•~Superbia e Boss•~
-ELECTRA-
-Tuo nonno, una volta che ha capito cosa stava succedendo, ha fatto uscire tutti i suoi aiutanti dal laboratorio,dalla grotta, sottraendoci al potere dell'energia.
Lui è rimasto nella grotta e ha completato la sua trasformazione in licantropo insieme a pochi di noi che non sono riusciti ad uscire in tempo, mentre altri, come ad esempio io e Federica, ci siamo riusciti e ora la nostra evoluzione è rimasta a metà - spiega Francesca.
-Infatti, noi riusciamo a correre veloce come voi licantropi veri e propri, ma non ci trasformiamo. Abbiamo dei sensi molto sviluppati: riusciamo a vedere nelle parti più buie, riusciamo a udire rumori piccolissimi anche a grandi distanze, captiamo molti odori in più rispetto all'olfatto umano- continua Federica.
-La devi vedere quando sente il movimento di un ragno!- ride Francesca.
-Idiota- la zittisce mentre a me scappa la risata.
-Ah, in pratica siete rimaste all' inizio dell' evoluzione- concludo.
-Si- affermano all'unisono.
É una mattinata molto calda oggi, ci viene voglia di tuffarci in acqua, ma non possiamo, la missione è appena iniziata.
Abbiamo raggiunto nuovamente la spiaggia di Anakena (o forse non l'abbiamo mai lasciata), arriviamo in un punto della mappa chiamato Ahu Nau Nau in cui si trovano 7 Moai di cui 2 incompleti.
Siccome sono abbastanza alti, allora faccio allontanare il più possibile Francesca e Federica e dopo essermi spogliata dietro ad un cespuglio, mi trasformo in licantropo.
<<Stai attenta quando ti arrampichi>> mi avverte Mella.
<<Tranquilla>>
Sotto lo sguardo attento di Mella e delle due gemelle, mi avvicino ad ognuno dei Moai, facendomi passare una sfera dalle mie due nuove compagne di viaggio ogni volta che scendo a terra. Mi arrampico con leggerezza su ogni Moai e ci appoggio una sfera sopra.
Una volta finito, cinque raggi dorati si innalzano nel cielo del mattino, e anche se c'è abbastanza luce, riescono ad essere evidenti comunque.
Mi avvicino alle ragazze che entusiaste iniziano ad accarezzarmi, rimanendo a bocca aperta per il mio manto soffice.
Ritorno dietro al cespuglio, ritorno umana e mi vesto. Continuiamo il nostro viaggio.
-Ok. Ora mancano 632 raggi- dico, mentre le raggiungo.
-Raggi?- chiede Federica.
-Si, i raggi che sbucano da ogni sfera ogni volta che si collega ad un Moai- spiego.
Loro cominciano a scrutare sopra le teste delle statue, ma non riescono a vedere niente.
-Davvero non riuscite a vederli?- chiedo.
-No, Ele...- dice Francesca.
-Strano... comunque il nonno mi ha spiegato...-
Così inizio a spiegare loro tutta la parte scientifica che il nonno mi aveva spiegato a me e che mi era rimasta impressa nella mente, specialmente la parte dei cavalli.Loro sono attentissime ad ogni mia parola, e mi ascoltano senza interrompermi e quando finisco Federica dice guardando sua sorella -Ah, ora ho capito tutto... Francesca, credo che la profezia di cui ci ha parlato Phil, si sta avverando... è per questo che non riusciamo a vedere i raggi, perchè lei è la ragazza-lupo della profezia-
-Quale profezia?-chiedo, ma loro non rispondono e continuano a discutere tra di loro.
-Allora se è vera...Avrà bisogno del ragazzo!- risponde Francesca.
L' unico nome che mi viene in mente a quelle parole è quello del mio angelo tatuato: John. Chi sa dove sarà adesso...
-Si ma lui non c'è- risponde Federica.
-Dobbiamo cercarlo, allora-
-Si, ma ne noi ne Electra sappiamo dov'è-
-Si ma magari...-
Continuano a discutere dimenticandosi della mia esistenza. L'uniche parole che riesco ad intercettare sono "Profezia","ragazzo" e "cercare".
-Ragazze!!! Volete spiegarmi cosa sta succedendo? Non ho il super potere di leggere nella vostra mente!!!- grido, altrimenti continuano a discutere.
-Oh si ,scusaci, tutta colpa di mia sorella che mi coinvolge- dice Francesca.
Federica inizia a spiegarmi l' intera profezia, dicendomi che alla fine, se i ragazzi-lupi non saranno insieme, i raggi potrebbero non unirsi e l'energia non potrà scaricarsi quindi la missione andrebbe in fumo.
Io rimango a bocca aperta -E perchè il nonno non me l'ha detto?-
-Perchè non c'era tempo, e ha chiesto a noi di raccontartela il più presto possibile-
Nella mia testa, si ripete solo un nome : John. Sento la mia determinazione crescere, devo trovarlo, devo costringerlo ad aiutarmi a tutti i costi perchè noi siamo i licantropi che possono salvare l'intera Isola, tutti i suoi abitanti.
Il nostro futuro è stato scritto per noi su quella pietra da questo L.J. e se il nonno gli crede allora la cosa è certa.
Devo per forza trovare il mio migliore amico mentre attivo alcuni Moai lungo il percorso, sarà l'ultima cosa che faccio.
John,John,John ovunque lui sia.
-Devo trovarlo... ANDIAMO- le incito.
-Va bene Alpha!- gridano all'unisono.
Io rido pensando a quando John mi ha ringhiato contro per quel nome -Se ci fosse adesso lui qui, vi avrebbe ringhiato contro, per quel nome...-
-Capita...- risponde ridendo Federica.
Mella intanto, è tornata a riva vicino all'acqua e comincia a bere... volendo, potevo anche avvisarla che l'acqua del mare è salata, ma lasciamola fare, in fondo mi ha fatto crescere un bel bernoccolo in testa.
Appena comincia a bere, ecco che fa una smorfia disgustata e rizza il pelo, cominciando a correre verso di me che ridevo a crepapelle.
-Dai continuiamo...- ricompone l'ordine Francesca, mentre ancora ride.
Camminiamo e camminiamo, attivando tutti i Moai che incontriamo sul nostro cammino: da Ahu Nau Nau arriviamo alla spiaggia di Ovahe in cui troviamo il sito archeologico di Ahu Te Pito Kura e poi di nuovo in una baia chiamata Bahia de La Perouse.
Fino a qui, non ne abbiamo trovati molti, visto che erano altri tipi di reperti antichi quelli sulla spiaggia e sulla baia. É sera e siamo stremate, ma stiamo continuando a camminare con Mella tra le mie braccia addormentata.
-"Come vampiri! Dalle mie parti non si dorme mai!" Ah Emis killa! quanto vorrei che quei versi fossero veri!- dice Francesca, intonando il ritornello della canzone di Emis Killa "Come vampiri".
-"Ma questo nooo! Non è l'infernooo!"- risponde Federica a Francesca, cantando i versi di Emma Marrone "Non è l'inferno".
-" Io di tee! Non ho pauraa!- rispondo io a tutte e due cantando "io di te non ho paura" sempre di Emma Marrone.
Loro mi guardano incredule, ridendo.
-Cosa c'entra ora? Di chi dovresti avere paura?ahahaha- chiede Federica ancora tra le risate.
-No niente... era per rimanere in tema con Emma Marrone... ahahah- rispondo - E voi come fate a sapere queste canzoni italiane?-
-Tuo nonno ci ha costretti tutti ad impararle- risponde Francesca scocciata.
-Aaah...-
-Miaaao- grida Mella nel sogno... chissà cosa stava sognando quella micia birbantella.
-Dai, fermiamoci a rifocillarci un po'- dice Federica.
