Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Dire di sì

"Non ho toccato nessun altro, non avrei mai potuto."

Nessun altro.

Due semplici parole che mi hanno mandato in cortocircuito il cervello da giorni. E' come se tutti i problemi siano spariti dal nulla e nel mio cervello siano rimasti solo quelle due parole sospese. 

L'ultimo.

E' stata una finta. Tutto ciò che Mario ha fatto e ha detto dopo la nostra notte insieme, era falso.

Non so se sentirmi lusingato o incazzato per questa cosa perché potevamo evitare teatrini inutili, prese in giro e pettegolezzi. Ma conosco Mario, lui è teatrale in tutto ciò che fa, ama farsi vedere e nello stesso tempo ci sono io che non riesco a fare qualcosa in silenzio perché maldestro come sono, riesco a farmi riconoscere sempre.

Nessun altro.

Sorrido, mentre sistemo i fiori che ho comprato stamattina nel vaso da mettere poi come centro tavola. Oggi è proprio una bella giornata.

Nessun altro.

Si possono tatuare queste due parole in fronte? A caratteri cubitali così che tutti possano vederlo.

Signori e signore Mario is off limits. 

Un accenno di un bacio all'angolo della bocca e il suo profumo sulla pelle. Le sue labbra sottile che sanno di petali di rosa.

Mi manca. Mi mancano i suoi baci, mi manco le sue mani addosso, mi manca il suo sorriso e la sua bocca che accarezza il mio nome.

Mi manca così tanto eppure l'ho visto meno di due giorni fa. 

Non so bene come spiegare quello che ho provato quando mi ha stretto tra le sue braccia. E' stato questione di un attimo, ma non lo sentivo così mio, così vicino da troppo giorni. Forse da quella mattina che segnò la fine di tutto. 

E la rosa. Un semplice fiore bianco insignificante per tutti, ma non per me. Mario sa che amo le rosa, soprattutto quelle dai colori tenui. Non mi piacciono le rose rosse, sono scontante, banali. Amo le rosa bianche perché sono pure e semplicemente bellissime. E adesso è nella mia stanza, dentro un vaso e ho deciso di essiccarla per non buttarla mai.

Il Natale, poi, è trascorso tranquillamente. La nonna mi ha riempito di cibo dicendomi che sono troppo magro e per quanto ho mangiato che stamattina mi sono svegliato con un brufolo enorme sulla guancia.

Un maledettissimo brufolo rosso come quello degli adolescenti durante la pubertà, proprio oggi che abbiamo la cena con Gloria e Mario.

Ho rubato i trucchi a mia mamma. Ho iniziato ad applicare una specie di correttore verde che assomigliava a qualcosa come il vomito e ho cercato di sfumare col fondotinta, ma la verità è che il risultato è stato così pessimo, oltre che ha iniziato a pizzicarmi la guancia dal fastidio che ho dovuto graffiarmi il viso per togliere ogni traccia di trucco.

Come cazzo fanno le donne ad farsi le maschera facciali coi trucchi che io non so neanche coprire un brufolo?

Desolato ritorno in cucina dove mamma sta decidendo cosa cucinare stasera.

"Mio dio. Ti è esploso un vulcano in faccia?" mi guarda per scoppiare a ridermi e io se non fosse che è la amo da morire, l'avrei già uccisa.

"Grazie tante, mamma. Cosa ha messo dentro la lasagna la nonna, le bombe?"

"Lo sai che la sua cucina è fantasiosa e poi sei tu che ti sei ingozzato come un maiale."

La guardo truce e mi siedo accanto lei, aiutandole a scegliere nel libro di ricette.

"Cosa hai in mente?"

"Non so. Potremmo andarci giù leggero visto che Natale è stato ieri."

"Già. Potrei fare il risottino con radicchio e taleggio che ti piace tanto."

"Sì e per secondo potrei fare il branzino al sale."

"Al tiramisù ci penso io."

"Sei un figlio meraviglioso."

Mi sciocca un bacio sulla guancia e mi scompiglia lungo. "E vai a metterti un po' di dentifricio su quel brufolo. Altrimenti come fai colpo sul tuo ragazzo stasera."

