Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

☾ 𝟕

Non appena entrò in casa, la madre iniziò a martellarla di domande. Come suo solito, Emma aveva tenuto il muto al telefono, perciò non le aveva risposto. Quel giorno però, accadde qualcosa di diverso dal solito, la neomaga tirò dritta per la sua camera senza neanche degnare di uno sguardo sua mamma. Ovviamente, il gesto non passò inosservato alla danna, che la riprese immediatamente.

"Guerrieri Emma, dimmi immediatamente dove sei stata e perché non mi hai risposto, o ti sequestrerò il telefono per un mese" urlò

"Sai cosa mi importa del telefono, non sono come Chanel e Priscilla, non muoio senza. Tò, prenditelo" le lanciò lo smartphone e in quell'istante una porta si chiuse di scatto. Non era certa che fosse stata lei a farlo, ma le parve di sentire qualcosa premerle nel petto per uscire.

- Che non sia la magia - pensò spaventata la sciocca ragazza. Decise di rifugiarsi in camera per evitare eventuali guai, ignara di chi avrebbe incontrato.

Chiuse la porta alle sue spalle e vide Lucenti. Era indignato, contrariato... ma soprattutto infuriato.

"Come hai osato disobbedirmi" disse piano fulminandola con lo sguardo. Le sue vene, stavano cambiando di nuovo di colore. Il nero che aveva nell'anima stava prendendo possesso di lui

"Oh, bene. Ora ti ci metti anche tu, Mr. Rigidità!" strillò non curandosi della presenza di sua madre in casa

"Non alzare il tono, Emma. Non con me!" tuonò lui

"Se no che farai, sentiamo?" chiese pacatamente lei. Poi, alzò la mano e Lorenzo venne scaraventato a terra.

Il ragazzo si alzò ridendo lentamente. Una scintilla malsana attraversò i suoi occhi chiari e brillanti. Erano seducenti, tentatori, nessuno nel mondo magico riusciva a spiegare il motivo di tale bellezza. Si sapeva che quelli come lui erano affascinanti, ma non a tal punto. Il suo splendore venne però offuscato dall'azione che compii in seguito.

"Vestri 'factum est puella. Iam ludos ludere non sum tui [1]" sibilò guardandola. Emma non recepii il messaggio che Lucenti le aveva mandato. Era confusa, non sapeva davvero cosa le avesse detto. D'altronde, non era mai stata brava in latino. Non comprese la situazione finché non si ritrovò a terra, sentiva il suo corpo in fiamme, come se la stessero bruciando al rago. Guardò la sua mano, effettivamente, stava bruciando davvero. Squadrò il suo mentore, non riusciva a credere che fosse stato capace di recarle tanto dolore. Lui che avrebbe dovuto aiutarla, educarla ad usare la magia. La ragazza non era a conoscenza della vera natura di Lorenzo, ma il Magum Mundi sì però. Loro sapevano della sua potenza, dell'estrema abilità che aveva nei duelli. Sapevano che la mancanza di rispetto riusciva a renderlo più malvagio di quello che già fosse. Gli faceva perdere la testa, facendolo diventare una belva, una di quelle che nessuno vorrebbe intralciare sul proprio cammino.

Emma però, invece di perdesi d'animo, attaccò a sua volta Lucenti. Con un incantesimo che, probabilmente, neanche lui sarebbe riuscito ad utilizzare correttamente:

"Infecto!" dopo quell'incantesimo, il ragazzo cadde con le ginocchia a terra. I suoi arti non si muovevano più con la stessa destrezza di prima. Le sue forze erano diminuite notevolmente. Era come se una malattia l'avesse reso infermo. Non avrebbe mai pensato di usarlo in duello. Di fatto, quella magia veniva utilizzata per punire o addirittura maledire, il mal capitato che osava fare un torto ad un mago. Non veniva usato tra i maghi aulici, non faceva neanche parte del loro vocabolario.

Era stato creato dagli oscuri durante gli anni buii del Magum Mundi. Anni nei quali, la peste aveva iniziato a circolare per l'Italia e gli stregoni venivano giustiziati per stregoneria. Non recava molto dolore ad un mago, ma per un umano o un neomago poteva essere letale.

Ovviamente, il ragazzo era a conoscenza di quali fossero gli effetti del sortilegio che Emma gli aveva scagliato. Non si sarebbe potuto muovere per un po'. Naturalmente, non sarebbe rimasto con le mani in mano nel frattempo. Avrebbe usato una delle tecniche che prediligeva nei duelli tra maghi, la distrazione dell'avversario. Quale modo migliore, se non costringendola ad affrontare la sua fobia?

"Caeco" sussurrò accennando un sorrisetto. Tutt'intorno ad Emma calò il buio. La poca luce emanata dai lampioni sparì completamente. Una serie di ombre e rumori sinistri si fecero spazio nell'ombra. La paura prese il possesso di lei. Iniziò a tremare e chiamare il nome del suo avversario.

"D-dove sei?" chiese ad un tratto. Lucenti era l'unica ancora di salvezza in quel momento

"Dietro di te" Le sussurrò all'orecchio spaventandola ancor di più. Guerrieri si voltò e allontanò di nuovo il suo mentore con un incantesimo. L'effetto del sortilegio che lui le aveva inferto svanì a poco a poco.

"Ma guarda, hai ancora paura del buio" si fece beffe di lei Lorenzo

- Mia aveva ragione, lui è davvero crudele... - pensò lei

"Tu non sai niente di me, sta zitto. Vediamo cosa farai ora... torturo!" gli urlò di tutta risposta poi.

Non sapeva se la colpa fosse attribuita alla rabbia che la sua avversaria aveva utilizzato per pronunciare la magia o all'atmosfera di tensione che si era creata nella stanza, ma Lorenzo credette che la forza dell'incantesimo si fosse intensificata dall'ultima volta in cui l'aveva provato. Ed effettivamente era così. Emma stava impiegando tanta di quella forza per attaccarlo che temeva che sarebbe morta da un momento all'altro. Era troppo infuriata per pensare alla sua salute, in quel momento, giurò di volerlo uccidere.

Lucenti si accasciò a terra, il dolore prese il sopravvento quel giorno. Non poteva più resistere, non aveva mai sofferto tanto prima d'ora. Non avrebbe mai pensato che una neomaga avrebbe potuto fare tanto male. Nessuno l'aveva mai ridotto a quella maniera.

"Smettila o morirai" l'avvertì lui dolente. In quell'istante, Guerrieri sentii il mondo crollare, cadde priva di forze atterra.

"Aiutami, ti prego..." aveva implorato prima che i suoi occhi si chiudessero. Lorenzo andò da lei, le fece aprire gli occhi e iniziò a guardarla intensamente. Sperò vivamente che l'incantesimo funzionasse, era difficile che un mago si riprendesse così velocemente dopo un colpo simile. I suoi occhi ripresero a brillare, di nuovo. Emma non sarebbe morta, non quel giorno.

"Cosa stai facendo? Vuoi uccidermi?" aveva chiesto debolmente lei. Effettivamente, avrebbe potuto benissimo farlo, sarebbe stato facile ucciderla. Non ci avrebbe messo nulla.

"Guardami negli occhi e sta calma. Ti sto salvando la vita"

- Nonostante l'istinto mi dica di ucciderti... - pensò poi

"Anche se volessi, non potresti sfuggirmi. Ne sei consapevole?" aggiunse poi. La ragazza annuii e strinse la mano di Lorenzo. Forse lo faceva per dargli forza, forse per dirgli che si stava scusando. Nessuno ha mai capito il messaggio che voleva mandare con quel gesto affettuoso.

Lentamente, Emma riacquisii le forze, mentre Lucenti continuò ad indebolirsi. Ad un tratto, si allontanò di colpo, era giunto al limite. La neomaga si alzò di scatto e lo fermò, prima che potesse sparire.

"Tu, mi hai salvata..."

"Complimenti, Emma. Hai un intuito brillante" rise, poi aggiunse:

"Non preoccuparti per tua madre, si risveglierà dalla trance in cui l'ho indotta tra qualche minuto. Adesso, lascia che vada" le accarezzò il viso e il suo sguardo la convinse ad accettare. Sparì prima che Emma potesse rispondergli. Lasciando per l'ennesima volta sola

[1] = Sei finita, bambina/ragazzina. Non starò più ai tuoi giochetti

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro