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Capitolo 57

Video del capitolo: • Draco & Hermione | Pacify her

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La pesante porta di legno si aprì con uno scatto che risuonò particolarmente tonante nel solido silenzio del bosco che attorniava la fortezza di Risen Manor.

Draco Malfoy e Hermione Granger d'istinto alzarono lo sguardo.
Erano giunti alla loro destinazione camminando il più in fretta possibile tra le case di Hogsmeade rese pressoché invisibili dalla neve, che si era radicalmente intensificata, e tra una frecciatina e l'altra si erano infine Smaterializzati per poi ritrovarsi in Cornovaglia, dove nuvole cariche di pioggia occupavano il cielo spinte dal forte vento freddo.

Una Vampira dalla pelle candida e gli occhi nerissimi sbuffò al loro indirizzo, facendoli entrare con impazienza.

« Siete in un ritardo pazzesco. Cosa diavolo avete fatto fino a adesso? »

I due diretti interessati si scambiarono un'occhiata in cagnesco, senza però rispondere; approfittando del silenzio, Draco disse:

« Draycia è a digiuno da non so quanti giorni. Ti consiglio di portarla nella stanza delle scorte prima che le venga la fantastica idea di divorarci ».

Cheania si voltò proprio nel vedere Hermione tirare un pizzicotto al Serpeverde, ma si fece pensierosa e confusa all'improvviso.

« Oh. - replicò, senza tuttavia smettere di camminare - Che strano. Dall'ultima chiacchierata che abbiamo fatto insieme mi eravate sembrati affiatati ».

« Appunto, "sembrati". - Hermione calcò la parola con sprezzo, facendosi rossa all'istante - Il problema è che, probabilmente, una sola ragazza non basta a soddisfarlo ».

La Alp scoccò a Draco un'occhiata incredula, ma l'altro sbuffò sonoramente:

« Non ho mai detto nulla del genere, Mezzosangue! »

« L'hai tradita? - Cheania sembrava sconvolta, e osservava l'Incubus senza osar credere alle proprie orecchie - Ma dico... sei fuori di testa? Lei è la tua legittima compagna adesso! »

Hermione si voltò verso Malfoy con un grande peso sul cuore.

« Cosa? »

« Bene, vedo che avete abbastanza cose da dirvi - mormorò Cheania, a braccia incrociate - quindi credo sia il caso che... »

« ... che Draycia si nutra il prima possibile. - completò Draco, superandole entrambe con altezzosità - Non c'è bisogno di parlarne adesso, e poi devi ancora spiegarci perché ci hai fatti arrivare fin qui. Sai, non avevo precisamente la giornata libera ».

Cheania si volse verso Hermione, che a sua volta appariva turbata da quello strano scambio di battute. Decise però di non pensarci al momento; si fidava di lei e di Claudius, e non aveva dubbi sul fatto che presto avrebbe scoperto tutto ciò che c'era da sapere sul rapporto che vigeva tra lei e Draco.

Fece quindi buon viso a cattivo gioco, invitando la Vampira a continuare anche se dentro di sé si sentiva a pezzi.

« Vi ho fatti venire fin qui sia per parlare del Legame d'Anima che della situazione angosciosa che si è creata. Harmon è nel suo studio, mentre gli altri sono riuniti in biblioteca aspettando che arrivino ».

« Che arrivino chi? » Domandò Hermione, passando da un corridoio all'altro illuminato dalle torce bluastre.

« I membri della Confraternita delle Anime Perdute. Probabilmente vorranno sapere da quale parte decideremo di schierarci, ed eventualmente quali saranno i nostri scopi. La risposta che daremo loro, comunque, sarà negativa - aggiunse, nel vedere impressa negli occhi della Grifondoro la muta domanda - Noi non abbiamo mai cercato guerre, né desiderato allearci con Vampiri tanto dannosi per il nostro Mondo. Tutto ciò che vogliamo è continuare a preservare la pace che abbiamo acquisito negli ultimi anni, e sarà questo ciò che Harmon dirà loro ».

La Succubus annuì con vigore, rasserenata nell'udire dei propositi ben precisi, e proprio in quel momento Cheania si arrestò di fronte a una delle tante porte bluastre del corridoio. Draco si era fatto indietro, con le mani come al solito affondate nelle tasche, e oltre alla sua figura Hermione vide qualcosa che la colpì.

Era una porta grande e lucente, diversa da tutte le altre. La sua superficie era divisa in grandi formelle argentate decorate con dei curiosi disegni in rilievo, tutti raffiguranti degli strani cerchi ovali, di un bianco incandescente, e al di là di essi si potevano scorgere strane linee riconducibili agli occhi umani; erano spalancati, e densi di curiosità come quelli di Hermione, che si era fatta istintivamente più vicina.

Non sapeva bene perché, ma si sentiva assalita da una strana sensazione.

« Cosa c'è lì dentro? »

Non vide la faccia di Draco, ma dalla sua voce si poteva ben denotare il suo fastidio.

