Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Le Porte del Paradiso

"Claudio!"

Mi tiro fuori dall'acqua della piscina. I miei vestiti sono zuppi, i capelli sono un disastro attaccati sulla fronte e la mia camicia nuova si è strappata. Sono un casino. Mi passo una mano sulla fronte cercando malamente di sistemare i boccoli del ciuffo, portandoli indietro. Qualcuno mi porge la mano e io l'afferro per tirarmi su e sistemarmi sul bordo della piscina. Qualcun altro mi appoggia una coperta sulle spalle e solo in quel momento mi rendo conto di star tremando per il freddo. Lo stesso ragazzo mi incita ad andare a cambiarmi per non rischiare di ammalarmi, insieme ad almeno altre dieci persone che mi chiedono se sto bene e va tutto bene. Annuisco a tutti e li scanso perché voglio correre il più lontano possibile da quella voce che continua a chiamarmi. Cammino fin dentro la casa, ma la testa mi gira e i contorni attorno a me sono sfumati. Rabbrividisco e mi stringo ancora di più la coperta addosso, cercando una sedia dove sedermi un attimo e fermare il capogiro che mi ha colto di sorpresa.

"Claudio!" ripete ancora Mario esasperato e il suo tono di voce è così alto e fastidioso che sento un dolore lanciante alla testa come se due martelli mi stessero colpendo il cervello.

Apro gli occhi e me lo ritrovo pericolosamente vicino a me, inginocchiato davanti alle me gambe, con le braccia sulle mie cosce e la testa vicinissima al mio collo mentre mi osserva con un'espressione preoccupata sul volto.

Se fossimo stati in altre circostanze, sicuramente avrei dato di matto per l'immagine di Mario con il corpo così vicino al mio inguine, mentre adesso voglio solo che vada via. Quindi "Non ora" sussurro e ritorno a massaggiarmi le tempie.

Ma lui non sembra delle stesse intenzioni e infatti "Stai male? Ti sei fatto qualcosa? Dio, ho avuto così paura, Claudio. Così paura." La sua voce è agitata e quasi sto per crederci, ma poi mi ritorna in mente il bacio con quella ragazza e mi rendo conto che è l'ennesima cazzata detta per farmi stare buono. La sua mano mi accarezza l'avambraccio, ma io cerco di scansarla via.

"Davvero? Non si direbbe, visto che eri intento a baciare quella" sbuffo acido e mi odio perché questa è a tutti gli effetti una scenata di gelosia e lui si merita tutto tranne questo. Gelosia significa tenerci e io non so se sono pronto ad ammettere tutto questo.

Infatti il suo viso abbandona la preoccupazione e si apre nel suo classico sorrisino tutto denti. "Sei geloso?" mi domanda lo stronzo. Divertito quasi, come se ci fosse da ridere.

Oh guarda, stiamo ridendo tutti ah ah ah, che ridere.

"NO!" è la mia risposta forse un po' troppo affrettata e colto in fragrante, le guance mi si colorano di rosa.

Lo sento ridacchiare e vorrei tanto odiarlo, eppure mi è così difficile. Ma è facile invece odiare me stesso e il mio corpo e le mie stupidi emozioni che prendono sempre il sopravvento su di me.

"Non dovresti esserlo" continua poi e riprende a massaggiarmi le braccia per darmi conforto. "Non che mi darebbe fastidio, anzi accresci molto il mio ego. Ma non ne hai motivo di esserlo."

"Io... io non ti capisco, Mario." Confesso alla fine. E non so sia l'alcol a rendermi più inedito o forse mi sarà entrata un po' di acqua dentro la testa perché anche se il mio cervello sta urlando di stare zitto e di non parlare  è come se fosse annacquato, mentre sembra che qualcuno abbia tolto il tappo alla mia bocca. "Ieri sera eri diverso. Mi hai illuso di volere di più e io ci ho creduto. Poi vengo a questa maledetta festa per trovarmi quella sanguisuga attaccata alle palle ogni secondo." Alzo gli occhi al cielo e lui sta ancora sorridendo, però mi ascolta con attenzione, abbracciandomi di più. "Mi sta sul cazzo. Quel Ale. Cosa vuole? Eh?" sbotto, perché proprio non riesco a stare zitto.

E menomale che non dovevo mostrarmi geloso.

Anche oggi Claudio 0 dramaqueen 10

"E' solo un'amica." Mi risponde lui, senza smettere di sorridere.

"Gli amici non si baciano, Mario." Ribatto e metto su un broncio infantile.

Sospira e finalmente è il suo momento di parlare. "E' vero, è stato di più per tanto tempo. Diciamo che è sempre stata la mia fidanzata romana da quando andavo al primo liceo. Non c'era mai stato niente di serio. Io scendevo a Roma per le vacanze e quando eravamo qua stavamo insieme, ma poi io tornavo a Verona e non l'ho mai sentita. Non ci siamo mai fatti una chiamata o un messaggio che non fosse sul gruppo di WhatsApp insieme agli altri. È sempre stato così" spiega.

