Parte 8 [㊙La Tōman🏮]
Continuammo a giocare finché il portone non si spalancò di colpo come se un calcio l'avesse aperta, ci fermammo immediatamente mettendoci tutti nel campo dove c'ero io raggroppandoci, il professore si mise davanti a noi ma io lo affiancai non volevo mica stare a guardare, poi dalla porta spalancata uscirono dei ragazzi il primo che entrò era biondo con degli occhiali a lente quadrata, con un'espressione folle in volto, ma potevo notare un pizzico di serietà negli occhi che erano di un ambra con delle sfumature chiare, potevo notare che in dosso aveva come una divisa nera con dei kanji dorati con un simbolo simil-svastica ma dorata anche essa, poi mi ricordai...loro sono...DELLA TŌMAN.
Aurora POV
Quello è sicuramente Kisaki, lo guardai in cagnesco sapendo che tipo di carogna è, il professor Tomioka cercò di tenerci alla larga da quei teppisti, ma uno delle guardie del corpo di Kisaki prese dal colletto Tomioka e lo lanciò lontano da noi studenti, io chiamai strillando il professore "PROFESSOR TOMIOKA!!" vedevo che quel armadio a 2 ante di guardia stava ridendo, io stavo per muovermi per andare dal professore, ma fu proprio Tomioka stesso che mi fermò dicendo di difendere gli alunni, così mi misi davanti ai ragazzi con le braccia per indicare di rimanere dietro di me, sentivo Shoyo che voleva combattere ma gli sussurrai di smetterla e che quelli potevano farci a pezzi con solo la forza dello sguardo, poi il professore si alzò e venne verso di noi.
Io: Professor Tomioka va tutto bene?
Tomioka: si non mi sono fatto nulla per fortuna, Auri questi sono della Tōman, sono uomini pericolosissimi.
Io: me ne sono resa conto.
Kisaki: al meno qualcuno l'ha capito!
Io: CHE VOLETE DA NOI?
Kisaki: cerchiamo colui che ha tolto di mezzo Dio Brando, sai non voglio correre rischi dolcezza, mica posso rischiare di essere cacciato?
Shoyo: E SECONDO TE SE LO SAPEVAMO TE LO VENIVAMO PURE A DIRE? A TE? MA FAMMI IL PIACERE.
Kisaki: beh effettivamente non hai tutti i torti nanerottolo, ma ora ditemi, chi è il soggetto che stiamo cercando e noi vi lasceremo in pace.
Tomioka: NOI NON SAPPIAMO CHI SIA.
fermai il professor Tomioka dal parlare con un braccio teso verso l'esterno con la mano aperta proprio verso di lui con la mia mano che stava per toccare la stoffa della tuta del professore, guardai il biondo negli occhi e potevo vedere la pazzia dentro quei suoi occhi azzurri quasi come il cielo, sentivo il mio sangue ribollire, questi tipi non mi piacciono affatto, sono delle canaglie, il mio sguardo da infastidito divenne una a dir poco furioso.
Io: sai che non mi metti nessun tipo di paura?
Tomioka: Aurora sta zitta.
disse il docente cercando di zittirmi, i ragazzi mi guardarono preoccupati e scoccati, potevo vedere la faccia di Kisaki che era confusa ma allo stesso tempo sorpresa, poi cominciò a sorridere in modo malato con le pupille strette per poi cominciare a ridere, lo guardai con ancora più disgusto di prima, poi per fare il suo gioco mi misi a braccia incrociate sorridendo, guardandolo come se fosse spazzatura, perché lui voleva il potere e fare così lo posso far sentire come se fosse solo un moscerino e lui questo lo odia, ridacchiai leggermente e feci dei passi in avanti con in sottofondo la voce del professor Tomioka che diceva di fermarmi, questo potrebbe farlo incazzare come può farlo crollare psicologicamente, poi Kisaki disse confuso.
Kisaki: come hai detto mocciosa?
Io: mi hai sentita forte e chiaro, oppure vuoi un appuntamento dall'otorino?
Kisaki: *sussurra: molto coraggiosa* ti credi tanto furba, vero?
Io: niente affatto, caso mai è il contrario, non credi?
Kisaki: credo che non hai capito contro chi ti stai mettendo, forse perché sei nuova qui e non conosci me e la mia banda.
Io: invece la conosco...e so chi sei tu, ma questa banda non l'hai fondata tu, o dico male?
Tomioka: AURORA STA ZITTA ALTRIMENTI QUELLO TI UCCIDE!
Io: so quello che faccio professor Tomioka non si preoccupi.
Kisaki: wow hai beccato il centro, sei una ragazza molto intelligente, ma l'unica cosa stupida che hai fatto è dire che questa gang non è mia.
Io: perché?! ho detto per caso la verità?! oh allora mi dispiace tanto se servo solo la verità al mondo, senza avere paura restando a testa alta, a differenza tua che hai molti cadaveri sulla coscienza, o mi sto sbagliando anche stavolta?
Kisaki: hai molto fegato a parole, ma in fatti?
Io: lo vedrai anche nei fatti non preoccuparti Kisaki Tetta.
ORA CAPITE IL PERCHÉ NON HO MAI PRONUNCIATO IL SUO NOME? il professor Tomioka aveva una faccia che esprimeva tutta la sua confusione, i suoi occhi domandavano "perché?", i suoi tirapiedi impallidirono a sentire quello che ho detto, il ragazzo sembrò perdere le staffe per un secondo, poi mi guardò sorridendo sempre con quello sguardo da malato mentale, mi misi in posizione, feci scrocchiare le dita con il pugno chiuso con lo sguardo di sfida, poi dissi ad alta voce.
Io: so che questo non vale per nessuno di voi miserabili visto che non avete nessun tipo di dignità ma il primo che interviene si ritrova una ginocchiata sulle gengive, chiaro?
Kisaki: avete sentito la signorina? che nessuno intervenga, dimostriamo a questa troia che noi abbiamo la dignità, chi interviene più tardi ne avrà le conseguenze.
Bravo fa il mio gioco, volevo proprio questo, li stavo praticamente soggiogando, dicendo insulti che feriscono più lo spirito orgoglioso della persona davanti a me, ma nemmeno mi fido troppo di sto tizio perché può aver capito che li stavo soggiogando e che tuto quanto era una loro messa inscena per farmi una trappola, in breve devo avere sempre la guardia alta senza distrarmi un solo secondo, ci mettemmo in posizione uno d'avanti all'altro, so che questa specie di non so cosa è forte quindi devo tirare fuori tutti gli assi nella manica che ho e non devo esitare a colpire perché quello può avere anche un pugnale nascosto in una delle tasche e alla prima occasione pugnalarmi e uccidermi, dissi ad alta voce che i ragazzi non possono rimanere qui a guardare e devono andarsene da lì, ovviamente Kisaki intese che non volevo che guardassero la mia sconfitta e fece uscire fuori tutti pure il professor Tomioka che aveva capito cosa volevo intendere, così li fece uscire dalla palestra chiudendo le porte, gli scagnozzi si misero in cerchio come per formare un cerchio, io e Kisaki eravamo uno davanti all'altra con gli sguardi di sfida.
Kisaki: tu ti chiami Aurora giusto?
Io: *pensiero: ora perché questa domanda? l'ha detto il professor Tomioka fin ora* Si è il mio nome, con questo?
Kisaki: ho sentito che hai picchiato uno dei nostri mettendolo KO in pochi colpi e questo non mi va affatto giù.
Io: se intendi Kiyomasa è vero, ma lì diciamo che non ho fatto proprio un bel niente.
Kisaki: ah davvero?
disse per poi fare uno scatto dandomi un pugno sullo stomaco, mi fece allontanare da lui, lo guardai tenendomi dalla pancia, dannazione mi sono distratta a parlare, quello era il suo obbiettivo che bastardo, vedevo come se la rideva dicendo "anche io qui non ho fatto nulla", mi rialzai senza tenermi più la pancia anche se faceva male, poi fece un altro scatto in avanti, lo schiavai poi velocemente gli diedi una gomitata sulla schiena per poi prenderlo e dargli una ginocchiata sullo stomaco, si liberò dalla mia presa ma anche lui resistette e appena si riprese ricominciò ad attaccarmi con attacchi diretti, li schivai poi parai il pugno tenendolo stretto con la mano, ma non essendo contento cercò di darmene un altro ma con l'altra mano ma gli afferrai entrambi i pugni così iniziò la battaglia degli spintoni mentre ci guardavamo negli occhi, era determinato a vincere glie leggevo in faccia, poi raccolsi tutta la forza che avevo in corpo e con tanto di urlo, ovvero il kiai che è un urlo che viene usato nel karate per dare più potenza al colpo a un kata, con l'aiuto kiai spinsi Kisaki contro il muro e gli diedi un pugno in faccia uno sullo stomaco e in fine una ginocchiata tra le gambe, lo atterrai, con il fiatone dissi ai suoi seguaci di prenderlo e portarlo via ora se non volevano fare la stessa fine ma uno di loro mi prese dal colletto della felpa e cominciò a strillarmi contro, stava preparando un pugno per me dritto in volto ma qualcosa lo fermò...o meglio qualcuno, aveva una lunga treccia bionda con un tatuaggio nero di un drago sulla tempia...DRAKEN.
Draken: lasciala andare adesso, è un ordine.
Il tirapiedi di Kisaki mi lasciò ma ottenne lo stesso un calcio volante in pieno volto potevo vedere che gli aveva rotto il naso, woo che dolore, poi vedo spuntare un altro ragazzo da dietro Draken, biondo capelli semi-legati da un codino, corporatura abbastanza magra anche lui con la medesima uniforme, ma la giacca la porta sopra le spalle invece d'indossarla veramente, poi si avvicinò a me con molta lentezza, io istintivamente feci un passo in dietro come se avessi paura mettendomi in posizione di difesa, ma quel ragazzo appena vide che avevo leggermente paura disse.
Mikey: Ehi calma mica ti uccideremo, noi non uccideremo mai delle ragazze, vero Ken-Chin?
Draken: giusto, Mikey però non chiamarmi così quando c'è qualcuno, mi chiamo Draken comunque, dovresti essere Aurora, giusto?
Io: s-si sono io, ma...io -.
Draken: tranquilla sappiamo chi sei e sappiamo che tutti quanti qui dentro cercano di proteggerti per averli liberati da Dio Brando e per non farti crollare addosso troppe responsabilità, noi faremo la stessa cosa ovvero mantenere il segreto.
Mikey: comunque oltre questo Auri-Chan da come hai sentito da Draken mi chiamo Mikey, però devo dire una cosa che mi ha colpito, che da quello che ho visto sei una buona combattente e sai come demolire un avversario anche psicologicamente ed è una figata assurda.
Io: Ma no dai io so queste cose per il passato che ho avuto, sai com'è da sfigata quale ero ho imparato dei trucchetti psicologici.
Mikey: sfigata?? tu?? ma non farmi ridere Auri-Chan, è una figata riuscire a ""controllare la mente"" e usarla per difendersi.
Draken: Mikey ha ragione, se tu sei sfigata io sono il re dei draghi che sparano magma dal culo.
Io: Pffhaha OK questa è l'affermazione più strana e diverte che io abbia mai sentito.
Rengoku: AURORA!! AURORA!! oh grazie al cielo stai bene e *si gira e vede Kisaki* oh santo cielo...Aurora sei stata tu, vero?
Io: Ham...ups?
dissi con un sorriso tutto fuorché innocente, Draken e Mikey stavano cercando di non ridere per la mia espressione da falsa innocente, il professore incrociò le braccia e scosse la testa dicendo "Che cosa devo fare con te?", mi grattai la nuca con un sorrisino leggermente imbarazzato e i due che stavano ridendo sotto i baffi con gusto, il professore disse ai ragazzi di andare via e portarsi quel coso con loro, ma lo disse in modo molto garbato e cortese tanto che mi sembrò inquietante, poco dopo che i ragazzi se ne andarono via dalla porta sul retro portando via Kisaki, in quel momento entrò il professor Tomioka con il ghiaccio istantaneo sulla testa, appena il professore di ginnastica mi vide più o meno illesa mi guardò sorpreso e cercò delle risposte che il professor Rengoku diede immediatamente cercando di proteggere il segreto, lui mi ha spiegato che non vuole che mi accolli tutti i problemi dell'istituto, così disse con tono pacato che in quel momento mi avrebbe portato al mio dormitorio per farmi curare visto che ero stata colpita allo stomaco, il professore mi portò via dalla palestra accompagnandomi all'appartamento alzai di poco la maglia per vedere che cosa mi aveva combinato quel bastardo, la cosa che vidi però mi ha lasciato di sasso era un livido assurdo sull'addome causato dal pugno di Kisaki, MA È MAI POSSIBILE CHE SI DEVONO AVERE TUTTI STI PROBLEMI PER TETTA?...OK ORA SUONA STRANO CHIAMARLO SOLO PER NOME, il professore mi stava guardando un bel po dispiaciuto ma allo stesso tempo leggermente rassegnato per il mio comportamento da "Hero", ma potevo vedere un filo di felicità in lui nel vedere che nel mondo ci siano ancora delle persone che difendono i più deboli.
Rengoku: Aurora...sai benissimo che ora dovrai metterti questa pomata per curare questo brutto livido ma non basta, quindi oltre alla crema mettiti anche questa specie di fasciatura.
Io: sembra più un bustino ma senza le stecche rigide.
Rengoku: esattamente, comunque mettiti la crema poi ti aiuto con la "fasciatura", se così si può chiamare questo coso.
Io: ok, allora vado in bagno per non crearti imbarazzo.
Dissi andando verso la mia camera e entrai in bagno misi un sacco di crema si assorbì per metà, andai verso il professore che mi mise la fasciatura che emanava calore proprio nella zona lombare, forse ne avevo bisogno perché lavoro molto con il computer con i libri di conseguenza sto piegata e questo non è molto salutare per la schiena, ringraziai il professore con un sorriso e con la voce, anche se si sentiva nell'aria l'imbarazzo del momento, tornai indietro nella palestra per riprendere il mio cambio di vestiti e il mio zaino e tornai immediatamente alla rutine universitaria, appena arrivai all'aula mi ritrovai Genya che appena mi vide fece l'espressione di uno che ha appena visto un fantasma, infatti corse verso di me e mi studiò da testa a piedi per poi accompagnarmi al posto con lui, poi scrisse un biglietto e me lo passò sopra c'era scritto un semplice "ti vedo dolorante, tutto ok?", ah Genya se sapessi che cosa è successo entreresti in panico e mi chiudevi nel mio appartamento a chiave per evitare che io combini altri casini o cose così, gli scrissi solo che ho avuto un piccolissimo problema che gli avrei raccontato più tardi a mensa, lui rispose con il pollice all'in su, così continuammo con la lezione del professor Gyomei aspettando la fine dell'ora, appena suonò la campana/sirena (o chi che sia) andammo a mensa oggi c'era riso con il tonno, un'arancia e una coca-cola, che bontà ADORO, mi sedetti con i miei amici.
Genya: allora cos'è successo? che ti vedo dolorante da quando sei tornata dall'allenamento di ginnastica.
Io: *si guarda intorno e sussurra* La Tōman ecco cos'è successo.
Tanjiro: oh santo cielo, chi di quella banda?
Io: Kisaki Tetta.
Inosuke: *sussurra* Pff seriamente il tizio che ti ha picchiato si chiama così?
Io: si, non farti ingannare dall'apparenza quello è veramente un bastardo, per fortuna ho ricevuto solo un pugno sulla pancia nulla di serio.
Zenitsu: quei bastardi devono imparare a non toccare le donne, che brutti figli di-.
Io: *gli tappa la bocca* Ok Zenitsu abbiamo capito, non tocchiamo più le parole volgari almeno per ora.
Dissi togliendo la mano dalla bocca di Zenitsu, ah sacro santo signore da quando quello ha preso molto più coraggio non ha paura di dire qualcosa di questo genere, ok che pure io Porcono (Porconare = Imprecare) ma mica sono una bestemmiatrice seriale, ansi dico solo un vai a fanculo e altro senza toccare le madri altrui o toccare il padreterno, finimmo di mangiare parlando del più e del meno, poi ci dirigemmo verso l'aula computer, uscimmo dall'aula dopo tre ore di lezioni di computer con Tanjiro, Genya, Inosuke e Zenitsu ci dirigemmo ai dormitori con la guardia alzata perché c'è ancora quella bastarda di Vanny che va in giro, poi chi sa forse quella bastarda è in combutta, non solo con il Purple guy versione virtuale, ma anche con Kisaki, oh se fosse così sono letteralmente FOTTUTA, speriamo di no altrimenti dovrò farmi il porto d'armi e portarmi una pistola con me costantemente.
Tanjiro: ragazzi che ve ne pare che andiamo a cenare fuori stasera?
Io: perché questa idea improvvisa?
Tanjiro: perché vorrei conoscerti meglio visto che non parliamo molto.
Genya: effettivamente è vero, non parli molto Auri-Chan.
Io: oh am...mi ci vuole un po per prendere confidenza.*arrossisce👉🏻👈🏻*
Zenitsu: aw è tutta rossa.