« Nulla d'importante, Granger. E' solo una stupida porta ».

La ragazza si volse disorientata verso Cheania, che era rimasta a guardarla e che adesso aveva assunto un'espressione grave.

« La stanza oltre la porta racchiude il segreto della nostra Confraternita. Si tratta di un oggetto che si trova lì dentro da millenni, ormai, ed è opera di un Vampiro Mezzosangue che viveva la sua condizione ossessionato dal suo passato umano. Era divenuto un Vampiro contro la sua volontà, e desiderava ardentemente sapere cosa sarebbe accaduto se le cose fossero andate in modo diverso ».

Fece una breve pausa, ma ormai la viva curiosità di Hermione era destata. La guardò in attesa che continuasse, cosa che Cheania fece quasi con riluttanza:

« Bene, si tratta di una bacinella colma di un'acqua di invenzione di quel Vampiro in grado di... proiettare sui Vampiri Mezzosangue il loro futuro da essere umani. La porzione di destino che hanno perduto. Per questo viene chiamata la Fonte del Destino Riscritto ».

« Vuoi dire... che... » sussurrò Hermione, con gli occhi dorati attenti, temendo ciò che stava per udire.

« Se un Vampiro Mezzosangue guardasse dentro quel liquido, gli sarebbe mostrata una panoramica di ciò che sarebbe stato il suo futuro da essere umano. Ti sconsiglio però di farlo davvero. - Cheania assunse un tono di avvertimento - Molti si sono pentiti di questa scelta, e ne sono rimasti inevitabilmente sconvolti ».

Fece un accenno di sorriso, e poi entrò nella stanza delle scorte di sangue. Hermione aveva assunto un' espressione talmente affascinata che Draco si sentì costretto a guardarla con un cipiglio severo.

« Non pensarci, Granger. A volte vivere nell'ignoranza è molto meglio ».

La Grifondoro si volse di nuovo a guardare la porta argentata. Fece una smorfia divertita.

« Sempre che la Fonte dica la verità. Non mi sono mai fidata di questo tipo di cose. Anche se, devo ammetterlo, sapere quale sarebbe stato il mio futuro alternativo mi alletta molto ».

Nell'udirla, Draco sgranò gli occhi argentati e la raggiunse il pochi passi, guardandola fisso.

« Senti, te lo dico io che cosa sarebbe successo. Avresti preso i tuoi dieci Eccezionale al M.A.G.O., cosa che probabilmente accadrà anche adesso, ma la tua viscerale attrazione per i libri ti avrebbe impedito di trovarti un lavoro decente, così saresti finita a fare la bibliotecaria in qualche sperduta cittadina di cui nessuno conosce il nome. Avresti sposato Weasley o Potter, tanto per citarne una, però ti avrebbero immediatamente mollata perché sei una lagna insopportabile; in conclusione, saresti morta zitella » aggiunse maligno, ed Hermione lo allontanò con uno spintone.

« Cretino. Grazie a te, invece, un futuro lavorativo sarà solo un improbabile miraggio! Ma che dico, non potrò neanche avere figli! »

« Con un Vampiro potresti averli » disse Draco inespressivo.

Rimasero a guardarsi per uno strano momento, finché Hermione non si accigliò senza osare dar voce alle domande che affioravano nella sua mente una dopo l'altra.

Draco... stava davvero alludendo a ciò che lei pensava? Aveva detto quella frase con uno scopo preciso?
La porta marrone dietro di loro si riaprì con uno scatto, ed Hermione distolse lo sguardo da quegli occhi così intensi, in quel momento.

« Ecco. Adesso però dobbiamo sbrigarci » disse Cheania, all'oscuro dello strano imbarazzo che si era creato, ed Hermione prese la bottiglia di sangue che le stava porgendo mormorando un flebile ringraziamento.

Bevve, con il freddo liquido rossastro che le scendeva lungo la gola, e si sentì rabbrividire; adesso stava meglio, era sazia, anche se sapeva che il suo buonumore non sarebbe durato a lungo.

I tre ripresero a camminare, e la Grifondoro si precipitò ad affiancare Cheania per non dover stare da sola con Draco, la cui presenza era costante fonte di turbamento per lei. Come avrebbe fatto a dimenticare quello strano sguardo con cui l'aveva fissata?

Si era sentita radiografare, eppure aveva come avvertito un fiotto di calore emergere dalla sua persona. Però non ebbe modo di rifletterci molto su, perché presto furono arrivati in biblioteca e la Alp si allontanò da loro con un cenno di saluto.

La sala era occupata da molti Vampiri in attesa; alcuni erano seduti ai tavoli, altri in piedi accanto alle finestre, ed erano tanto impegnati a conversare tra di loro che quasi nessuno si accorse del loro arrivo. Claudius però li individuò subito, e li raggiunse con un sorriso.

« Aloysius, Draycia... sono appena tornato da Hogwarts, avevo pensato che fosse più sicuro accompagnarvi qui di persona. Uno studente però mi ha fatto capire che vi avevo mancati ».

« Già, siamo partiti piuttosto presto. - replicò Hermione, mentre Draco si guardava intorno incurante della conversazione - Cheania ha detto che gli altri Vampiri non sono ancora arrivati ».

« Sì, suppongo che farci aspettare incrementi il loro senso di superiorità - commentò l'Alp roteando gli occhi - comunque, ti presento un caro amico che viene spesso a trovarci nella nostra Confraternita. Lui si chiama Geordie, ed è un Dhampyro ».

Aveva l'aspetto di un normale umano, ma il suo volto era estremamente affascinante; la sua simpatia si esprimeva tramite gli occhi verde acqua sormontati da ribelli ricci castano scuro che gli sfioravano le palpebre.

« Non preoccuparti. - disse con un bel sorriso, stringendo la mano di Hermione - Caccio solo chi mi dà fastidio ».

La ragazza si tranquillizzò, sorridendogli in risposta. Aveva letto molto sui Dhampyri, cacciatori di Vampiri da secoli, e trovava bizzarro il fatto che uno di loro fosse ospitato in una comunità costituita da coloro che combatteva e uccideva.

Nonostante ciò, Geordie sembrava un tipo alla mano e difatti, mentre conversavano, non si accorse neanche del fatto che Claudius aveva fatto cenno a Draco di seguirlo, lasciandoli soli sotto all'arcata.

« Cosa devi dirmi? » Chiese Draco senza preamboli, prendendo un bicchiere di sangue da un tavolo vicino per poi voltarsi di nuovo con aria tetra.

« Abbiamo parlato ad Harmon riguardo alla vostra storia. - rispose Claudius in tono incolore - Desidera discuterne con voi più tardi ».

Il ragazzo assimilò la notizia senza esserne veramente sorpreso. Al massimo avrebbe ricevuto una ramanzina, o le solite noiose riflessioni di Harmon su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, ma a conti fatti niente di così insopportabile; bevve un goccio della sua bevanda, accantonando la questione, gli occhi chiari che indugiavano su una ragazza dall'altra parte della sala su cui Claudius non tardò a fare domande.

« Come vanno le cose tra di voi? »

Draco rievocò in un attimo i ricordi di quella giornata. Svuotò il bicchiere di cristallo in un sorso.

« Non vanno » tagliò corto.

« Lo immaginavo. - Claudius sorrise con indulgenza - Scommetto che non le hai mai dimostrato niente di importante, e che la tratti con sufficienza come fai con tutti noialtri. Non è questo il modo di tenersi stretta colei che abbiamo scelto ».

« Parli tu, che non ti avvicini a una donna da secoli! »

« Sbaglio o stai cambiando discorso? - l'Alp inarcò un sopracciglio, divertito - Lo dico solamente per metterti in guardia; fai attenzione ai rivali che possono presentarsi. Perché semmai Draycia incontrasse il ragazzo che le dimostri la fedeltà e l'attenzione che merita, senza ombra di dubbio la perderesti ».

Malfoy si volse di nuovo verso Hermione. Stava ancora parlando con Geordie... e non gli piacque per niente il modo in cui la stava guardando.

Serrò il bicchiere tra le dita, riempiendolo di nuovo con falsa indifferenza.

« Sbagli. Sai anche tu che cosa le ho fatto ».

« Ma questo non le impedisce certo di innamorarsi di qualcun altro, o di provare comunque una certa attrazione per un'altra persona che non sia tu. Spesso dimentichi a quale specie appartenga Draycia; si tratta di una Succubus, e devi solo ringraziare il buon carattere che ha sempre avuto se il Legame... »

« D'accordo, d'accordo. - Draco lo interruppe con stizza, bevendo senza smettere di fissare l'oggetto della loro conversazione - Puoi insistere quanto vuoi, ma non cambierò idea. Ciò che lei prova per me è così forte che non si spezzerà tanto facilmente ».

Ci fu una pausa, e anche Claudius si voltò ad osservare Hermione. Subito dopo sorrise.

« Ne sei così sicuro, Aloysius? Guarda il modo in cui sta ridendo. Ha mai riso così, con te? Non penso che tu le abbia dato molti motivi per essere felice in tua presenza ».

Draco si sentì toccato da quella frase, ma ancora non distolse lo sguardo da lei.
Sì, era ancora più bella quando rideva.
Anche se con lui il suo viso si era sempre mostrato malinconico.
Vuotò il bicchiere per la seconda volta, poggiandolo poi con un piccolo tonfo sul ripiano vicino.

Si sentiva stranamente irritato.
Non sapeva cosa stesse accadendo tra quei due, e neanche quale fosse il motivo per cui sembrassero così in sintonia dopo essersi conosciuti solo da pochi minuti.

L'unica cosa di cui era certo era che non poteva permettere di essere buttato giù dal trono del cuore di Hermione.

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