Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

4 - Creature parlanti

Un altro corpo, un'altra giovane ragazza era scomparsa e ritrovata morta e in condizioni oscene: smembrata come carne da macello, gli arti e il volto privati della pelle e il corpo totalmente prosciugato del suo sangue e del resto dei liquidi; i capelli tagliati fino alla radice, anche se in alcuni punti della testa peravano essere stati strappati con forza, era stata privata dei suoi averi con avidità. Il rapitore doveva averla tenuta prigioniera per una manciata di giorni abusando delle sue bellezze, in modo tanto brutale da non dare modo ai capelli e alla pelle di ricrescere e di rimarginarsi. Doveva aver sofferto molto.

L'articolo spiegò nel dettaglio come poteva essere avvenuto il delitto secondo le ricostruzioni: la ragazza doveva essere stata attirata in qualche modo oppure colta di sorpresa e condotta in un luogo che non presentasse porte o finestre per impedirne la fuga. I rapitori, vedendo i diversi segni, si erano presentati a ritmi regolari per prelevare campioni e ingredienti per i loro filtri e i cosmetici, senza nemmeno preoccuparsi di anestetizzare la parte del corpo in cui dovevano dovevano operare.

Nelle ultime righe avevano anche messo l'immagine della prima vittima di tutta quella serie di delitti: era proprio una Veela, forse la più bella che i ragazzi avessero mai visto; pelle lunare che già dalle immagini si poteva percepire la morbidezza e quanto fosse liscia; i capelli morbidi e dorati ricadevano sulle spalle con dei boccoli finali; gli occhi azzurri come il mare e il cielo ti guardavano con dolcezza. Sotto alla foto vi era anche il nome della Veela, il cognome da sposata e una dedica, come fosse una commemorazione.

Non ti pare che... Somigli molto... A Laura?

Però... Tu non hai visto tua madre uccisa in un modo tanto brutale

"Quindi tu sei in grado di incantare qualsiasi Creatura Magica esistente?" chiese sorpreso e affascinato Newt mentre seguiva Leta e Florian verso un sentiero innevato. Il Tuono Alato si librava in cielo come se stesse mostrando la via, mentre dietro di lui le nuvole parevano minacciare pioggia ma poi calmarsi. Quei percorsi innevati bretoni erano scivolosi e dissestati, molte volte il signor Fulcran Lestrange aveva raccomandato il figlio di non far addentrare ospiti in quel posto.

I volti dei due studenti di Hogwarts si voltavano da una parte e dall'altra tramutandosi da sorpresi a pieni di gioia e fascino, con un sorriso a tutto denti che simboleggiava la loro allegria. Delle vacanze di Natale diverse che contribuivano solo ad avvicinarli di più. Florian davanti a loro aveva un sorriso sicuro, certo che qualsiasi cosa avrebbe fatto vedere, loro ne sarebbero rimasti affascinati.

"Hai detto bene Newt, qualsiasi Creatura Magica" ripeté Florina come se fosse una eco, mentre il percorso saliva sempre di più fino a raggiungere una piccola montagna non troppo difficile da scalare, anche con sciarpa e guanti.

I due ragazzini osservarono Florian saltare verso una sporgenza e inizire la propria scalata. Rimasero per un attimo incerti se seguirlo o aspettarlo, in fondo si trattava pur sempre di una parete ripida, ma quando sentirono la voce del ragazzo incitarli e chiamarli, si guardarono in faccia e lo seguirono, pian piano per non scivolare. In cima alla piccola montagna vi era una piattaforma rocciosa, come se fosse stata creata apposta dalla natura per ospitare una grotta con dentro un enorme nido. Intorno al nido vi erano candide piume oppure di un colore grigio sporco.

Dopo una rapida occhiata, Newt e Leta rimasero sorpresi nel vedere Florian molto vicino a, non uno, non due, ma tre Ippogrifi. Dovevano essere madre, padre e figlio, i colori del terzo Ippogrifo ricordavano molto il manto degli altri due.

