Capitolo 35
Rivedere Minho, e sentire la sua voce, fu come un tuffo nel passato ed un ritorno a casa dopo tanto tempo. Oltre al fatto che ci aveva appena salvato il culo da quelle persone. Gli corsi in contro, cogliendolo abbastanza di sorpresa con un abbraccio che, sulle prime, sembrava non sapere nemmeno se ricambiare o meno. Era il solito Minho.
‹‹ Ohw, ecco, impara Newt! Dovresti fare così quando non vedi i tuoi amici da tanto, non cacciarli via! ››
‹‹ Chiudi il becco, Minho ››
‹‹ Oppure "Grazie Minho per averci salvato il culo" ››
‹‹ Potete smettere di litigare per un caspio di secondo e pensare al fatto che dobbiamo uscire da qui? Se scoprono che Minho ha steso le guardie ci friggono il cervello! E quelle scariche elettriche non li terranno paralizzati ancora per molto! ›› sbraitò Teresa, stringendosi le braccia attorno al petto.
‹‹ Per prima cosa, il nostro gergo non fa per te. Seconda cosa, per quanto mi faccia schifo darti ragione... hai ragione ›› Beh, era un passo avanti.
Teresa fece ruotare gli occhi verso il soffitto, mentre Minho, invece, scioglieva l'abbraccio e ci fece cenno di seguirlo.
Aveva già cominciato a camminare, quando Newt diede un finto colpo di tosse per attirare la nostra attenzione.
‹‹ Aspetta! Io devo recuperare il bambino! ››
‹‹ Il bambino? ›› domandò Minho, tornando indietro e sgranando gli occhi ‹‹ che bambino? ›› indicò prima lui, poi me, spalancando la bocca ‹‹ che caspio avete fatto in mia assenza? Ehi, ma poi, non ci vogliono circa nove mesi per far nascere un rampollo? Sono diventato zio? Oh no, aspetta, in teoria fratello maggiore. Dovevate adottarmi. Mi avete mentito! Solo perché sono un po' cresciuto ››
‹‹ Ti sto per tappare la bocca con un calzino puzzolente di una delle guardie. ›› sbottò Newt, massaggiandosi le tempie come se le mille domande di Minho gli avessero provocato il mal di testa.
Così, prima che a Newt venisse l'impulso di stendere l'amico con un pugno, mi intromisi nel discorso.
In effetti non potevamo andare via senza il bambino, sopratutto se non sapevamo con precisione cosa gli avrebbero fatto.
‹‹ Nathan è andato via con un bambino in braccio. No, Minho, non è chiaramente nostro figlio.
È uno dei soggetti dei test... Storia lunga, ti spiegheremo più avanti, ma dobbiamo ritrovarlo e portarlo via con noi ››
Minho assottigliò lo sguardo.
Per un attimo, pensai che stesse ragionando sul posto dove avrebbero potuto portare il piccolo, ma invece storse il naso e scosse rapidamente la testa, trasformando la sua espressione in una confusa.
‹‹ Chi caspio è Nathan? ››
neanche il tempo di rispondere che partì subito la sirena d'allarme.
Vidi Newt che si tirò leggermente le punte dei capelli, sussurrando un imprecazione.
Quello era il campanello d'allarme che ci diceva che il tempo delle chiacchiere era terminato... il problema, era che il bambino era ancora distante e non sapevamo come andarlo a recuperare.
‹‹ Sentite, mi dispiace per il bambino, ma qui non possiamo rimanere! ›› disse Minho, alzando la voce per farsi sentire, poi afferrò la mia mano e guardò gli altri due ‹‹ dobbiamo andare via da qui o ci impallineranno senza troppe preoccupazioni su chi ha il culo più bello. E, scusate, ma il mio è – ››
‹‹ Abbiamo capito Minho, corri! ›› sbottò Newt, afferrando – contro la sua volontà – la mano di Teresa per assicurarsi di averla con sé.
