L'incontro
"Non camminare dietro a me, potrei non condurti. Non camminarmi davanti, potrei non seguirti. Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico ."
Alberto Camus
Nei miei 19 anni di vita avevo avuto poche occasioni per legarmi a gente che avevo conosciuto negli anni ma quella che mi aveva spiazzata e legata a se era stata Penelope. Lei era un tornado di dolcezza che con i suoi occhioni azzurri aveva rapito il mio cuore, c'eravamo conosciute in collegio a Vienna avevamo entrambi 15 anni e da allora abbiamo fatto tutto insieme; dalle vacanze al condividere un piccolo appartamento a Londra : lei amante dell'arte io amante dei libri e dei motori anche se la passione risaliva a poco tempo fa. Poi la scoperta che sua madre adottiva fosse la mia psicologa il mio aprirmi a lei anche se con piccole cose e piano piano a costruire quella solida amicizia che ormai ci lega da ben quasi 5 anni. C'e' stato solo un periodo breve ma intenso dove credevo l'avessi persa, il suo viaggio a Madrid di cui non mi ha mai parlato, so solo che lì ha perso la sua verginita' innamorandosi di un tipo strampalato; mi ha sempre detto che vuole solo dimenticare che parlarne e rivangare il tutto la porterebbe solo a stare male. E così non ho cercato piu' di capire, le sono stata vicina come del resto ha fatto lei con me in questi anni non ci siamo mai separate ma ora mi manca la sua allegria il suo parlare schietto e il suo modo bizzarro di mangiare, cavolo mangia come un camionista e beve come il piu' incallito degli alcolisti e non la scalfigge lo regge; non come me che al primo bicchiere crollo addormentandomi ovunque.
La sua chiamata mi ha spiazzata sapevo di mancarle ma non credevo che lo avrebbe fatto sul serio, '' piccola pantera guarda che mi sto imbarcando per venire da te'' click aveva chiuso senza darmi il diritto di replica; avevo provato a richiamarla ma nulla era spento quindi calcolando l'ora del suo volo capii che sarebbe atterrata verso la mezzanotte visto che da me erano le 7 del mattino. Con molta ma molta pigrizia mi infilai dei pantaloni da yoga una canotta nera e infilai le mie all stars bianche per una corsetta mattutina.
Il sole stava sorgendo in tutto il suo splendore e nell'aria c'era' profumo di salsedine, respirare quest'aria mi rinvigorì dopo un piccolo riscaldamento mi immisi nel viale che scendeva sulla spiaggia: era uno spettacolo il mare piatto e azzurro e cosi iniziai la mia corsa sul sabbia fresca.
Continuai ad andatura lenta senza ammazzarmi, la tranquillita' e il silenzio intorno a me mi rilassarono fino a che non decisi che era arrivato il momento di sedermi e godermi quello spettacolo che mi si parava d'avanti a occhi. Se c'era una cosa che davvero mi calma era il mare lo amavo tantissimo, da bambina ricordo che appena sveglia subito dopo colazione scendevo sempre in spiaggia certo non ero mai sola guardata a vista dalle molteplici tate che facevo uscire letteralmente di testa; ma a me francamente non fregava bastava un secchiello e una paletta ed ero felice.
Ad un certo punto vidi una sagoma venire verso di me forse era l'unico essere vivente che come me non poltriva a letto e che aveva avuto la mia stessa idea. Pero' quella parte di spiaggia era privata e sapevo che sulle dune c'erano molte guardie di mio padre; dovevo dire a questa persona che era meglio se cambiava spiaggia i curiosi o i turisti non erano visti di buon occhio dalle mie parti. Dovetti schermare gli occhi con la mano, man mano che si avvicinava: mi alzai e cercai di inquadrarlo bene, non riuscivo a vederlo anche se era quasi vicino.Era meglio prendere di petto la situazione prima che qualcuno si facesse male, così ferma nella mia porzione di spiaggia aspettai che si avvicinasse di piu.
E cazzo quando lo vidi dovetti alzare lo sguardo era alto anzi altissimo non saprei dire quanto ma credo sfiorasse i due metri mi faceva male il collo perche' lo avevo piegato per guardarlo in volto e lui lì fermo a squadrarmi curioso: aveva solo dei pantaloncini e una felpa smanicata bianca da corsa e il suo corpo era ricoperto da tatuaggi da quel che notavo dalle gambe in su sui bicipidi e gola scoperta completamente ricoperti da tatuaggi strani: e cavolo aveva delle braccia quanto una mia coscia e quando alzo' la felpa per asciugare il sudore in viso mi si paro' il suo addome che sembrava fatto di marmo, e piu' salivo con lo sguardo piu' ero curiosa di sapere chi fosse. Mi manco il respiro perche' riconobbi quel tatuaggio sulla testa e quel taglio particolare che lo faceva risaltare, e i suoi occhi erano un misto tra il verde e il giallo o forse l'ambra non saprei come descriverli mi si era azzerata la salivazione e i palmi delle mani avevano iniziato a sudarmi e signori e signore avevo un cazzo di lottatore di qualche specifica disciplina che al momento il mio cervello non captava.
'' Vuoi una foto o cosa bella bambina'' oddio la sua voce mi aveva scaraventata nel mondo terrestre e io ero arrossita come una collegiale appena uscita dalla chiesa come se avessi appena bestemmiato un qualche dio, '' come scusa' chiesi sperando di non balbettare; '' No dicevo se vuoi puoi farmi una foto così magari nell'intimita' ti aiuta a venire prima'' e sorrise, e il suo sorriso era la cosa piu' bella che avessi mai visto in vita mia. Ma poi ritornai in me afferrando il significato delle sue parole; '' Non voglio una foto e non voglio essere offesa volgarmente da uno sconosciuto, anzi ti pregherei caldamente di sloggiare da qui'' dissi risoluta e mi girai per liquidarlo al piu' presto anche se avrei voluto rimanere per ammiralo ancora di piu', Tya riprenditi e solo un bell'uomo con un bel corpo mi disse la mia coscienza che in quel momento faceva la sarcastica e lottava per averla vita e rimanere a sbavare. ''Senti senti la puttanella che comanda di sloggiare '' disse con quel suo tono sacente mentre mi fissava freddo sembrava fatto di ghiaccio e il suo commento offensivo fece scattare la mia rabbia repressa '' ei bell'imbusto puttanella ci sara' tua sorella se non vuoi che chiami gli uomini di mio padre meglio per te che smammi, tu non sai con chi stai parlando '' dissi offesa e incazzata nera . Ad un certo punto lui mi guardo affondo scrutandomi dalla testa ai piedi e mi sentii nuda sotto quello sguardo ammaliante ma fastidioso mai nessuno mi aveva guardata così o almeno che io ricordassi.
'' TU..tu sei Tyana'' chiese con un filo di voce e credo che la sua abbronzatura fosse diventata verde o forse era solo una mia impressione.'' Si sono io e tu chi cazzo saresti'' chiesi su tutte le furie nessuno all'infuori della mia famiglia e dai miei pochi amici mi chiamava così e sicuramente non il primo venuto sbucato dal nulla. Ero sul piede di guerra pronta a sbranarlo in un sol boccone ..o forse lui avrebbe sbranato me..
Bene bene finalmente si sono incontrati sul seri.
A che ne pensate??
Cosa succedera' adesso tra i due?
Lasciate un commento se la storia vi piace ..
Xoxo.S
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