Ne era sicura. Gli abiti consunti, le cicatrici, gli occhi spiritati... Tutto nello straniero urlava storie da raccontare.

Sembrò stranito, ma sorrise. «Mi chiamo Jill. Ho un nome ordinario, ma la mia storia non lo è.»

Anche Aster sorrise. «È strano, ma lo so.»

«Non lo è, sei una buona osservatrice» rispose incrociando le gambe. Fece un bel respiro, e iniziò a raccontare.

Jill era un contadino che viveva con la sua famiglia. Nel suo piccolo mondo, era felice. Ma una sera tutto cambiò.

Rincasando, al tramonto, notò che la sua famiglia era sparita. Ma tutte le loro cose erano lì; sembravano scomparsi per magia. La polizia non poté nulla, presto si rassegnò.

Un giorno vide una ragazza passare di lì. Indossava un vestito rovinato, strappato in più punti. I capelli scuri erano una matassa di nodi, la pelle pallida, le labbra screpolate e gli occhi pieni di dolore e lacrime... Eppure, gli sembrò la cosa più bella che avesse mai visto.

Era sola, così decise di aiutarla. Si prese cura di lei. Le diede ospitalità, abiti puliti e cibo, tanto che lei tornò bella come il sole.

I due si innamorarono spontaneamente. Come spontaneo è lo sbocciare di un fiore in primavera.

Un giorno Hazelmere gli raccontò la sua storia. Anche lei viveva in una famiglia di contadini, ma non erano molto ricchi. Così il padre decise di darla in sposa a Keith Mock, un buon mercante.

La ragazza ne era affascinata e accettò di sposarlo, ma prima del matrimonio scoprì un orribile segreto: Keith aveva mentito; era uno stregone. Tutti i suoi guadagni erano corrotti, usava la magia per manipolare i pensieri delle altre persone.

Il cuore di Hazelmere si spezzò, fuggì via terrorizzata, allarmando la sua famiglia.

Le voci corsero velocissime. La mattina dopo, i contadini decisero di allearsi tra di loro e di cacciarlo dalle loro terre. Keith capì di essere stato scoperto, così lanciò una maledizione.

Da allora, Hazelmere non ricordava più nulla.

Jill giurò di proteggerla comunque, perché l'amava.

Ma una notte di luna piena, fu svegliato da un feroce ringhio. Quando aprì gli occhi, davanti a lui vide un lupo.

Cercò Hazelmere, ma non la trovò. Allora guardò gli occhi del licantropo ed il cuore gli si frantumò quando li riconobbe. Era lei, la donna che amava. Ecco in cosa consisteva la maledizione.

Il licantropo gli saltò addosso, cercando di sbranarlo. Lo ferì con gli artigli e i denti, e a Jill non rimase che parlare ad Hazelmere, ricordarle quanto si amassero.

Lei riacquistò la sua lucidità. Riconobbe l'uomo che amava, e recuperò i suoi ricordi. Quando si rese conto che era stata lei a far sparire la famiglia di Jill, di quanto dolore avesse provocato quando era un lupo, il suo cuore si spezzò.

Così fuggì, lontano, per sempre. Ed ogni notte di luna piena ululò di dolore.