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~• Promesse •~

-Si Ele, ricordo. Ma non collaboro con un burattinaio!- grida John.

-Hai sentito cosa ha detto il nonno?Eh? Sarà la fine se non facciamo qualcosa!-Sbroglio l'abbraccio.

Lui mi guarda negli occhi, con fare interrogativo e confuso -Electra, non è giusto. Lui...-

Lo interrompo -Si,lo so... ma tu vuoi diventare come chi ti ha fatto male?-

-No-

-Bhe, allora andiamo a salvare quest'isola e tutti i suoi abitanti-

John si acciglia, vorrebbe scappare, andarsene. Forse sono troppo buona io, ma mi sento il dovere di fare qualcosa.

-Resto...ma ricordati che lo sto facendo solo per te e gli abitanti...no per lui- specifica.

-Va bene... ritorniamo...-sospiro.

Lo prendo per mano e ritorniamo davanti alla pozza, davanti a Phil o nonno Filippo.

Finalmente ho convinto John a restare, ricordandolo che anche io sono rimasta quando non volevo.

Arrivati troviamo Mella che sta mangiando l'alce e il nonno che tira un sospiro di sollievo, nato sicuramente dall'ansia accumulata durante quei minuti d'attesa
-Andiamo, prima che sia troppo tardi- dice.

E così, nonno ci guida verso il laboratorio, con John che lo guarda in cagnesco.Ci arriviamo e... Che forte..

Il laboratorio è una grande serra che fa arrivare le sue pareti di plastica bianca fino al soffitto della grotta. È enorme, come se lì avesse piantato una gigantesca tenda composta da stanze.

-Benvenuti- ci accoglie mentre scosta una specie di tenda composta dallo stesso materiale della serra.
Ci guardiamo attorno sbalorditi: la prima stanza è grande quanto un campo da tennis e accoglie le creature più strane. Quelle mai viste al mondo.
Una tartaruga dalle zampe lunghe più o meno come quelle di un cane, si avvicina correndo a Mella in un minuto, e la gatta le soffia contro.

-Prendi in braccio la gatta... Qui ci sono parecchi animali evoluti che sto studiando. Ad esempio, quella tartaruga aveva bisogno di correre più veloce, ed ecco che le zampe si sono allungate- spiega il nonno.

John vuole tenere il muso lungo (e ha ragione) solo che non ci riesce perché comincia a guardare tutte quelle cose intorno a sé, chiedendosi a bassa voce il perché di alcune evoluzioni.

Il nonno sta cercando la chiave per l'altra porta che stava di fronte, tra le più svariate creature sia animali che vegetali.

Intanto io seguo le logiche di John, fatte a bassa voce ( cercando di prenderne parte).

-Quindi, quindi, quindi....Questa specie di talpa ha gli occhi più grandi della testa perché aveva l'esigenza di vedere e quindi li sono cresciuti degli occhi più sviluppati....- dice portandosi una mano al mento.

-Mmm... Si- confermo, perché la sua teoria mi sembra valida. Poi ci avviciniamo ad un acquario.

-Guarda quel pesce!- e indica un pesce troppo strano.

Mi avvicino e spiccico la faccia sul vetro:ahahah... Ma era un pesce con zampette e artigli!

Ridacchio per la sua goffaggine -Ahaha... E questo che esigenza aveva?-

Sorride anche John, mentre picchetta sul vetro.

Nonno Filippo finalmente ha trovato la chiave e si avvicina a noi -Quel piccolo esserino è stato il primo ad essere studiato... Ho scoperto che gli sono cresciute le zampe e gli artigli perché aveva l'esigenza di nascondersi e, siccome nelle grotte c'è soltanto roccia e non sabbia, usa i suoi artigli possenti per scavare rifugi nella parete...-

Io e John ci guardiamo stupiti, poi lui, se ne va verso la porta lanciando uno sguardo di sfida al nonno -C'ero arrivato da solo- e cammina con fare orgoglioso.

Il nonno ride divertito, poi John mi chiama - Ele, prendi Mella, a momenti divorerà l'insetto a sei antenne-

Mi guardo il braccio, come aveva fatto a liberarsi della mia morsa senza che me ne accorgessi?
Ero troppo distratta?

Comunque, comincio a correre verso di lei, che stava puntando la sua povera vittima. Ma è possibile che deve pensare sempre a mangiare?
Anche quando ero un licantropo, ci faceva venire fame pensando ai pezzi di pollo che le passavo da sotto il tavolo quando lo mangiavo io a pranzo.

Spicca un salto e io la prendo al volo e mi guarda storta. Credo che appena avrò la possibilità di trasformarmi ne dovrò sentire delle belle.

Oltrepassiamo la porta, che il nonno ha appena aperto.

