Parte 7 [📓terzo giorno d'università🎒]
Tengen POV
Siamo alla riunione prima che l'università inizi le sue lezioni, però Ieri mentre stavo facendo copresenza ero rimasto di merda per quella novellina italiana, ma che ha al posto del cervello quella? una biblioteca intera? come diamine fa a sapere tutte ste cose, cioè educazione, cultura, linguaggio colto, vabbè quando si arrabbia è normale che tira qualche parola poco sgargiante ma capita, oggi io, Rengoku, Obanai, Sanemi, Gyomei, Kanae, Kyogai, Giyuu e altri professori, noto però che Rengoku è in ritardo, non è da lui forse ha incontrato un imprevisto e verrà leggermente più tardi, stavo dicendo, ci siamo ritrovati tutti a parlare per tutti gli studenti che vanno alla grande, ovvero Tanjiro, Aurora e Bakugou sono i primi ad avere la miglior qualifica, Aurora è un po messa male con matematica ma è normale per una come lei, ho letto le sue esperienze ma come pensavo la verità è stata insabbiata dai paesani del suo paesino, ho letto che la prima scuola che ha fatto non è per nulla la migliore anzi era uno schifo, c'erano molteplici denunce e lamentele per una sola insegnante, cavoli certe accuse gravi a carico di sta tizia che non gli avrei lasciato nemmeno il mio cane che manco esiste, quindi potete capire che razza di prof fosse, vedo Giyuu che si è leggermente scomposto, forse si è reso conto della foto che ha nella locandina della scuola d'arti marziali del padre della signorina Ferretti, cioè la ragazza stessa ma molto più piccola con un kimono bianco addosso con una cintura bianca, devo dire che è cambiata veramente poco da quando era piccola, poi all'improvviso Rengoku entrò.
Rengoku: scusate il ritardo, cerano delle carte da firmare e non le avevo viste.
Tengen: ok amico tanto non abbiamo parlato molto, comunque sia riprendiamo da dove abbiamo interrotto, Sanemi di pure.
Sanemi: allora tutti quanti gli studenti avvolte hanno delle ricadute ma possono capitare quando una giornata va a schifo, lo so che è raro vedermi comprensivo ma in questi ultimi giorni dopo dio brando ora c'è una gang, sicuramente ora quella gang prenderà il posto di quel delinquente di Brando.
Rengoku: Aspetta Sanemi, non dirmi che stai parlando della-.
Sanemi: si, sto proprio parlando di quella gang, Dio Brando è stato fermato e se ne andato, poi erano solo voci quelle che dicono che si è iscritto lui era qui solo per tormentare il fratellastro, ma ora la guerra peggiore accadrà sicuramente tra un po di giorni e chiunque è stato a far tornare il coraggio tra queste mura si deve preparare al meglio perché la gang di adesso è peggio di Dio Brando.
Appena Sanemi disse ciò vedo Rengoku sbiancare, credo che sa chi è che ha picchiato Dio Brando mandandolo via, ma non l'ha detto a nessuno, purtroppo noi insegnanti non sappiamo affatto chi sia stato a picchiare quel delinquente, perché gli studenti non c'è l'hanno detto per proteggere quella persona dicendo che era meglio così aggiungendo anche che la persona in questione aveva fatto bene e che quello spilungone se lo meritava, non posso dare torto agli studenti visto che oltre a bullizzare il fratellastro bullizzava anche degli studenti a caso, la faccia di Rengoku divenne più pallida era come scoccato, proprio senza parole, mise una mano sulla bocca e con l'altro braccio sosteneva il gomito, lo conosco da una vita quella e reazione mi fa intuire che quel qualcuno che ha picchiato Brando Rengoku lo conosce bene, poi per distogliere i sospetti disse.
Rengoku: sei sicuro di quello che dici Sanemi? perché se è così tutti gli studenti sono in grave pericolo.
