ANCORA LUI
La notte, sdraiata nel letto, mi capitava di sentire i miei parlare e l'argomento ero spesso io. Mi sembrava impossibile essere oggetto delle loro preoccupazione visto i due fratelli che mi ritrovavo.
-Ma la vedi? È sempre così triste- era ciò che di solito sosteneva mia madre -Non è vivace come Jane-
-Dalle un po' di tempo-
La mia apparente tristezza era il motivo per cui i miei genitori erano sempre così preoccupati. Avevo la sensazione che preferissero Jane, spendacciona e superficiale, e Benny, che a volte rasentava la pazzia con le sue idee sui vampiri, i fantasmi e gli zombie.
Non ero mai stata una bambina solare e la cosa non mi aveva mai infastidita. Ero solitaria, inquieta e un po' dark.
Quella notte, presa dai miei oscuri pensieri, mi alzai e uscii dalla mia stanza. Avevo voglia di fare due passi. M'incamminai nel corridoio buio, quindi scesi le scale e mi diressi verso la biblioteca. Magari avrei trovato un buon libro da leggere. Un leggero rumore mi fece fermare. Mi diressi verso il salone da cui proveniva in punta di piedi, cercando di fare il meno rumore possibile.
Lui era lì, piegato per terra, i capelli un po' scompigliati. Mi fermai a guardarlo. Era molto bello. Poi il vampiro si tirò su e ci fissammo per un lungo istante. Per un attimo temetti che mi avrebbe aggredita, poi lui si portò l'indice alla bocca in segno di silenzio e io annuii. Probabilmente stava creando di nuovo la macchia. Mi sfuggì un sorriso.
-Sempre il mio rossetto?- chiesi, entrando.
John parve in imbarazzo, se un vampiro centenario sa cos'è l'imbarazzo.
-Usatelo pure- mi strinsi nelle spalle.
-Ve ne procurerò uno nuovo-
-Certo- entrai nel salone e mi sedetti sul bracciolo di una poltrona.
-Vostra madre ha ripulito tutte le ragnatele della vecchia ala-
Non gli dissi che si era anche vantata della cosa. -Davvero?-
-Ci vorranno anni prima che si riformino-
-Beh, se ci tenete in alcuni negozi vendono le ragnatele finte-
-Ragnatele finte?- il suo sguardo luccicò.
-Esatto-
-Buono a sapersi- sorrise -state molto bene vestita così-
Mi sentii avvampare. -Grazie- mormorai.
-Credo che comunque voi stiate bene con tutto- aggiunse, lo sguardo basso, poi lo rialzò e mi sorrise -devo andare, ho molto da fare- fece un profondo inchino, quindi iniziò a scomparire.
-Aspettate- gli urlai io, il cuore in gola.
Un attimo dopo avevo nuovamente il giovanotto davanti. -Sì?- mi chiese, l'espressione curiosa.
-Nulla, io... - improvvisamente non sapevo più cosa dire.
-Dovreste andare a letto, non è bene che una fanciulla vaghi per il castello a quest'ora di notte-
-Ma io non ho sonno-
Lui si avvicinò e mi sfiorò delicatamente i capelli. -Siete una gran bella tentazione-
Gli presi la mano. La sua pelle era liscia, dura, gelida. Mi sentii improvvisamente audace e me la portai alla bocca. Le stampai sopra un leggero bacio.
John mi fissò, poi sorrise. -E se vi mordessi?- chiese, provocatorio.
-Fatelo- lo provocai. Non avevo paura.
-O siete molto coraggiosa o molto stupida-
-Forse entrambe le cose-
Il vampiro mi fissò con uno strano sguardo e io ebbi paura.
-Ho conosciuto una persona come voi molto tempo fa-
-Veramente?-
-Sì, veramente... seguite il mio consiglio- e scomparve, lasciandomi sola con il mio pensiero e con il desiderio di stringermi a lui. Un folle desiderio.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti!
Come vi sembra questo capitolo?
A presto ❤
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