Per un attimo mi sorpresi di quel gesto, poi ricordai che forse l'aveva fatto più per me che per un interesse personale.
Sapeva che non avrei sopportato la perdita di qualcun altro.
‹‹ Conosco una piccola scorciatoia. Spero che non vi faccia schifo la puzza di benzina ››
corrugai la fronte e lo guardai, arricciando il naso.
"Non fare domande di cui non vuoi sapere veramente la risposta" mi dissi, e poi, dopo essere stata nella tana di Gervaso e Rose, l'odore di benzina era un profumo privilegiato.
Praticamente, dopo una lunga corsa nei corridoi, Minho ci fece passare in quello che a prima vista sembrava l'entrata del condotto di areazione. Invece si rivelò essere un passaggio per le fogne che, a detta sua, ci avrebbe condotti più avanti verso l'hangar.
Nella mia testa mi domandai a che caspio servisse una grata contro il muro che dava alle fogne.
O meglio... Ex fogne, ora utilizzati come canali per tenere la benzina che poi sarebbe finita nelle berghe e negli elicotteri del braccio destro.
Avevamo i piedi immersi dentro questa. Sperai che nessuno pensasse che ci siamo cacciati lì dentro, perché se qualcuno avesse provato a sparare contro il liquido, saremo esplosi in meno di qualche secondo.
Ma non potevano essere così suicidi, sarebbero morti con noi.... Anche se d'altronde stavamo parlando del braccio destro.
‹‹ Okay, mentre stiamo andando fuori da questo buco di posto, qualcuno di voi tre dell'Ave Maria potrebbe farti la cortesia di spiegarmi perché siete ricercati da metà mondo – o comunque ciò che ne resta –? ››
‹‹ Siamo fuggiti dalla C.A.T.T.I.V.O. ›› tagliai corto. Non mi andava di raccontargli proprio tutto per filo e per segno. Non lì dentro, visto che non ero poi così certa che non potessero sentirci.
Per quello che ne sapevo, potevano avere telecamere ovunque, ed in quel momento magari ci stavano tenendo d'occhio e ci tendevano un imboscata alla fine delle fogne.
‹‹ Sì, questo lo so ››
‹‹ Possiamo parlarne più tardi? ››
‹‹ Ehm, ragazzi... Siamo sicuri che non ci stiano seguendo? ›› domandò Teresa, come se vi avesse letto nella mente poco fa.
‹‹ è una cosa che dovrei chiedere a te, traditrice. Chi ci assicura che non sei stata mandata dalla C.A.T.T.I.V.O.? ››
‹‹ Te lo assicuro io, è con noi ›› rispose Newt, sorprendendomi per la seconda volta ‹‹ per ora ›› aggiunse alla fine.
Come non detto, sorpresa finita.
Allora, Minho, sbuffò quasi infastidito e guardo l'amico.
‹‹ Comunque, non vengono qui perché non c'è via d'uscita qui. È un vicolo cieco, in teoria siamo spacciati e la puzza di benzina ci stordirà al punto di svenire e morire ››
‹‹ Oh, grazie, praticamente siamo venuti qui per suicidarci? ›› rispose Teresa, stringendosi nelle spalle e guardando il liquido che ci bagnava le spalle ‹‹ tutto questo casino per scappare dalla C.A.T.T.I.V.O. per poi morire dentro delle fogne. Che schifo... ››
‹‹ Hai ben poco da lamentarti per quanti riguarda le morti penose ›› rispose Newt, lanciandole un occhiata sarcastica ‹‹ ringrazia che non crolla il soffitto ››
‹‹ E tu che non ci sparino ›› controbatté Teresa.
Il loro non era un tono di sfida, ma piuttosto scherzavano. Tirai un sospiro di sollievo, forse la loro convivenza forzata poteva portare qualcosa di positivo.
Una tregua dall'odio che si stava creando, voluto dalla C.A.T.T.I.V.O..
