Capitolo 35
Video del capitolo:
https://youtu.be/7wEA-VUamC8
Lui non poteva morire. No, i Vampiri non morivano così. Ma perché... perché lo sembrava? La sola idea di perderlo mi faceva accapponare la pelle dal terrore, e non ero neanche pronta a pensare una cosa del genere.
Stavo perdendo la ragione; non sapevo cosa fare, non c'era nessuno attorno a noi, e mi sentivo inadatta e incapace come non mai. No... lui non poteva lasciarmi così, no...
« Draco, dannazione, svegliati! » dissi tremante, e una lacrima mi scorse sulla guancia per poi perire sul suo collo dilaniato.
Lo abbracciai, serrando le sue spalle tra le mie braccia, tenendolo stretto.
Da quanto tempo avevo desiderato abbracciarlo? Da quanto tempo?
Forse troppo.
« Non... non puoi fare così... Draco... »
Ma la mia voce si perse.
Lì, con i miei lamenti e le mie lacrime, avvinghiata al corpo di qualcuno che non poteva sentirmi... ero la creatura più patetica che il mondo avesse mai visto.
Rimasi immobilizzata, stringendolo, i suoi capelli chiari che mi sfioravano la guancia. Le mie lacrime che stavano finendo... che stavano morendo insieme a lui...
« Vieni, presto! Mi raccomando, riprendili bene! »
Una voce sconosciuta mi fece ridestare dal mio universo di disperazione.
Inclinai appena il capo... poi, il flash di una macchina fotografica. E un altro. Un altro ancora.
E una voce che da quel momento divenne la più odiata che avessi mai udito.
« Questo sì che è uno scoop! Sbrigati, fanne delle altre, anche da quell'angolatura laggiù! »
Serrai le palpebre, le lacrime che lottavano per avere accesso alla libertà.
Intorno a me, solo scalpiccii di piedi sulle foglie secche e bagliori di luce intervallati da pochi istanti l'uno dall'altro.
No... andate via...
« Un momento... ma il giovane Malfoy... cos'ha? »
La voce di Rita Skeeter appariva incerta, mentre io affondavo il capo nell'incavo del collo di Draco, serrando la mascella per cercare di contenere il dolore.
« Non sarà... sangue? Svelto, continua a fare le foto! » riprese più animata, e sentii lo scricchiolio della sua penna prendi-appunti che scribacchiava sul suo maledetto taccuino.
« Titolone: Assassinio ad Hogwarts. Sottotitolo: A cosa può portare un amore malato. Il corpo di Draco malfoy è stato ritrovato tra le braccia della sua fidanzata, nonché assassina, Hermione Granger, che si presuppone lo abbia ucciso per vendicarsi dei precedenti tradimenti subiti... »
Continuai a singhiozzare, senza osare aprire gli occhi. Basta, basta! Non volevo sentire.
« Fai le foto al sangue, sbrigati, e tu... preparati a intervistare la ragazza! »
No... Dio, se si fossero avvicinati...
Sentivo l'odio per quella donna ribollire nelle vene, e una sete tremenda di vendetta che mi stava impedendo di ragionare con chiarezza.
Sete del suo sangue.
Se solo si fosse avvicinata... non avrei più risposto delle mie azioni. Se mi avessero separata da lui, sarei stata io a separare loro dalla vita.
« E come faccio? » fu la domanda di un uomo, evidentemente a cui la Skeeter aveva appena dato l'ordine.
« Non lo so, idiota, vai lì e spostala! Dai, è solo una ragazzina! »
Un attimo di silenzio, in cui continuai a sentire solo gli scatti della macchina fotografica. Poi, un passo, due passi.
Io rimasi immobile, aspettando il momento in cui quell'infame avesse davvero osato sfiorarmi... decidendo così di mettere fine alla sua vita.
Ma io non potevo.
Non potevo fargli del male. Però si stava avvicinando. Sarei riuscita a resistere, quando mi avrebbe allontanata da lui?
Fui scossa da un altro brivido, e capii di essere troppo sconvolta per tentare di ragionare con chiarezza.
Ancora qualche passo. L'ultimo.
No, non farlo.
Si era fermato.
Scappa, vattene.
Si stava chinando su di me...
Non mi toccare.
« Ehi, che succede laggiù? »
Una voce conosciuta, amichevole e terribilmente familiare, che mi fece spalancare gli occhi di scatto.
Ero salva.
« Niente, sto solo facendo il mio lavoro! » rispose la Skeeter con una risatina fasulla, ma sentii i passi pesanti di Hagrid avvicinarsi comunque.
« Ma... che ci fanno quei due lì per terra? Che... »
Si bloccò. Probabilmente si era accorto che ero io.
« CHE CI AVETE FATTO A LORO DUE? - ruggì, facendomi sussultare appena - Perché sono coperti di sangue? Via di qui, giornalisti da strapazzo! »
Non lo vidi, ma fui sicura che la sua aria minacciosa, in quel momento, avrebbe fatto inquietare chiunque, e non mi stupii nel sentire molti passi frettolosi che abbandonavano la radura.
« Come vuoi, Mezzogigante! - trillò la Skeeter con voce velenosa, che si spegneva in lontananza - ma ormai il materiale ce lo abbiamo! »
Hagrid la ignorò, e lo sentii avvicinarsi.
« Hermione! Hermione, che è successo? » mi disse in tono spaventato.
Io, con lentezza, dopo un altro singhiozzo riuscii a scostare il viso e a guardarlo.
I suoi occhi erano enormi, l'espressione più preoccupata che mai.
« Hagrid... Draco deve essere riportato in infermeria... ti prego... »
Senza farselo ripetere, Hagrid si sporse per prendere Draco tra le sue braccia, liberandomi dal suo peso. Non appena lo fece mi sentii un po' abbandonata.
« Devi dirlo a Silente, Hagrid... deve salvarlo! » proruppi angosciata, e Hagrid mi lanciò un ultima occhiata apprensiva.
« Rimani qui, d'accordo? Io vado a portarlo su » disse, e prese a correre in direzione del castello.
Io lo guardai sparire... e decisi che non sarei rimasta lì. No...
Raggiunsi il portone anche io, barcollando appena; gli studenti mi guardavano scioccati, anche se io non li vedevo davvero.
Ma mi importava di loro. Volevo solo andare da lui...
« Hermione! »
Mi voltai appena in tempo per vedere Harry, che si fermò davanti a me dopo aver corso per raggiungermi. Anche i suoi occhi erano più sbalorditi che mai.
« Cos'hai fatto? Perché sei coperta di sangue? »
Non risposi, cercando di riprendere il controllo. Abbassai gli occhi sul pavimento, poi ripresi a camminare mentre Harry mi affiancava preoccupato.
« Dr... Draco... » dissi con un tentennamento, e Harry si fece basito.
« Malfoy? Lo hai trovato? »
Tirai su col naso, asciugandomi gli ultimi residui di lacrime sul viso.
« Sì... è ferito... »
« Ferito? »
« Sta malissimo... era tutto graffiato e sporco di sangue... sembrava... sembrava... »
Non riuscii a continuare, decidendo di rimanere in silenzio. Non potevo parlare. Non in quel momento.
Fortunatamente Harry rispettò il mio silenzio, e senza fare altre domande raggiungemmo in fretta l'infermeria; davanti trovammo Hagrid, Silente e la McGranitt, che sembravano discutere animatamente.
Non appena mi vide, però, Silente si rivolse subito a me.
« Signorina Granger... - disse in tono pacato - puoi venire, per favore? »
Annuii, e con Harry lo raggiunsi. La McGranitt era arrabbiata e spaventata, Hagrid un po' confuso.