"Per Tosca e per tutti i Draghi britannici!" esclamò Newt vedendo quella famigliola. Quello che però non era chiaro era il motivo per cui Florian fosse tanto vicino al nido, gli Ippogrifi erano creature piuttosto difficili, specie se non eri mosso da buone intenzioni.

"Sta a vedere adesso cosa sa fare l'Incantatore di Creature Magiche" sussurrò divertita Leta al suo amico. Florian mosse due passi, lenti e silenziosi, vicino a mamma Ippogrifo, si abbassò leggermente simulando un inchino e nel frattempo allungò la mano. L'animale inizialmente parve scrutare severamente il ragazzo, emettendo versi nervosi e muovendo il grosso becco. Pian piano si avvicinò anche lei, sempre in modo nervoso. Florian rimaneva lì immobile, abbassò leggermente la testa come per approfondire l'inchino, per mostrarsi inoffensivo.

Poi si avvicinò papà Ippogrifo, mettendosi quasi tra la compagna e la mano del ragazzo, voleva vedere lui se fosse un pericolo per proteggere la famiglia. Allora Florian alzò la mano con il palmo rivolto verso l'alto, per mostrare la mano nuda e completamente priva di difese o minacce, mentre alzò lo sguardo per incriociare gli occhi della Creatura. I loro occhi si incondtrarono e ognuno poté vedere le intenzioni dell'altro.

I due ragazzi videro l'Ippogrifo avvicinarsi con cautela e appoggiare la sua testa sulla mano del ragazzo, lasciando che le dita percorressero poi la forma della testa e sentissero la morbidezza delle piume. L'Ippogrifo pareva totalmente a suo agio mentre Florian gli sussurrava parole dolci e ogni tanto emetteva rumori bianchi con la bocca sibilando un sssh tranquillo. La Creatura sicavvicinò mettendosi di lato perché la mano potesse passare sul dorso del corpo equino. Sembrava quasi volergli offrire la schiena per solcare i cieli, gli stava dando la possibilità di salire in groppa.

Newt e Leta si guardarono a bocca aperta mentre Florian balzò sulla schiena di papà Ippogrifo: "Che fate lì? Ce ne sono altri due" disse indicando gli altri due animali "É più semplice di quello che sembra"

Lui la faceva facile, pensarono i due ragazzi, era abituato a prendersi beccate e graffiate ogni volta che una Creatura Magica risultava nervosa. Ma per due ragazzi come loro che non avevano dimestichezza con animali del genere... Potevano farsi molto male. Ma Newt non voleva mostrarsi impaurito, aveva sempre sognatovdi poter toccare da vicino una Creatura Magica e adesso che ne aveva una davanti non si sarebbe tirato indietro. Superò Leta che lo guardò perplessa e si avvicinò alla femmina di Ippogrifo come aveva fatto Florian prima.

"Non é difficile Newt, devi solo inchinarti e mostrarti docile. Poi tendi la mano per farti conoscere" gli disse Florian guidando il suo movimento. Newt deglutì inchinandosi, sperando in cuor suo che mamma Ippogrifo non gli staccasse la testa in un raptus di paura. Mamma Ippogrifo emise versi nervosi e impauriti. La testa eseguiva scatti che avrebbero potuto conficcare il becco nel cranio. Newt ebbe un attimo di paura, ma con accanto Florian riuscì a non tirarsi indietro e dopo poco anche mamma Ippogrifo si lasciò avvicinare.

Newt non poté trattenere la sua gioia, emmettendo piccoli gridi di vittoria e di sorpresa mentre le piume e il pelo morbidi della femmina sfioravano le dita. La testa si avvicinò a quella del ragazzino strusciandosi con energia, come se stesse chiedendo coccole. Leta fece lo stesso e in breve tempo furono tutti e tre in groppa agli Ippogrifi, che appena videro papà Ippogrifo partire, solcarono i cieli attraversando le nuvole con accanto il Tuono Alato che gridava la sua libertà.

