~• Riabbracci e scuse •~
Un ragazzo alto e muscoloso fa cadere quel presunto Nick steso a terra, ai piedi della porta del capannone con il sangue che gli colava dal naso. Assomigliava molto a John.
Nell'oscurità e nella confusione creata da degli spari mandati in aria, non riesco a distinguere i dettagli di quel ragazzo e neanche di quello che sta cercando di risollevare da terra.
Un altro colpo di proiettile e io mi chino tappandomi le orecchie. Quel pazzo con la pistola era troppo vicino!
Il ragazzo che mi ha salvata dalle grinfie di quello ferito e rimasto davanti al capannone, mi prende la mano con un modo famigliare e aiuta l'altro ragazzo a terra. Quest'ultimo inizia a zoppicare e a ghignare: un proiettile l'ha colpito al polpaccio.
Nick é steso ancora a terra e comincia ad indicarci per farci individuale dal pazzo che sta sparando.
Ad un tratto, il ragazzo che mi ha salvata, lascia sia la mia mano sia il braccio che il ferito le aveva avvolto intorno al collo.
Si allontana di qualche metro da noi, mentre io aiuto a sorreggere l'altro.
All'improvviso i suoi vestiti scoppiano, frantumandosi in mille pezzi e qualcosa arriva ai nostri piedi e il ragazzo che aiuto le raccoglie.
Il suo corpo inizia a mutare tra gli spari dell'uomo.
Eccolo...
É lui... Non assomigliava soltanto... É JOHN!
-John!- lancio un grido che viene soffocato sia dagli spari sia dai miei singhiozzi.
Il lupo nero, si gira verso di noi e i suoi occhioni verdi mi fissano mentre piango dalla felicità di rivederli.
-Presto!!!- grida il ragazzo accanto a me.
-VENITE SUBITO QUI!!!- grida quel pazzo che ora ha iniziato a sparare verso di noi.
Aiuto il ragazzo ferito a salire sul dorso di John e poi lui mi da la mano per aiutarmi a salire davanti.
John guarda verso di noi ed annuiamo ed ecco che parte come un razzo con i proiettili che ci sfiorano.
In un lampo attraversiamo la steppa e pian piano ci allontaniamo da quel caos di grida e spari. Ci allontaniamo da quel postaccio.
Galoppiamo nel buio e nel silenzio della notte. Le spalle di John si muovono in armonia, mettendo in movimento tutto quel corpo coperto dal manto lucido e nero.
Il suo muso sfumato di bianco lancia ululati di gioia nel cuore della notte.
-Tu devi essere Electra, giusto?- chiede alzando un po' la voce il ragazzo colpito dal proiettile.
-Si e tu? Come fai a conoscermi?-
Chiedo con un tono interrotto dai singhiozzi.
-Sono Enea. John mi ha parlato molto di te! Ti spiegheremo tutto appena scesi-
John ulula come per rispondere e accelera.
In lontananza vedo due figure femminili correre velocissime, al passo di John, senza stancarsi. Avanti, come se fosse l'alpha di quel trio, c'era una gatta il cui manto grigio veniva illuminato dalla luna piena.
Il trio, si affianca a noi e cominciamo a correre tutti insieme.
-Ele !! Sei ferita?!- chiede spaventata la voce di Federica.
-Sto benissimo!!- grido al vento e loro ridono.
Ora siamo al completo... Finalmente!!!
Le lacrime di felicità non vogliono smettere di scendere.
Mella e John stanno miagolando e ululando, di sicuro stanno comunicando con i pensieri. É fantastico!!
Arriviamo sulla costa, su cui troviamo una pineta di palme.
John intravede qualcosa in lontananza che la mia ottusa vista da umana non vede.
Le sue zampone si piantano nel terreno e si ferma di scatto seguito dalle due gemelle e da Mella.
Enea, non avendo presa sul dorso di John a causa del suo polpaccio ferito, cade di lato ghignando per il dolore del proiettile incastrato nella sua carne ormai chiusa.
Scendo dal dorso John ridacchiando, avvolgo le mie braccia intorno al suo collo da lupo e affondo la faccia nel suo soffice manto, cercando di soffocare i singhiozzi.
Lui mi accarezza la schiena con il suo muso e poi ritorna sull'attenti aguzzando la vista davanti a sé.
