Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 34

Video del capitolo:

https://youtu.be/XjLAtTWmgC0

Passò lentamente un altro giorno. Un altro terribile, giorno.

Non avevo intenzione di assillare Silente chiedendogli di nuovo se avesse notizie di Draco, anche se a giudicare dal suo silenzio potevo sospettare che non ci fossero novità; possibile però che, con l'Ordine della Fenice a disposizione, non avesse ancora ottenuto risultati?
Avevo passato il pomeriggio di nuovo in biblioteca con Harry, aiutandolo con i compiti, ma ciò naturalmente non bastò a distrarmi dalle mie attuali preoccupazioni.
Era tutto così degradante, ed io mi sentivo peggio ogni minuto che passava.

« Hermione, credo che sia meglio tornare in Sala Grande. Voglio dire... è da stamattina che siamo sui libri, comincio ad essere stanco » disse Harry in tono svogliato, cominciando a raccogliere le pergamene che invadevano il tavolo.

Io annuii. Forse fare due passi sarebbe stata una buona idea.
Presi i miei libri tra le braccia e insieme lasciammo la biblioteca, deserta a quell'ora del giorno; era sabato, e gli studenti avevano passato il pomeriggio a Hogsmeade per godersi quella giornata, a detta di Harry, non fredda quanto le precedenti.

Ero stata straordinariamente in silenzio per tutto il tempo, tetra e cupa come non mai, con la voglia di parlare ridotta praticamente a zero. Fortunatamente Harry non era mai stato un tipo molto loquace, quindi non fece caso al mio umore nero, benché sapesse cosa mi stesse affliggendo già da qualche tempo.
Percorremmo i corridoi bui senza dire un'altra parola, accompagnati solo dal suono dei nostri passi che rimbombavano sulle pareti di pietra, finché...

« Oh, meno male sei qui! » esclamò Ginny nel vedermi dopo aver appena svoltato l'angolo, tirando poi un sospiro di sollievo.

« Perché? » chiesi interrogativa, fermandomi e percependo nell'aria la sua agitazione.

Un nuovo guaio era in arrivo.

« La Skeeter - proruppe Ginny - E' in giardino, sta facendo domande a tutti gli studenti riguardo la tua storia con Malfoy ».

Un silenzio scioccato si propagò nell'aria, ed io rimasi senza fiato per qualche secondo.

« Storia? » riecheggiai irritata, e nel vedere Ginny annuire, sbuffai sonoramente.

Accidenti. Ma cosa diavolo voleva, quella donna?

Non trovai risposta, e prima che potessi dire qualcosa Harry si strinse nelle spalle con espressione corrucciata.

« Bè, la Skeeter non dovrebbe entrare a Hogwarts! Silente glielo ha vietato qualche anno fa, ricordate? »

Io e Ginny annuimmo lentamente. Certo, sarebbe stato comodo andare da Silente e dirgli che la Skeeter si era infiltrata nella scuola... ma non avevo voglia di fare affidamento su di lui, di nuovo.

« Non importa. Non troverà niente » mormorai in tono appena percettibile, mentre Ginny mi guardava accigliata.

« Che intendi? »

« Nessuno ci ha mai visti insieme, tranne quella volta al Ballo di Capodanno. Solo Harry e Ron... e... qualcuno a Hogsmeade » ricordai all'improvviso, un po' sgomenta.

Era vero. Durante il ritorno della mia prima visita alla Confraternita, io e Draco eravamo tornati al castello passando per il villaggio affollato di studenti. Persone che avrebbero potuto benissimo ricordarsi di noi.

Mi voltai verso Harry, e decisi in un attimo che non era lui ciò che mi avrebbe potuto aiutare in quel momento. Avevo bisogno di stare sola.

« Devo andare. Ci vediamo stasera » dissi sfuggente, per poi correre via salutando gli altri due con la mano, e assorta nei miei pensieri risalii le scale di pietra.

La Skeeter aveva intuito qualcosa, ne ero sicura. Il suo interesse andava ben oltre lo scoprire solo se io e Draco fossimo una coppia.

E le foto... chissà come aveva reagito nel vederci svaniti da quell'immagine di cui, con molta probabilità, noi ne dovevamo essere i protagonisti. Avrebbe fatto ricerche, domande, interviste. 

Era solo... una questione di tempo.
E dopo? Dopo, cosa sarebbe successo?
Percorsi il corridoio del secondo piano e il mio sguardo cadde al di là della finestra, attirato dal sole calante.

Il lago risplendeva della tenue luce del tramonto, quieto e pacifico, colpito da miriadi di luci incandescenti che riflettevano il cielo sfumato dalla notte.
Mi fermai, l'espressione un po' malinconica.

La sola vista di quel panorama mi donava un lieve senso di fastidio. C'era troppa... luce.
Dio, come ero cambiata. Quando ero umana, avevo sempre adorato il tramonto, e il sole, l'acqua, la luce. Tutto ciò che catturava l'attenzione, che brillava.

Perché un giorno anche io sarei voluta emergere, risplendere delle mie doti inetellettuali... e con esse crearmi un avvenire.

