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Seconda OS

In questa seconda OS larry, verranno trattati gli abusi domestici.

Sarà Mpreg (gravidanza maschile)








Pov's Louis

Ennesima litigata.

Ennesimo schiaffo e tirata di capelli.

Questa era la mia vita, facevo qualcosa di sbagliato? Mi urlava contro e mi picchiava. Questo ero quello che Jack, il mio compagno mi faceva.

Ora stavo spolverando un po' quando lui venne dietro di me, cingendomi i fianchi.
-Tesoro lo sai che non volevo farlo vero? Mi dispiace, è che sono molto stressato dal lavoro, poi tu continui a fare cazzate. Insomma hai bruciato il pane e sai che a me non piace, giusto?-
-G giusto-
-Finisci di pulire, poi mentre vai a scuola, cucino io la pasta per te e Freddie-
Se ve lo stavate chiedendo la risposta era sì, io e Jack avevamo un figlio di 6 anni. Freddie era la mia unica gioia, resistevo per lui.

La giornata era finita, avevo appena messo mio figlio a letto e ora, ero in camera mia per chiedere una cosa al mio compagno.
-Jack?-
-Cosa c'è?-
-V volevo chiederti se p posso andare a lavorare. Cercano un cameriere nel ristorante "Sunflower", è a 15 minuti da casa nostra, così ti aiuto con le spese-
-Era ora che ti decidessi a lavorare anche tu, non posso fare sempre tutto io qui dentro. Bravo Louis finalmente usi quel cazzo di cervello, ora vieni a letto che sono stanco-
Mi buttai anche io nel letto, avrei tanto voluto rispondergli "sei stato tu a obbligarmi a non lavorare".
Io e Jack c'eravamo conosciuti al secondo anno dell'università, io me ne innamorai perdutamente e anche lui sembrava ricambiare. Una volta diplomati andammo a vivere insieme, all'inizio andava bene poi una volta dovevamo dipingere una stanza ed avevamo avuto una piccola discussione, lì arrivò il primo schiaffo e ce ne furono altri.
Dopo due anni rimasi incinto di Freddie, mi illusi che Jack cambiasse. Quando nacque era diventato di nuovo amorevole con me, ma dopo tre anni dalla nascita di Freddie era ricominciato l'inferno.

Il mattino dopo, accompagnai mio figlio a scuola e poi andai nel ristorante.
-Buongiorno ho visto che cercate un cameriere-
-Oh sì tu sei?-
-Louis Tomlinson-
-Bene Louis, ti va bene se facciamo già adesso il colloquio?-
-O ok-
-Dai stai tranquillo, non ti mangio mica-
-Lei è il direttore?-
-Esatto sono Harry Styles...cos'hai fatto al braccio?- mi chiese indicando il livido scuro sul braccio.
-Sono scivolato dalle scale-

Il colloquio era andato benissimo, dalla settimana prossima avrei cominciato a lavorare part-time. Harry era stato davvero gentile e comprensivo. Quando gli avevo detto che avevo un figlio, pensavo si arrabbiasse invece, aveva semplicemente detto "un giorno spero di avere anch'io una famiglia".







UN MESE DOPO

-COSA CAZZO HAI FATTO È?-
-I io...-
-TACI- mi spinse a terra, per poi tirarmi due pugni sul viso e tirarmi i capelli, sollevandomi la testa.
-Se ritardi ancora, giuro che non ci andrò così leggero la prossima volta. HAI CAPITO?-
-Sì- dissi con un filo di voce. Tutto questo solo perchè ero rimasto a lavoro mezz'ora in più, chiedendogli di andare a prendere Freddie a scuola.
-Io esco- e quando Jack se ne andò, tirai un sospiro di soglievo.
Mi alzai con fatica e andai in camera di mio figlio.
-Papi stai bene?-
-Si amore sto bene-
-Jack ti ha fatto ancora male vero? È colpa mia?- Freddie non aveva mai chimato Jack "papà".
-No amore non pensarlo nemmeno, tu sei il mio ometto speciale. Sei buono con tutti, rimani sempre così va bene?- e lui mi annuì facendomi un dolce sorriso.
-Ti ricordi la pietra magica che abbiamo trovato?-
-Certo piccolo-
Una volta al parco avevamo trovato un sasso con una striscia arancione, così Freddie l'aveva preso pensando fosse una pietra magica.
-Io la stringo forte chiedendole di salvarti da Jack-
Lì non resistetti più e piansi, stringendo a me mio figlio.