Lo stesso fanno Mella, Francesca e Federica mentre io ed Enea ci chiediamo cosa stanno guardando di tanto interessante.
Seguiamo il loro sguardo, mentre mi sgancio dal collo del lupo nero facendo rimanere solo una mano dietro al suo orecchio. Lui si siede e rizza le orecchie impettendosi.
Un raggio della luna piena illumina due occhi castani appartenenti a un lupo grande e grosso dal manto bronzeo. Sta seduto tra due grandi tronchi di palma, in attesa.
Abbiamo paura e siamo tesi, tranne John e Mella, stranamente.
Stavano comunicando attraverso i pensieri, telepaticamente.
Tra ringhi sommessi, ululati bassi e miagolii ecco che il grande lupo bronzeo scompare nel buio.
Rimaniamo tutti sbalorditi -Cosa voleva?- chiede allarmato Enea.
-Enea?!- Esclamano le due gemelle.
Cosa? Come facevano a conoscersi?
-Oddio...Francy! Fede!- grida emozionato.
I tre si stringono in un fortissimo abbraccio spacca costole, tra singhiozzi di gioia e "mi siete mancate".
Mentre osserviamo questa scena di serenità, ecco che Mella mi salta sopra aggrappandosi alla mia maglietta e John appoggia il suo muso vicino alla mia pancia chiudendo gli occhi verdi, comincia a guaire.
Gli faccio alzare la testa e insieme a Mella lo abbracciamo forte forte al collo -Ci sei mancato anche tu- riesco a dire affondando nuovamente la testa nel suo manto.
-Ehi! Fate gli sdolcinati proprio ora che sono uscito dalla grotta per la prima volta dopo mesi?!- Ci rimprovera una voce famigliare proveniente dalla stessa direzione in cui é scomparso il lupo bronzeo.
Sciogliamo tutti gli abbracci e con sorpresa scopriamo che il lupo era il nonno -Tieni John- dice porgendo dei vestiti nuovi al lupo nero.
John scompare tra il fogliame.
-Oh nonno! Cosa ci fai qui?- gli chiedo con un sorrisone stampato in faccia.
-Ho sentito i spari e, trasformandomi in lupo, vi ho raggiunti... Avevo...paura per i miei... ragazzi- borbotta.
Vado ad abbracciare forte forte il mio nonno ritrovato - John si é scusato per quello che ha fatto... Tu lo perdonerai?- chiede.
-Certo- sussurro- mi é mancato tantissimo-
-Dai... Iniziamo ad accendere un falò... Fa freddo questa sera... Forza sorelline!- incita Enea, mentre va a prendere un po' di legna,zoppicando.
-Sorelline?!- esclamo io.
-Si Ele... Lui é nostro fratello- dice Francesca.
Io rimango a bocca aperta... Non me ne avevano mai parlato!
-Ehi Enea... Mamma e papà ci hanno dato delle informazioni sul perché ti sei ritrovato in orfanotrofio a 2 anni : come sai, siamo nati tutti e tre sull'isola. Qualcuno ti ha rapito dal tuo passeggino e ti ha abbadonato davanti all'orfanotrofio e mamma e papà non ebbero tue notizie fino a quando non abbiamo scoperto che eri nostro fratello e te ne sei andato da lí-
Enea rimane sbigottito quanto noi nel scoprire che erano fratelli... Intanto John era tornato ed era riuscito a sentire il discorso - Come avete fatto a scoprire che siete fratelli?- chiede John. La sua voce risuona nelle mie orecchie come un dolce melodia.
-Un giorno passavamo per l'orfanotrofio e abbiamo visto un ragazzo che leggeva. Abbiamo fatto amicizia con lui e, siccome noi sapevamo che avevamo un fratello chissà dove, abbiamo notato una leggera somiglianza tra noi, come i capelli ricci. Poi mamma ci aveva mostrato una foto di Enea a 2 anni e c'eravamo accorte che quel ragazzo, aveva la stessa e identica voglia a forma di fragola sul dorso della mano del neonato in foto...- spiega Francesca.
-E così Federica mi ha tirato un capello...- continua Enea.
- Abbiamo fatto il test del DNA e proprio quando la nostra famiglia stava finalmente per riunirsi ecco che scappiamo tutti e tre per seguire le ricerche di Phil- conclude Federica.
Wow! Che storia! E chi l'avrebbe mai detto?
-Ragazze... Sapete per caso, chi mi ha rapito e abbandonato di fronte all'orfanotrofio?- chiede Enea, mentre ritorna con un mucchio di legna trovata a poca distanza da dove stavamo noi.
Enea si è rattristato e cerca di accendere il falò per distrarsi.
-Ehm... Io... Io lo so- alza la mano il nonno, abbassando lo sguardo, visto che nessuno rispondeva alla sua domanda.
Tutti noi lo guardiamo sbigottito: c'è chi lo guarda curioso, chi come Enea sgrana gli occhi.
-Tu lo sai? E chi é stato?- chiede impetuoso Enea.
Il nonno sospira profondamente e poi pronuncia quel nome con difficoltà - Garrett... O, come lo chiamavate al campo : Capo-
-CHE COSA?!- sgrana gli occhi Enea... Le sue sorelle lo abbracciano. La rabbia inizia a salirgli da sotto i piedi.
-Ma perché? Come fa a conoscerti?- chiede John incuriosito in tutta la sua calma.
-É una lunga storia, ragazzo...Ha rapito Enea e l'ha portato all'orfanotrofio come ha fatto con molti altri bambini, in modo da ottenere in futuro dei lavoratori su cui contontare- fa lui.
Enea singhiozza per la rabbia.
Povero ragazzo... Quell'uomo le ha rovinato una vita intera. Mamma mia... Non so neanche io se riuscirei a sopportare al posto suo, anzi non saprei nemmeno come reagire se fossi Enea.
-Raccontaci il resto...- lo incito io.
-Visto che ora hai bisogno tu del nostro aiuto... Ti vuole distruggere- dice John mentre io lo guardo incredula.
Enea con lo sguardo pieno di rabbia per quel Garrett, batte un pugno su un tronco e passa dei fogli pieghettati a Phil.
Nonno Filippo inizia a guardarli attentamente e poi si fa una risata -E quindi é convinto che riuscirà a distruggermi con il Laser... Pff! Che idiota... Quale tesoro pensa di trovare nella mia grotta?-
-Sai...Perché ti vuole distruggere?- chiede Enea, che sembra più che mai determinato ad allearsi a favore del nonno.
-Ve lo racconterò dopo aver mangiato.- risponde mentre ancora ridacchia divertito.
Enea fa un brutto movimento -Aaah!- grida -Phil! Per favore ! Toglimi questo proiettile dal polpaccio!-
-Ah, già... Ho portato un'anestetico, stenditi a pancia in giù-
Aiutato dalle sorelle, Enea si stende sul terreno e Phil inizia l'operazione iniettando con una siringa l' anestesia (forse una sostanza delle Fluoflores) nel polpaccio.
Intanto, il falò é acceso e il nonno ha cacciato dal suo zaino dei pezzi di carne di pecora che noi iniziamo a cuocere sul fuoco, infilzandoli a dei rami, nel frattempo che lui estrae il proiettile dalla carne di Enea, che grazie alla sostanza non sta sentendo nessun dolore e la ferita si chiuderà nel giro di mezz'ora, ma anche di meno.
John é seduto accanto a me, le due sorelle stanno accanto al loro fratello ritrovato dall'altra parte del falò. Mella sta aiutando il nonno con l'operazione, fa d'assistente e osserva curiosa come il nonno maneggia i due aggeggi (bisturi e pinza) presi sempre da una cassetta del pronto soccorso che stava nel suo zaino.
Sto riscaldando le mani vicino al fuoco, con gli occhi chiusi davanti all'operazione di Enea, quando un vento freddo mi fa venire i brividi e John se ne accorge.
-Lo... Lo so, sono stato stupido ad andarmene! Ma ti porgo le mie scuse Ele, scusami davvero di averti lasciata sola nel bel mezzo della missione, scusami e...- comincia a parlare a raffica, senza mai fermarsi.
La luce del falò, illumina il suo volto pallido che mi é mancato tanto... Quegli occhi verdi, quello sguado, la sua voce, i suoi tatuaggi e...Pff,insomma, mi é mancato John! E ora riaverlo qui, accanto a me mi fa sentire bene. Il mio angelo tatuato ha colpito ancora. E poi la scena in cui Francesca e Federica rincontrano loro fratello, Mella che mi salta sopra, il nonno che viene per vedere cos'é successo, il ritrovo di tutti noi rende tutto magico e affettuoso... Se solo non ci fossero alcuni problemi da risolvere.
John continuava a parlare e a parlare, scusandosi per ogni cosa che aveva fatto in passato ma non sapeva che io l'avevo già perdonato da quando ho capito quanto vale per me la sua presenza.
-John- lo chiamo.
-Scusami ancora e... Dimmi-
-Ti perdono-
-Cosa?! Mi perdoni? Non sei arrabbiata con me?-
-Si,lo ero, all'inizio. L'importante che siamo qui-
-Ma... Ma non ho mantenuto la promessa!- si rimprovera.
-Quale promessa?- faccio la finta tonta.
Lui mi guarda negli occhi corrugando la sua fronte perfetta, illuminata dalla luce calda dal fuoco.
-Ehm... Quella in cui ti ho promesso che non ti avrei abbandonata- risponde appoggiando i primi pezzi di carne cotta su un tovagliolo e ne mette a cuocere altri.
-Bhe, inizia a mantenerla da ora...- sussurro, cercando di eliminare un nodo in gola che si era creato senza un motivo preciso.
Lui mi sorride e si mette la mano sul cuore poi un altro brivido di freddo mi passa lungo la schiena a causa di un leggero venticello fresco che si é alzato in questa notte movimentata.
-Ops- sussurra e mi avvolge il suo braccio intorno alle spalle.
-John... Lo sai benissimo che noi licantropi non abbiamo freddo perché la nostra temperatura corporea supera i 40°- gli ricordo scherzosamente.
-Me ne frego... Voglio continuare a comportarmi come se fossi un ragazzo normale...- risponde duro, ancora non accetta il fatto di essere un lupo.
-E tu quand'è che sei stato per una volta normale?ahaha...- chiedo sarcastica.
-Ehm mi sta forse prendendo in giro, signorina?Ahah- ride insieme a me stringendomi di più.
Intanto il nonno ha finito con la sua operazione e la ferita al polpaccio di Enea si sta già richiudendo. Il proiettile è finalmente fuori.
Mangiamo un po' di carne, beviamo acqua fresca mentre ascoltiamo la storia di Enea e John alle fosse... Certo che ne hanno di ingegno per inventarsene una al giorno eh!
Ci aggiorniamo su tutte le cose fatte e sulle varie situazioni, quando arriva il momento di nonno Filippo nel raccontare la sua storia con Garrett.
-Allora, ragazzi. Come sapete, all'inizio delle mie ricerche, attraverso il passa parola, molti giovani scienziati sono venuti a darmi una mano, compreso quello spavaldo di Garrett.
Quando capì quello che ci stava succedendo a causa dell'evoluzione, ho fatto uscire tutti dalla grotta, immediatamente.
Alcuni sono riusciti a rimanere normali, altri hanno avuto metà evoluzione come Francesca e Federica, mentre altri si sono trasformati del tutto in lupo...-
John sbuffa e Francesca chiede -E Garrett?-
-Durante i nostri studi nella grotta, lui si è mostrato sempre quello meno interessato, colui che faceva tutto per soldi. Snobbava tutti, si credeva il migliore mentre, per lui, noi eravamo solo dei cretini perché noi non avevamo il "senso del guadagnare soldi".
Fu il primo che feci uscire dalla grotta appena mi sono trasformato in lupo, quindi lui é rimasto normale.
Crede che l'abbia cacciato perché ho trovato qualcosa d'inestimabile valore che secondo lui é custodito tra le pareti delle profezie, che a quel tempo, non avevo ancora decifrato.
Mi disse "troverò qualcosa di migliore. Sarò il migliore!" e poi cominciò ad assumere ragazzi per scavare le fosse per trovare quel "qualcosa"- conclude.
-Ah...Solo per questo vuole distruggerti?- chiede Federica
-Mmm... In effetti no. Un giorno tornò a riprendersi le sue cose dal laboratorio nella grotta e gli consigliai di non entrare, ma che le le avrei portate io all'entrata della grotta.