Sospiro e "Io e Luca ci siamo mollati da un po', mamma."

"Infatti parlavo di Mario." e senza lasciarmi il tempo di ribattere mi lascia in cucina stupito, mentre mi chiedo come fanno le donne a capire sempre tutto prima.

*

Il pomeriggio trascorre tra le uova da montare in un angolo, preparare il caffè, lavare il radicchio e al telefono con Nico che mi informa dello suo sviluppo con Angelica.

"Ho toppato, finalmente. Non ce la facevo più." Esordisce, soddisfatto. E tutto questo perché la ragazza ha ceduto al secondo mese di frequentazione, come se ci fosse qualcosa di strano.

Rido ascoltando il suo romanticismo nel dire che ha svuotato dopo mesi finalmente le palle. Era diventato insopportabile nell'ultimo periodo. 

"Quanto sei grezzo. Un po' di dolcezza."

"Aaah Cla', lo sai come sono. Però è stata una bella scopata. La ragazza ci sa fare, soprattutto quando ha preso l'iniziativa e-"

"Risparmiami i dettagli Nico, cazzo." lo blocco prima che possa andare avanti, con una faccia disgustata solo ad immaginare una scena di sesso etero.

Ew.

Verso un altro strato di crema al mascarpone nella teglia e bagno i savoiardi nel caffè per cercare di togliermi quella immagine dalla testa. 

"Cosa stai facendo?  Sento rumore di...teglie?" 

"Sto preparando il tiramisù per stasera."

"Ah che bravo il mio bambino. Ti stai esercitando a inzuppare il biscottone. Eh, ingordo."

Le mie guance si colorano di rosso e il savoiardo mi cade dentro la ciotola con la crema. Impreco sottovoce e mi sporgo oltre la porta per verificare che nessuno abbia sentito.

"Ma stai zitto, coglione. Sei in viva-voce e poi mia mamma ti sente." 

"Cristina è dalla mia parte. Ti sembra perché ti ha lasciato casa libera tutto questo tempo? Per farti scopare come conigli col tuo vicino di casa." continua Nico e c'è poco da fare quando inizia non la smette più. Ho proprio un amico pessimo. 

"Ma la smetti di fare cretino? E poi stavamo parlando di te."

"Ah già perché tra i due quello che toppa sono io tu invec-"

"Nico!" urlo infastidito e terribilmente a disagio per questa conversazione che non ne vuole saperne di finire.

"Okay, okay la smetto. Non vuoi proprio dirmi come è stato con lui, vuoi tenerti tutti i dettagli per te e va bene, sei un guastafeste." lo sento sbuffare.

"Non tutti sbandierano la propria vita privata al primo che passa."

"Ma stai parlando con me! Mica con qualcuno che non conosci."

"Appunto." rido e anche lui scoppia a ridere con me. 

"Idiota. Non ti chiedo se è ben messo perché ho potuto vederlo con i miei occhi"

"Tu. COSA?" urlo improvvisamente. Nico non è gay, almeno non ha mai mostrato di esserlo e neanche bisessuale. Che Mario ci abbia provato con lui? No, non si spingerebbe mai a tanto.

"Calma, tigre" e ride come se ci fosse da ridere in tutta questa situazione. "siamo stati nella stessa squadra di calcio per un po'. Non ricordi? Non ci sono vetri o tende nelle docce negli spogliatoi maschili e una volta abbiamo iniziato una gara con chi ce l'avesse più lungo e-"

"Basta, non voglio sapere più nulla. Siete dei bambini." sospiro rassegnato. Mario e Nico per certi aspetti sono identici.

"Forse è per questo che ci ami." dice con ovvietà il mio amico, ma io non gli darò anche questa soddisfazione. E poi non sono pronto a parlare di amore. Non ancora almeno.

"Adesso devo lasciarti. Devo controllare il forno. Ciao, Nico." blocco la sua parlantina invadete e mi concentro sulla cena.