‹‹ Ed io che non cerchino di trapassarmi da parte a parte ›› aggiunsi, sentendo poco dopo la mano di Newt stringersi attorno alla mia. Cominciava quasi a diventare una situazione piacevole.
‹‹ Ed io di non soffocare per la puzza. Son sopravvissuto alla puzza di un gruppo di radurai sudati, con i calzini puzzolenti e a cui faceva schifo la doccia, non posso permettermi di morire qui sotto›› rispose Minho. Mi domandai se lui fosse al corrente della morte temporanea di Newt e Teresa ‹‹ comunque, non moriremo qui sotto, perché in verità c'è una botola in superficie che da direttamente all'hangar. Solo che tutti credono che è stata sigillata tempo fa, quando invece Jeorgino caro l'ha gentilmente spaccata ›› aggiunse, fermandosi e volgendo lo sguardo verso l'alto.
‹‹ Aspetta... Jorge? ›› Newt trasalì, fermandosi a pochi centimetri dall'amico ‹‹ Jorge sa che siamo qui? ››
‹‹ Certo che Jorge lo sa, chi credi che mi abbia avvisato? ››
‹‹ E ti fidi? ›› domandò Teresa, rivolgendomi uno sguardo poco sicuro su cosa dire.
Per lei era come camminare sulla brace bollente.
‹‹ Mi fido di lui, sicuramente più di quanto mi fido di te ››
‹‹ Teresa ha ragione. Minho, Jorge lavorava per la C.A.T.T.I.V.O.... ››
C'era un piccolo spiraglio di luce poco sopra la sua testa, così alzò le braccia e cominciò a fare leva, spostando quello che sicuramente era il coperchio della botola di cui parlava. Il rumore che fece quando si poggiò a terra fu talmente forte da rimbombare tra le pareti delle fogne.
Minho si girò a guardarmi con la coda dell'occhio, quasi fulminandomi ‹‹ Anche tu. ›› rispose, riferendosi a ciò che dissi poco prima, poi fece un piccolo balzo e poggiò le mani si bordi dell'uscita della botola, fece leva ed uscì completamente.
Lo ammetto, c'ero rimasta parecchio male. Era un modo per dirmi che non si fidava più neanche di me? Che gli avessero detto qualcosa di negativo sul mio conto?
Newt lo fulminò con lo sguardo e chiuse gli occhi, sospirando rumorosamente.
Sapevo che stava pensando al fatto che anche lui avesse lavorato per l'associazione, ma sicuramente aveva paura di dirglielo. Mi guardò con la coda dell'occhio, storcendo le labbra.
Probabilmente la mia espressione era cupa, o qualcosa di simile. Così, si chinò lievemente, accennando un sorriso nel tentativo di far apparire il mio.
Spostò una mano sulla mia guancia, lasciando una carezza ‹‹ ehi, io mi fido di te ›› sussurrò.
Gli sorrisi, poi alzai lo sguardo Minho che, per attirare la nostra attenzione, diede un colpetto di tosse. Le sue braccia sporgevano dalla botola, pronto a dare una mano per uscire da lì.
‹‹ Scusatemi, ma sapete, il braccio destro ci metterà meno di due minuti a capire che siamo qui. Hanno le telecamere anche nei bagni di servizio! ››
Newt sbuffò e si avvicinò alla botola, facendomi cenno di avvicinarmi.
‹‹ No, prima facciamo uscire Teresa ›› dissi, guardando la ragazza.
Non era molto convinta, ma non sarei uscita prima io.
Lei era ancora un po' scossa ed instabile, per quanto fosse notevolmente migliorata. Ma preferivo non correre rischi, e sei braccia d'aiuto erano meglio che quattro.
Mi misi davanti a Newt, e quando Teresa si mise tra noi, porgendo le braccia a Minho, lo aiutai a sollevarla.
Minho la afferrò e la trascinò il tanto giusto per farla poggiare ed uscire con le sue stesse forze, poi fu il mio turno, ed infine toccò a Newt, che a differenza nostra, gli bastò fare esattamente come Minho per uscire da lì. Fortuna che il "tetto" delle fogne non era troppo alto.