Ma lui, testa dura com'era, ha raggiunto il laboratorio attraverso il tunnel di lava e con sé ha portato...- la sua voce comincia a rompersi e abbassa lo sguardo -sua figlia di due anni... L'energia l'ha inghiottita, la sua forza l'ha travolta e il suo corpicino non ce l'ha fatta ed é... É morta...-
Sgraniamo tutti gli occhi.
-Era sconvolto, tanto da battere la testa sulla parete della grotta e procurarsi quella brutta cicatrice sull'occhio...Da quel giorno mi odia ed é per questo che vuole distrugermi- continua.
-Ma non é stata mica colpa tua...- puntualizza Enea a cui il taglio si é già risanato.
-Secondo lui, l'ho creata io la SmartPower e ora vuole distruggermi come io ho fatto con la sua figlioletta ma il fatto é... Che io l'ho solo scoperta, non sappiamo la fonte di quest'energia! Non l'ho creata, io l'ho solo studiata!- si dispera.
Sospiriamo insieme a lui, ripensando alla storia di Garrett. C'è un minuto di silenzio, in cui stiamo tutti immersi nei nostri pensieri.
All'improvviso, la terra trema molto bruscamente e veniamo sballottati.
La scossa finisce in un secondo.
Ci guardiamo in torno.
-Ragazzi! Dobbiamo andare! Qui scoppierà tutto da un momento all'altro! Vengo con voi! Dai forza andatevi a trasformare! Annodate i vestiti ad una zampa ed andiamo!!- Ordina il nonno.
-E il mio giorno di riposo?- chiede Francesca.
-No Frà, dobbiamo completare la missione urgentemente! Tra poco scoppierà tutto quanto!- dice allarmato il nonno.
Io,John,nonno Filippo ed Enea ci trasformiamo in quattro enormi lupi.
Le gemelle portano il mio zaino con le ultime sfere rimaste, Mella ora può comunicare con noi senza problemi, fa parte del branco.
Uno slancio potente e cominciamo a correre velocissimi con le due ragazze che stanno al nostro passo senza stancarsi.
-Cosa? Hai detto qualcosa Electra?- chiede Francesca.
Mentre corro scuoto la mia enorme testa bianca sfumata di blu, in senso di negazione.
<<Dite che prima o poi potranno ascoltare i nostri pensieri?>> chiede Mella telepaticamente a noi lupi.
-Oddio Mella! Noi ti sentiamo!- esclama Federica.
Noi lupi ci mandiamo uno sguardo incredulo.
<<Ragazze mi sentite?>> chiede alle due gemelle il nonno.
-Si- rispondono all'unisono.
<<Benvenute nei pensieri del branco... Ora potete comunicare con noi>> annuncia nonno Filippo.
-Grazie Smartpower!- grida Francesca tra il brontolio di John, perché lui non la ringrazierebbe affatto.
Loro sono entusiaste e noi mandiamo un ululato nel cielo notturno seguito dal miagolio di Mella che cerca di imitaci.
<<Rimarrai sempre una stonata>> scherzo con Mella.
<<E tu per sempre una lumaca>> risponde la micia.
Mella si da uno slancio e si aggrappa al mio collo e ci resta, proprio come ha fatto quando abbiamo corso sulla spiaggia prima d'incontrare le nostre due amiche (questa volta senza mordere però, anzi, affondava il suo muso nel mio manto).
Inizia così la nostra corsa contro il tempo.
~•spazio scrittrice•~
Ciao ragazzi! Sono tornata!
Scusate la mia assenza, vi ho lasciati sulle spine troppo a lungo, lo ammetto.
Scusate se questo capitolo non é il massimo come vi aspettavate e scusatemi se vi ho annoiati o per ulteriori errori.
Allora? Ci riusciranno a compiere la missione? E poi, cosa succederà a Garrett ora che Enea sa la verità?
Come sempre, sapete già cosa fare, se vi é piaciuto lasciate una bella stellina oppure, per ulteriori miglioramenti, accetto volentieri consigli, pareri e tutto quello che vi va di dirmi!!!
Grazie infinite per il vostro sostegno!!!!! Siete mitici!! Wow! Grazie!
Arrivederci alla prossima!!! 😁😁😘😚😘
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