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Ventitré linee sulla pelle

Questa raccolta di Drabble è strettamente legata alla mia Serie original "" che inizia con ""

"Questa storia partecipa alla Challenge delle Mani indetta dal gruppo Facebook Il Giardino di Efp"



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#1Uno schiaffo; Marco oscillò e rimase a fissarla senza parole, lo schiaffo lo aveva colto di sorpresa «Si era preoccupato tantissimo, perché non lo hai chiamato?». Marco aprì e chiuse la bocca incapace di trovare le parole. Violet non era il tipo che alzava le mani, non urlava neanche. Quindi la situazione doveva essere più grave del previsto. «Non credevo...» Violet divenne livida di rabbia «Siete sposati, non per questo devi dare per scontato che lui sia a tua disposizione». «Scusa da quando ti importa?». A quelle parole Violet indicò la porta di casa «Va immediatamente a scusarti, strisciando possibilmente, dovrebbe tenerti senza sesso per almeno un anno, come minimo...» (108 parole)

#2Mani che si cercano senza mai toccarsi; Era così vicino, poteva percepire il calore del suo corpo. Non sopportava dover fingere che fossero quasi estranei, però il patto era quello. Non si doveva sapere che stessero assieme, J non voleva chiacchiere. Marco era tentato di allontanarsi da quella tentazione costante. Voleva prenderlo almeno per mano, sotto il tavolo non avrebbe visto di certo nessuno, ma sapeva che J non avrebbe apprezzato. Gli aveva chiesto una sola semplice cosa, perché doveva prenderla tanto male? Odiava quella situazione, odiava quel posto, odiava quel clima di tensione. La sua mano era accanto alla sua, ma non poteva toccarla, vicino eppure così distante. (102 parole)

#4Carezza; J sussultò quando percepì la mano di Marco carezzargli la coscia, si soffermò sul suo ginocchio e li vi rimase, come se vi fosse aggrappato, alla sua sola certezza. Leggeva il giornale, si era mosso quasi in automatico andando in cerca di contatto con il compagno. Il mondo intero poteva crollare, ma finché avesse avuto la sua roccia a lui non sarebbe importato. J sorrise avrebbe voluto dirgli qualcosa, che per lui era lo stesso ma non lo fece, per non infrangere il momento. Non serviva che lo dicesse, Marco lo sapeva, non aveva mai dubitato di loro, di quello che c'era sempre stato prima ancora che ne divenissero consapevoli. (110 parole)

#8Baciamano; Lo guardi mentre si prodiga a medicarti la mano con cura, è così adorabile e vorresti riempirlo di baci. I segni del pianto sono ancora così evidenti, puoi sentire l'odore delle sue lacrime impregnare l'aria. Vorresti uccidere Vance per quello che ti ha obbligato a vedere. J applica il cerotto terminando la medicazione. Ti carezza le dita « Non sopporto che ti sia fatto male...» sussurra prima di baciarti la mano con tocco delicato. Eri così furioso che ti sei sfogato sulla prima parete disponibile, hai colpito fino a spaccarti la pelle, non volevi farlo preoccupare, ma dovevi sfogarti in qualche modo, odi Vance con tutto te stesso. (108 parole)

#9Mano ferita; «Marco ti senti bene?». Ti fermi e ti guardi le mani ferite e poi la parete sporca di sangue, e la stanza ribaltata come se fosse passato un tornado. Ti è successo di nuovo, ti sei fatto trascinare dalla rabbia. Non hai sopportato quell'incubo, J, il sangue, le sue grida che ti rimbombano nella testa ti hanno lasciato stordito. Ti sei trattenuto fino a che non sei arrivato al campo, non vuoi che J lo sappia e che ne soffra. Ti siedi e ti prendi la testa tra le mani, chiudi gli occhi e desideri sparire. Senti la mano del tuo amico sulla spalla «l'ho sognato ancora» confessi.(108 parole)

#11Dita sulle labbra; Le sue dita ti sfiorano tremanti il labbro inferiore. Non pensavi che quel contatto potesse scatenare tante emozioni. Lo vuoi da quello che ti sembra una vita intera. Marco ti guarda «mi concedi solo un minuto?»
Annuisci, anche se vorresti trarlo a te e premere le tue labbra frementi sulle sue. Si china verso di te e le sue labbra ti sfiorano una guancia,poi le sue dita ti solleticano di nuovo le labbra, le dischiudi in una silente supplica. Ne hai così bisogno che credi che io cuore ti possa esplodere quando finalmente le vostre bocche si incontrano e speri che l'infinito possa essere racchiuso in quel bacio. (108)

#15Mani che si stringono; La sua stretta sulla tua gola si serra, cerchi invano di respirare. Ti perdi nei suoi acquosi occhi ebri di desiderio. Marco... Il suo nome è il tuo unico pensiero, il solo che possa allontanare i gemiti soddisfatti di Vance, il dolore che ti provoca ogni spinta mentre la lacerazione che ti ha causato aumenta sempre più. Non senti il sangue, non senti niente. Il mondo si offusca e la sola cosa a cui vuoi pensare prima di morire è il suo nome. Volevi pronunciarlo un'ultima volta ma quelle mani sulla tua gola di tolgono i respiro. Una parte di te lo sapeva che sarebbe potuta finire così... (108 parole)

#16Carezza sul viso; Ti carezza il viso, ti scosta i capelli e ti bacia la fronte, prima di stringerti a se. Chiudi gli occhi e desideri che tutto svanisca al di fuori di quella stanza. Non vuoi che parta, non vuoi lasciare la città, non adesso che vi siete finalmente confessati le vostre emozioni. Lo avevi credito impossibile che quel sogno divenisse vero ed invece è successo, Marco lo ha fatto e molto altro. Ti ha dato il suo cuore, e non c'è niente di più prezioso per te, più di qualsiasi gioiello al mondo. (92 parole)

#17Pugno; Rimani immobile nello spogliatoio ormai vuoto, il Mister ti ha detto di aspettarlo e non puoi che obbedire.
Lo hai steso con un pugno e quando lo hai fatto non ti sei sentito affatto meglio. Hai impresso nella mente le lacrime di J e quel NO ansimato con disperazione. Cosa gli ha fatto Vance? Perché non ti ha richiamato? Non hai mai nascosto di odiare suo marito, eppure lo hai dovuto accettare. Sei stato troppo codardo e lo hai perso, ma se non sarai mai più di un amico, vuoi essere il migliore che possa immaginare. Perché non ti ha richiamato? Perché ti lascia in sospeso senza sapere... (108 parole)

#21Promessa stretta con i mignoli; Ti porge il mignolo con occhi lucidi e le guance arrossate rigate dalle lacrime. «Giuramelo, non mi dimenticherai». Ti viene da sorridere ma non lo fai, J è così serio. Senti gli occhi di tuo padre che ti trapassano. Incrociate i mignoli e gli sorridi «Come potrei dimenticarti, non ci riuscirei neanche volendo». Ed è vero, il suo sorriso sarà una scheggia di arcobaleno conficcata in profondità ne tuo cuore per sempre.
Ti chini per baciarlo e lui si scosta appena così che le vostre labbra possano toccarsi. Lo stringi con forza, J non dice niente, lascia che le lacrime scorrano liberamente. Non vuoi andare via. (106 parole)

#22Stringere un fazzoletto; Joel strinse il fazzoletto e tirò su col naso mentre Marco gli sorridava cercando di calmarlo. Quando gli confermarono l'arrivo dei soccorsi attaccò. Era assurdo il senso di dolore che quella visione gli provocava. Vedeva tanto J in quel ragazzo. Forse quella fragilità e quelle ferite lo riportavano in quella stanza. Non ne era mai uscito, Vance ce lo aveva incatenato e adesso non riusciva più a stare con J come un tempo e se ne vergognava. Voleva essere di nuovo suo, non sopportava quella sensazione disagio che gli si era attaccata addosso. « Ti accompagno in ospedale se a te va bene?» Il ragazzo annuì tra le lacrime. (109 parole)

#24Impugnare coltello; Sussulti quando senti la lama poggiarsi sul tuo ventre. Hai paura, ma non riesci a dar voce ai tuoi pensieri.
Ha scritto a Marco, gli ha chiesto di raggiungervi e sei terrorizzato dall'idea di quello che Vance potrebbe fargli mosso dalla rabbia. Senti il tuo sangue che caldo ti cola tra le natiche mentre Vance si riprende il coltello e osserva l'elsa insanguinata. «temo di averti lacerato la sotto... Ti deve fare male...» Ti mordi il labbro con rabbia quando due dita si insinuano e una fitta di dolore ti coglie alla sprovvista.
Ti sale la nausea quando percepisci il sapore del tuo sangue sulle tue labbra, non è finita... (110 parole)

#28Foto tra le mani; Prendi la foto e la osservi con attenzione, sei su quella bici variopinta, la adoravi così tanto, lo ricordi.
Stringi la foto tra le mani con affetto. Quei colori, quei nastri vi hanno fatto incontrare. Hanno fatto si che Marco posasse lo sguardo su di te. Il suo folletto, il suo adorato arcobaleno.
Non potevi sapere che avesse perso da poco sua madre ne quanto quell'incontro fosse stato importante per lui. Sei felice di averlo inconsapevolmente aiutato in uno dei momenti più brutti della sua vita, come di essere divenuto la sua famiglia ed è tutto partito da lì, da quella bellissima bici dai raggi sgargianti. (106 parole)

#30Toccare un animale; Ti chini su di lui per un'ultima carezza, è stato il fedele compagno di tanti anni. Hai promesso a tua mamma che te ne saresti occupato ma sei felice di non essere solo. Sei un disastro, non volevi piangere ma è inevitabile. Piangi di nuovo e carezzi di nuovo Mister Pots «Sei stato un bravo gatto, riposa... Ci mancherai tantissimo... Soprattutto mamma. Grazie di non aver mai graffiato la mia piccolina. Non è mai esistito un gatto più buono di te...» Marco ti si avvicina e ti abbraccia. Non dice niente e ti lascia il tempo di elaborare le tue emozioni. Ma è il momento, così inizi a scavare. (109 parole)

#31Osservare i movimenti di una mano; Marco ha sempre avuto delle mani così belle? Non ricordi, però adesso che siete stati assieme, adesso che quelle mani ti hanno toccato in quel modo... Non riesci a smettere di fissarle.
Marco è italiano, gesticola tanto quando parla, la cosa buffa è che lo fai anche te. Giocherella con la fede, esattamente come fai tu e ogni tanto quando la muove riesci a intravedere la J che si è tatuato all'anulare.
Significa così tanto per te, quel tatuaggio ti teneva legato a lui anche prima che vi dichiaraste, come il suo nome sul tuo polso. O tutti e ventitré i tatuaggi di Marco, perenne ricordo della vostra storia. (109 parole)

#32Mani sulla pelle; Adori sentire le sue mani su di te. Ti carezza la schiena, carezza la pelle nei pressi del tatuaggio che ti sei fatto in fondo alla schiena, le date più importanti per te. Le tue ultime Olimpiadi, la vostra prima volta, il matrimonio e assieme compongono un infinito. Marco si china per baciarlo. Mentre ti solletica la pelle delle cosce. «sei così liscio...» ridi. «Se mi lasciassi fare lo saresti anche tu...»
Marco sogghigna sfiorandoti i fianchi. «Ma io ti lascio fare... solo che... quando mi tocchi in quel mondo ho così tanta voglia di fare sesso che non riesco a pensare ad altro...». (104 parole)

#33Guanto; Gli poggi le mani sulla bocca, fingendo di tenerlo a distanza. Marco sogghigna ti prende i polsi poi con i denti ti sfila un guanto alla volta prima di baciarti i palmi delle mani. Il guanto finisce a terra. Marco ti attira a sé e ti stringe gentilmente. «Ho una gran voglia di ballare...» ti sussurra ad un orecchio.
Ondeggiate seguendo un'immaginaria musica, ipotizzi un lento, magari valzer al chiaro di luna. Ti appoggi alle sue ampie spalle e ti lasci cullare e quasi hai l'impressione di poterla udire, quella magica melodia che accompagna i vostri passi. (97 parole)

#34Anello al dito; Lo hai portato al collo per così tanti mesi che quasi ti stranisce vederlo lì, su quel cuscino di velluto bianco.
Il cuore ti batte all'impazzata, quando finalmente è giunto il momento, ti senti fremere.
Ti tremano la voce e le mani, a Marco brillano gli occhi dalla gioia e quanto ti mette l'anello al dito lo puoi sentire. Quel legame è stato sancito, davanti agi dei, agli uomini, di fronte all'universo. Niente potrà mai dividervi, niente potrà sciogliere quell'amore. Non hai dubbi, non sarà finché morte non vi separi, perché nemmeno lei potrà tenervi lontano. Siete destinati a ritrovarvi, lo sai, lo credi con tutto te stesso. (108 parole)


#35Mani di velluto; Lo senti gemere come un gattino sotto il tuo tocco, aveva la schiena davvero tesa, lo senti sciogliere e cedere sempre più alla stanchezza. J è nervoso. Il Long Program gli aveva spesso creato probemi, specie nelle precedenti Olimpiadi lo hai visto cadere, disperarsi. Sai che stavolta sarà diverso, ma deve crederlo anche lui. «Hai le mani di velluto... sai fare proprio tutto...»
Ti trattieni a stento dal ridere al sentire la voce da micetto soddisfatto, ma sei contento, volevi che si rilassasse così da poter riposare e hai centrato l'obbiettivo. (91 parole)

#36Lasciare la presa; Lasci la presa e il telefono cade a terra, non senti alcun rumore, non sai dove sia finito.
Axells si china per raccoglierlo e te lo porge con sguardo colmo di preoccupazione.
Vedi la sua bocca che si muove, m non riesci a capirne le parole. Cosa sta dicendo?
Marco è stato aggredito, è stato accoltellato ed è in ospedale.
Ti manca l'aria, Axells ti sorregge prima che tu cada a terra. Ti sta parlando, ma non riesci a sentire le sue parole. Probabilmente sta tentando invano di consolarti. Come può? Solo il tuo orso potrebbe, ma lui non è con te... E ti senti smarrito... (106 parole)

#37Mano che stringe un fiore; Marco si inchina davanti a te, non lo dimenticherai mai quel fiore. Il primo che ti abbia mai regalato.
Una bellissima rosa thea, è perfetta. La prendi in mano e ripensi alla canzone di De Gregori che Marco ti ha fatto ascoltare poco tempo prima. Stringi quel fiore, è il dono più prezioso, un profumato dolce pegno d'amore. Nonostante quanto successo quella notte, nonostante le incomprensioni, Marco vuole stare ancora assieme a te. La sola certezza che tu abbia mai avuto è che se lui sarà assieme a te, ti sentirai di nuovo forte, come se Vance non ti avesse mai toccato, perché Marco crede in te. (107 parole)

#39Tatuaggio; Non era esattamente in tatuaggio nuovo, ma era Marco lo considerava ben più di un'aggiunta. Il ventitreesimo tatuaggio, quello più importante. 23 aprile 2018, inciso sul suo anulare, sotto a quella bellissima J, la data in cui la sua vita era divenuta più che completa, perfetta. Era il suo anniversario, quale data migliore poteva esserci per farlo? J entrò in casa e gli sorrise. «Allora lo hai fatto davvero?». Marco annuí é gli mostró la mano. J la prese tra le proprie e rimiró quelle mere tracce d'inchiostro prima di baciarle. «Per sempre mio, per sempre tuo...» (97 parole)

#41Magia con la mano; J si morse il braccio cercando di non urlare, maledizione alla magica mano destra di Marco. Le sue dita potevano fargli raggiungere l'orgasmo in un attimo. Iniziava con calma e poi puntava alla sua prostata con energia e J si ritrovava a urlare e gemere di piacere in modo scomposto, sudando, ringhiando soddisfatto.
Quando la sua mano sinistra si avvicinò al suo inguine gli stimoli divennero un po' troppi e J raggiunse l'apice gemendo tra i denti. Poggiò la fronte imperlata di sudore sul braccio martoriato dai morsi. Ne voleva ancora, era insaziabile, ne voleva ancora di più. (98 parole)




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NOTE dell'AUTORE:
Per questa Challenge ho scelto 23 prompt da dedicare ai miei cuccioli.
Mani, le mani di J, le mani di Marco unite nell'amore.
Grazie della lettura.
Sono momenti sparsi del loro percorso assieme.

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