E ci credo, perché la nominava sempre a scuola, solo per farsi bello con gli altri per chi aveva baciato più ragazze.

Una di quelle bambinate come quella di sfidarsi a chi ce l'aveva più lungo. (poi che abbia partecipato anch'io in questa gara, anche se di nascosto, nessuno lo deve sapere e Mario era sempre tra le mie posizioni oh.)

"Beh a me non mi va bene. Non mi nascondi, Mario. Non sanno neanche che sei gay!" protesto, perché non voglio essere il segreto di nessuno. Ho lottato per troppo tempo per farmi accettare e ancora la mia famiglia, eccetto mio madre, non è d'accordo, quindi non sopporterò nessun tipo di relazione nascosta.

"Perché non sono gay!" esordisce lui e giuro di sentire il mio cuore smettere di battere.

"Mi stai prendendo per il culo? Mario, sei serio? Ho un cazzo e due palle e tu ne hai usufruito abbastanza. Non ho una sesta né tanto meno una vagina. E poi ti sei scopato metà dei ragazzi nel nostro corso!"

"Shhh. Non farmi passare per un puttaniere"

"Non sto dicendo questo. Sto solo cercando di capirti." Urlo ancora più forte, ringraziando la musica alta che copre le nostre voci.

Questo ragazzo mi farà impazzire prima o poi, mi farà diventare più cretino di quello che sono. Ma chi si crede di essere? Uno di quelli che fa tanto il maschio e poi succhia i cazzi ma nessuno lo deve sapere?

Lo scanso di nuovo via e giro il volto dall'altra parte, perché mi sento usato e sporco e vittima dei suoi giochi.

Ma lui non me lo lascia fare, non mi consente di muovermi e mi tiene fermo per le spalle affinché possa guardarlo negli occhi.

"Non mi piace etichettarmi." Inizia. E okay, forse dovrei starlo a sentire. "Con questo non sto dicendo che non mi piaci, che non abbi amato il sesso con te o che non mi piacciono i ragazzi, ma provo attrazione anche per le donne. Tutto qui." Ed è visibilmente imbarazzato mentre me lo confessa. Si guarda le dita della mano e se da un lato dovrei esserne sollevato dall'altro...

Vorrei morire.

"Dio, è ancora tutto più difficile."

"Perché?"

"Perché già sono una chiappa, ancora mi chiedo cosa ci vedi tu in me. Prima pensavo che volessi solo scopare, ma anche se poi è successo una volta, mi stai ancora tra i piedi. Credevo di contare allora un minimo ed è già difficile reggere il confronto con i ragazzi gay di tutto il mondo, ci si mettono anche le ragazze, sarò l'ultima della lista." Mi lamento e si il mio cervello mi sta dicendo che sono un cretino perché non riesco a fare un discorso sensato.

Mai più bere, Claudio. Mai più.

E Mario ride. Una risata cristallina e limpida "Sei uno scemo."

Incarno un sopracciglio e "Dici?"

"Sì. Perché non ti accorgi che se voglio posso volere tutti, eppure sono qua con te. Perché vedo solo te. Amo Roma più di ogni altra città al mondo, Claudio, ma ci ho portato solo te. Perché volevo vedere te e Roma insieme, come tanti anni fa. Mi hai fottuto il cervello e ancora non te ne rendi conto." Sorride e scuote la testa.

E io vorrei sposarmelo. Adesso. Vorrei dirgli che già è inginocchio basta che me lo chiede e io rispondo di sì. Perché questo ragazzo sarà anche la mia rovina, almeno sarà bello morire rovinato ma felice.

"Io... emh."

"Non volevo ferire Alessandra. Ma non ho trovato l'occasione giusta per dirle che tra noi questo rapporto speciale deve finire, perché non ne sento più il bisogno. Non ti ho nascosto davanti ai miei amici. Carlo sa già tutto e le cose che ha detto sono state mirate a me per vedere come avrei reagito e se c'era qualcosa di più tra di noi. È il mio migliore amico, certe cose le capisce." Mi spiega, mentre i suoi occhioni neri sono così belli stanotte che io mi ci sto perdendo dentro.

Potrei scriverci un libro intero sugli occhi di Mario, ma poi mi rendo conto che non esistono al mondo così tanti termini per spiegare quanto brillano. Perché guardare i fuochi pirotecnici di capodanno quando puoi assistere ai questi due fari?

"E per quanto riguarda mezzanotte, mi dispiace Cla. Stavo venendo da te perché vederti ballare con quello lì non lo sopportavo. Volevo baciare te, ma poi Ale mi ha colto alla sprovvista e ti ho visto volare in acqua." Le dita mi accarezzo le guance delicatamente e poi mi afferra per il mento e mi porto vicino al suo volto. E mi ha comprato di nuovo. Con le parole e i gesti. Sono di nuova creta nelle sue mani.

