Epilogo

C'è troppo buio nella morte.

Senza offesa Dio, non hai molta immaginazione, fattelo dire una volta per tutte.

Quando uno arriva allo sprint finale, dovresti fargli avere un'accoglienza ben diversa di questa. Come minimo, mi sarei aspettata di trovarmi a camminare su una nuvola gigantesca, in lontananza vedere il cancello enorme, quello che dovrebbe condurre in paradiso, e lì, ad attendermi, avrei voluto trovare la nonna, sorridente, con le braccia aperte, e come sottofondo avrei voluto sentire una musica angelica.

Invece di questo buio nero più nero del nero e questo fracasso che proviene da chissà dove.

E poi, qui dentro non si respira.
Già, qui dentro.
Qui dentro, dove?

E che fossi il tuo prodotto difettato, l'avevo intuito subito, fin da che ho memoria.
Ma di questo non mi lamento.

Nonostante non abbia mai fatto parte dei tuoi prodotti perfetti, intelligenti, ricchi, sempre alla moda, posso soltanto dirti che molti prodotti difettati sono migliori.
E lo sai in cosa lo sono?
Nell'anima, nel cuore, nei valori.

Perciò, ti do un consiglio spassionato: rinnova la tua veduta mentale e fai in modo che nella morte tutti abbiano lo stesso identico trattamento.

E fai smettere questo rumore assordante, mi irrita.
Cos'è, stanno facendo un trasloco?
E senti come parlano.
«Potreste smettere di fare casino, per favore?» urlo nel buio.
E intanto quelli continuano e non mi sentono. E io non vedo nulla.

«Viola.»
Mi immobilizzo.
Non che prima stessi ballando, solo che quella voce mi paralizza.
È Giulio. Il mio adorato Giulio. Occhi blu.
Ho il magone. Non può essere. È solo frutto della mia immaginazione.

«Dobbiamo provare con la musica» continua un'altra voce familiare.
Sussulto.
Mia. La più bella di tutti.
Il magone aumenta.

«Sì, e poi ti metti a fare due passi della shuffle dance» s'intromette un'altra voce.
Ginevra. La ragazza più incazzosa che io abbia mai conosciuto.
Provo a muovere le palpebre.

«E poi un giro di shottino per tutti» conclude un'ultima voce.
Luca. Colui che dall'aspetto sembra un duro, invece ha il cuore d'oro.

Insisto.
Provo di nuovo a muovere le palpebre. Sembrano incollate. Faccio uno sforzo.
Mi aggrappo a qualcosa con le mani.
Niente.
Non si aprono.
Non demordo.
Riprovo.
Ecco, così.
Intravedo una piccola fessura.
È tutto appannato.
Forse, dove mi trovo, c'è un sacco di nebbia.
Mi sforzo del tutto.
Sto per farcela.
Le palpebre si muovono.
Si staccano tra loro.
Si aprono.
Ce l'ho fatta.
Non sono morta, sono viva.
E vengo investita dalla luce.

Spazio autrice:
Ehilà, Wattpadiani, come state?
Siamo arrivati alla fine, e vorrei ringraziare tutti quelli che sono arrivati fin qui, che hanno letto, votato, commentato.
Mi sono affezionata così tanto a Viola che la ritengo come una "sorella" e ho ancora così tante cose da raccontare.
Lo vorreste leggere un seguito?
Grazie di cuore a tutti.
Vi voglio bene.
Vale ❤️