Il giorno dopo a lavoro Harry mi prese in disparte.
-Che ti è successo?-
-Ho...ho sbattuto-
-Dove?-
-Ehm...su una mensola...mi ero dimenticato di chiuderla...e sbadato come sono, l'ho beccata in pieno-
-Lo sai che non ti credo vero Louis? A me è capitato molte volte di colpire una mensola, ti assicuro che non lascia un livido così. Chi ti ha picchiato?-
-Devo ritornare a servire i tavoli-
-Non mi hai risposto, questa è la prova che ho indovinato-
-Perchè ti interessa tanto di quello che mi succede?-
-Perchè ci tengo molto, forse anche troppo a te. È passato un mese da quando ti ho assunto e...tu mi piaci-

Dovevo ammetterlo, anche a me aveva colpito fin da subito. Aveva dei modi gentili, era simpatico e anche molto bello. Ma non potevo innamorarmi di Harry.
-Sei...sei pazzo, ecco cosa sei-
-Un pazzo che si preoccupa per te-
-Jack mi ama-
-L'amore non colpisce in faccia. Pensa a tuo figlio Louis, se lo fai crescere in un ambiente violento, penserà che quello che fa Jack sia normale e forse un giorno, potrebbe farlo anche lui-
-Il mio Freddie non lo farebbe mai-
-Ne sei sicuro?-
-Più che sicuro-
-Non sei solo Louis, aiuterò te e tuo figlio, fosse l'ultima cosa che faccio-
Dopo di che scrisse su un foglietto di carta, il suo indirizzo di casa in caso volessi andare da lui.

-DOVE SCAPPI LOUIS? APRI QUESTA CAZZO DI PORTA. SE NON APRI GIURO CHE TI AMMAZZO-
Non so cosa avessi fatto di male nella vita per meritarmi questo. Jack era tornato a casa un po' ubriaco cominciando a picchiarmi, aveva anche tentato di strangolarmi e per sfuggirgli, mi ero chiuso a chiave in bagno.
-Papà-
Non mi ero accorto che Freddie fosse in bagno. Stava piangendo, con una mano stava tenendo il peluche a forma di gufo che gli avevo regalato, mentre nell'altra aveva la sua pietra.
Mi avvicinai a lui e lo presi in braccio, cullandolo tra le mie braccia.
-Papà...ho tanta paura...ti prego non farlo entrare-
Guardai la porta e poi mio figlio, presi una decisione.
Jack non batteva più alla porta, così andai in camera per metterci le scarpe, andai in salotto per prendere le chiavi della macchina e senza fare rumore, scappammo da lì.

-Sei stato coraggioso Louis-
-Non è vero Harry, se fossi stato coraggioso me ne sarei andato prima-
Freddie stava dormendo serenamente nella camera degli ospiti di Harry, mentre io e lui eravamo in soggiorno.
-Hey non piangere, andrà tutto bene-
-Ho paura che ci trovi e che ci faccia del male, specialmente a Freddie-
-Domani ti accompagnerò a fare la denuncia, se servirà ti aiuterà il mio avvocato-
-Non so come ringraziarti-
-Mi basta che voi stiate bene, ti ho già detto che mi piaci vero?-
-Direi proprio di sì-
-E...tu?-
-Io...non so bene cosa provo, ma non mi sei indifferente-
Dopo questa confessione, ci sorridemmo e andammo anche noi a dormire.

Narratore esterno

Jack fu arrestato, processato e messo in galera.

Dopo due mesi di convivenza, Harry e Louis si baciarono in un bellissimo parco.

Dopo tre anni nello stesso parco, Harry con l'aiuto di Freddie chiese a Louis di sposarlo.
-Louis Tomlinson vuoi sposarmi?-
-Papà vuoi sposare papà Harry?-
Ormai mio figlio lo considerava suo padre, mentre Harry lo considerava già suo figlio. Ed io ne ero felice.
-Assolutamente sì, ma devo dirvi un'altra cosa...Freddie tra nove mesi avrai un fratellino o una sorellina e tu Hazza diventerai papà-
-Lou mi hai reso l'uomo più felice della Terra. Diventerò papà per la seconda volta-

Dopo sette mesi si sposarono e il giorno dopo, Harry andò in comune accompagnato da Louis, per adottare il piccolo Freddie.

Due mesi dopo Louis partorì una splendida bambina e il giorno dopo, Harry e Freddie andarono in ospedale.
-Papà la sorellina è bellissima e piccola-
-Hai visto amore? Quando crescerà di più potrete giocare insieme-
-Papà?-
-Sì?-
-La mia pietra era davvero magica, perchè ci ha portati via dall'uomo cattivo-
-Mi sa che hai proprio ragione Freddie-
Infine Harry, Freddie e Louis con la piccolina tra le braccia, si abbracciarono teneramente, contenti di avere finalmente una bella famiglia.










Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai
E ricorda che l'amore non colpisce in faccia mai
...
Ricorda di disobbedire
Perché è vietato morire
Ricorda di disobbedire
Perché è vietato morire
Perché è vietato morire
Vietato morire

( Canzone "Vietato morire" di Ermal Meta)










Nota autrice

Spero che queste due OS vi siano piaciute.







"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci"

Isaac Asimov

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