Ci guardiamo per secondi lunghi secoli, prima che lui mi sorridere e traccia con le nocche i contorni delle mie labbra. Il cuore inizia ad andare a tremila perché aspetto questo momento da troppo tempo e non ne posso fare a meno. Siamo a un centimetro di distanza e posso già sentire l'aria calda della sua bocca su di me.

"Non hai paura che qualcuno ci veda?" domando ingenuamente e lui sorride, prima di mormora un "non me ne frega un cazzo" e baciarmi.

E ci baciamo davvero. Dapprima piano, come se dovessimo di nuovo imparare come si faccia, e poi a mano a mano che il contatto diventa più sicuro, le labbra si schiudono e ci fondiamo insieme. E ci sbraniamo di baci, di morsi, di sussurri e lingue intrecciate. Danziamo con le mani strette le une nelle altre, e l'anima che si unisce alla sua. Chi l'ha detto che non si possa fare l'amore anche così, con le mani, i respiri e i baci, senza neanche sfiorarci di più. E ci stacchiamo solo perché ci manca il fiato, a me sembra di andare in apnea adesso. Ed è così che vivo quando non ho Mario vicino, come se fossi in un eterno prato ricoperto di neve, dove sono al riparo dentro la mia tenda e la mia coperta, ma non mi basta. Perché poi arriva lui ed è fuoco che incendia ogni mia certezza, che azzera ogni mio muro, e mi fa volare dentro una bolla di sapone che è sempre pronta a scoppiare da un momento all'altro, eppure ti fa essere vivo, perché senti la paura, il dolore, l'eccitazione di qualcosa che possa finire in un secondo e che quindi te la fa godere a pieno.

Resta con la fronte contro alla mia, fino a quando non si rende conto che sto ancora tremando per i vestiti fracidi.

"Dai, andiamo. Questa festa è una merda. Rubiamo qualcosa nell'armadio di Carlo e poi ce ne andiamo in giro solo noi e lontano da tutti." Mi tira per un braccio e mi fa alzare, mentre ci dirigiamo verso una delle camere da letto del piano superiore.

Mario apre la porta e la scena che ci si pone davanti non è delle migliore, visto che abbiamo appena interrotto Carlo mentre sta facendo sesso con una biondina niente male e non la sua "ragazza" che mi ha presentato prima al tavolo.

E sesso etero ew.

"Ops. Scusateci" si annuncia Mario, mentre la ragazza cerca il lenzuolo per coprirsi.

"Ma che cazzo fai. Mario ti ho detto cento volte di bussare prima di entrare."

"Scusa amico. Mi servono solo dei vestiti per Claudio, li prendo e poi potete tornare a darci dentro come conigli" gli comunica e scompare dentro una grossa cabina armadio, mentre io resto sulla soglia della porta rosso in viso. È uno stronzo.

"Lo farei senz'altro se tu muovessi il culo fuori da qui"

Mario ride e io non posso fare finta di nascondere un sorriso, anche se sono in imbarazzo. Per fortuna Mario dopo circa 30 secondi, ritorna con dei jeans e un maglioncino grigio perla e mi sfinge fuori dalla stanza senza prima urlare un "Buona scopata!"

"Scopa anche tu, Mario. Non vorrei che le tue palle ne risentissero"

"Oh le mie palle si svuotano più di quanto tu credi. Ma grazie tanto, lo farò sicuramente" e si chiude la porta alle spalle.

"E' stato imbarazzante" sussurro, prendendo i vestiti che mi porge.

"Ma va. È un must che io devo sempre irrompere nella stanza mentre scopa, ormai ci ha fatto il callo." Alza le spalle come se niente fosse e io rido di più.

"Sei uno stronzo. Ti piacerebbe se qualcuno lo facesse con te?" domando, mentre lui mi indica il bagno dove posso andare a cambiare.

"Io chiudo sempre la porta a chiave, Claudio." E dopo poco mi spinge contro il muro del bagno e gira la chiave.

Le sue labbra sono di nuovo sul mio collo e mi sta divorando mentre la mia eccitazione cresce dentro i pantaloni. Cazzo. Lui se ne accorge perché sorrise e allora va sbottonare i jeans bagnati e me li scende fino a metà coscia.

"Che fai?" gli chiedo ansimando. "Ti cambio i vestiti, non vorrei mai che ti venisse un accidente." Mormora con quella sua stramaledetta voce sexy. E si, Mario ha anche una cose sexy quando vuole.

Lo tiro per i capelli e cerco di farlo salire su per baciarlo ancora, ma lui non è della stessa idea, perché invece mi abbassa anche le mutande e mi bacio l'inguine.

"Scusami, lo volevo fare da prima. E poi devo perdonarmi per il mancato bacio a mezzanotte."

E poi scende più e con lui si aprono le porte del paradiso.









********

Ciaooo! Scusate il mese di assenza ma dopo aver risolto il piccolo problema di salute, ho avuto tre esami da dare per la stramaledetta sessione estiva. 

Cercherò di essere più puntuale e di pubblicare ogni settimana, anche se sono in vacanza farò del mio meglio ahahahaha

grazie sempre di tutto!

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro