~•Scacciasogni porta incubi•~
(È un capitolo lungo, ma è necessario leggerlo tutto, ci tengo. Servirà a capire una cosa in seguito. Spero di non annoiarvi, buona lettura)
Sono passati tre giorni e di John nessuna traccia.
Io continuo a fare l'animatrice e i Keesm a suonare.
Mi sento, non in colpa, ma di più a causa della mia curiosità, non volevo fargli risollevare la polvere da un ricordo doloroso legato al suo trasferimento qui.
Non volevo fargli del male, davvero.
Forse mi sto facendo troppe paranoie, lo so sono fatta così, ma quegli occhi verdi e chiari che abbassano lo sguardo e si riempiono di tristezza non me li dimenticherò mai facilmente se la causa di quell'amaro sono stata io. Mai.
Chiedo informazioni allo staff, ma loro mi continuano a ripetere che è malato, che ha una brutta febbre. Però la febbre in estate, mi sembra un po' strano, ma non impossibile.
Chiedo anche a Ryan (suo compagno di stanza) se posso andare a fargli una visita, ma lui continua sempre a rispondermi "No, ti ammalerai anche tu. E poi chi baderà ai bimbi?" oppure " tranquilla si riprenderà"
Così continuo a lasciargli circa dieci messaggi al giorno sulla sua segreteria, ma lui non richiama mai e non risponde neanche ai miei SMS.
Decido che, se Ryan non mi permetterà di vedere John e se quest' ultimo non mi chiamerà entro questa settimana, andrò
a fargli visita per scusarmi e per togliermi questo peso del senso di colpa. Poi non gli romperò più le scatole. Lo prometto a me stessa.
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Sono circa le 19:00 e dopo aver finito il mio turno al Mini-club (Senza John, ovviamente) vado nella mia stanza e salutando le mie amiche, corro ad abbracciare Mella che mi corre incontro da fuori la veranda.
-Cos'hai?- chiede Alice mentre mi avvio verso il bagno.
-Niente- mento guardando fuori dalla vetrata.
-Non sarà mica per quel John?- chiede Rachelle, visto che a loro avevo raccontato tutto, confidando anche i miei sospetti sul fatto che Ryan stesse mentendo.
Annuisco.
-Ma secondo te... Se non fosse malato, perché mai si dovrebbe chiudere in una stanza?- chiede Ashley cercando di farmi ragionare.
-E se se n'è andato?- imito il suo tono di voce.
-L'avresti già trovato in giro. Non può scappare dall'isola-
-E se...-
-Ehi! Basta fissazioni! Sta qui, tranquilla!Non se la può prendere in questo modo per una fesseria del genere, ti stai facendo troppe paranoie- alza la voce Rachelle.
-Se lo dici tu...-
Mi serve qualcosa per rilassare i miei nervi. Per staccare la spina.
Ma perché se ne devono andare sempre tutti? Perché? È ingiusta questa cosa!
Prima Jake, poi il nonno, Andrew e ora anche John che era l'unico che mi aiutava ad ambientarmi, come si deve, nella mia nuova "casa".
...
E se fosse lui il ladro di pomodori?
Scuoto la testa per cacciare via questo pensiero terrificante: l'uomo che avevo visto a Whitehorse era il doppio di lui (anche se John, con i suoi muscoli neanche scherzava, ma rimaneva comunque più piccolo).
Esco dal bagno con un paio di pantaloncini neri e una canotta bianca, pronta per andare a mangiare. Pronta per indossare una maschera per non incupire anche il resto dei miei amici.
Questa volta, Gil e Robert ci aspettano in sala.
Appena arriviamo li troviamo intenti in una sfida a braccio di ferro in cui stavano pari.
Noi ci fermiamo a guardarli, mentre loro, dopo essersi accorti della nostra presenza, si rimettono composti, sfoderando dei sorrisi abbaglianti.
-Eterni bambini- brontola Alice, mentre prendiamo posto a sedere.
-Ma su! Non fare la solita brontolona!- ride Robert che appena vede Ashley, il suo sorriso si illumina ancora di più, facendo ritornare un po' di buon umore a tutti. Sapete, il nostro sole personale.
Ordiniamo un po'di cibo locale a cui ormai abbiamo fatto piega.
Mentre mangio, mi volto verso il tavolo in cui, di solito, si siete John.
Ma non c'è. C'è solo Alexis che mi saluta alzando una mano e sorridendomi e Rayan che è di spalle.
Sospiro e poi ritorno con la mia mente alla mia band preferita.
-Ehi, sorellina...- mi sussurra Gil accanto a me. Ormai ci siamo dati il nominativo di "sorellina" per me e "fratellone" per lui. Tra noi è nato un rapporto molto unito e complice, ma naturalmente i scherzi che ci facevamo nel camper, continuavano anche nel Villaggio.
-Dimmi, fratellone- gli rispondo.
-Tieni...da parte mia. Pensa a me che ti faccio uno scherzo, se avrai degli incubi- dice in tono bonario porgendomi uno scacciasogni giallo con delle piume che da nere diventavano rosse.
-Oh!... Grazie mille! Troppo gentile!- rispondo prendendo tra le mani quell' oggetto che mi sapeva di magico.
-L'ho fatto con piacere, visto che, quando eravamo nel camper, dovevi sempre svegliarmi con un grido di terrore...- disse mentre mi abbracciava.
-Ehi,Ele!- mi chiama Ashley.
-Wei..- le rispondo,mentre Gil mi sbroglia dalla sua morsa d'affetto.
-Cosa ne pensi se... Prima di andare a dormire, ti tingo qualche ciocca di blu?-
-Si!- le rispondo entusiasta, in fondo le l'avevo promesso no?
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Sono le 23:00 e io,Ashley,Rachelle ed Alice siamo in camera nostra.
Rachelle e Alice stanno guardando le foto della mia macchina fotografica e le stanno passando su una chiavetta USB tramite il loro computer portatile, visto che la macchina fotografica ha esaurito la sua memoria.
Io invece sono letteralmente immobilizzata su una sedia con Ashley che mi tinge i capelli ciocca per ciocca.
Ma, naturalmente, non mi ha fatta posizionare davanti a uno specchio, bensì davanti alla grande vetrata che dava sulla veranda esterna in cui giocava e correva Mella.
-Deve essere una sorpresa- mi ha detto prima di iniziare.
I miei genitori, stranamente, non stanno chiamando più. Non credo che si siano dimenticati di avere una figlia chissà dove, ma penso che sull'isola non c'è molto campo a causa del mio operatore telefonico.
Sto seguendo i commenti che fanno Rachelle e Alice sulle foto, chiedendomi di tanto in tanto se possono cancellare qualche foto mossa, dopo avermela mostrata.
Siccome stanno entrambe stese sul mio letto col computer davanti, ogni tanto sbirciano quello che sta combinando Ashley sui miei lunghi capelli oppure commentano quello che Ashley racconta su Robert, visto che ora il loro rapporto sta cambiando e Rob sta imparando ad ascoltare lei.
Io intanto, ammiro il paesaggio della sera: la spiaggia di Anakena è illuminata dal chiarore della luna che si riflette sul mare, facendo risaltare le figure dei grandi Moai.
C'è un' atmosfera magica qui.
Ah! A proposito di magia.
-Rechelle puoi appendere lo scacciasogni di Gil sopra il mio letto, per favore?- chiedo.
-Ah Gil, Gil. Sempre il solito cucciolo- risponde Rachelle dopo aver appeso lo scacciasogni.
Mi metto a ridere - Perché "cucciolo"? È alto due metri e dieci ti ricordo. Ahah- chiedo.
-Diciamo che è il membro della band piú sensibile, vive le sue emozioni a 360°. Infatti, quando vuole bene a una persona, togliendo il fatto che si affeziona subito, la tratta come se fosse sua sorella o suo fratello. Ma quando si arrabbia è il più fastidioso- risponde, sorridendo al pensiero.
- Eh si... È molto affettuoso- dico, sorridendo anch'io pensando a quante ne avevamo combinate.
-Invece Rob, è un tipo che cerca di nascondere sempre tutto dentro di sé, giusto per non far preoccupare gli altri- continua Rachelle.
-Ma non è giusto così, però. Se parla con qualcuno di cui si fida si sente piú leggero. Più spensierato, come Andrew-
-Andrew?- chiede Alice.
-Si, quando ci ho parlato era desolato perché non poteva mai stare con la sua famiglia-
-Perchè non ce l'hai detto, Ele?-
-Stavo aspettando il momento giusto, ma poi se ne andato- concludo e abbasso gli occhi.
Mentre la conversazione continuava, qualcosa sulla spiaggia cattura immediatamente la mia attenzione per quanto andava veloce.
Alzo gli occhi e davanti ai Moai vedo correre un animale famigliare, veloce, potente e allo stesso tempo armonioso.