"Va bene, ti lascio andare. Mi raccomando i preservativi, Claudio. Non voglio che rimani incito."

"Addio." stacco la telefonata e mi passo una mano tra i capelli. Perché deve essere sempre tutto così imbarazzante?

*

Alle 20 in punto, Gloria e Mario bussano alla porta del nostro appartamento. 

E' tutto pronto: la tavola apparecchiata perfettamente, il cibo così abbonante che potremmo sfamare un esercito, e io ho cercato di essere il più carino possibile. 

Ma tutte le mie ore davanti allo specchio per rendermi presentabile, svaniscono di fronte alla bellezza di Mario. Ha i capelli perfettamente leccati all'indietro tanto da lasciare la fronte scoperta e mettere in evidenza i suoi occhi neri.

Improvvisamente sento le gambe diventare gelatina.

"Claudio!" mi saluta Gloria e mi abbraccia. "sei sempre più bello ragazzo mio." 

Accanto a lei, Mario ruota gli occhi al cielo e sbuffa mentre mi passa un vassoio di dolci e una bottiglia di vino.

Non so come comportarmi, vorrei baciarlo sotto il vischio, abbracciarlo, dirgli che mi è mancato ma faccio fatica a connettere la mia testa con la mia bocca e tutto ciò che riesco a dire è solo un "Ciao e grazie, non dovevate disturbarvi."

"Ma va, lo so che ami quei dolci, sono tutti per te." Sorrido a Gloria e penso che sarebbe tutto più semplice se Mario fosse solo simpatico un decimo di quanto lo è sua madre.

"Sei ritornato all'età adolescenziale, Claudio? Hai una montagna sulla guancia" allunga una mano al mio viso, ma io lo allontano infastidito.

Ecco, ci mancava solo lui.

Ho un fottuto brufolo, qualcun altro vuole farmelo notare ancora?

"Mario, smettila di essere maleducato. Avete quasi 25 e vi comportate come quando ne avevate 10." lo riprende Gloria e per fortuna ci pensa mia mamma ha salvare la situazione e a venire ad accogliere i nostri ospiti. 

Vado in cucina per sistemare i dolci in giro, quando mi sento afferrare per i fianchi da due mani che prima di fermarsi sul mio stomaco, si sono volutamente soffermate anche troppo sul mio sedere.

Chiudo gli occhi mentre le labbra si Mario arrivano fin dietro al mio orecchio e il suo fiato sul collo. Ed è giù fuoco. 

"Mmh, questi pantaloni ti fanno un culo perfetto"

"Mario..." quasi piango frustato e lui indietreggia lasciandomi prendere aria che sembra mancarmi ogni volta che mi è accanto. 

"Okay, okay. Non ti tocco, scusa."

Mi volto a guardarlo e mi ritrovo a pochi centimetri dal suo sorriso. Vorrei tanto prenderlo a morsi. Mordere quelle labbra così forte da sentire il sapore del sangue sulla mia lingua.

"Non ti sei fatto sentire.." mormora poi, mentre infila un dito nella ciotola dove è rimasta della panna montata e se la porta alle labbra. Apre la bocca e inizia a succhiare il dito in una maniera così erotica e dovrebbe essere illegale in tutti i paesi.

Calma, Claudio. Sta solo mangiando della panna. Sì, della maledetta panna proprio davanti ai tuoi occhi, facendo dei versi osceni. Ma è solo panna, okay è solo panna. E allora perché i pantaloni si sono stretti così tanto. Aiuto, ho appena avuto una erezione in cucina e se lui se ne accorge finiremo per scopare sul pavimento e addio cena. Contegno, Claudio. Respira.

Deglutisco e quando finisce il suo spettacolino, rimette su un sorriso da angioletto. "Quindi?"

"Ehm. Non so. Sono stato un po' impegnato e poi sapevo che ci saremmo rivisti....oggi" balbetto e scommetto che le mie guance siano ancora rosse. 

"Potevi scrivere lo stesso. Mi sei po' mancato"

"Beh, potevi farlo anche tu"

"Touché" mi sorride e prima che la conversazione possa continuare mia madre ci chiama.

