››

‹‹ Newt... ›› sussurrai quasi per rimproverarlo. Sapeva che non spettava a lui dire la verità.

Thomas, a quelle parole, si strinse nelle spalle, abbassando lo sguardo come non volesse incrociare quello di nessuno.

‹‹ Sì, so che Thomas ti ha sparato, Newt, non fare l'egocentrico, fa parlare prima le signore ›› Minho scosse la mano in modo indifferente, lasciando intendere all'amico che per ora la sua storia non gli interessava.

Newt sgranò gli occhi, guardandomi con aria interrogativa.

Nell'arco di qualche secondo, cambiai posizione circa cinque volte, rischiando di cadere alla sesta volta. Quindi Minho lo sapeva? In un certo senso, quello mi liberò da quel peso.

‹‹ Tu lo sapevi? ›› domandò Newt in modo stupito

Minho guardò l'amico con una punta di rammarico, squadrandolo poco dopo ‹‹ Sì... e non di certo grazie a te, Thomas o Elizabeth. È fantastico vedere che i tuoi migliori amici ti nascondono le cose. Sul serio, grazie!›› rispose Minho, lanciando occhiatacce ad ognuno di noi, e poco dopo batté le mani ‹‹ okay, ho capito... niente turni, io parlo, ma poi rispondete alle mie domande. Bene così? ››

‹‹ Basta che ti sbrighi, mi sto annoiando ›› brontolò Jorge.

Allora, Minho si poggiò allo schienale della sedia, poggiando le mani dietro la testa ed incrociando le gambe in modo del tutto naturale, quasi come se stesse raccontando una storia vista e rivista, rilassate e tranquilla.

Prende un respiro profondo, poi cominciò, schioccando la lingua ‹‹ In sintesi, Io, Jorge, Brenda, Thomas ed altri Muni avevamo raggiunto un luogo sicuro dove stare. Abbiamo attraversato un pass verticale e poi l'abbiamo distrutto, in modo che nessuno potesse più uscire o entrare da lì. Eravamo... al sicuro, diciamo. E fin qui tutto bene... Ma ovviamente era tutto un falso.

In poco tempo la situazione ha cominciato a precipitare. Brenda era diventata strana.

Si comportava in modo ossessivo nei confronti di Thomas, tant'è che cominciavo a chiedermi se lo lasciasse in pace almeno quando andava in bagno... anzi... ›› cambiò posizione, poggiando i gomiti sulle proprie ginocchia e sporgendosi verso Thomas, che immaginò subito la natura della domanda che l'amico gli stava per porre ‹‹ riuscivi ad andare in bagno senza la piccola Stalker? ››

‹‹ finiscila Minho ›› borbottò Thomas, sollevando un sopracciglio ‹‹ non era così appiccicosa ››

‹‹ Sì invece, era persino riuscita a farmi rimpiangere la presenza di Teresa ››

‹‹ Ehm, grazie...? ›› rispose lei, e Minho le fece l'occhiolino in modo quasi sincero, poi scosse le spalle, facendo capire che eventuali ulteriori commenti li avrebbe apertamente ignorati.

‹‹ Comunque, continuando la mia sintesi piano piano sono cominciate a saltare fuori cose che avrei preferito non sapere.

Come ad esempio il fatto che Brenda ha fatto il doppio-gioco sin dall'inizio... non che non lo sospettassi, sia chiaro. Solo che averne la conferma è stato più difficile di quanto immaginassi. Ho provato ad avvertire Thomas, ma era impossibile riuscire a comunicare con lui, con quella faccia di sploff petulante attaccata. Ricordate il chip che ci siamo fatti togliere a Denver? ››

‹‹ Sì ›› risposi ‹‹ immagino già che Hans non ha levato proprio un caspio ››

‹‹ Esatto! E poi ha potenziato quello di Thomas. Tutto ciò che abbiamo fatto, è stato ovviamente studiato a tavolino, e l'affascinante Brenda, da brava vipera, ha svolto il suo ruolo da pedina. E questa faccia da pollo c'è cascato come tale.