Sanemi: sono sempre sicuro quando parlo, quella gang ora che non c'è più quel fottuto armadio a due ante è libera di fare ciò che desira anche le cose più disparate.
la situazione peggiorava il mio giovane amico divenne sempre più preoccupato, si rese conto che la situazione era grave a meno che la persona che ha fermato Brando riesca a cacciare anche quelli di quella fantomatica gang che manco so chi sono, perché so solo di Dio Brando ma non un'altra banda di delinquenti, non so chi sia il capo, non so chi sono i tirapiedi e non so cosa combinano, questo mi preoccupa per gli alunni della scuola, però ora una domanda che mi attanaglia la mente è chi è che ha sconfitto Dio Brando e compagnia cantate, perché sicuramente può scacciare anche quei teppisti, ma se Rengoku lo sa dovrei sapere chi è così può cacciarli in modo sgargiante, spero solo che non sia fragile quella persona.
Aurora POV
Sono nei corridoi a camminare per arrivare all'aula ma mi sento in modo strano, ma non lo feci trasparire a nessuno dei miei amici, Zenitsu, Tanjiro, Inosuke e Genya, ma sento che c'è qualcosa di molto più grosso ora che Dio se ne è andato per quante batoste si è preso da me perché oltre a fare minchiate durante il secondo giorno stava importunando una ragazza è l'ho picchiato facendo scappare la giovane, per fortuna Brando ora è fuori dai giochi, ma allora, perché sento che c'è qualcosa di molto più grande? perché ho questa sensazione così strana e fastidiosa? oh santo cielo ora sono andata in paranoia...forse è colpa di Vanny, si deve essere per forza lei, io e il mio gruppo andammo avanti, finché per sbaglio non colpii qualcuno, mi girai ed era una ragazza non guardai come fosse fatta ma chiesi.
Io: Oh santo cielo non volevo colpirti scusami.
Hinata: Ah tranquilla non è successo nulla di grave, mi chiamo Hinata Tachibana, dovresti essere Aurora Ferretti giusto?
Io: *sussurra: ah vero*...volevo dire, si sono io.
Hinata: posso chiederti una cosa?
Io: amm, certo(!?).
dissi leggermente titubante, perché so che sta qui è una con le palle quadrate nonostante sia una ragazza come me, la studiai attentamente e come mi ricordavo ha i capelli lunghi e di un castano chiaro come gli occhi e indossa un paio di pantaloni e una camicia rosa a fiori blu scuro, la sentivo leggermente tesa ma allo stesso tempo contenta, ma che significa, poi appena mi ero distratta un attimo per guardare verso Tanjiro che con lo sguardo era confuso, mi guardava in cerca di risposte, Hinata fece uno scatto verso di me e mi prese entrambe le mani rimasi congelata sul posto, poi cominciò a parlare.
Hinata: sei una che ha molto coraggio, si parla solo di te nei corridoi, sono così felice che c'è qualcuno che combatte contro gli ingiusti.
Io: Hinata, potresti non dirlo ad alta voce? perché preferirei l'anonimato per quanto riguarda le mie battaglie.
Hinata: e perché mai?
Genya: perché preferiamo che una novellina non corra il rischio di morire o essere espulsa, preferiremo non perdere la nostra migliore amica.
Hinata: Oh capisco allora rimarrò con la bocca chiusa, non vi preoccupate.
Io: Grazie mille Hinata.
Hinata: tranquilla lo capisco, l'unica cosa e che dovete guardarvi le spalle da quella Vanny, se non ricordo male il suo nome, a lei non interessa nulla l'ho sentita parlare l'altro ieri nei corridoi e parlava di te Auri-Chan, sta attenta ok?
Io: ricevuto, grazie per l'avvertimento Hinata, farò attenzione d'ora in avanti.
Hinata: prego, poi sei simpatica, proprio come tutti quanti ti descrivano.
Io: ma dai non esageriamo.
Hinata dopo poco divenne parte del gruppo, andammo in classe insieme anche se lei più che stare con noi ci accompagnava alla nostra classe, però prima che raggiungemmo la nostra facoltà, c'era matematica, OH DIO LA MATERIA DEL DEMONIO, sentii qualcuno chiamare la ragazza con il soprannome di "Hina", io so di chi si tratta ma rimasi ancora più senza parole quando vidi arrivare il ragazzo, ovvero.
Hinata: Takemichi, guarda chi ho incontrato.
Takemichi: oh, sei davvero quella Aurora di cui parla mezza scuola?
Io: E la Madonna chi sono la Kardashian di sta scuola o cosa?
si misero a ridere tutti, devo dire di averlo fatto apposta a fare sta battuta, era mia intenzione farli ridere, continuammo a parlare e fare battute, ma mal grado le battute sentivo ancora quella sensazione ma sta volta molto più forte, quasi da farmi girare la testa, così dissi ai miei amici che sarei andata un secondo al bagno, appena arrivata mi sciacquai la faccia con dell'acqua gelida del rubinetto della scuola, dopo essermi asciugata con una salvietta di carta mi guardai allo specchio del bagno, avevo un aspetto abbastanza schifoso, mi ripulii dal trucco con le salviette che avevo nello zaino, mi rinfrescai il trucco rifacendolo in 2 secondi, stavo meglio dopo quella lavata di faccia, presi un respiro profondo poi cominciai contare fino a quando non mi calmavo leggermente, queste sensazioni sono realmente pesanti da sopportare, ma posso farcela, c'è la devo fare, ma quando guardai dietro di me usando lo specchio che era presente nel bagno, sbiancai, c'era un tipo enorme con i capelli neri e corti rasati ai lati, con una cicatrice sul sopracciglio e aveva una sigaretta in bocca, sentivo quel odore odioso della sigaretta sicuramente della Marlboro, riconoscerei quel odore schifoso tra mille, erano le sigarette preferite di mio zio le avrei riconosciute tra mille, potevo vedere che aveva una espressione terribile con quel sorriso di merda.
Kiyomasa: guarda guarda la ragazza che ha battuto quel buon a nulla di Dio Brando, che ne pensi se combatti con-.
quello scimmione non aveva manco finito di parlare che lo spedii fuori dal bagno con un pugno in pieno stomaco e un calcio, lo guardai, come pensavo più sono grossi e rompicoglioni e più sono facili da battere, me ne andai immediatamente ma prima di andarmene dissi sibilando come una serpe "i ragazzi non possono entrare nel bagno delle ragazze", per poi tornare immediatamente dai miei amici con molta semplicità come se nulla fosse, entrammo a matematica vedevo il professor Sanemi leggermente strano, più strano del giorno precedente come se stesse succedendo qualcosa dietro le quinte e lui lo sta tenendo nascosto, finimmo così la prima ora, mentre stavamo andando alla prossima classe passai davanti ad un'aula che veniva usata per tenere i vari vecchi strumenti musicali e tante altre cose, ma all'improvviso qualcuno mi tappò la bocca e mi trascinò dentro la classe chiudendo la porta, appena mi lasciò mi girai per vedere chi fosse.
Io: Professor Rengoku?! ma è impazzito mi sono presa un infarto.
Rengoku: Aurora ti devo avvisare di una cosa importante.
Io: non poteva dirmelo chiedendomi di venire nel suo ufficio?
Rengoku: Aurora è seria la situazione, c'è una gang pericolosa nei paraggi e alcuni del consiglio dei professori vuole dirti di cacciare via quei teppisti, ma io sinceramente non voglio che ti accolli tutti i problemi di questo istituto, quindi rimanga un segreto il fatto che hai cacciato via Dio Brando, chiaro?
Io: gli studenti non hanno fatto il mio nome fin ora, non c'è nulla di cui preoccuparsi.
Rengoku: e quel ragazzo che hai steso buttandolo fuori dal bagno delle donne? si ho visto quel tizio volare fuori dal bagno, dovresti essere più discreta nei modi.
Io: ma Professor Rengoku, se aspettavo ancora sicuramente mi poteva stuprare o peggio uccidere, mi aveva pure sfidato a combattere, non potevo lasciarglielo fare.
Il professore stranamente si fermò a pensare, ma mi diede ragione perché poteva ferirmi quello lì, però mi ricordai che Takemichi era di una gang chiamata la Tōman, così richiamai l'attenzione del professore chiedendogli se fosse proprio quella la temibile gang, perché per quanto mi ricordo sono 5/6 gang qui, lui rispose che in quelle parti c'era una sola gang di delinquenti, ma il modo in cui lo disse mi faceva preoccupare non tanto chi fosse la gang, ma disse ciò che sospettavo, ovvero.
Rengoku: è la Tōman la unica e sola gang in questa zona, poi quello che hai steso e Kiyomasa.
Io: *pensiero: proprio come immaginavo ma, perché pericolosa? Mikey non è pericoloso* professore so che è strano da dirle ma non pensa di...esagerare? nel senso io mi so difendere da sola lei questo lo sa.
