PROLOGO
I passi felpati della donna riecheggiavano lugubri nella stanza immersa nella semi-oscurità, rischiarata solamente da uno dei numerosi fuochi che brillavano nel Tempio.
Cossinia era a capo della Casa delle Vestali, e in quanto tale, le spettava il compito di scegliere le sei nuove fanciulle figlie di Patrizi, che avevano l'occasione di entrare a far parte dell'Ordine.
Quell'anno, erano presenti numerose famiglie: la Cornelia, l'Horatia, la Fabia, e soprattutto la più antica tra tutte, la Rominia.
Lentamente, Cossinia spostò lo sguardo su tutte e undici le bambine lì radunate: ognuna di loro non aveva più di sette anni, ed erano tutte pure, sane e belle.
Dopo qualche attimo, si inginocchiò accanto alla figlia della famiglia Rominia, la quale nel frattempo cercava timidamente di nascondersi dietro le vesti del padre.
Allungò il braccio verso la piccola, che con occhi innocenti si limitava a fissarla timorosa.
Il padre le diede una leggera spinta, per farla avvivinare alla donna, che con delicatezza le afferrò il polso, attirandola a sè: la bambina aveva lunghi capelli biondi, molto insoliti tra I Romani, e due vispi occhi bruni che osservavano voraci tutto ciò che gli circondava.
Era perfetta.
Con uno scatto, Cossinia si alzò in piedi, facendo svolazzare I drappi bianchi che ogni vestale era tenuta ad indossare.
Velocemente, la donna elencò I sei nomi delle sei bambine che erano destinate a onorare la dea Vesta per il loro avvenire, e senza perderere altro tempo, chiamò a se le sue allieve già iniziate al culto, che per tutto il tempo erano rimaste nascoste nell'ombra.
Queste, si limitarono a prendere per sè una delle le bambine da lei scelte, e nel più completo silenzio, tutte e sette le donne si avviarono nelle stanze più interne del tempio, riservate unicamente alle vestali.
Con una nota di soddisfazione, Cossinia notò che la bambina dai capelli biondi la stava fissando intensamente: sarebbe diventata una perfetta sacerdotessa.
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