Così, quando provai ad avvertirlo di ciò che è successo, Thomas si rifiutò di credermi e cominciammo a litigare... finendo anche col pestarci a vicenda. ››

Thomas sbuffò, incrociando le braccia contro il petto ‹‹ continuerai a rinfacciarmelo per il resto della mia vita? ››

‹‹ Fino a quando la cosa mi divertirà. Adoro quando ho ragione. E ti devo un pugno sul naso. ››

‹‹ Okay, finitela di fare i fidanzatini voi due ›› sbottò Newt, sollevando il volto al soffitto ‹‹ va avanti. ››

‹‹ E poi niente, Io e Jorge siamo scappati e la storia è finita. ››

Newt sollevò un sopracciglio, schioccando la lingua ‹‹ Okay, ma come caspio avete fatto a scappare se il pass verticale è stato distrutto? E sopratutto, perché Jorge? ››

Jorge si sistemò sulla sedia ‹‹ Io Non ho fatto il doppio-gioco così a lungo, come Brenda, e non mi aspettavo che lei scendesse a patti con la C.A.T.T.I.V.O. pur di salvarsi il culo. Credevo che fosse cambiata sul serio dopo avervi incontrati e conosciuti, invece non si è fatta condizionare... è rimasta fedele al lavaggio del cervello che quelli della C.A.T.T.I.V.O. le hanno fatto.

Tanto di cappello per l'ottimo lavoro effettuato. Ad ogni modo, hermani, era come aver raggiunto il paradiso... ma non eravamo soli, ed ovviamente c'era un modo per entrare ed uscire.

Ed io ho abbastanza esperienza in questo campo da capire quando qualcosa non va. Era tutto fin troppo perfetto per non essere finto. Ci vogliono prove concrete per convincermi, non belle parole e belle prospettive. In poco tempo ho trovato un passaggio segreto attraverso un albero della foresta ››

‹‹ una sorta di pass verticale ›› intervenne Minho

‹‹ Che portava ad un vicolo sotterraneo che conduceva fino all'hangar del braccio destro. Dove oltretutto ho trovato la mia bellissima Berga. ›› concluse Jorge, battendo una mano sul pavimento come se volesse accarezzare il veicolo ‹‹ poco dopo ho cercato Minho e gli ho detto cosa avevo scoperto... ››

‹‹ E perché non da Brenda? ›› domandai ‹‹ eravate così uniti... ››

‹‹ Perché avevo notato che c'era qualcosa che non andava in lei, Chica ››

‹‹ Capisco... e come avete scoperto che faceva il doppio-gioco? ››

‹‹ Nel posto dove ci trovavamo, c'erano alcune scacertole. Erano ben nascoste, e molto più veloci di quelle che c'erano nella radura. L'ho vista parlare con una di queste. O meglio, all'inizio pensavo che che stesse parlando da sola, ma poi ho visto quell'affare metallico. Brenda si teneva in contatto con i superiori tramite le scacertole, non avendo altro modo di comunicare con loro. Lo faceva di notte, quando Thomas non poteva vederla e quando lui dormiva. Ripeto: lo teneva sempre sotto controllo. ››

‹‹ Dopo aver scoperto queste cose, senza farmi vedere, sono entrato nella sala di controllo e ho acceso uno dei computer, per vedere se c'erano telecamere di sorveglianza nel posto dove eravamo.

Poi ho controllato le mail, perché volevo scoprire se comunicavano con terze persone e lì ho trovato una mail della comunicazione di servizio dove si dichiarava che i muni erano sani e salvi, nonostante la cianografia fosse fallita e blablabla... Era da parte della cancelliera Ava Paige che... in teoria è dalla nostra parte. ››

‹‹ Sì, conosco Ava, è una tipa in gamba ›› intervenne Newt

‹‹ Parla la passato ›› lo corresse Jorge ‹‹ È improvvisamente sparita dopo aver lasciato il messaggio alla C.A.T.T.I.V.O. ››

‹‹ Sparita? Come sarebbe a dire "sparita"? ››

‹‹ Che non si sa che fine abbia fatto, ma queste sono cose successe dopo la nostra grande fuga.