Ci ritroviamo nel suo laboratorio vero e proprio, pieno di macchinari e aggeggi strani: microscopi, contenitori in vetro, tubi, imbuti,campioni ecc.

Tutto era molto ordinato, l'opposto di come me lo immaginavo.

-Venite...- ci invita il nonno.

John è affascinato, si nota da tre chilometri di distanza. I suoi occhioni verdi si soffermano su tutto ciò che lo circonda, ogni tanto mi aiuta a non far toccare a Mella le bacinelle piene di sostanze sconosciute.

Dopo aver attraversato lo stretto corridoio tra i due grandi tavoli, arriviamo di fronte ad una lavagna di sughero su cui c'erano appesi dei fogli.

-Ragazzi, questi sono gli appunti di Selen seguiti da tutte le mie ricerche sull'energia- dice il nonno - Sappiamo che quest'energia è conservata tutta all'interno di quest'isola, solo che è in sovraccarico...-

Sempre in tono da menefreghista, John chiede -E se è in sovraccarico cosa potrà succedere?-

-L'isola esploderà e moriranno anche tutti gli esseri che vi sono sopra...- sospira.

-Cosa?!- esclamiamo io e John contemporaneamente.

-Si ragazzi, se non ci diamo una svegliata, qui morirà tutto-

-Cosa possiamo fare?- chiedo mentre mi sale l'ansia.

-Quest'energia, non si sa da dove nasce, ma sappiamo che si diffonde a flussi regolari e continui. Gli esserini qui dentro,la respirano e grazie ad essa si evolvono. Solo che ora ce n'è troppa e l'unico modo è attivare tutti i Moai dell'isola...-

-A cosa servono?- chiede John.

-Gli antichi, senza saperlo, hanno piantato nel terreno questi massi, fino a far sbucare una piccola parte qua giù. Il materiale è un ottimo conduttore della Smartpower e...-

-Smart che...?- lo interrompe.

-John, è solo il nome tecnico dell'energia... Cosa dicevo? Ah si... Quindi, la smartpower è contenuta, per buona parte qui giù, ma prosegue anche fino alla testa dei Moai-

Il nonno si allontana per un attimo e poi ritorna con una scatola di sfere di vetro, piene di una sostanza leggera e magica, di un verde, che unisce il colore degli occhi di John con il blu dei miei capelli. Cambiano colore ogni secondo che passa alternando sempre il verde e il blu, come se questa sostanza fosse viva.

-Ragazzi, queste sono le sfere che ci permetteranno di proiettare metà dell'energia nello spazio- annuncia il nonno.

-Cosa dobbiamo fare?- chiedo.

-Dovete posizionarle nel minor tempo possibile sulle teste di ciascun Moai. Dalle sfere partirà un raggio e, una volta posizionate tutte quante, i raggi si uniranno e, trasmettendo metà dell' energia nello spazio...-

-Ma perché non costruire sfere più grandi in modo che l'isola si scarichi del tutto?- chiede John scettico.

-Prima di tutto perché causeremo la fine del mondo e secondo perché potranno morire molte specie animali e vegetali evolute, tipo i cavalli-

-Eh?!- esclamiamo all'unisono io e John.

-La fine del mondo?!- fa John.

-La fine dei cavalli?!- dico io.

-Ora vi spiego: la Smartpower è un'energia molto potente, tanto da cambiare l'evoluzione e il DNA degli organismi. Possiede particelle potentissime che se capitano in mani sbagliate, potrebbero distruggere tutto. È talmente potente, che quando noi la proietteremo nello spazio, gran parte di questa andrà ad alimentare ancora per alcuni millenni in più di quelli previsti ,il Sole, aumentando quindi la vita della Terra. Ma se noi, gli offriamo tutta quanta l'energia, il Sole diventa talmente grande da far arrivare il suo potente calore fino alla Terra, travolgendola, bruciandola-

-Hai detto che "gran parte" va a finire nel Sole... e quella che rimane?- chiede John.

-è talmente poca che le sue particelle verranno inghiottite dai buchi neri- spiega il nonno accarezzandosi la barba.

-E dopo?-

-E dopo non si sa...vengono inghiottite e basta-

-Nonno... e perché scomparirebbero anche i cavalli?-chiedo preoccupata.

-Fin dai tempi antichi, i cavalli selvaggi, sono stati una parte molto essenziale dell' Isola, infatti, sono stati i primissimi animali ad inalare l'energia e quindi ad evolversi. Prima che gli umani arrivassero essi, svilupparono una propria intelligenza e un senso di protezione nei confronti dell'isola. Secondo antichissime leggende, diventarono i Guardiani dell'Isola di Pasqua e divennero immortali. Nessuno riusciva a domarli né a salire sul proprio dorso. Solo chi aveva buone intenzioni, riusciva ad avvicinarli e ad accarezzarli e chi ci ha provato e ci è riuscito, riusciva a sentire un senso di magia, come quello che si prova toccando un Moai. Loro sono i Guardiani dell'isola e senza l'energia morirebbero-

Un attimo... io quella sensazione l'ho provata prima d'incontrare quel branco di cavalli...Ora tutto ha un senso...

-Ma...una domanda... Come hanno fatto i cavalli a respirare per primi l'energia se quest' ultima si trova sottoterra?Non sarebbe più logico se al posto dei cavalli, erano i pipistrelli?- chiede John perplesso.

-Bhe John... Prima l'energia si trovava Sopra, poi, ho scoperto, che l'unico nemico della Smartpower erano le particelle delle sostanze inquinanti, dell'aria cattiva che distruggevano le sue, quindi si è rifugiata all'interno dell'Isola.
Infatti, i cavalli quando cominciano ad sentirsi deboli, si rifugiano all'entrata del tunnel di lava per riprendersi. Come per ricaricarsi, come la batteria di un telefono.-

-É per questo che il suo nome tecnico, tradotto in italiano, significa "energia intelligente"? Perché si comporta come se fosse viva e avesse un cervello suo?-

-Si- Il nonno fa una pausa- Quindi cosa intendete fare? Accettare o Rifiutare?-

Io, John e Mella ci guardiamo, come se fossimo un vero branco e poi risponde John a nome di tutti - Accettiamo-

-Bene...Ragazzi, c'è un problema però...- sospira mentre si passa di nuovo la mano sulla sua barba.

-COSA ANCORA?!- esclamiamo all'unisono.

-L'energia, una volta che è entrata nell' organismo umano, non uscirà più e non si scaricherà mai, a differenza dei cavalli. Quindi...-

A quelle parole, nella mia mente balenano in un millesimo di secondo immagini di lupi grandi e grossi visti in tv, fino ad arrivare all'immagine del grande lupo nero dagli occhi verdi (John) e alla visione delle mie zampone avvolto dal manto sfumato di blu.

-Quindi rimarremo dei licantropi!- grido, interrompendo mio nonno.

-E non solo...vi fermerete a quest'età per sempre-

Ok, l'idea di rimanere un lupo non mi dispiaceva, ma avere per sempre 16 anni non mi piaceva affatto,l'amaro mi sale e si fa sentire, mentre a John tremano le mani... a momenti si trasformerà per rabbia.

Io e il nonno, ci affrettiamo ad accompagnarlo fuori dal laboratorio, in modo da non rompere niente.

Una volta fuori, cerco di farlo calmare ma lui continua a tremare sempre più forte, fino a quando non mi ordina gridando di allontanarmi immediatamente da lui.

Mi da uno spintone e il nonno mi afferra per le braccia per trattenermi, come se si fossero messi d'accordo.

John spicca un salto potentissimo ed ecco che si è trasformato nel grande lupo nero, sfreccia verso la foresta. La sua coda sfumata di bianco scompare nel oscurità, mentre lamentosi ululati riecheggiano nel buio.

Di John non resta niente, solo i frammenti dei suoi vestiti esplosi.

Mi inginocchio a terra con Mella al mio fianco e ne raccolgo un pezzo, con le lacrime agli occhi.

-Ele... Se n'è andato...- dice mio nonno, che, a dirla tutta, non è mai stato bravo a confortare la gente. Se ne ritorna nel laboratorio sconsolato, lasciandomi sola fuori. Lui crede che fa bene.

A quelle sue parole, mi metto a piangere a dirotto...La mia voragine si riapre a causa della stessa persona che l'aveva richiusa: il mio migliore amico, il mio alleato... il mio angelo tatuato, il mio lupo preferito. Potrò sembrare egoista, ma io mi ci sono affezionata fin dal primo giorno in cui i nostri sguardi si sono incrociati distratti alla sala pranzo del villaggio. È questa la fregatura, poi ci rimango troppo male.

Abbraccio Mella, l'unica che resta sempre e comunque al mio fianco e l'unica che in questo momento mi sta consolando con le sue fusa.

John se n'è andato.... Non ha mantenuto la sua promessa.

•~ spazio scrittrice ~•

Ciao ragazzi!
Ed ecco che John se n'è andato. E ora?

Come sempre, vi ringrazio per tutto il sostegno che mi date attraverso voti,commenti e visualizzazioni! Se questo capitolo vi è piaciuto, lasciate un bella stella oppure, se non avete capito qualche cosa o volete darmi dei consigli per migliorare questa storia, commentate.

Ci rivediamo nel prossimo capitolo! Ciaooo!😘





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