La rabbia può nutrirsi di te per un'ora, ma non giacere per una notte; la continuazione della rabbia è odio, la continuazione dell'odio diventa cattiveria. 

Francis Quarles

Pov Diego.

Non riesco a credere a ciò che Tony mi ha detto poche ore fa,ormai è l'alba di un nuovo giorno e tra meno di sei ore sposerò Tya. Ma la rabbia che mi porto addosso ora brucia dentro, fa male sapere che la persona che voglio proteggere mi ha pugnalato alle spalle.
Lei sapeva e non ha detto nulla, sono molte le domande che vorrei urlare in faccia; vorrei spezzarla come lei ha fatto con me, si perché mi ha spezzato, vorrei ferirla come mi sento ferito io.

Un giorno intero senza vederla, un giorno di voglie e desideri repressi che ora giacciono nel cesso: si perché tra meno di sei ore inizierà il suo inferno, inizierà la sua pena. La pieghero' voglio annullarla voglio farle male e poi andare via.
Voleva fottermi voleva abbindolare con il suo bel faccino, vendermi ai federali era il suo scopo sin dall'inizio. Illusa ora inizia il countdown che ti porterà dritta all'inferno.

Pov Tya.

Sono trascorse 48 ore e di lui neanche l'ombra, e tra meno di un'ora diventerà mio marito. Ho il caos in testa oltre ai sentimenti contrastanti che provo; nessuno mi ha fatto scegliere il vestito gli addobbi o altro, eppure mi aveva dato carta bianca mi aveva detto che potevo pensarci io ma così non è stato.

Sento dei passi fuori nel corridoio non ho il tempo di elaborare cosa stia per succedere quando un Diego alquanto alterato entra in camera facendo sbattere la porta alle sue spalle.
Non riesco a capire cosa sia successo sembra un leone inferocito, mi guarda e sobbalzo dalla paura; ha gli occhi rossi le vene del collo in evidenza la fronte corrucciata e le mani quasi tremano. "Diego che succede" chiedo con un filo di voce, la sua rabbia è evidente ma ben presto capisco. Mi afferra per la nuca stringendo forte i capelli: sento il cuoio capelluto bruciare lo guardo di traverso cercando di divincolarmi, "ma che fai" chiedo impaurita "mi fai male" lui mi guarda e non fiata. Ha il viso deformato rabbia cattiveria occhi vitrei e riconosco lo sguardo di chi si è smarrito,di chi trova rifugio nella droga. "Diego smettila mi fai paura" mi sbatte sul suo corpo senza smettere di guardarmi ma è come se non mi vedesse realmente, sento il suo fiato sulla pelle, whisky e fumo. E come se il tempo mi riportasse indietro nel tempo a quella notte di violenza; e dentro urlo il mio corpo si pietrifica  non reagendo alle sue cattive intenzioni. "Oh piccola non sai cosa ti aspetta, ti farò pentire sentirai sulla tua pelle di cosa sono capace" biascica, ogni parola una stilettata che fa male e brucia dentro. Non ci credo l'uomo che su quello stesso letto mi ha venerata ora è diventato un mostro.

Mi molla e casco a terra come una bambola di pezza senz'anima, si volta sfilandosi la maglia e posa la pistola che custodiva nella cintola dietro la schiena.

Lo sento lo scroscio della doccia ma non riesco a muovere un muscolo, ho così paura che anche respirare mi buca l'anima.

"Pensavi che non lo avrei scoperto" la sua voce mi fa sobbalzare, capisco che si riferisce ad Ethan, "io.. Io non lo sapevo" sussurro abbassando la testa che mi scoppia. "Ti credevo più intelligente Tyana, ma mi sbagliavo siete tutti uguali voi Gonzalo: bravi a macchinare alle spalle per il vostro tornaconto" sbuffa minaccioso;il suo corpo ricoperto da gocce d'acqua i capelli arruffati i tatuaggi in rilievo, vedo che stringe i pugni avanzando verso di me nella sua statutaria bellezza avanza nudo senza nessun pudore. "RIMPIANGERAI di aver incrociato la mia strada Puttana" urla, il mio mondo crolla e non riesco più a guardarlo le lacrime solcano il mio viso e i singhiozzi accompagnano il tremore di ogni mia fibra; ride "mi sposerai certo ma sarai scopata da ogni singolo uomo al mio servizio, diventerai la puttana dei cartelli messicani" le sue parole trasudano rabbia e cattiveria e vedo un'altro uomo un'altro Diego, non so più chi sia quello che ho davanti a me. Il mio sguardo vaga per la stanza per poi posarsi sulla pistola a poca distanza da me, lui si gira per vestirsi e io afferro l'arma puntandola alla sua schiena.

"Potrai piegarmi potrai picchiarmi farmi sbattere dall'intero Messico" dico fredda e con molta calma ritrovando il coraggio di reagire; "ma non avrai mai la mia anima non avrai mai una falsa confessione" non fiata resta immobile.
"Voltati è guardami" lentamente si gira e mi fissa ha gli occhi più limpidi più ricettivi, "di che ti sei fatto è: coca eroina" gli urlo contro la pistola resta salda nella mia mano che non trema e che lui fissa, la canna e puntata al cuore; poi tutto si ribalta me la punto alla tempia e lui strabbuzza gli occhi il terrore lo si legge chiaramente nel suo sguardo.

"Ferma cosa pensi di fare" ritrova la voce e colgo una nota d'incertezza e paura;
scuoto la testa senza mai abbassare gli occhi, " non avrò mai la tua fiducia ma tu non avrai me, hai dimostrato di essere uguale a mio padre che mi ha abbandonato come un vecchio scarpone, al mio ragazzo che voleva stuprarmi" rabbrividisco al pensiero: " ora vorresti fare la stessa cosa vorresti farmi pagare ciò che non ho mai fatto" stringo la presa è l'indice preme lentamente sul grilletto "non farlo Tya" dice ma senza convinzione.

"Meglio morta che data impasto alle belve" premo il grilletto mentre l'ultima cosa che sento è il suo urlo sovrumano.

Buona domenica fanciulle c'è lo fatta, è stata dura ma ci sono riuscita.

Abbiamo due animali feriti, Tya da una parte Diego dall'altra, cosa succederà????

Non aggiungo altro a voi la parola....

Xoxo S.