Capitolo 62
Voldemort rimase assorto per un momento, dopodiché scosse il capo quasi con irritazione.
Quello era soltanto il passato.
Guardò Nagini, che giaceva ancora immobile nella cesta di legno sotto di sé.
Lei era il suo futuro.
« Mezzosangue, tocca a te ».
Hermione alzò gli occhi dal suo libro. Draco stava di fronte a lei, al di là del soppalco, con il suo solito viso inespressivo che non lasciava spazio a neanche il più effimero dei sentimenti. La ragazza appoggiò di nuovo il volume sul tavolo accanto, che aveva utilizzato al fine di distrarsi, e tornò poi a guardare il Vampiro senza rispondere.
« Torno al castello. - annunciò lui, le gambe appena distanziate tra di loro e le mani affondate nelle tasche dei pantaloni - Fai attenzione lungo la strada».
Hermione si accigliò per un attimo, alzandosi.
« Non mi aspetti? » disse caustica, ma lui si era già voltato con il viso appena inclinato per poterla guardare.
« No. Non credo che dopo avrai molta voglia di vedermi ».
Il suo tono era stato incolore, ma la ragazza riuscì a carpirvi una debole nota di sarcasmo. Spiazzata da quelle parole, lo vide lasciare la fortezza con una strana emozione che si agitava dentro al suo petto.
Se ne era andato.
Prese a camminare in direzione dello studio di Harmon con il cuore in gola, le gambe che facevano fatica a fare un passo dietro l'altro. Non c'era nessun altro con lei, adesso, eppure non riusciva a scollarsi di dosso la sensazione di essere in qualche modo spiata.
Non è vero, si disse con sicurezza. Sei soltanto nervosa.
Era incredibile che finalmente, dopo giorni trascorsi nel dubbio più atroce, avrebbe scoperto in cosa consistesse il Legame d'Anima, e ancora non le sembrava reale il fatto che la verità si facesse più vicina a ogni passo. Raggiunse la porta bluastra di Harmon sentendosi quindi emozionata, anche se il suo sguardo impassibile dimostrava tutt'altro. Deglutì prima di bussare, ed espirò proprio mentre la voce di Harmon la invitava a entrare dall'interno.
Hermione ruotò il pomello bronzeo della maniglia con mano quasi tremante, e richiuse la porta dietro le spalle con una espressione che trasudava quasi incertezza.
Ma una volta ritrovata in quella stanza, chiara e soleggiata contro le sue previsioni, con i forti raggi di luce che penetravano dalle finestre le cui tende erano state portate ai lati, si sentì improvvisamente più tranquilla. Harmon la guardava dalla sua scrivania con una certa intensità, e con un cenno lieve del capo le indicò la sedia di fronte a essa.
La Vampira vi prese posto con la gola completamente serrata. Aveva a disposizione tutte le risposte di cui aveva bisogno; sarebbe bastato soltanto chiedere, eppure le sembrava sciocco farlo. Harmon avrebbe saputo perfettamente come iniziare, quindi non ci sarebbe stato motivo di preoccuparsi.
« Sicura di voler sapere la verità? »
Quella domanda la disorientò così tanto che per un breve momento rimase a corto di parole.
« Sì » disse poi fermamente, al che il Vampiro chinò appena il capo in direzione del fascio di luce che si disperdeva sulla superficie legnosa sotto di sé.
« Bene. Per prima cosa devi sapere che di solito, tra Vampiro e creatura Generata, si instaura un legame profondo » cominciò con tranquillità, e Hermione aspettò che continuasse stando in posizione rigida sulla sua sedia.
« Tutto però dipende da ciò che il Vampiro prova durante la conversione. - riprese, parlando lentamente e fissando un punto imprecisato del liscio vetro della finestra - I suoi sentimenti, in quel preciso istante, determinano il rapporto che si creerà tra esso e l'umano, catalizzando le emozioni destinate a protrarsi nel futuro. La maggior parte dei Vampiri provano amore. - fece una breve pausa - A volte convertono gli umani di cui sono innamorati, nella speranza di poter vivere con loro per l'eternità. In quel caso, il rapporto tra Vampiro e creatura Generata tenderà a consolidarsi in un'unione stabile e solida; il loro amore continuerà a essere forte, a resistere lungo i decenni e i secoli, e le ipotesi che prevedono una loro divisione sono quanto mai scarse.
Altri Vampiri, invece, Generano per sete. Il loro atto è quindi involontario, causato soltanto dal loro desiderio di sangue e dall'attrazione che provano per la bellezza della vittima, o del suo odore ».
A quell'ultima parte, le palpebre di Hermione si socchiusero istintivamente.
"E tu hai un odore troppo buono quando sei spaventata. Non so quando potrò fermarmi. Chissà magari il tuo terrore, da solo, mi sazierà a sufficienza. Aggrappati a questa possibilità mentre..."
« Il rapporto che avranno con la creatura Generata, quindi - continuò il Vampiro - sarà pressoché nullo e privo di qualsiasi trasporto emotivo. Non saranno legati da nessun sentimento al principio, se non dal disprezzo e dall'odio, anche se naturalmente è probabile che, con il passare del tempo, i due rimangano coinvolti sentimentalmente instaurando un legame d'amicizia e forse qualcosa di più.
Questo, però, ha valore solamente se parliamo di due specie di Vampiro disuguali. Te e Aloysius, invece, appartenete alla medesima categoria eppure ciò che vige tra di voi sembra avere dell'incredibile ».
Tacque, guardando la ragazza con i suoi occhi caldi, chinato sulla scrivania con le lunghe dita sottili che quasi si sfioravano.
« Gli Incubus e le Succubus sono una specie di Vampiro molto curiosa. Anche se gli Alp si avvicinano molto a loro in quanto ad abilità e abitudini alimentari, rimangono comunque unici nella loro categoria ».
Ci siamo, pensò Hermione con un brivido che le oltrepassò le esili braccia. Tra poco avrebbe saputo tutto.
« La tua specie si nutre tramite rapporti sessuali. Gli Incubus e le Succubus Purosangue sono creature insofferenti, raramente in grado di provare sentimenti ed emozioni, privi di qualsiasi sentimento di unione se non quello dettato dal puro piacere sessuale. Quando questa specie si trova nell'atto di Vampirizzare, nel loro cuore non risiede niente se non la lussuria e l'appagamento provocato da quel legame. Non ci sarà quindi niente, nessun sentimento, tra un Incubus e una Succubus; saranno uniti solamente da un legame possessivo e talvolta morboso che, in effetti, si allontana come non mai dall'amore ».
Fu come cadere, e perdere il contatto con la realtà.
Gli occhi di Hermione si fecero stupiti, colmi di una sofferenza e di una consapevolezza a cui non aveva mai desiderato sottostare.
Harmon aveva ragione. Draco quella notte si era solo divertito
« Tutto ciò, però, non vale per voi ».
La Vampira socchiuse le labbra, con il cuore che perdeva un colpo.
« Quello che c'è tra voi due andava al di là di ogni mia comprensione e conoscenza, ma dopo aver parlato con Aloysius capisco di trovarmi di fronte a un fatto eccezionale. A quanto pare Aloysius ha provato un forte sentimento mentre era nell'atto di generarti, un qualcosa di talmente grande e invalicabile da aver riversato l'effetto opposto su di te. É stato l'odio - disse, in risposta al suo sguardo interrogativo - l'odio che lui provava per te, che si è evoluto culminando con ciò che vediamo adesso. È stato un sentimento tanto grande e devastante, così inusuale per qualcuno della sua specie, che con il completamento della trasformazione ha ottenuto l'effetto opposto. Ciò che tu provi per lui esiste solo grazie al cuore di Aloysius, che in quel momento è stato capace di provare qualcosa di grande ».
Hermione lo fissò basita, senza capire.
« Mi mi odiava? - ripeté a stento - Quindi sono solo io a provare qualcosa di diverso? »
« Certo che no, Draycia. Ti ho appena detto che Aloysius provava qualcosa di troppo immenso per passare inosservato ».
« Ma se si tratta di odio » disse Hermione debolmente, mentre Harmon sorrideva appena.
« Credi che tra l'odio e l'amore ci sia così tanta differenza? »
Quella frase la lasciò di stucco. Fece per replicare, ma Harmon la anticipò:
« Però non è ancora finita qui, Draycia. Adesso sai che dopo la tua trasformazione i sentimenti che provava Aloysius erano ben precisi. I tuoi, invece, erano ancora molto confusi e ingarbugliati. Credo che tu abbia provato fin dal primo momento una folle attrazione per lui, mischiata però al rancore dovuto al fatto che Aloysius ti abbia sempre disprezzata per ciò che sei.
Ciò che provavi non era amore, anche se gli si avvicinava in modo impressionante; è da questo momento in poi, infatti, che possiamo parlare di Legame d'Anima ».
Hermione rimase in silenzio, completamente concentrata su ciò che stava per udire.
« Nessuno prima d'ora ha mai sentito parlare di rapporti sessuali tra un Incubus e una Succubus; queste due specie, avendo un carattere così simile e combattivo, tendono a respingersi a vicenda. Ma se mai accadesse, come in effetti è successo a voi due, il loro rapporto tenderebbe a consolidarsi ».
« Non capisco » mormorò la ragazza, e Harmon riprese:
« Aloysius sapeva bene che l'unico modo per tenerti stretta a sé era possederti dal punto di vista sessuale, e nell'accorgersi della pura infatuazione che sembravi provare nei suoi confronti ha deciso di sfruttare la cosa a suo vantaggio. Il Legame d'Anima è stato il primo rapporto sessuale che vi ha accomunati fin dopo la tua trasformazione, il mezzo in grado di rafforzare sentimenti che non si sarebbero mai più spezzati. Da quel momento vi siete legati l'uno all'altra in modo indissolubile, la vostra unione è diventata concreta, e tu appartieni ad Aloysius per l'eternità ».
Il silenzio della stanza sembrò parlare per lei.
Hermione rimase immobile, ghiacciata, senza osare muovere un muscolo. Dentro la sua testa c'era il vuoto completo, i pensieri facevano fatica a formarsi in modo coerente.
« Naturalmente, per quanto possibile, sarai libera di ignorare questo suddetto Legame - continuò Harmon, imperturbabile - anche se, ricorda bene, Aloysius non ti ha legata a sé con la forza. Ciò che provavi te era già abbastanza intenso e duraturo, e durante gli anni sarebbe certamente maturato fino a formare ciò che vediamo oggi. Lui ha solamente... velocizzato i tempi ».
« Cosa significa che sono legata a lui? - sbottò lei improvvisamente, ritrovando finalmente la voce - Vuol dire che lo amerò per sempre, anche contro la mia volontà? Che sarò sempre vincolata da questo Legame e non potrei smettere di amarlo neanche se volessi? »
« Perché dovresti volerlo? - le chiese Harmon, e per un momento sembrò sorpreso - Voi vi completate, non potreste esistere l'uno senza l'altra. È questo lo scopo del Legame d'Anima. Una parte di lui è stata riversata dentro di te, e viceversa; nonostante questo, però, non è detto che se tu decidessi di smettere di amarlo, un giorno, non ci riusciresti. Sto cercando di farti capire che non arriverai mai a una simile decisione, poiché siete diventati troppo importanti l'uno per l'altra ».
Hermione continuò a guardarlo, senza osare credere alle sue orecchie. In qualunque modo Harmon la mettesse, la sua conclusione continuava a essere solo una: Draco l'aveva legata a sé con l'inganno.
« Ma noi non siamo felici. - disse all'improvviso, e le si strinse il cuore al solo pensarlo - Dr Aloysius non sa amarmi ».
La ragazza si fece accigliata mentre si chiedeva quale sarebbe stata la risposta di Harmon, che incredibilmente, sorrise di nuovo.
« Tieni a mente una cosa, Draycia. Prima di essere un ragazzo, un compagno, un amico, o un amante, Aloysius è un Incubus. Ha vissuto a lungo senza un cuore, trascinando con sé una vita senza sentimento, fredda come un inverno perpetuo, che non gli ha donato alcunché se non un'esistenza piatta e solitaria. Forse non te ne rendi conto, o non lo vuoi vedere, ma tu sei la sua luce ».
Hermione quasi trattenne il respiro. Il Vampiro sembrò soddisfatto della sua espressione sorpresa, ma rimase comunque in silenzio per alcuni attimi prima di rivolgere lo sguardo al di là della finestra.
« É la fine della giornata. Ti consiglio di andare prima che la notte cali ».
La ragazza rimase per un attimo interdetta, ma si alzò quasi subitaneamente capendo il congedo.
Con le mani che ancora le tremavano.
Ringraziò Harmon, augurandogli una buona giornata, e uscì velocemente dallo studio desiderosa di tornare a quella che era divenuta ormai la sua quotidianità.
Desiderosa del silenzio che premeva insistentemente sui suoi pensieri.
Le parole di Harmon continuarono a riecheggiare nella sua mente mentre la ragazza camminava in direzione del portone principale, così nitide e così penetranti, e la accompagnarono sulla collina che Hermione salì dirigendosi verso il tunnel.
Il cielo era del tenue colore di non ti scordar di me, ma all'orizzonte si distingueva la sfumatura rosata del tramonto che la distesa azzurrina aveva cominciato ad assumere. Con i capelli che ondeggiavano appena al ritmo del vento, la ragazza continuò a salire interrogandosi nel frattempo sul suo stato d'animo, scoprendo di essere oltremodo confusa. Si sentiva invasa da una miriade di sentimenti contrastanti, che le impedivano di giungere a una conclusione logica.
Il suo sguardo si rivolse istintivamente in direzione delle cime alte degli alberi che delineavano l'inizio del bosco silenzioso.
Non sapeva come reagire, e neanche come sarebbero andate le cose da quel momento in avanti.
Tutto ciò di cui era certa, era che il piccolo frammento di felicità appena insinuatosi nel suo cuore la stava facendo sorridere come da molto tempo non accadeva.
Era un sorriso confuso, forse incredulo, ma le fece ugualmente bene.
Un sorriso affiorato con la consapevolezza che lei fosse stata una scelta.
L'unica scelta che Draco Malfoy avesse mai compiuto.
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