Nella Favola
Le era bastata una scintilla di desiderio, poi un sospiro e una preghiera sussurrata... E come per incanto si era ritrovata lì.
Gli occhi azzurri di Celeste erano pieni di luce e meraviglia mentre guardavano quel paesaggio stupendo. L'erba era di un verde scintillante, e grazie alla rugiada brillava come stelle alla luce del sole.
Si voltò verso destra, dove un campo di fiori tutti colorati si estendeva a perdita d'occhio. Meravigliata, proseguì.
Le creature della foresta erano meravigliose: c'erano farfalle, elfi... Persino le fate!
«Come ho fatto a finire in questa favola?» si chiese. Non lo sapeva, ma una cosa era certa: voleva rimanerci.
«Wow» esclamò sorpresa, non appena vide un manto scuro, come il colore del legno. Quel cervo era l'animale più maestoso ed elegante che avesse mai visto.
Camminò ancora, poi sentì un urlo. «Aiuto, ti prego, aiutami!»
Era la voce di una donna. E poi la vide: capelli biondi come i raggi del sole, occhi di una squisita dolcezza...
Si spaventò non appena capì di essere finita nei guai. Che stupida! Avrebbe voluto urlare. Era rimasta così ammaliata dalla Foresta dei Sogni, che si era dimenticata dov'era. E in quella storia, la Principessa scappava da una strega.
Ed eccola lì, la vecchia. Capelli bianchi e spettinati, pelle raggrinzita e quell'odioso filo tra le mani, che intrecciava mentre pronunciava il suo incantesimo.
«Ti prego, aiutami» supplicò la principessa. A quel punto della favola correva ormai da ore, era esausta.
«Cosa posso fare? Io sono solo... Umana» rispose. Come poteva una bambina aiutare una principessa in una favola che non era la sua?
Un momento, pensò, e se lo diventasse?
Sì, poteva funzionare! Ma doveva aiutare la principessa a nascondersi, e poi riuscire a tornare indietro.
«Ti aiuterò, Principessa. Ma devi fidarti di me» decise. Il sorriso tornò sulle labbra della donna, che annuì. La strega era sempre più vicina, ma dovevano farcela.
Celeste si ricordò di un nascondiglio che aveva visto per strada, così nascose lì la principessa. «Resta qui. Non accadrà nulla, lo prometto.»
«Grazie di cuore, Celeste. Ma come farò a capire che mi avrai aiutata?»
«Lo capirai da sola, promesso. Farò più in fretta che posso» rispose la bambina.
La principessa annuì e Celeste si allontanò. Adesso doveva tornare a casa, ma come poteva riuscirci?
Ebbe un'idea: se aveva funzionato una volta, poteva ancora riuscirci. Desiderò di poter salvare la principessa, sospirò, e pregò. E come per incanto Pegaso atterrò davanti a lei.
«Sono qui per servirti, Celeste» disse il cavallo alato. «Salta su, ti accompagno.»
La bambina non se lo fece ripetere due volte. Pegaso la portò al confine della foresta, dove lei desiderò di poter uscire dal libro. E in un attimo si ritrovò nel giardino di casa sua, dove stava leggendo.
Prese subito carta e penna, e cambiò la favola. La Principessa si scoprì nipote di una fata, quindi poté usare la magia e sconfiggere la strega.
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