Una volta nell'hangar, vidi la berga di Jorge.
Era pulita come non l'avevo mai vista.
Lui era seduto sulla rampa, con la testa china sui piedi. Sembrava leggermente scosso, ma in quel momento non feci nessuna domanda. Non sapevo nemmeno se potevo fidarmi di lui. Mi sentivo tradita.
‹‹ Eccoci! ›› gridò Minho, attirando l'attenzione dell'uomo
‹‹ Era ora, Hermani! Correte dentro, prima che corrano qui. Non voglio ripetere l'esperienza della fuga. ›› gridò a sua volta Jorge, entrando dentro la berga.
Prendemmo un grosso respiro e cominciammo a correre verso questa.
Pochi metri ci dividevano dalla rampa, e riuscimmo a dimezzarli in pochissimo tempo.
Sentimmo il rumore delle porte metalliche che si aprivano alle nostre spalle. Eravamo consapevoli che qualcuno era appena entrato nell'hangar, ma decidemmo di non girarci.
Sopratutto se quel qualcuno non aveva ancora sparato, o gridato, o fatto qualsiasi cosa
Era una sola persona, ma in poco tempo, sentimmo il rumore dei passi di altri.
Appena fummo ai piedi della rampa, Jorge accese la berga, sollevando parecchia aria.
Ci voleva un po' di tempo per far scaldare i motori.
Allora, ci girammo a guardare in faccia colui che era entrato nell'hangar e ci aveva fatto il favore di non dare l'allarme che stavamo partendo.
‹‹ Tom... ›› sussurrò Teresa, portandosi una mano alla bocca.
Lui, immobile davanti all'entrata dell'hangar, ci guardava con gli occhi sgranati.
Si mordeva il labbro inferiore, batteva le palpebre incredulo.
Thomas reggeva in mano una sorta di telecomando. La sua mano tremava.
Sentii un formicolio sulle braccia, non sapendo bene cosa provare.
Felicità o disgusto alla vista di quel ragazzo?
Newt lo fissava in modo parecchio incerto, ma poi sorrise nella sua direzione.
Provai ad immaginare la sensazione di Thomas, probabilmente si stava chiedendo se fosse un miraggio o qualcosa del genere.
L'unico che non capiva il perché di quelle espressioni, era Minho, il che mi diede conferma del fatto che non sapesse proprio niente di ciò che era successo.
‹‹ Thomas! Blocca le uscite! ›› gridò Brenda.
Non era sola. Ecco di chi erano quei passi.
Mi caddero le braccia quando vidi che direttamente dietro Brenda c'era Nathan.
Mi venne la nausea da quanto provai disgusto.
‹‹ E quello chi è? Il marito della tua amica Barbie dai capelli rosa? ›› domandò Minho.
‹‹ Quello è Nathan ›› sibilò Newt
‹‹ Thomas! Le uscite! ›› ripeté Brenda.
‹‹ Sono loro il motivo per il quale è scattato l'allarme? ›› disse Thomas, guardando Brenda.
Lei annuì, rivolgendoci un occhiata fulminea ‹‹ sono con la C.A.T.T.I.V.O.. Li abbiamo catturati fuori dalla base che abbiamo distrutto. Non lasciali fuggire, torneranno alla C.A.T.T.I.V.O. e ci sarà una rivolta. Vuoi che succeda questo? Eh? ››
‹‹ Thomas, muovi il tuo culo da pony e lascia perdere quell'altra! ›› gridò Minho ‹‹ sono io! Il tuo migliore amico! Secondo te vado dalla C.A.T.T.I.V.O.? Andiamo, amico! Questa volta dammi retta! Vieni con me! ›› questa volta? Che caspio stava succedendo? Si erano divisi?
I motori della berga si misero in funzione, e lentamente, il veicolo cominciò a prendere quota.