Ci fermiamo così, accanto ad una delle strade principali che portano, come mi hanno detto loro, alla capitale dell'Isola.
Comiciamo a mangiare, visto che il nonno nel mio zaino ha infilato delle scorte in più per tutte e quattro, comprese delle scatolette per Mella.
Stiamo per andare a dormire, quando accanto alla palma sotto la quale siamo sedute, trovo un portafoglio smarrito... Lo apro, vedo il passaporto che c'è dentro e.... è di John.
-JOHN-
É l'alba e Capo mi ha bendato, quindi non so dove stiamo andando nè quale strada sta prendendo. Lui mi ha detto che serve per mantenermi al sicuro.
Ecco siamo arrivati,il motore smette di ringhiare e Capo mi toglie la benda -Benvenuto alle fosse, signor Newton... non ti muovere da qui...- detto ciò Capo scende e si avvicina ad un ufficio di legno, fatto come quelli dei sceriffi nel vecchio West.
Davanti a me c'è un paesaggio insolito... tutt'altro che legale.
C'era una steppa molto arida di fronte a me, tappezzata da una miriade di fosse che vengono scavate da dei ragazzi che hanno più o meno la mia età. Sono vestiti con delle tute arancioni simili a quelle dei prigionieri e, armati di una pala (a volte più grande di loro), scavano e scavano sotto il sole che stava diventando ustionante con il passare delle ore ed erano riparati solo da un cappellino.
Tutti si girarono a guardarmi.Dai loro occhi traspariva una specie di dispiacere per me, alcuni mi salutano con un cenno della testa insicuro e io ricambio.Ritornano tutti a lavorare quando Capo uscì dall' ufficio. Avevano paura, era evidente.
Si avvicina e con uno strattone mi fa scendere dal fuoristrada.
Prendendomi per un braccio, mi trascina davanti all'inizio del "campo di lavoro".Con un fischietto spacca timpani, richiama tutti i ragazzi davanti a noi, che si sistemano uno accanto all'altro formando una lunga fila. Sembra di stare in un campo militare.
Quando i ragazzi dalle tute arancioni si sono sistemati per bene e prestavano più attenzione ecco che Capo comincia a parlare -Ragazzi... Lui è John Newton, un nuovo vostro collega, grazie a lui oggi farete un' ora di pausa... dovrete insegnarli tutte le regole del campo e anche tutte le punizioni che potrà subire in caso ne violerà qualcuna-
Mi guarda, fa un ghigno e mi spinge tra loro con uno spintone talmente forte da farmi cadere sulla terra polverosa.
Si avvicina mentre cerco di rialzarmi e mi sussura -Fai il bravo, mi raccomando... altrimenti...- Se ne va ridendo dopo avermi di nuovo gettato a terra. Un' altra minaccia rimasta in sospeso.Sento una porta sbattere, probabilmente quello dell'ufficio.
-Dai, rialzati- dice un ragazzo della mia età, mi prende per un braccio e mi aiuta a rialzarmi.
Gli altri ragazzi, si mettono intorno e cominciano ad osservarmi -Wow quei tatuaggi!Forte!- grida uno mentre mi sfiora il braccio -E guarda quest'altri!- ne esclama un'altro ammirando l'altro braccio.
-Grazie, ragazzi- ringrazio- ma... cosa si fa qui?-
Il ragazzo che mi ha aiutato a rialzarmi è ancora accanto a me e lo sento sospirare profondamente -Andiamo, ti spiegherò tutto nel capannone-
Così dicendo, i ragazzi cominciano a condurmi verso un capannone grande e bianco. Il ragazzo che mi ha aiutato a rialzarmi poco fa è ancora accanto a me: è un po' più alto di me, ha il mio stesso fisico (probabile che anche lui praticava surf, prima di ritrovarsi qui), capelli rossi e ricci rasati dai due lati, occhi azzurri e pelle abbronzata dal sole.
Arriviamo nel capannone e quando entriamo, mi accoglie un dormitorio maschile composto da quattordici letti disposti a due a due in una struttura a castello.
Il mio letto, si trova sopra a quello del ragazzo rosso e sopra c'era una delle tute arancioni, una pala grande e pesante e un cappello rosso. Io intanto c'ero salito sopra a vedere meglio il mio equipaggiamento.
Appena sono entrato, ho notato tre ragazzi che erano già dentro e stavano giocando a carte mentre gli altri undici stavano seccando sotto il sole a lavorare, prima che arrivassi io : uno era basso e magro con i capelli a scodella e castani, l'altro aveva i capelli lunghi e biondi ed era alto più o meno quanto me e l'ultimo, forse il "capo" di quei due era molto più alto di tutti noi e aveva molti più muscoli che quasi sembrava finto. Io rispetto a lui ero un nanetto insignificante che faceva un po' di palestra su una tavola da surf.
-Ehi John, scendi- mi chiama il ragazzo rosso -Non li fissare quei tre... sono...come dire... i bulli di questo stupido campo- dice mentre appoggio i piedi per terra.
-Piacere, mi chiamo Enea detto "il rosso"- si presenta.
-Piacere io mi... ah giusto lo sapete già il mio nome-
Intanto, tutti gli altri ragazzi, si avvicinano a me formando un semicerchio (tranne quei tre che già mi stavano antipatici a pelle).
-Allora, prima di iniziare con le presentazioni, iniziamo con le regole... sai, abbiamo solo un ora...- si aggiusta i capelli Enea -Prima regola: sveglia alle 5.00, se farai ritardo salterai la colazione. Secondo: si lavora dalle 5.20 alle 20:00 e si scavano fosse profonde il più possibile per trovare cose di valore o più semplicemente il tesoro che secondo il Capo è stato nascosto qui dal suo bisnonno.Dovrai consegnare tutte le cose che trovi a lui.
Terzo: si possono fare pause solo per bere. Quarto: ogni ritardo e ogni trasgressione alle regole in generale verrà punita con una diminuzione della porzione giornaliera di acqua,cibo e stipendio. Quarto: dovrai indossare la tuta arancione.Capito?-
-Enea... ti sei dimenticato la più importante! Ogni settimana, due di noi hanno sette giorni di riposo a turno.Ah comunque, io mi chiamo Gordon, detto "il velocista"-
-Ah, perchè "il velocista"?-
-Perchè è il più veloce a scavare- mi spiega Enea, indicando il ragazzo alto, biondo con gli occhi neri che mi aveva parlato poco fa.-Credo che la tua settimana libera, sarà insieme a me... visto che la mia è finita ieri e ora si ricomincia tutto il giro... altre sette settimane da aspettare- si rattrista.
-Quindi... oltre al programma giornaliero, quale sarebbero le regole vere e proprie da rispettare? Oltre ai ritardi?- chiedo incredulo.
-Non ce ne sono di regole prestabilite. Se le inventa all'ultimo minuto insieme alle punizioni- spiega Enea -Benvenuto nel team dei disperati-
Io sorrido al nome di quella squadra e così iniziano le presentazioni di tutti e undici ragazzi che mi erano di fronte accompagnati da nomi e soprannomi.
Decidono che il mio soprannome sarà "il marchiato" a causa dei miei tatuaggi.
Mentre cominciavo a spogliarmi, per indossare la mia tuta, l'mp4 di legno mi cade dai pinocchietto e frettolosamente, siccome stavo sul mio letto, lo nascondo sotto il cuscino ed è a questo punto che tra gli undici ragazzi si apre un varco per far passare i tre "bulli" che ora stavano di fronte a me a guardarmi con un ghigno troppo fastidioso. Pff... Stupidi bulli!
Naturalmente a capo dei tre c'era il "tutto muscoli" dai capelli neri. Enea si mette tra me (che intanto ero risceso a terra dopo aver messo la mia tuta) e loro.