"É fantastico Florian, è davvero fantastico!" disse Newt lasciandosi traportare dall'adrenalina e dalla brezza che gli scompigliava i capelli.

Ora, gli Ippogrifi sono Creature difficili da avvicinare essendo molto fieri e diffidenti, ma se per Florian non era stato un grosso problema, significava che poteva anche ammaliare una Creatura più difficile, e non per aggressività soltanto. Percorreva il sentiero della foresta con la sua borsa a tracolla tenendola ben salda. I pochi sassi che sporgevano rischiavano di farlo inciampare, ma fortunatamente era già abbastanza esperto di quei luoghi.

"Florian! Per l'amor del Cielo, ma dove stiamo andando?" chiese Léopolde barcollando per la poca dimestichezza con quel terreno.

Florian non rispose, troppo concentrato sul suo percorso. In testa aveva solo un obiettivo: arrivare in fondo, aveva molte domande da fare e per fortuna quella Creatura era l'unica che poteva essere d'aiuto e si trovava proprio lì. In realtà non era molto chiaro se fosse una fortuna o meno, ma di certo poteva aiutare. Adesso che aveva scoperto che Laura era la figlia di una Veela e che i contrabbandieri la cercavano, era determinato più che mai ad aiutarla.

Quella poteva anche essere la sua unica possibilità, giocava sul fatto che gli ultimi ritrovamenti erano stati laasciati in quella foresta, quindi non aveva altre alternative. Se si fosse rivelato un buco nell'acqua, allora avrebbe solo perso tempo e questo non poteva permetterlo.

"Ehi Florian!"

"Dobbiamo trovare una Creatura! É l'unica che può sapere cosa è successo qui" rispose a un certo punto Florian senza voltarsi verso l'amico. Non aveva tempo per fermarsi e spiegare, lo avrebbe fatto tra poco, e mentre a scuola Storia della Magia era in corso e loro avevano come di consueto approfittato per sgattaiolare nella radura, aveva trovato solo un pretesto per operare il prima possibile.

Léopolde sbuffò, stanco e annoiato per l'apparente perdita di tempo e per il percorso inutile, il suo amico si stava letteralmente rifiutando di dirgli per quale motivo si stessero addentrando così tanto nella foresta, come se potesse fare qualcosa per quelle povere Veela. Anche a lui dispiaceva, tantissimo anche, ma non poteva certo mettersi contro un intero esercito di contrabbandieri che avrebbero potuto usare la sua di pelle spacciandola per quella di una Veela solo per farlo sparire.

Verso l'interno della foresta, Léopolde si accorse che alberi e cespugli erano ricoperti da u a strana patina setosa e bianca, o simile al colore della polvere, e che il terreno ricoperto da foglie presentava scarti di carogne divorate e avvolte dalla stessa seta. I due ragazzi si stavano avvicinando ad una grotta buia e umida, dove si poteva sentire uno strano fruscio e un movimento di zampe. A quel punto Léopolde aveva capito dove stessero andando.

"Florian, ma sai dove stiamo andando vero?" chiese come per avere una conferma che già immaginava.

"Siamo qui proprio per questo motivo Léopolde" fece apatico Florian.

"Ascolta, con tutto il bene che ti voglio... Non possiamo farci niente!" cercò di dissuaderlo Léopolde.

Florian si girò di botto, gli occhi erano arrossati e il corpo tremava impurito, sconvolto: "Léo... Laura è una di loro... È lei che cercano... E io..." la voce era rotta da un pianto disperato che cercava di trattenersi, dicrestare dov'era, ma che sapeva non fosse possibile.

Léopolde estinse il tono di prima sentendo e vedendo il suo amico in quello stato. Riconobbe che quella situazione in Florian doveva aver scatenato una serie di emozioni: non era facile metabolizzare il fatto che la ragazza di cui sei sempre stato innamorato era in pericolo di vita e tu potevi solo assistere impotente. Florian voleva fare qualcosa, non voleva stare fermo al suo posto e guardare tutto da un buco.