Volete sapere come abbiamo fatto? Semplicemente abbiamo chiesto a mister "soggetto ideale" di fuggire con noi ma si è rifiutato, in cambio, però, ci ha concesso di fuggire di notte e ci ha promesso che avrebbe tenuto la bocca chiusa. Cosa che giustamente ha fatto. ››

Thomas aveva lo sguardo rivolto verso il basso, con un aria carica di sensi di colpa.

Solo in quel momento, guardandolo meglio, notai che due grosse occhiaie gli cerchiavano gli occhi castani.

‹‹ Come hai fatto a scoprire di Newt? ›› domandò poco dopo, con un tono basso, poi sollevò gli occhi verso l'amico.

Lui, in risposta, sbuffò ‹‹ Jorge ha rubato un portatile per tenere sotto controllo i movimenti del braccio destro e della C.A.T.T.I.V.O., in modo da assicurarsi che nessuno ci venisse a cercare.

Appena siamo andati via, ho voluto leggere la comunicazione di cui mi aveva parlato Jorge, e lì, ho letto delle comunicazioni dei soggetti importanti deceduti, con la spiegazione della loro morte.

Spiccavano in modo evidenziato il soggetto A1, schiacciato dalle macerie durante la fuga, e il soggetto A5, sparato dal soggetto A2 ››

‹‹ E dopo aver letto questo, il signorino ha quasi spaccato il computer a terra. ›› fece notare Jorge, in un vano tentativo di smorzare la situazione.

Minho aveva lo sguardo puntato su quello di Thomas, come un predatore pronto ad assalire la preda.

‹‹ Perché l'hai fatto? ›› domandò di punto in bianco ‹‹ perché mi hai mentito per tutto questo tempo? Come caspio hai fatto a convivere col fatto di aver ucciso il tuo migliore amico? ››

Minho si alzò di scatto dalla sedia, afferrando Thomas per il bordo della maglietta, che non oppose alcun tipo di resistenza. Si limitava a guardare l'amico.

Per un attimo, sperai vivamente che Minho gli tirasse un pugno in faccia.

Capivo la sua rabbia ed in un certo senso volevo assecondarlo, alzandomi e colpendolo io al posto suo.

Allo stesso tempo, capivo che non era stata una scelta di Thomas, e che l'aveva fatto, in un certo senso, per il bene di Newt.

‹‹ Calmati Minho! ›› lo riprende Jorge, pronto ad alzarsi, ma Newt lo anticipò, poggiando la mano sul petto dell'amico e spingendolo lievemente.

Non c'era stato bisogno di una spinta più forte, o di strattonargli la mano per costringerlo a mollare la presa.

Minho, semplicemente, si girò a guardarlo. Aveva gli occhi lucidi. Non aveva ancora digerito la notizia, nonostante avesse Newt davanti, vivo e vegeto. Per lui, sicuramente, leggere quella frase era stato un brutto colpo.

‹‹ È colpa mia. Sono stato io ad implorarlo di farlo. Ero in preda all'eruzione, e non volevo vedere i vostri sguardi di compatimento e pena nei miei riguardi, e tanto meno volevo essere d'intralcio. È brutto perdere il controllo lentamente. ››

Minho contrasse la mascella, guardando l'amico, e lentamente mollò la presa, permettendo a Thomas di sistemarsi la maglietta e di riprendere il suo posto sulla sedia, incrociando lo sguardo di Teresa, che si sforzò di sorridergli.

‹‹ Potevamo fare qualcosa ›› disse in un sussurro ‹‹ qualsiasi cosa. Anche mettere a soqquadro la C.A.T.T.I.V.O. per tirare fuori una caspio di cura ››

‹‹ Non potevamo fare nulla, invece. È stato meglio così. La C.A.T.T.I.V.O. sapeva cosa stava succedendo, e sono venuti a prendermi subito dopo che cono morto. Non è vero, Liz? ››

Annuii, sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio ‹‹ beh... "subito dopo" è un parolone... ma sì, sono venuti a recuperarti.

Minho, è la verità... è stato Newt a dire a Thomas di spararlo. Credimi, vorrei tirargli un pugno in faccia quanto lo vorresti tu. Ero lì quando è successo, e... Thomas aveva un aria per niente felice del gesto. Ma forse guardare al passato ora è inutile. Newt è qui. Siamo tutti qui!

E questo lo dobbiamo all'Eden. O meglio, a Jillian... e che ci piaccia o no, anche a Nathan. È merito loro se Newt e Teresa sono qui ››

Minho sgranò gli occhi, corrugando la fronte mentre ascoltava le mie parole ‹‹ che caspio è l'Eden? Un'altra associazione di pazzi rincaspiati che pretende di dominare il mondo incanalando il virus dentro un barattolo? ››

‹‹ L'Eden è... era, molto di più. ›› Minho si sedette sulla sedia, guardando Jorge

‹‹ Tu lo conosci? ››

‹‹ Non può conoscerlo. ›› risposi, anticipando l'uomo ‹‹ Nessuno lo conosceva, era segreta e agiva come parassita a spese della C.A.T.T.I.V.O..

Noi eravamo con loro prima che si ci trovaste al braccio destro. Poi la base è stata distrutta... ››

‹‹ Quindi questo "Eden" ha trovato una cura? ›› domandò Thomas ‹‹ ed è reperibile? ››

‹‹ Sicuramente è andata persa con la distruzione della base ›› rispose Teresa ‹‹ siamo rimasti pochi superstiti... e chissà dove sono ora. Jillian è morta, Nathan è con il braccio destro ››

‹‹ E con loro c'è il bambino ›› sussurrò Newt

‹‹ Il bambino... il soggetto AB1 ›› disse Thomas ‹‹ era con voi, giusto? Quando stavate scappando hanno detto che con i "prigionieri della C.A.T.T.I.V.O." c'era il soggetto AB1, ossia il nuovo soggetto ideale che era stato sottratto alla C.A.T.T.I.V.O.››

‹‹ Sì, esatto... L'avevamo chiamato Chuck ››

Lo sguardo di Thomas divenne gelido nel sentire quel nome, in un vano tentativo di mascherare il miscuglio di emozioni causati dai ricordi che, chiaramente, gli divoravano l'animo ogni volta che riaffioravano.

Restammo in silenzio per diversi minuti, dopo quella conversazione. Ma bastarono per farci capire che, ormai, eravamo tutti dalla stessa parte. Non c'era bisogno di ulteriori conferme, ma chi aveva qualcosa da chiarire, doveva farlo privatamente senza dare show pubblico.

Così, ci dividemmo di nuovo tutti. Thomas, Newt e Minho si allontanarono a parlare di ciò che era successo, e nonostante la distanza, riuscii a vedere che sul volto dei tre, principalmente c'era un sorriso.

Teresa era sdraiata sul divano a guardarli con aria assorta, ed io, invece, decisi di raggiungere Jorge che era tornato nella cabina del pilota.

‹‹ Jorge? ››

‹‹ Hermana ››

‹‹ dove andremo adesso? ››

‹‹ È la prima cosa che ti viene da dire, dopo che sei sparita per tutto questo tempo? ›› domandò con un tono d'astio. Fece più male di quanto potessi immaginare. Per tutto quel tempo, sotto sotto, avevo dubitato anche di lui. Eppure ora era lì, e sentivo di potermi fidare ciecamente di lui.

‹‹ Mi dispiace per Brenda ›› provai a dire, ma ricevetti un occhiata sarcastica e divertita da quella frase.

‹‹ Non mentirmi, so che la odiavi ›› disse ridendo, poi fece le spallucce ‹‹ comunque, bimba, stiamo andando da una mia vecchia conoscenza che in questo momento si trova a Lakewood, non troppo distante da Denver ››

‹‹ Quindi è fuori dalla zona protetta? ››

‹‹ Denver ha smesso di essere protetta dal momento in cui gli spaccati sono riusciti ad entrare, bimba. E poi, Huan se la sa cavare benissimo da solo. Prima di lavorare alla C.A.T.T.I.V.O. era un militare. Ed ora come ora, ci serve una mano per disattivare totalmente i chip nella testa dei ragazzi. Huan è l'unica persona a cui affiderei totalmente la mia vita ››

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