Capitolo 32
Se avessi avuto la possibilità di pescare dal vocabolario una parola per spiegare ciò che Lore mi aveva appena fatto provare, avrei scelto: beatitudine.
Ero appagata, felice, serena.
Un tripudio di emozioni.
E quando aprii gli occhi, notai Lore che, sdraiato su un fianco, mi fissava.
Mi regalò un sorriso da capogiro.
Mica ero abituata a così tanto amore.
Poteva essere letale, eppure desideravo correre il rischio. Volevo con tutta me stessa abbuffarmi di quell'affetto fino a scoppiare.
Avrei pensato più in là alle conseguenze, se mai ce ne fosse stato bisogno.
«Ciao» sussurrò.
«Ciao» risposi, stiracchiandomi. «È da tanto che dormo?»
«Non molto. Un'oretta.»
«Un'oretta? È tantissimo. Mi hai drogata, per caso?» scherzai.
Mi accorsi di essere in posizione fetale, e mentre allungavo le gambe sentii un dolore all'interno cosce.
«Mi sa che lo hai fatto sul serio. Ho male dappertutto» dissi, facendo una smorfia.
«Non stai bene?» chiese preoccupato.
«Mi fa male qui.» gli presi la mano e la appoggiai sull'inguine. «Non qui, più sotto, all'interno.» e sorrisi per il brivido che provai.
Lore ricambiò il sorriso e iniziò a seguire il mio gioco.
«Qui?» chiese con fare malizioso. «Oppure qui?» e raggiunse il confine tra il piacere e l'orgasmo.
Ero indolenzita ma avevo bisogno di sentirlo un'altra volta dentro di me.
Mi sembrava che fossimo un evento raro: due anime che si incontravano, si amavano e si incastravano alla perfezione.
Non si poteva spiegare a parole, e non mi interessava farlo. Volevo viverlo.
Lo spostai, mi sdraiai sopra di lui, lo baciai e iniziai a muovermi. Trasportati in un'altra dimensione, iniziammo a seguire il ritmo dei nostri corpi, dei nostri ansimi.
Lore mise le mani nei miei fianchi e mi voltò, facendomi sdraiare sul letto, e prese posto sopra di me. Lo abbracciai forte.
Mi sembrava di volare.
Anzi, ero sicura, stavamo volando.
Eravamo due anime in un unico corpo.
Danzavamo al ritmo dei nostri ansimi, spinti dal desiderio di diventare una cosa sola.
Per la prima volta mi sentivo completa, come se fossi stata l'ultimo pezzo mancante di un puzzle.
L'atterraggio fu dolce.
Lore se ne stava sdraiato sopra di me con il viso nascosto nel cuscino.
Gli accarezzai i capelli e senza pensarci due volte gli sussurrai: «Ti amo.»
Era la prima volta che lo dicevo a qualcuno.
Alzò il viso e guardandomi negli occhi disse:
«Non ho sentito. Puoi ripetere?»
«Ho detto che ti amo» dissi convinta. «Lo so che può sembrare assurdo, ma tu non hai id...»
Non riuscii a finire la frase perché Lore mi baciò con foga, dappertutto, esplorando con la bocca il mio corpo, le mie labbra, la mia anima.
Se potessi spiegare a parole ciò che stavo provando, direi amore.
Quello vero.
Spazio autrice:
Ehilà, Wattpadiani, come state?
Viola e Lorenzo si amano molto, vero? ❤️❤️
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