Ma non era uno solo, ma erano in quattro.
Correvano armoniosamente e le loro criniere ondeggiano nella brezza.
Non c'erano dubbi, potevo riconoscere quei movimenti anche solo tenendo gli occhi chiusi: sono dei cavalli, che galoppano insieme nella tranquillità dell'isola.
-Ehi guardate!- esclamo presa dalla gioia di rivedere quei fantastici animali che da ormai troppo tempo non vedevo più. Forse dalla scomparsa del nonno.
Osserviamo i cavalli fino a quando non scompaiono dalla nostra visuale, prese dalla magia del momento tanto da sospendere tutto quello che stavamo facendo.
Ritorno alla realtà soltando quando Ashley mi tira per sbaglio un ciocca di capelli.
-Ma sono scappati!- esclamo.
-No Ele, qui, sull'isola insieme agli uomini vivono anche alcuni branchi di cavalli selvaggi-
Rimango a bocca aperta per la scoperta poi chiedo -E quando pensavi di dirmelo? Quando sarò sull'aereo del ritorno?-
Si mettono a ridere per la mia reazione.
Mando di nuovo una sguardo alle grandi statue dei Moai.
-Sapete... Che significato hanno i Moai?- chiedo accigliata, continuando a guardare fuori.
C'è una pausa di silenzio di 2 minuti buoni, finché Alice non risponde alla mia domanda.
- Sull'isola esistono 638 Moai.Nonostante le ricerche condotte, il loro scopo non è noto con certezza. Le statue potrebbero rappresentare capi tribù indigeni morti; secondo la credenza popolare avrebbero permesso ai vivi di prendere contatto con il mondo dei morti-
-Anche tu hai fatto la guida turistica come John?-
-No. Sto solo leggendo Wikipedia. Sai, a volte aiuta-
Scoppiano tutte a ridere. Non potevo accorgemene che stava leggendo, perché è alle mie spalle.
-Qui dice che dopo il 1500 d.c. non ne sono mai stati più costruiti e che addirittura, distruggevano quelli esistenti perché non credevano più nel culto dei loro avi- continua a leggere Rachelle.
Così continuimo a cercare informazioni sull'isola per non essere proprio delle ignoranti su questo campo.
Un'ora e mezza dopo...
Sono bendata, qualcuno mi ha rapita, mi sta puntando una pistola alla tempia, sta per sparare....
Tranquilli scherzo! Sono soltanto stata bendata da Ashley e condotta davanti allo specchio del bagno... Almeno credo...visto che non ho il superpotere di guardare oltre una stupida benda.
-Pronta?- mi chiede Ashley una volta finito il suo lavoro.
Sento il brusio delle voci di Rachelle ed Alice che sicuramente stanno dietro di me.
-Si- rispondo.
-Aspetta!- esclama Alice.
Sento dei passi veloci che vanno e ritornano e poi di nuovo la voce di Alice che dice che adesso può togliermi la benda.
Sono impaziente.
-Uno, due e...- contano insieme.
La benda scivola sui miei zigomi e...
Rimango a bocca aperta dal risultato: i miei capelli sono... Sono fantastici!
La lunghezza è sempre quella solo che le mie ciocche molto ondulate finiscono con un bel blu elettrico più scuro e acceso di quello di Ashley.
-Grazieee!- grido abbracciando Ashley.
E le altre ridono. Poi ad un certo punto sento -Miaoo- ed era Mella che si dimenava tra le braccia di Alice.
-Ehi Mella! Come sto?- le dico accarezzandola ma lei, continua ad agitarsi e ,graffiando leggermente Alice su un braccio, riesce a liberarsi e scappa fuori in veranda continuando a rincorrere la sua pallina.
-Credo che non se ne freghi minimamente- dice Rachelle.
E tutte cominciamo a ridere continuando a guardare Mella.
-Dai, andiamo a dormire...È la 1:00, ragazze- dice Ashley, soddisfatta del risultato dei miei capelli.
Do un ultimo sguardo allo specchio: le mie ciocche sembrano onde blu che incorniciano il volto di una ragazza un po' afflitta, ma serena con le sue amiche.
Dopo aver dato la buonanotte a tutte, mi infilo nel mio letto.
Prima di addormentarmi, guardo fuori dalla vetrata per accertarmi che la porta sta socchiusa in modo che Mella, quando avrà sonno, potrà entrare. Giacchè osservo anche la gatta, solo che non la vedo al buio, a causa del suo manto grigio. Poi noto due occhietti rinfrangere la luce della mia lampada sul comodino, che è l'unica accesa.