Rengoku: ma sei stupida o cosa? Aurora quelle persone sono pericolose.
Io sapevo che Mikey non è per nulla una persona pericolosa ansi, ma le persone vanno subito a pensare male perché è il capo di una banda come la Tokyo Manji Gang, ma mi ricordo che ha detto che voleva avviare una nuova era per i delinquenti, però lui non è una persona cattiva ma tutto il contrario, guardai il giovane professore negli occhi sembrava molto più preoccupato di quanto immaginassi, aveva una espressione veramente strana, ma potevo vedere le sue mani tremare ed era sbiancato diventando bianco come un lenzuolo, con entrambe le mie mani gli presi la mano con delicatezza e cercai di rassicurarlo sul fatto che non mi succederà nulla, lui sembrò capirlo con fatica ma poco a poco sentivo la tensione dissolversi dalla situazione, potevo vedere che era veramente preoccupato, sembrava sull'orlo delle lacrime ma riuscii a calmarlo e assicurargli che non succederà nulla, quel Kiyomasa voleva solo problemi e si vedeva che era un delinquente di basso livello.
Io: riconosco quando qualcuno è un delinquente pericoloso oppure da quattro soldi.
Rengoku: come lo capisci?
Io: quando qualcuno si atteggia come se fosse il re del mondo vuol dire che è solo un, perdoni il mio linguaggio, un coglione.
Rengoku: effettivamente, non hai tutti i torti Aurora, però te ne prego di fare attenzione sei la più giovane qui, ok?
Io: farò attenzione lo prometto.
il professore mi lasciò andare, ma presi uno strumento come scusa della mia scomparsa così non si sarebbero fatti domande, ritornai dai miei amici mentre ci stavamo dirigendo verso la palestra ma i miei amici avevano tutt'altre materie oggi, andai da sola entrai in palestra il professor Tomioka mi fermò immediatamente indicandomi lo spogliatoio dicendo che dovevo cambiarmi, lo guardi come se fosse una cosa ovvia, mi diressi immediatamente negli spogliatoi e mi cambiai con una T-shirt blu scuro con delle strisce bianche sulle maniche e dei pantaloncini bianchi e blu della Nike mettendomi anche le maniche e le ginocchiere per pallavolo, mi misi una felpa nera con una striscia bianca su entrambe le maniche, uscii dagli spogliatoi e incominciai a riscaldarmi, potevo notare un paio di studenti che mi stavano fissando, li guardai dicendo a voce alta.
Io: che c'è? avete visto la madonna per caso?
Dissi scherzosamente sorridendo, i giovani si girarono rossi in volto mentre alcuni stavano ridendo, professore sorrise sotto i baffi, poi mi alzai dopo un po di stretching, e lì non so come mai ma mi misero in squadra di soli ragazzi, non mi guardai intorno ma mi concentrai attentamente sulla partita e come pensavo arrivò a me la palla, feci un muro e feci cadere il pallone nel campo avversario dando a noi il primo punto, sentii però come uno squittio dietro di me, ok questo è strano, mi girai e vidi un ragazzo basso come me, capelli arancioni, occhi verdi, di corporatura molto esile e adorabile, aveva un'espressione innocente in volto con quegli occhi luminosissimi, aw adorabile, gli sorrisi dolcemente, ora però mi sfugge il nome, ma poi una voce mi fa ricordare tutto.
Kageyama: Hinata boke, smettila che ci metti in imbarazzo.
Hinata: Sta zitto Kageyama, caso mai smettila tu di chiamarmi "Hinata boke" che faccio io brutta figura, non ti pare?
ok ora mi è molto più chiaro, continuammo a giocare finché il portone non si spalancò di colpo come se un calcio l'avesse aperta, ci fermammo immediatamente mettendoci tutti nel campo dove ci siamo noi raggroppandoci, il professore si mise davanti a noi ma io lo affiancai non volevo mica stare a guardare, poi dalla porta spalancata uscirono dei ragazzi il primo che entrò era biondo con degli occhiali con un'espressione folle in volto, ma potevo notare un pizzico di serietà negli occhi che erano di un ambra con delle sfumature chiare, potevo notare che in dosso aveva come una divisa nera con dei kanji dorati con un simbolo simil-svastica ma dorata anche essa, poi mi ricordai...loro sono...DELLA TŌMAN.
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