Io: zitto baka.
dissi facendo ridere i miei amici, Zenitsu aveva un sorrisino divertito, dissi che andava bene così andammo nei nostri appartamenti del dormitorio, salutai Levi appena entrai dicendo di essere tornata gli dissi che quella sera sarei uscita con i ragazzi del corso, chiese se poteva venire anche lui gli risposi solo di chiedere a Tanjiro visto che aveva organizzato lui, andai in camera e mi preparai le cose da mettermi per quella sera così entrai in bagno a farmi una doccia, l'acqua calda mi rilassa, mi asciugai e mi passai la piastra perché altrimenti divento una copia di Bakugou ma con i capelli marrone scuro, mi misi una collana a fiocco di neve che doveva essere di Kaeya di Genshin impact ma il simbolo dell'elemento del ragazzo di ghiaccio, ma fin ora non ho incontrato nessuno che sembrava come Kaeya o qualcuno simile a qualunque personaggio del gioco, presi una maglietta con sopra la stampa di sans da Undertale e mi misi una giacca simile a quella dei college ma nera, uscii dalla camera con un piccolo zaino bianco per creare un po di contrasto tra i colori scuri dei pantaloni, della giacca e della maglietta, Levi ha detto che aveva dell'lavoro da finire quindi ci avrebbe raggiunti più tardi al ristorante, allora mi avviai fuori con Tanjiro, Genya, Inosuke e Zenitsu, decidemmo di aspettare Levi fuori della struttura dei dormitori visto che aveva detto a Tanjiro che gli mancava poco, ma mentre stavamo parlando sentii qualcosa toccarmi la spalla.
Io: MA SANTA MARIA ADDOLORATA, ma che avete tutti?
Genya: dai Kaeya smettila di fare questi scherzi a ogni ragazza che incontri.
Kaeya: eh dai è solo uno scherzo innocente.
Io: si certo come si dice, scherzi innocenti per bimbi deficienti.
Kaeya: ah sei l'Italina, allora scusa era solo uno scherzo.
Io: sai che ti dico fa nulla, anche se io non sono abituata agli scherzi fatti alle spalle, ma una domanda...da dove sei sbucato?
Kaeya: ero in classe a finire un progetto con il professor Shinazugawa, visto che quel folle mi ha trattenuto fin ora.
Genya: mio fratello maggiore è fatto così, certe volte è veramente troppo severo.
Kaeya: già.
ME LO SO CHIAMT STI IMBECILLE, non pensavo che Kaeya fosse così nella realtà, vabbè forse me lo dovevo aspettare, il ragazzo entrò nella struttura sbattendo per sbaglio contro Levi che è appena uscito, Levi guardò in alto con le braccia incrociate, mi sa che loro due non sono molto amici da quanto posso vedere, andammo a ristorante proprio dove Levi ordinò il ramen e i ravioli al vapore, lì incontrammo uno dei compagni di corso di Levi, tra quelli c'era una ragazza con gli occhiali che sembrava leggermente fuori come un balcone e un ragazzo biondo con gli occhi blu molto alto e enorme, ero leggermente impressionata e leggermente a disagio, mi sentivo una pulce vicino a sto tizio, ci presentammo lo spilungone si chiama Erwin e la ragazza si chiama Hanji, MI SEMBRAVA STRANO NON AVERLI INCONTRATI STI QUA.
Erwin: Aurora, giusto?
Io: si, dimmi.
Erwin: Levi ci ha parlato molto di te.
Levi: mi pento di averlo fatto perché pensate sempre male voi scemi.
Hanji: dai nanetto scorbutico, non dire così è bello avere una persona come lei al tuo fianco.
riguardai la ragazza leggermente imbarazzata, riguardai verso i quattro ragazzi del mio corso e noto i loro sguardi che dicevano "oh Auri brighella" li riguardai scuotendo come in una negazione, poi a me non piace nessuno qui, poi ci fu un momento di silenzio tra di noi e stavano guardando un punto indefinito con la coda dell'occhio, così guardai proprio dove gli altri stavano guardando e notai un signore che mi sembrava famigliare perché il suo aspetto era molto simile al...PROFESSOR RENGOKU, noto che quel uomo era accompagnato da una donna e un bambino, la donna sembrava si debole ma sembrava stare bene, il bambino sembra una copia del professor Rengoku ma versione bimbo, aw adorabile, sorrisi e continuai parlare con i ragazzi ma a bassa voce perché nei ristoranti giapponesi ci deve essere tranquillità quindi la voce deve essere di tono pacato e leggermente basso, poco dopo sentii la porta aprirsi con la campanella del ristorante suonare ma non gli diedi molto peso visto che poteva essere chiunque, poi sentii una voce famigliare...PROFESSOR RENGOKU?!
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