Mella mi guarda e poi ritorna ad inseguire qualcosa, probabilmente un insetto.
Da quando siamo qui, ha preso l'abitudine di giocare un po'di più nella veranda di notte, poi mi osserva, ogni tanto, finché non mi addormento.
Per lasciarla in pace, spengo la lampada e la stanza diventa buia, illuminata solo da qualche raggio di luna che riesce a passare tra quella nuvola che oscura la sua fonte.
Così, mi giro sul fianco opposto della vetrata e mi addormento dando le spalle alla gatta, alla spiaggia e a tutto il resto.
Quando si fa notte fonda, sento alcune zampine battere, mi sveglio e mi giro ad osservare e Mella ha finalmente catturato il suo insetto.
Lei mi osserva con quei suoi occhietti luminosi e io ritorno a dormire.
Ad un tratto sento Mella pogiarsi contro la mia schiena ed io ancora con gli occhi chiusi mi rigiro sul fianco opposto, verso la vetrata abbracciando il corpicino della gattina ma...
Il raggio che poco prima mi illuminava la faccia, viene interrotto da qualcosa che fa cadere la sua ombra su di me.
Apro gli occhi e guardo di fronte.
Il mio cuore perde alcuni battiti per il terrore. Mi immobilizzo con gli occhi spalancati che non riuscivo a chiudere e il mio respiro si blocca.
Davanti a me, al posto degli occhi piccoli e rifrangenti di Mella, ci sono due occhi più grandi che mi guardano da dietro alla vetrata, appartenenti ad una sagoma che preme contro il vetro per guardare meglio.
Appena vede che sono sveglia e terrorizzata, sparisce nel nulla buttando indietro i suoi lunghi capelli, che sono stati l'unico dettaglio che sono riuscita a cogliere nel terrore.
Sento il mio cuore che riprende a battere, il mio respiro affannoso e le prime goccie di sudore.
Deve essere stato per forza un incubo. Per forza, non poteva essere vera quella sagoma. Un umano non poteva sparire in un battito di ciglia contato, ed era anche troppo diverso perché fosse il ladro di pomodori.
Mi siedo sul letto cercando di riprendere il controllo della situazione, mettendo la testa sulle ginocchia troppo rumorosamente.
Una mano mi sfiora e io sobbalzo talmente forte per lo spavento da far cadere Mella a terra.
-Lo scacciasogni non funziona eh? Porta gli incubi ancora?- mi chiede Alice inginocchiandosi accanto al mio letto.
Io annuisco. Ma com'è che questa ragazza di notte è sempre sveglia? È una vampira per caso?
Va be', questa notte è meglio così almeno mi tranquillizza.
La vedo sparire verso il tavolino della stanza e poi ritorna con il mio mp4 di legno fra le mani.
-Tieni, so che la musica ti calma. Provaci-
Posa sul letto Mella che nel frattempo era rimasta seduta a terra con fare interrogativo e dopo avermi augurato un buon sonno, ritorna nel suo letto e ricomincia a dormire.
-Scusami- dico a Mella mentre si riaccoccola vicino a me facendo lo fusa.
Mannangia ai miei incubi che sembrano veri, ma quella sagoma non poteva essere vera. Era troppo terrificante per la realtà, bensì andava bene per un film horror.
Metto le cuffie e anche se sto scomoda sul cuscino, cerco di riaddormentermi.
La canzone di Rocco Hunt, "sto bene così" mi fa decidere cosa farò domani:
"Vorrei svegliarmi presto la mattina, correre insieme e non sentirmi stanco.
Liberi e spensierati come prima, il tempo vola in queste notti in bianco
Sto bene, sto bene così"
Domani mattina, all'alba (tanto i primi raggi del sole riescono sempre a svegliarmi), vado sulla spiaggia, a sfogarmi un po'. Magari a correre o a nuotare.
Si, OK.... Ma con chi?
Va be' si vedrà.
Voglio dimenticare quell' essere che è apparso da dietro alla vetrata, al posto di Mella.
•~spazio scrittrice~•
Ciao ragazzi! Scusatemi se questo capitolo è un po' troppo lungo e per gli eventuali errori.
Spero di non avervi annoiati.
Come sempre, lasciate una stellina oppure un commento, se Vi è piaciuto.
Grazie per le visualizzazioni, i voti e i commenti che lasciate.
Spero che questa storia vi stia piacendo.... Arrivederci al prossimo capitolo!! 😙
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