"Ok... Scusami" disse Léopolde alla fine, sperando che in quel modo il suo amico potesse calmarsi.

Florian fece un sospiro profondo, chiuse gli occhi per calmarsi ma le lacrime decisero di uscire lo stesso. Si strofinò gli occhi con le dita della mano destra. Non era il momento di mettersi a piangere. Riprese la strada con il suo amico e una volta arrivati dentro alla grotta - che si resero conto dopo essere un ammasso di radici di alberi che erano fuoriuscite dal terreno formando un'arcata naturale - Florian cercò istintivamente con lo sguardo qualcosa in movimento. Poco dopo sentì qualcosa avvicinarsi e subito davanti a lui otto occhi luminosi fissarono i suoi azzurri. Un'Acromantula enorme scrutava i due ragazzi quasi in modo famelico.

"Cosa ci fanno due ragazzi soli come voi in questa zona della foresta?" chiese con voce rauca l'Acromantula, e prima che i ragazzi potessero rispondere, aprì le sue fauci lasciando che molte altre piccole Acromantule li circondassero.

Florian raccolse tutto il coraggio che aveva, e allungò la mano di fronte alla testa del grosso ragno. Fece appello ad ogni suo movimento, ad ogni forza di volontà che lo tenessero tranquillo, ad ogni pensiero positivo che potesse tenere la mente libera dalle mille supposizioni di paura, mentre la mano era protesa in cerca di contatto. L'Acromantula pareva quasi ipnotizzata da quella mano a mezz'aria, come se qualcosa le dicesse di avvicinarsi senza fargli del male, come se la mano stessa la tranquillizzasse. Quel ragazzo si mostrava senza difese per un contatto paifico. La Cretura mosse le grosse zampe e si avvicinò alla mano poggiando gli otto occhietti che si chiusero per non essere cavati dalle dita, e tutte le altre piccole Acromantule fermarono la loro marcia.

"Cosa sei venuto a fare giovane mago? Vuoi forse sapere qualcosa?" chiese il ragno rimanendo attaccato alla mano di Florian.

"Ho saputo che delle Creature magiche sono in rave pericolo, voglio sapere se avete visto qualcosa di sospetto, è importante" Florian rispose sussurrando e avvicinando il volto agli occhi del ragno per cercare contatto visivo, le migliori intenzioni le si poteva sempre vedere attaverso la sincerità degli occhi.

"Le Veela sono in pericolo di estinzione, i bracconieri le catturano e le uccidono" disse l'Acromantula "Nessuno ha fatto niente per loro ed ora si nascondono"

"Hai visto nessuno che possa aver lasciato qui gli ultimi strumenti ritrovati?" chiese poi Florian passando ad un altro occhio.

"Chiunque abbia lasciato qui le prove, é molto più vicino di quello che pensiate" fece il grosso ragno fissando il volto del ragazzo. Non disse chi, perché poco dopo si ritirò in fretta con il resto della prole come spaventata dal suo interlocutore. Florian rimase fermo ad osservare la scena, aspettando che i movimenti si fermassero, per poi fare dietrofront e fece cenno a Léopolde di seguirlo.

Léopolde aveva osservato la scena stupito e sorpreso, aveva sempre saputo delle abilità di Florian con le Creature Magiche, ma non aveva mai visto una scena del genere dal vivo, ed assistere all'ammaliamento di un'Acromantula era stato davvero interessante. Ma chiunque fosse stato il responsabile, o uno dei responasibili, come aveva detto il ragno, dovevano conoscerlo poiché era molto vicino a loro, ma risultava troppo strano che uno studente potesse fare una cosa del genere.

Percorsero il sentiero a ritroso in silenzio, Florian continuava a chiedersi chi potesse essere la persona menzionata dall'Acromantula. Doveva avere anche dei rapporti stretti con Laura, visto che da quello che si era capito, i cacciatori avevano capito dove si trovasse anche se non l'avevano ancora rapita.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro