Capitolo 3
Agosto 2021
Migliaia di persone sfrecciano davanti a me intente a prendere il giusto aereo mentre io dovrò aspettarlo per ben un'ora grazie al suo ritardo. Il sole estivo entra dalle vetrate dell'aeroporto ed io chiudo gli occhi godendomene ogni raggio come se fosse l'ultimo. E' stato un anno particolare, ricco di emozioni sia negative che positive, ma partiamo con ordine: intanto Klayla si è ufficialmente fidanzata con Leonard e insieme sono partiti per Ibiza, per questo motivo mi ritrovo ad andare da sola in Italia quest'anno e, se da una parte mi dispiace non essere in sua compagnia, dall'altra sono felice di fare quest'esperienza da sola, una piccola prova della mia indipendenza. Dopo vari tira e molla sono riusciti ad incastrarsi, al momento sembrerebbero andare bene le cose e non potrei essere più felice per lei anche se avrei preferito senza dubbi qualsiasi altro cognato.
Poco dopo essere tornate ad Atlanta, Dan ha festeggiato il suo compleanno in grande, invitando una marea di amici tra cui Raymond e Travis che sono gli unici del gruppo dell'Italia ad essere potuti venire; sono stata felicissima di rivederli, ci siamo divertiti tutti moltissimo anche se un nostro amico è stato portato in ospedale per coma etilico, Klayla e Ray sgridati da una poliziotta che li ha visti spalmati su una panchina a baciarsi, un incidente stradale andato a finire bene per fortuna e l'accusa di Alex di essere andata a letto con un altro quella sera, dopo avergli consegnato una lettera d'amore. Inutile specificare che tra me e lui è finita qualche giorno dopo, quando ha messo in giro questa voce non rispondendomi più al telefono e sparendo completamente. Gli avevo scritto quella lettera per aprirmi con lui come non avevo mai fatto con nessun ragazzo prima, proprio come voleva, e mi ha fatto molto male sapere che non l'avesse apprezzata. La storia che potrei raccontare su questa vicenda è molto lunga ma non voglio più perdere tempo a pensarci.
Dopo il diploma Dan è andato al College fortunatamente non molto lontano da casa ma abbiamo avuto comunque meno tempo per vederci anche se il nostro rapporto si è solo rafforzato ancora di più sentendoci ogni singolo giorno. Quando è tornato in primavera per qualche giorno, è venuto a trovarci Raymond e gli abbiamo fatto fare un giro turistico per tutta la città. Tra lui e Klayla non c'è stato più nulla dopo il compleanno, sono rimasti semplici conoscenti proprio per la presenza del suo fidanzato in questo momento, ed è successa una cosa strana...
Dopo il giro turistico per Atlanta, io, Klayla, Daniel, Raymond ed altri due nostri amici abbiamo passato il pomeriggio in un parco vicino casa mia che è sempre pieno di ragazzi che giocano a calcio in modo amatoriale. Abbiamo giocato e scherzato come al solito ma, durante il tramonto, abbiamo deciso di sdraiarci su una collina per guardare meglio quel mix di colori che scomparivano lentamente ed è stato proprio in quel momento che ho sentito la mano di Raymon sfiorare la mia intenzionalmente. Erano tutti seduti quando io mi sono stesa sull'erba e qualche secondo dopo anche Ray accanto a me, eravamo così vicini da far toccare inostri corpi e dopo aver passato la giornata a scherzare, la confidenza mi è venuta fuori in modo naturale, tant'è che ho appoggiato la mia testa sul suo petto. Il suo cuore era tranquillo, riuscivo a percepirlo nonostante la sua maglietta a maniche corte. E li mi ha sfiorato la mano, poi il braccio, fino ad arrivare a farmi due carezze sulla guancia. Non sono riuscita a spostarmi o a spostarlo, nonostante pensassi ancora ad Alex e stessi ancora male per lui, quei piccoli gesti erano piacevoli, stavano smuovendo qualcosa dentro di me.
Ma io pensavo ancora ad Alex e davanti a me c'era Klayla.
In quel momento ho pensato che non se ne fosse accorto nessuno ma il giorno dopo ho trascorso la mattinata con la mia migliore amica al nostro solito bar.
"Lia, se accade qualcosa tra te e Raymond voglio che tu sappia che sarei felice. Per me non è un problema, anzi, amo Leonard e se devo essere sincera, faccio il tifo per voi. Ho visto che ci stava provando con te e che non ti è indifferente."
Ero leggermente sconvolta nel sentire queste parole. Non solo se ne era accorta, ma approvava.
Ma in fondo cosa c'era da approvare? Nulla, Ray era ripartito quella mattina ed io pensavo ancora ad Alex. Non sarebbe mai successo nulla tra di noi.
Ora non vedo nessuno di Francavilla da quel giorno, non dal vivo almeno, li ho sentiti tutti nelle videochiamate di gruppo abbastanza frequenti e m è capitato di scambiarmi messaggi con Ray qualche volta, ma nulla di più. Per questo non vedo l'ora di rivedere tutti.
Finalmente arriva il turno del mio volo e per tutto il viaggio penso a come potrebbe reagire Dan nel vedermi li sotto casa sua, perché si, non sa che sto arrivando. Un paio di giorni fa mi ha chiamata dicendomi che stava un po' giù di morale per una ragazza che abbiamo conosciuto l'estate scorsa e con la quale è rimasto in contatto per tutti i mesi precedenti, così ho deciso di raggiungerlo per confortarlo dal vivo. Voglio abbracciarlo e fargli sentire la mia vicinanza per quanto posso, e magari anche distrarlo con qualche scherzo.
Quando scendo dal volo ed esco dall'aeroporto, trovo Raymond ad aspettarmi fuori dalla macchina poiché mi sono accordata con lui per fare questa sorpresa. Mi accompagnerà fino al punto in cui si trova il mio migliore amico, monitorando la sua posizione grazie anche all'aiuto di Tommy.
Ray non mi vede subito, smanetta qualcosa sul telefono nel frattempo che fuma una sigaretta e, più mi avvicino più mi rimbombano nella testa le parole di Klayla.
«Buondì Hermano» nel sentire il soprannome che gli ho affibbiato l'anno scorso, alza la testa e gli spunta un sorriso naturale nel vedermi. Vado velocemente ad abbracciarlo cercando di arrivare a circondargli il collo con le mie braccia nonostante l'enorme differenza si altezza, tant'è che per ricambiare si abbassa leggermente. Dan e gli altri hanno l'abitudine di darsi soprannomi sempre diversi e, visto che posso dire che siamo diventati molto amici, mi è venuto spontaneo chiamarlo così solo qualche giorno dopo averlo conosciuto. E a lui non sembra dispiacere troppo il fatto che io gli abbia dato un soprannome tutto mio, solo io lo chiamo così.
«Buondì a te, come è andato il viaggio?» si avvicina per posarmi un bacio sulla guancia e rimane qualche secondo con la sua mano appoggiata sul mio fianco aspettando la mia risposta e buttando a terra la sigaretta, dopo aver ricambiato il mio abbraccio.
«Molto molto lento visto che non ho chiuso occhio, ero e sono ancora troppo emozionata» entriamo in macchina ed apre subito i finestrini visto il caldo, collega il telefono all'auto e inizia subito una canzone italiana di cui non conosco il nome.
«Addirittura?»
«Certo! non vedo l'ora di vedere l'espressione che farà, spero sia contento» mi copro gli occhi con gli occhiali da sole per il fastidio della luce ed inizio a guardare fuori dal finestrino come mio solito. Amo farlo, amo guardare il paesaggio che cambia ogni secondo intorno a me, mi da una sensazione di pace.
«Lo sarà sicuramente, l'ho visto un po' giù di morale ultimamente. Sai già se ha posto a casa sua per farti dormire questa notte?» mi chiede mentre prende con una mano una caramella alla menta.
«In realtà no, infatti ho prenotato un B&B per sicurezza.» Non sottolineo l'aver prenotato una camera matrimoniale con la speranza che Dan mi faccia compagnia per non restare da sola.
«E per quanto resterai?»
«Penso una decina di giorni. Anche perché, alla fine, ho solo anticipato leggermente il mio arrivo, dovevo partire dopodomani»
«Mmh» mo volto verso di lui e sembra pensieroso mentre tiene saldamente il volante.
«Sono troppo pochi dieci giorni, Hermano? Di la verità, vorresti che mi fermassi di più» gli chiedo ironicamente e vedo spuntare un sorriso nonostante abbia gli occhi coperti.
«Hai ragione, Lia. Se non vuoi spendere soldi per il B&B puoi stare da me. Faccio quest'opera di bene con molto entusiasmo» scoppio a ridere nel sentire il tono scherzoso con cui mi fa questa proposta.
«Scemo, potevi dirmelo prima e avrei sicuramente accettato»
«Non avevo dubbi e sai che tu che lo avresti fatto davvero» per i venti minuti di strada successivi parliamo del più e del meno, di ciò che abbiamo fatto durante l'anno e qualche gossip di persone che ha conosciuto nelle sue trasferte ad Atlanta, continuando a scherzare e a farci battute senza prenderci troppo sul serio.
«Eccoci arrivati madame, Tommy mi ha scritto che si trova a casa, ma io devo andare andare con degli amici ad una partita di tennis quindi dovrai cavartela da sola» mi si spegne leggermente il sorriso alla notizia che non passeremo insieme le ore successive, mi diverte stare con lui.
«Ti perderai un gran bello spettacolo, peggio per te»
«Non soffrire troppo senza di me, mi raccomando» mi sorride a 32 denti che sono difficili da non notare visto che sono letteralmente perfetti: dritti, bianchi e ben evidenti.
«Tranquillo, non mi si scioglierà il mascara per il mio Hermano» gli dico lanciandogli un bacio e chiudendo lo sportello della macchina dietro di me.
Qualche secondo dopo Raymond sfreccia via e mi ritrovo da sola davanti all'enorme casa di Daniel che mi era mancata da morire in quei mesi. Come l'anno scorso si trova in cima ad una salita, è circondata da piante e alberi ed è la prima a spuntare se la si guarda dalla spiaggia.
E mentre vedo Daniel mettere a posto qualcosa sul balcone appena qualche secondo prima di notarmi e sbarrare gli occhi, ripenso alle ultime parole che ci siamo detti io e Ray e a quanto effettivamente il destino ci riservi sempre tante sorprese.
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