Quest'ultimo giorno del corso base è stato veramente una meraviglia. Ho imparato a fare i palloncini di varie forme, cane, spada, fiore, orsetto, cuore... e poi siamo andati a distriburli in centro un po' a tutti i passanti. C'è chi rifiutava: troppo snob per ricevere un semplice palloncino; mentre c'era chi lo accettava con piacere, sorridendo e ringraziando.
Ho imparato che in questa associazione va così: molte persone credono che fare volontariato sia una perdita di tempo, senza soldi non si fa nulla, non si riceve niente. Ed invece io voglio credere che almeno qualcuno, nella vita, riesca a fare del bene gratuitamente. Non si vive di soli favori.

Abbiamo pure scelto i nostri nomi clown, piacere... Da ora in poi chiamatemi "Carotina". Perché questo nome? Perché amo letteralmente le carote e quando ero piccola avevo un vestito di carnevale a forma di carota. Rido tuttora al solo pensiero.
Ma torniamo a noi...

Il momento migliore della giornata, che ricorderò sempre con un grande sorriso è stato quando i vecchi clown ci hanno consegnato i camici ed il naso rosso. Non ci sono parole per la commozione. Ognuno di noi era seduto a terra, con gli occhi chiusi, si sentiva un via vai di passi, ma non riuscivo a capire che cosa stessero combinando. Solamente quando Tato ci invita ad aprire gli occhi, vedo difronte a me la mia amica Roby con in mano l'occorrente che ha dato il via a questa mia avventura da clown. E' stata un'emozione indescrivibile, il raggiungimento di qualcosa che mi ha aiutata a crescere e a guardare davvero il mondo sotto un'altra prospettiva. Non ho ancora fatto nessun servizio in ospedale, ma sono pronta grazie a questo corso.

Siamo tutti quì a festeggiare l'ultimo giorno, musica a palla, balli, torta, patatine e... FELICITA'.
Cerco sempre Tato con lo sguardo, fa foto con chiunque, il buffone della comitiva, non ha nessuna timidezza e balla, ride, salta come un bambino. Lui sì che sa vivere davvero.

<< Ehy capo! >> Mi avvicino a lui, improvvisamente. Sta per togliersi il camice, è tutto sudato. Si volta verso di me. << Foto? >>
<< Certo! >> Si riaggiusta il camice e mi abbraccia. Una foto seria, un'altra un po' più buffa e quel momento rimane incatenato nel mio iphone.

E se...
<< Voglio farti una proposta... >> Gli dico, improvvisamente. Si ferma a guardarmi. I suoi occhi, non li schioda dai miei! << Ti andrebbe di andare qualche volta, insieme, da mio zio Salvo, vestiti da clown? >> Sono impazzita, lo so. Ma credo che portare un sorriso da un malato terminale potrebbe essere un ottimo inizio.

Tato mi guarda sorpreso, ma si limita ad abbassare la voce. << Ne sarei felicissimo, ma poi ne parliamo. >>
La sua risposta mi lascia un po' delusa. Mi dà una pacca sulla spalla e va via.

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Pensate che Alessia abbia sbagliato a chiedere questo "favore" a Claudio? Lui potrebbe pensare ad un secondo obbiettivo?