-Non vi azzardate a fargli del male- li minaccia Enea.
-Altrimenti cosa fai? Piccolo Rosso- ghigna il tutto muscoli mentre gli da un'accarezzatina ai suoi capelli ricci.
Dal petto di Enea esce un ringhio...ma non un ringhio qualcunque, infatti, gli iniziano a tremare le mani ed è costretto a nasconderle dietro la schiena... era un ringhio da lupo...
Vedendo che si stava innervosendo abbastanza da trasformarsi in un momento all'altro, mi affianco al mio nuovo amico e lo guardo negli occhi e poi mi rivolgo al bulletto -Lascialo stare- lo guardo in cagnesco perché la cosa che ho detto mi pare insignificante.
-Come ti chiami piccola matricola?- ghigna rivolgendosi a me.
-John- ringhio come ha fatto Enea.
Lui comincia a ridere e al posto suo parla il "ragazzo dai capelli a scodella" -Bhe, mio caro John, ricordati che qui dentro comandiamo noi: io Gabriel...-
-Detto "capelli a scodella"- lo sfotto io, imitando il tono degli undici ragazzi quando si sono presentati.
Intorno a me sento una risatina sommessa proveniente dai miei amici ed Enea mi tira una forte gomitata nel fianco.
Il tutto muscoli e il ragazzo dai capelli lunghi che stava con loro cominciano a ridere a gran voce e poi il "capelli a scodella" detto Gabriel continua a parlare guardandomi con gli occhi socchiusi.
-Come dicevo... Io, Alec e il nostro capo:Nick... Comandiamo in questo posto. Quindi cerca di farti da parte e dacci tutto quello che hai-
Naturalmente, Nick, non lo potevo chiamare "tutto muscoli" perché era un complimento per lui.
Mi guardavano per vedere cosa rispondevo e ancora ridevano...tranquilli mo ve lo faccio passare quel vostro ridere.
-Quindi mi state dicendo che "capelli a scodella", "la tenda vagante" e il "tutto muscoli" comandano questo posto?- chiedo sarcastico.
Nick ride per i soprannomi che ho dato ai suoi due seguagi mentre il ragazzo dai capelli lunghi chiamato Alec detto "tenda vagante" borbottava qualcosa.
Mi rivolgo sarcastico ai suoi seguaci dopo un'altra gomitata nel fianco da parte di Enea -E voi due state al comando di un vanitoso senza cervello che si gonfia i muscoli per sembrare più grande e grosso?-
Nick smette di ridere e si accarezza il pugno, si fa una risatina isterica -Già ribelle la piccola matricola...Ora ti faccio vedere io chi comanda...E non fare troppo lo spiritoso con me, nanetto tatuato!-
Nick e i suoi seguaci si slanciano verso me ed Enea. Il mio istinto mi dice di trasformarmi ma resisto,anzi resistiamo entrambi.
Ci arrivano due pugni in faccia ad entrambi e una volta a terra ci prendono a calci.
Il sangue mi inizia ad uscire dal naso.
-Ve la siete cercata!- grida Alec (tenda vagante).
Sembrano attimi intramontabili, quando la porta del capannone si apre: è Capo ed è anche mooolto arrabbiato.
•~spazio scrittrice•~
Ciao ragazzi!!!
Grazie ancora infinitamente per le visualizzazioni che avete fatto raggiungere a questa storia arrivate a 900!
Cosa succederà a Electra ma soprattutto a John e al suo nuovo amico Enea?
Come al solito se vi é piaciuto questo capitolo, lasciate una stella oppure un vostro parere nei commenti.
Scusate per gli eventuali errori grammaticali, ho scritto e corretto il capitolo un po' frettolosamente e non sono sicura di aver corretto tutto nel migliori dei modi.
Alla prossima amici!! 😁
Grazie ancora! Scusate se questo capitolo é troppo lungo o se Vi ho annoiato.
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