Cura
《Che vuol dire Zaraza? Rispondimi》ordinò Wayne per l'ennesima volta al suo capo, ma l'uomo continuava a non rispondere.
Non appena Leland aveva supervisionato i filmati della telecamere, la risposta al malessere di Amy gli era stata subito chiara eppure sapeva che non esisteva una cura a ciò che le stava strappando la vita lentamente e dolorosamente. Non poteva certo dirlo al suo agente, Wayne ne sarebbe uscito distrutto.
《Uno spauracchio per bambini》disse, finalmente, Leland, chiudendosi la porta dell'ufficio alle spalle.
Il discorso che stava per fare necessitava di privacy e il suo ufficio possedeva pareti insonorizzate, oltre a uno stock di armi aliene che preferiva non finissero nelle mani del Governo.
《Spiegati meglio》gli intimò l'ex ragazzo di Amy, sull'orlo di una crisi di nervi.
Si poggiò alla porta e rimase a fissare l'uomo a braccia conserte, fremendo dalla voglia di fargli sputare le informazioni a forza di calci e pugni: la rabbia e la frustrazione che provava erano soverchianti e totalizzanti.
《Zaraza rappresenta l'Uomo Nero di un piccolo pianeta ormai morto da tempo. O almeno così credevo》iniziò a raccontare Leland, appoggiandosi alla scrivania e passandosi una mano sul volto provato e stanco《Si dice che chi porta il suo marchio è destinato a morire fra atroci tormenti. Una volta era usato per far sì che i bambini rimanessero a casa dopo il tramonto dei tre soli, però poi... Quando divenni maggiorenne, mi recai su un pianeta floreale che mi era stato raccomandato da un amico e vidi coi miei occhi ciò che Zaraza poteva fare. Tutti gli abitanti morirono nel giro di una settimana terrestre.》
Nell'udire quel tremendo aneddoto, l'agente Wayne sgranò gli occhi e boccheggiò nel vano tentativo di cercare parole di conforto che sapeva non esistere.
《Ormai sono passati anni, ma il dolore e la sofferenza che vidi su quel pianeta lontano sono ancora ben scolpiti nella mia memoria》sussurrò Leland, chiudendo gli occhi per un istante prima di focalizzarsi sul problema presente《Dobbiamo trovare quella donna.》
《Dimmelo sinceramente. Esiste una cura alla malattia di Amy?》
Wayne fece l'unica domanda a cui Leland non voleva rispondere, però voleva bene a quell'umano e alla sua ragazza quindi meritava una risposta sincera.
《No. Non credo che esista una cura. Mi dispiace》mormorò a voce bassa, distogliendo lo sguardo dal suo agente.
Non riusciva a sopportare la delusione, la tristezza e il dolore che aveva scorto nei suoi occhi, ma quando parlò, Wayne utilizzò un tono colmo di determinazione.
《Non dispiacerti. Troveremo quella donna e lei ci darà la cura. Sono certo che ne esiste una.》
Leland rialzò lo sguardo e fissò a lungo il giovane uomo di fronte a lui, provando ammirazione e rispetto. Fece per dire qualcosa, ma fu interrotto dal trillo del suo cellulare: controllò il numero e si accorse che si trattava di Paul. Aggrottò le sopracciglia, confuso e perplesso, e accettò la telefonata.
《Che succede?》chiese, pregando gli Dei che il tecnico avesse una pista per trovare la donna asiatica responsabile della morte di quasi tutti gli agenti della centrale di polizia.
《Ho due ottime notizie. Beh, una è ottima, l'altra è da valutare》farfugliò Paul, maledicendosi all'istante per quelle informazioni smozzicate《Cioè, ho scovato la nostra cattiva e forse, sottolineo forse, la mia amica del Centro Infettivo ha una soluzione al... problema.》
《Vuoi dire che ha trovato una cura?》Leland non credeva alle sue orecchie.
Scambiò una rapida occhiata con Wayne, che fremeva dalla voglia di entrare in azione, e gli voltò le spalle, riacquistando il suo naturale aplomb. Non voleva sperare per poi restare deluso: quella che voleva erano certezze.
《Diciamo che potrebbe sintetizzarne una》rispose Paul, con tono titubante, spostando la cornetta sull'altra spalle mentre digitava alcuni parametri sul suo computer《Isabella crede di poterci riuscire se avesse un campione del sangue della donna. Infatti, secondo lei, tramite il graffio, quella donna avrebbe iniettato una goccia del suo sangue infetto negli agenti e in Amy. Quindi se avessimo il suo sangue, avremmo una cura. Però è una cosa teorica. Non voglio darle false speranze, capo.》
《D'accordo. Te ne porterò un campione》promise Leland con voce metallica, chiudendo la comunicazione per poi voltarsi in direzione di Wayne, che attendeva una spiegazione《Si va a caccia.》
《Paul è sicuro che la donna si trovi qui?》domandò l'agente Wayne, fermando la macchina di fronte a un bar chiuso per ferie.
《Ne è certo, ma non chiedermi perché un'aliena dovrebbe rintanarsi in un posto come questo》rispose il suo capo, smontando dall'auto.
Leland indossò un guanto metallico munito di artigli che aveva preso dal suo alloggio privato e che sperava gli tornasse utile nell'imminente battaglia contro Zaraza: preferiva evitare di utilizzare le armi da fuoco o le pistole laser perché potevano compromettere il buon esito della missione.
《E tu sei certo di riuscire a prendere un campione del sangue di quella stronza?》gli domandò Wayne, camminando fino all'entrata posteriore del bar.
《Se tu la distrarrai abbastanza a lungo da prenderla alle spalle, sì. Salveremo Amy, te lo prometto》affermò Leland con voce sicura e determinata per poi varcare al soglia dell'edificio.
Il bar era pulito e ordinato, le finestre erano sbarrate e nell'aria si sentiva uno strano odore dolciastro che fece arricciare il naso ai due uomini: Leland rimase indietro mentre Wayne si faceva strada all'interno con un pugnale nella mano destra e una torcia nella sinistra.
La sala era vuota così procedettero in direzione della cucina, che si trovava aldilà del bancone, ma si trattava di un locale piccolo quindi non vi erano nascondigli, perciò Wayne si voltò verso la porta che conduceva alla cantina. Abbassò la maniglia e aprì la porta, trattenendo il fiato, però non vi era nascosto nulla dietro e così iniziò lentamente a scendere le scale in legno.
Giunto in fondo, studiò l'ambiente e scovò due o tre posti in cui Zaraza poteva nascondersi: vi erano, infatti, due file di scaffali e un grande congelatore che potevano fungere da riparo provvisorio.
《Allora, ti fai vedere oppure vuoi che venga a stanarti io?》gridò Wayne, entrando nella parte dell'esca, mentre Leland rimaneva nell'ombra pronto a entrare in azione.
Un fruscio annunciò l'arrivo della donna asiatica: si era nascosta dietro allo scaffale più lontano dalla scale e camminò a passo lento e sicuro verso l'agente. A un prima occhiata, poteva sembrare un'innocua umana dagli occhi a mandorla, però le sue iridi scintillavano sinistramente e le sue unghie erano decisamente troppo lunghe.
《Cosa vuoi?》domandò Zaraza, in tono privo di inflessioni ed emozioni.
《Ucciderti, è ovvio》rispose Wayne, andando all'attacco col pugnale davanti a sè.
《Illuso》mormorò Zaraza, sospirando per quell'imprevisto nei suoi piani.
Avrebbe tolto di mezzo quell'umano insignificante e poi sarebbe tornata al suo piano originale. Quell'imprevisto non ci voleva però non avrebbe inficiato nulla: si tratta soltanto di una misera pedina da eliminare, nulla di più.
La donna asiatica rimase immobile, in attesa di Wayne, che le puntò l'arma bianca alla gola. Allora, Zaraza fece un passo all'indietro e diede un pungo allo stomaco all'uomo che finì a terra, boccheggiando. L'agente non si aspettava una forza di quel tipo, però si riprese in fretta dalla sgradita sorpresa e torno ad attaccare mentre con la coda dell'occhio scorgeva Leland portarsi alle spalle di Zaraza.
《Tutto qui?》prese in giro l'aliena, che sbuffò e si mise in posizione di guardia con gli artigli spianati.
Stavolta fece lei la prima mossa e squarciò il lembo inferiore della giaccia del giovane agente, che balzò indietro, deciso a non farsi graffiare. Dopodiché fermò la mano sinistra di Zaraza grazie al pugnale e si sprigionarono bizzarre scintille verde scuro che illuminarono il volto della donna asiatica, facendola assomigliare davvero al cattivo delle fiabe.
All'improvviso, Leland comparve alle spalle di Zaraza e le incise la schiena con il guanto, prelevando abbastanza sangue da creare un antidoto. L'aliena, presa alla sprovvista, fece una smorfia irritata e riuscì a gettare a terra entrambi gli uomini con una mossa felina. Dopo si sfiorò la ferita e sibilò, arretrò di qualche passo e ritirò gli artigli.
《Sono in pochi coloro che posso dire di avermi ferita》sentenziò con voce ammirata e risentita allo stesso tempo, per poi sorridere divertita《Mi tratterò qui ancora un po'. Avremmo occasione di rivederci. Per stavolta, vi risparmio.》
Detto ciò, Zaraza scomparve nel nulla come se fosse un fantasma, lasciando i due uomini straniti e confusi.
《Credi che basterà?》chiese Wayne, notando gli artigli del guanto sporchi di sangue.
《Ne sono sicuro》rispose Leland, con più certezza di quanta ne provasse in realtà.
Loro avevano fatto tutto ciò che potevano per Amy, il resto era nelle mani del Fato.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro