Madrid
Cari viaggiatori, è bello trovarvi sempre attivi, con tanta voglia di scoprire e sapere.
Scarpe comode e iniziamo!
La meta scelta per voi è la capitale della Spagna, Madrid. Divenuta tale grazie al regno di Isabella e Ferdinando, perché prima era Toledo.
Addentriamoci in questa località partendo dal centro, Plaza Mayor, Piazza principale, è caratterizzata da portici ad arco, ogni arcata vi porta a un punto preciso della città. E' come il detto "Tutte le strade portano a Roma", qui tutte le strade portano al centro della città, a Plaza Mayor.
Aneddoto: il professore che ci spiegava le bellezze di questa città parlava uno spagnolo a cui avrei voluto tanto aspirare, il mio spagnolo purtroppo è quello di Buenos Aires, un po' marcato e di strada tipo il romano di Roma, forte, incisivo, invece quello del professore era dolce. Pronunciava la "D" finale di Madrid come la "TH" inglese di Think, quella "D" dolce dentale.
esercizio: la lingua va messa tra i denti e fate fuoriuscire l'aria ecco come si pronuncia "Madrith". Lo spagnolo originale senza influenze esterne è delicato, come l'italiano del resto, musicale. Scusate i miei deliri, torniamo a camminare.
Camminando troviamo molte sculture, come questa fontana dedicata al dio Nettuno.
E la statua di Goya all'entrata del Museo del Prado. Consigliatissima la visita, come il Museo de la Reina Sofia dove sta il Guernica di Picasso. Chi è appassionato di arte si può perdere attraverso i tanti quadri di Mirò, Dalì e tanti altri pittori. (A tal proposito vi consiglio l'opera di @ottaperotta Madrid descrive questa città e le sue opere artistiche con la stessa passione con cui l'ho vissuta io)
Aneddoto: Alle superiori c'era come materia secondaria arte, il professore nonostante fosse una materia per "riempire" l'orario scolastico la spiegava con tanta dedizione da farmela amare, per capire e conoscere lo studio che c'è dietro ogni quadro, ogni pennellata degli artisti. Osservare le chiese nei suoi particolari per capire il secolo e la corrente artistica a cui appartengono, oggi è il gioco che faccio con mia figlia quando si fanno dei viaggi.
Immaginate la scena, si entra in questa stanza bianca, con al centro l'opera di Guernica, a prima vista forse non vi dice niente, ma lo studio che vi è dietro per realizzarla e la motivazione vi riempiono l'anima.
Il professore ci raccontò che ogni artista veniva chiamato per rappresentare la propria nazione, Pablo Picasso fu chiamato per Spagna. Non voleva che fosse un quadro banale ma di denuncia, di protesta contro la guerra civile nella città di Guernica. Picasso mise come elemento simbolo spagnolo un toro, tra le varie teste mozzate e il delirio che si può ben vedere nel quadro.
Fonte google.
Spero che vi sia piaciuta questa passeggiata. Alla prossima.
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