« Il signor Malfoy adesso è dentro... »
« Guarirà, non è vero? - esordii, incapace di trattenermi - Signore, lei sa come mai è ferito in quel modo? Non... non dovrebbe essere così, non crede? » aggiunsi, conscia di non poter dire troppo con Hagrid e la McGranitt a portata d'orecchio.
Silente esitò, senza smettere di fissarmi, e i suoi occhi mi parvero velati da un cipiglio di tristezza.
« Esatto. Ho una teoria su come possa essere potuto accadere ».
« E quale sarebbe? » chiesi senza fiato.
Quindi... Silente sapeva?
« Scusatemi, vorrei scambiare con la signorina Granger due parole in privato... seguimi... » disse, conducendomi dentro l'infermeria.
Io entrai, facendo cenno a Harry che sarei tornata presto, ma non appena la porta dietro di noi si richiuse non potei fare a meno di bloccarmi.
In fondo, nell'ultimo letto candido, era adagiato Draco. Sembrava ancora senza coscienza, e giaceva immobile, a petto nudo, sulla quale spiccavano profondi tagli che sembravano ancora freschi.
A quella vista, rimasi senza parole.
Nel frattempo, accanto a lui, c'era il professor Piton. Stava rimescolando in un calderone che emanava uno strano fumo verdastro, ed era talmente concentrato che sembrava essersi accorto a malapena del fatto che io e Silente eravamo entrati.
Poi il Preside mi guardò, forse riuscendo a comprendere ogni singolo sentimento contrastante che in quel momento stavo provando.
« Il professor Piton sta preparando una pozione che velocizzerà il processo di rimarginazione delle ferite da Licantropo ».
All'ultima parola i miei occhi sgranarono, e lo guardai senza capire.
« Li... Licantropo? » dissi a mezza voce, e Silente annuì con gravità.
« Esatto. Ogni ferita comune inferta ad un Vampiro tende a svanire dopo pochi istanti, senza lasciare tracce. Non gli procurano dolore, né nausea, né sono capaci di indebolirlo. Voi siete immuni ad ogni taglio o ferita, anche se a prima vista appaiono mortali. Queste, invece - continuò, con un'occhiata verso Draco - sono causate da un Licantropo, il vostro nemico di sempre, l'unico in grado di uccidervi con le sue doti da predatore. I suoi attacchi sono destinati a sterminare le creature come voi ».
Io non risposi subito, ancora inorridita all'idea che Draco fosse stato assalito da una simile bestia, e per qualche istante faticai a ritrovare la voce.
« Ma ce la farà, non è così? » domandai tremante.
« Non possiamo esserne certi. E' già un miracolo che sia sopravvissuto. A quanto ne so io, pochi Vampiri contemporanei sono usciti indenni da uno scontro con un Licantropo ».
Seguì un silenzio pesante, che quasi mi soffocò.
No, Draco non poteva morire. Lui avrebbe resistito. Io... gli sarei stata accanto.
« Posso rimanere qui? » gli chiesi.
Silente sorrise appena, con gli occhi azzurri che scintillavano.
« Non ancora. Adesso il signor Malfoy ha bisogno di pace, e delle cure del professor Piton e di Madama Chips. Non ci rimane che attendere... e sperare ».
Annuii, anche se sapevo che non gli avrei dato ascolto. Sarei tornata a trovarlo, giorno e notte, se necessario.
Gli lanciai un ultimo sguardo, provando un infinito travaglio interiore, e ritornai da Harry.
Hagrid e la McGranitt non c'erano più.
« Allora? E' vivo? » chiese Harry serio, ed io annuii stancamente.
« Sì. Ma non sanno se ce la farà » dissi cupa, strusciandomi gli occhi... ed Harry mi abbracciò.
Rimasi stupita, perché lui non l'aveva mai fatto... ma quel gesto mi riempì di conforto.
« Vedrai che andrà tutto bene » borbottò impacciato, mentre io ricambiavo la sua stretta.
Sì. Forse aveva ragione.
Sarebbe andato tutto bene.
Note:
ecco il nuovo capitolo :)
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