"Ragazzi? Tutto bene? Non si siete tipo accoltellati a vicenda?"

"Ah, Cris. Siamo bravi ragazzi ormai, abbiamo imparato ad andare d'accordo. Non è vero Claudio?" prende parola Mario e si rivolge verso di me che non ho sentito neanche mezza parola, ancora in tento a nascondere l'erezione e a far calmare l'eccitazione.

"Sì.. credo di sì." mormoro poco convinto.

"Bravi ragazzi. Allora andiamo a cenare dai."

E andiamo, che questa serata sembra già abbastanza infinita.


*

Alla fine tutto procede per il verso giusto. Gloria si è complimentata per le mie dote culinarie e ha battibeccato Mario più volte perché l'ha beccato mentre mi tirava le mollica di pane, oppure mi stuzzicava con la gamba da sotto il tavolo. Ma per una volta, non me la sono presa. Ho giocato con lui, mi sono vendicato a mia volta e abbiamo riso insieme, tra una portata e un'altra.

E adesso gli sto restituendo il favore di poco prima. Mentre la discussione si sposta sulla nostra futura festa di laurea, mi fingo interessato all'argomento quando in realtà non lo sono per niente e allungo una gamba verso Mario che è proprio seduto di fronte a me. Inizio a strofinare la gamba alla sua e lo vedo subito irrigidirsi per poi lanciarmi un'occhiata truce.

Sorrido e "Potremmo fare una festa insieme. Tanto con le materie siamo in pari. Potremmo andare a mangiare in quel ristorante carino sul lago di Garda che piace ad entrambi"

"E' un'idea splendida, Claudio. Certo mancano ancora un po' di mesi ma forse dovrei iniziare a pensarci già" risponde Gloria, mentre io continuo la mia piccolo tortura.

Col piede risalgo per la gamba di Mario e lo appoggio proprio sul cavallo dei suoi pantaloni. Mario si mette una mano davanti agli occhi e si raddrizza con la schiena. Premo la punta della scarpa sul suo membro e lui emette un verso di protesta.

"Tutto bene, Mario? Sei tutto rosso in volto" lo richiama mia mamma e lui che è molto più bravo di me in queste cose si porta una mano alla camicia e inizia a sbottonarsi di qualche bottone. 

"Emh, sì. Ho solo caldo. C'è caldo" sussurra e io camuffo una risata mentre ritorno a spingere con il piede.

Mi guarda e mi mima un "finiscila" e io di risposta sorrido ancora di più. 

"E poi potrebbe tipo fare un menù di pesce. Lì è delizioso" continuo a intervenire nella conversazione delle due donne, mentre il mio piede accarezza tutto il suo interno coscia e si sofferma un po' più allungo sul pacco.

Continuo la mia tortura per un paio di minuti, parlando normalmente mentre Mario rimane zitto e sofferente fino a quando deciso che sia abbastanza e ritiro la gamba. 

"Mario sei sicuro che vada tutto bene?"

"Sì, sì" annuisce gemendo quasi e si porta una mano ai pantaloni, probabilmente per nascondere quel grosso problema che io ho causato.

"Ma tu non dovevi chiedere quella cosa a Claudio?" interviene sua mamma e improvvisamente la mia espressione ritorna seria.

Il suo viso diventa improvvisamente ancora più rosso di quanto lo era già. Si strofina l'occhio e poi si schiarisce la voce.

"Ecco, io... trascorrerò l'ultimo dell'anno a Roma e io chiedevo se, ecco. Ti piacerebbe venire con me." sussurra mentre continua a grattarsi la testa.

E il mio cuore impazzisce.

"A Roma. Con te?"

"Sì. Vieni con me?"

E mentre le due donne accanto a noi si lasciano andare a commenti di apprezzamenti che io capisco di essere ormai a un punto di non ritorno con Mario.

"Devo fidarmi? Non mi butti nel Tevere?"

"Dai, Cla'"

"Ci penso" sorrido e lui sembra capirlo perché quel sorriso significa solo una cosa.

Sì.




Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro