Demone
Dov'è il valore in tutto questo?
Se l'incanto porta a un tormento funesto?
Ti conobbi nel mese dei sogni e dei doni
quando il tempo si fa sparso
e di noi stessi siam padroni
Ma aperto il vaso in ore tediose
di rose nascoste le spine e calabroni
E mi colse l'estasi di quello strano profumo
Come sempre il giudizio avvenne postumo
quando il gioco è già fatto
Smarrito è il tatto
e a te non posso più sfuggire
Al tuo pensiero m'è tosto dormire
Risvegliati hai i miei mostri maldestri
O forse così perché a lungo oppressi
Se solo potessi, li farei liberare
Svolazzare come rondini ai primi di marzo
quando tutto rinasce, tra dolore e piacere
Eppure alle spalle un bianco passato
stanco il mio presente, ma mai consumato
E il rosso ribolle nelle stanze nere
Attende di uscire nel giorno e le sere
Sola e confusa, un salto inverso
Di diec'anni odora quest'aura perversa
Chi sei e cosa ti porta?
Perché bussi alla mia porta?
"Apri e prendi questa torta"
io tacere ed acconsentire
Deglutire mi è ostile
così ricca è l'offerta
Nemmeno il tempo m'è bastato
che rubata mi hai la scorta
Sono morta e son risorta
E tutto quanto un'altra volta
Non esiste il lineare
Quando il vizio è circolare
Circolare nei tuoi occhi
Così profondi, così barocchi
Sei fittizio o sei reale?
Dove il bene sfocia nel male?
Centomila, nessuno e uno
come te non c'è alcuno
Eppure questo è il segno umano
eppur ti conosco da lontano
Oppure così mi sembra...
Ci vedo sfocato
e più sfocato il tracciato
di questo ormai anarchico stato
Alterata è la percezione
e non ho mai inseguito il dragone
Per Giunone! Non sono io
e tuttavia...
Qualcuno mi spieghi perché
in quelle vicende
mi ritrovi anch'io?
Perché idee e persone
Cara mia, sono un'altra via
Per la malattia
E perciò non serve
Alcuna materia:
Agisca invece magia
in questa agonia
si rinnova l'ora
e con essa la tentazione
Benché volatile è il sapore;
Eppure il cuore, una volta ancora
insiste a provare
le sensazioni amare
Percepisco tuttora
Il brivido d'allora
Trasalisco al pensiero
Che trovino l'uscita
Questi mostri, scoperti
Precocemente
Da chi non ascolta o non intende
Per questo le orecchie sovente coperte
Intrusioni esterne sempre sofferte
Di essi mi vergogno
Li proteggo come un sogno
E solo le note li possono placare...
Quelle stesse note che li fanno risvegliare
Chi sei? Dove vado? Dove mi conduci?
qui dentro fa freddo e non ci sono luci
Ma cos'è il 'dentro' se nulla è a mia misura?
Un tuono mi attraversa, precipito, ho paura
il vuoto attorno mi pervade
nel vuoto il corpo cade.
Tu sei il demone da cui sempre scappata
perché vita non vuole ch'io sia smemorata
Ma la mente è stanca e il corpo non indugia
gli anni avanzano e più non si rifugia
Il cor che sbatte sperando di uscire
da questo mal di vivere
che somiglia più a morire.
In principio è tutto buio
Ed è dal fondo che si sale
Mai è tardi per ribellarsi
Se vuoi il tuo bene accetta il male.
2020
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