‹‹ Thomas... ›› Brenda afferrò il braccio di Thomas, tirandolo verso di sé ‹‹ chiudi le usc- ››
‹‹ Thomas! ›› gridò Minho, sovrastando la voce di Brenda. Almeno, da dove mi trovavo io, quella di Brenda non si sentiva nemmeno un po'.
‹‹ Mi dispiace ragazzi, ma qui si parte. ›› sbottò Jorge, facendo alzare lentamente la rampa.
Thomas, lanciò a terra il telecomando, schiacciandolo con forza col piede, assicurandosi di non premere nessun bottone nel farlo.
Guardò la ragazza, scrollando con violenza il braccio in modo da liberarsi della sua presa, poi cominciò a correre nella nostra direzione nonostante lei tentasse di riprenderlo.
Il problema, era che la berga era già a mezz'aria e la rampa a metà, e quando Thomas tentò di salire, rimase appeso nel vuoto.
Il suo busto era per metà sulla rampa e per metà.
‹‹ Jorge! La rampa! Abbassa la rampa! ›› gridò Teresa, presa quasi dal pancio.
‹‹ Come Hermana? ›› domandò Jorge. Non capivo se stava fingendo di non sentire, o il rumore dei motori lo assordava sul serio.
‹‹ Abbassa quella cazzo di rampa! ›› sbottò Newt.
‹‹ Come? Perché?! ››
‹‹ Ah, lascia stare! ›› sbottò di nuovo, poi, con Minho, afferrarono le braccia di Thomas e cominciarono a tirare per aiutarlo a salire.
Nel frattempo la berga cominciò a salire sempre di più, così come la rampa, e Thomas aveva tirato su solo il busto
‹‹ Lasciatemi! ›› gridò Thomas.
‹‹ Cosa? Non se ne parla! ›› rispose Minho.
‹‹ Fidatevi! ››
Minho e Newt si guardarono, ma poi lasciarono la presa.
Pensai subito in negativo, ma invece, dato la rampa abbastanza in alto da fare sa scivolo, Thomas si diede la spinta necessaria per farsi scivolare dentro il veicolo, dando oltretutto una facciata al pavimento.
La rampa ebbe un piccolo scossone, ma poi, una volta libera dal peso del ragazzo, si chiuse rapidamente.
Tirammo un sospiro di sollievo tutti quanti, e Thomas si mise seduto, tastandosi il volto come se avesse paura che si fosse rotto qualcosa.
‹‹ Che diavolo era quel botto?! ›› brontolò Jeorge
‹‹ Thomas che dava una facciata! ›› rispose Minho.
‹‹ Mi auguro per lui che non abbia sporcato di sangue il mio bellissimo pavimento! ››
‹‹ No, però c'è saliva! ››
‹‹ Thomas, fai schifo! ››
‹‹ Lo penso anche io! ››
Thomas rise, massaggiandosi il volto per colpa della botta.
Teresa cominciò ad intrecciarsi i capelli tra le dita con fare nervoso, guardando il ragazzo che alzò lo sguardo, spostando le mani.
Il suo volto era incredulo, le labbra schiuse.
‹‹ Ciao Tommy. Vedo che sei sempre brutto. ›› Thomas scattò in piedi.
Per un paio di secondi, dal modo in cui si avvicinò a Newt, pensai che volesse toccargli il volto e baciarlo di botto. Ma invece, si limitò ad indicargli la fronte e sgranare gli occhi.
Poi si girò verso Teresa, assumendo un espressione colpevole.
Sollevò le mani e se le portò tra i capelli, facendole scivolare poi sul volto.
Prima che Thomas potesse parlare, Minho si portò le mani dietro la testa, sorridendo all'amico.
‹‹ Hai fatto bene a venire con noi. ››
Thomas prese un respiro profondo. Ci guardò uno ad uno, poi guardò Minho, annuendo con convinzione.
‹‹ Già... Non ripeterò lo stesso errore ››
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