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Capitolo 55

Video del capitolo: Hermione + Draco - All i want

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Era semplicemente incredula.

Draco Malfoy aveva appena detto di non aver intenzione di approfittarsi di lei? Aveva appena mostrato comprensione per il suo stato così fuori controllo?
Si voltò a guardarlo, e lo vide attenderla a qualche metro di distanza.

« Allora? Hai intenzione di continuare a rimirare la mia bellezza oppure ti dai una mossa? » Disse mollemente, ma la ragazza esitò ancora prima di parlare.

« Non posso credere che non approfitterai della situazione ».

« Granger, ma come devo dirtelo? - l'Incubus roteò gli occhi, riprendendo a camminare - Mi manca andare a letto con qualcuno dopo aver litigato. E ciò accadeva solo con te. Credo che dia molto più sapore al rapporto, non credi? Odio le ragazze con cui sono andato a letto in questi giorni, e non guardarmi così, Granger, non potevo affamarmi a causa tua. Sono scialbe e mi abbracciano in modo troppo morboso. Tu invece non lo fai, sembra quasi che provi paura a stringermi, e le poche volte che lo fai sei insopportabilmente dolce. Sì, Granger, ti trovo insopportabile. Ma questo già lo sapevi, quindi non penso che la cosa ti turbi più del dovuto ».

Hermione era praticamente sconvolta. Lo seguì solo con un immane sforzo di volontà, chiedendosi se Draco stesse del tutto bene quel giorno.

« Ma... hai sentito ciò che hai appena detto? »

« Direi, dal momento che l'ho detto io ».

« Oggi hai qualcosa di strano. - Hermione si accostò a lui, fissando il suo profilo altezzoso - E in più parli decisamente troppo rispetto al solito ».

Draco le rivolse un sogghigno strafottente.

« Se lo dici tu. E comunque non farti strane idee, Granger: non sono un sentimentale. Si tratta solo di andare in bianco per un pomeriggio ».

Il suo tono era stato così definitivo che la Grifondoro decise di non continuare il discorso. La collina aveva ormai raggiunto il suo culmine, e una strada acciottolata e ricoperta di ghiaia si estendeva davanti a loro. Hermione e

Draco camminarono a fianco senza più parlare, con lo sguardo assorto fisso sulla strada o sul paesaggio circostante; i tetti spioventi delle case e dei negozi di Hogsmeade erano già visibili oltre gli alti gargoyle che sostavano ai lati del cancello.

« Malfoy... »

« Mh? »

« Non pensi anche tu... non so, non mi sembra possibile, però è una sensazione... una sensazione veramente strana... »

Draco la guardò scocciato.

« Non ti ho già detto che odio i giri di parole? »

« Oh, insomma! - sbuffò la ragazza, roteando stancamente gli occhi - Pensaci: le forze di Voldemort sono i Mangiamorte, e si presuppone che siano stati convertiti in Vampiri. Immaginiamo che Voldemort abbia preso il controllo della Confraternita delle Anime Perdute, come credo sia accaduto. Non sarebbe possibile... che anche Voldemort abbia subito la trasformazione? Che abbia deciso di diventare come i suoi adepti? Così il suo piano acquisterebbe più senso, non credi? »

Tacque, osservando attentamente la sua reazione, ma l'espressione di Draco rimase indecifrabile. Si limitò a stare in silenzio per alcuni istanti, finché non ghignò.

« Hai una bella fantasia, Mezzosangue ».

« Stai evitando di rispondere ».

« Forse ».

Hermione non smise di osservarlo con aria meditabonda.

« Se fosse così tu lo sapresti meglio di chiunque altro. Tuo padre è un Mangiamorte. Ma in quel caso tu me lo avresti detto, no? »

Draco inarcò freddamente un sopracciglio. Decise di non rispondere, continuando a proseguire in modo che i fili sottili dei suoi capelli gli coprissero gli occhi.

« Me lo avresti detto, perché tu... tu non sei veramente dalla loro parte, vero? - la voce di Hermione si era fatta involontariamente più alta - Fai finta di condurre un doppio gioco, ma in realtà continui ad appoggiarci, non è così? Tu... non sei veramente cattivo ».

Draco si arrestò, rimanendo voltato. Hermione si sentì aggravare dal suo silenzio, e si chiese, per un istante, se non avesse fatto meglio a non porgli mai quelle domande.

« E come fai ad esserne tanto sicura, Granger? »

La guardò. I suoi occhi erano assottigliati e in loro era recata una traccia di malignità.

« Quando mai ti ho dimostrato di essere una brava persona? Mi sono forse comportato bene con te, e lo sto facendo tutt'ora? Ormai anche tu hai perso il conto di tutte le volte in cui ti ho fatta piangere, e ti dirò che neanche m'interessa. La verità è che hai sempre creduto che ci fosse del buono in ognuno di noi, e questo è uno dei tuoi più grandi difetti. Sei intelligente, ma anche ingenua. Tendi a fidarti delle persone perché in fondo sei sicura che tutti portiamo una maschera, che ostentiamo la nostra cattiveria per celare la nostra anima buona. Guardami, Granger. - ghignò, facendola rimanere di stucco - Io non ho maschere. E non le ho mai avute. Sono così e fiero di esserlo. Maligno, scorbutico, cinico, come preferisci. Non è nascosto nessun Principe Azzurro in me ».

Si arrestò, divertito dalle sue stesse parole, e rimase fermo a osservare la reazione della ragazza.
Sapeva di aver appena smontato tutte le sue certezze, di aver distrutto tutto ciò in cui la Mezzosangue aveva sempre creduto.
E sapeva anche che forse non se lo sarebbe mai perdonato.

« Da questo devo dedurne che le mie supposizioni erano esatte? - domandò Hermione, con la voce che tremava leggermente - Voldemort adesso è uno di noi ».

« Granger, non era questo il punto di ciò che ti ho detto ».

« Non mi interessa ciò che hai detto. Non credo ad una sola parola » aggiunse, scuotendo leggermente la testa, e gli si avvicinò con piccoli passi.

Draco la osservò finché non gli fu davanti, chiedendosi quali fossero le sue intenzioni. I suoi occhi color miele erano più determinati di come li avesse mai visti.

« Accetterò le tue bugie finché il tuo sguardo non mi dimostrerà che mi stai dicendo il contrario. Ti credi così diverso da me da riuscire perfino a mentire a te stesso. Lo sento quando mi baci, quando mi fai una carezza, quando mi guardi, e capisco che non sei una cattiva persona ».

Draco non sapeva cosa dire. Hermione sorrise in risposta al suo sguardo disorientato, ma quando riprese a camminare esso svanì dalle sue labbra.

« Leggi troppe fiabe, Granger ».

« Cammina. Non hai detto che eravamo in ritardo? »

Hermione proseguì davanti a lui, rimuginando sullo strano discorso appena affrontato.
Dalle risposte di Draco si poteva facilmente intuire che fosse nel giusto riguardo alla trasformazione di Voldemort, ma nello stesso tempo si chiedeva come mai Draco non gliene avesse mai fatto cenno.

Forse era una cosa accaduta da poco, e non ne aveva mai avuta l'occasione? Oppure era successo quando lei gli aveva detto di odiarlo, rompendo per qualche ora i suoi contatti con lui?
Non lo sapeva, ma presto avrebbe comunque trovato risposta. Velocizzò il passo, ansiosa di giungere alla
Confraternita, sentendo i lievi passi di
Draco che la seguivano. Le nuvole del cielo erano lentamente divenute piccoli frammenti grigiastri sulla distesa bianchissima, e piccoli fiocchi gelati presero a danzare nell'aria.

La ragazza fissò il loro percorso con un piccolo sorriso dipinto sulle labbra, con la mano alzata che cercava di toccarli.

« Sta nevicando » mormorò, ma Draco si limitò a scoccarle una strana occhiata.

« A volte ho l'impressione di parlare con un'umana » commentò sprezzante.

La ragazza gli scoccò un'occhiata obliqua, ma lui non modificò la sua espressione.

« Davvero - continuò Malfoy, senza smettere di osservarla - piangi, arrossisci, e sono certo che il tuo cuore batta. Tutto ciò è dovuto al fatto che tu sia una Vampira Mezzosangue, ma devo confessarti che... questa è una cosa che a volte mi fa impazzire ».

Si era fatto così vicino da imbarazzarla, ed Hermione continuò a guardarlo cercando di non abbassare lo sguardo. Draco alzò una mano a sfiorarle un ricciolo che le cadeva a lato della guancia.

« Mi piace quando arrossisci. Lo preferisco quando sei la stessa di sempre, ma va bene in ogni caso. Fa un grande contrasto sulla tua pelle chiara ».

« Il fatto che io abbia sete non mi rende necessariamente una stupida, Malfoy. - Disse Hermione con un sorriso scaltro - Quindi non tentare di farmi cadere tra le tue grinfie ».

« Ma tu sei già nelle mie grinfie, tesoro ».

Hermione si fece scura in volto.
« Forse le altre, ma di certo non io ».

« A chi alludi, Granger? »

Hermione esitò. Si incantò di nuovo ad osservare la neve che cadeva dal cielo, ma quando tornò a fissarlo appariva sprezzante.

« Alle oche della tua Casa ».

Il Vampiro sorrise, inclinando appena la testa da un lato.

« Non sono io quello che deve spiegazioni, Granger. Tempo fa sei stata con Cassian ».

Hermione fu colta di sorpresa, e si sentì a disagio nel ricordare ciò che era accaduto.

« Non che siano affari tuoi - precisò - però mi ha solo baciata. Sbaglio o dalla tua faccia, sembri geloso? »

Aveva trascurato volutamente la violenza che Cassian aveva fatto dentro di lei, ma nello stesso tempo era stata anche distratta dall'espressione di Draco, che era divenuta più accesa del normale. Nell'udire la sua domanda, però, sorrise ancora di più.

« Non ho motivo per esserlo. Ho già il tuo cuore... me lo hai detto tu, ricordi? » rispose divertito, riprendendo a camminare lasciandola irritata e senza parole per l'ennesima volta.

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