Adesso, invece, in queste sembianze... che futuro avrei mai potuto avere? Chi mi avrebbe accettata?
Il mio sguardo percorse il giardino sottostante, deserto, mentre la luce si stagliava sulla mia figura inondandola di un tenue bagliore dorato.

Era cambiato tutto. La mia vita... si era davvero capovolta.
E tutto a causa sua.
Non appena ebbi formulato quel pensiero nella mia mente, i miei occhi percepirono un movimento nel giardino sottostante.
Poi, più niente.
Continuai a fissare lo stesso punto, con il cuore che inspiegabilmente si faceva più pesante.
Troppo pesante.
Non me lo ero immaginato. C'era qualcosa.

Attesi qualche istante, ben attenta, e nel giro di pochi istanti vidi di nuovo qualcosa che si muoveva.
O meglio, qualcuno.

Sembrava un ragazzo. Barcollava. Ma adesso che vedevo meglio...
Mi sentii morire.

Draco.

Non ci fu tempo per pensare, o per rimanere sconvolti. Nel momento stesso in cui ebbi sentore che si trattasse davvero di lui, cominciai a correre verso le scale.
Corsi, più veloce di quanto avessi mai fatto, urtando inavvertitamente due studenti che mi guardavano perplessi.
Un'umana non avrebbe mai corso così. Ma quello non era tempo per riflettere.

Dovevo solo andare da lui.
Pochi istanti dopo fui fuori dal portone principale, e senza fermarmi presi ad aggirare il castello.
I giardini erano deserti, tutti gli studenti dovevano essere a cena in Sala Grande. Meglio così. 

Nessuno, adesso, avrebbe dovuto vederci insieme.
Proseguii interdetta, con l'ansia che aumentava inesorabile ad ogni passo, cominciando a percepire la sua aurea fredda sulla mia pelle, e infine mi fermai guardandomi intorno. C'erano alberi, panchine.

Nessuna traccia di Draco.

Assalita da una brutta sensazione, continuai a girare su me stessa, in attesa di scorgerlo; l'ambiente però rimaneva immutato, sebbene io fossi sicura, dal profondo del cuore, che lui era lì.

« Malfoy? » lo chiamai.

Nessuna risposta. Marciai spedita verso il lago, vicino a un gruppo di alberi... e fu allora che vidi il suo corpo, rannicchiato e nascosto dietro a una grossa quercia.
Un corpo scosso dai tremiti.
Rimasi immobile, impietrita dalla paura. No...

« Draco! » gridai, raggiungendolo in pochi passi.

No, lui non era morto. I Vampiri non morivano. I Vampiri non morivano...
Mi inginocchiai accanto a lui, che giaceva rivolto verso il terreno, e lo voltai in modo da poter vedere il suo viso.
Volevo solo fargli vedere che io ero con lui.

Solo dirgli che era a casa adesso, che tutto sarebbe andato per il meglio, perché adesso era salvo.

Non c'era tempo per avere paura, o per essere codarda... ma non appena lo vidi, lo mollai immediatamente.
Il mio primo pensiero fu che se fosse stato un umano a quell'ora sarebbe già ridotto cadavere.

Era straziato, dilaniato. I suoi abiti strappati e squarciati, la sua pelle sporca e tagliata, invasa dal sangue. Profonde ferite solcavano le mani e gli avambracci, e il viso era stanco, graffiato. Perfino i suoi capelli biondissimi erano stati condannati; erano arruffati, invasi da sangue rappreso.

« Draco... »

La voce uscì a fatica dalle mie labbra. Intimidita da quello spettacolo non riuscii a trovare la forza di fare nulla, se non osservarlo, e mantenere la mia solita calma tentando di trovare la forza.

« Draco. Svegliati. Non fare scherzi. Malfoy... Malfoy... »

La sua bocca socchiusa fu scossa da un leggero tremolio; le sue palpebre tremarono per un momento.

« Gr... Gra... nger... »

Un lieve sorriso mi si aprì sul volto, e credendo di stare per svenire rividi ancora i suoi occhi grigi, così intensi, e nello stesso instante il mio cuore si gonfiò di emozione.
Un cuore che batteva contro la mia volontà.
Il mio sguardo corse poi sulle sue condizioni catastrofiche e decisi subito che avrei dovuto portarlo in infermeria.

Lo aiutai ad alzarsi, sostenendolo per un braccio. Draco si appoggiò a me, facendo forza sulle mie spalle.

« Non ce la fai... Granger... » mormorò a fatica, mentre io cercavo di sostenermi sotto al suo peso.

Lo ignorai, cominciando a muovere qualche passo in direzione del castello. Ci sarei riuscita, a qualunque costo... ma nello scavalcare una radice dell'albero, persi l'equilibrio.

« Attento...! » cercai di dire, ma io ero già caduta, portandolo nell'erba con me, e mi ritrovai sotto di lui.

Alzai gli occhi nei suoi, e vidi che mi stava fissando. Quello sguardo... come mi era mancato.

« Non ce la faccio, Granger - mormorò con un sorriso storto - lasciami qui ».

« No! - replicai subito - Chi ti ha fatto questo? Dove diavolo sei stato? »

Draco deglutì, prima di riprendere con voce impastata:

« Non scherzo... lasciami, Granger. Torna al castello ».

« Non fare l'idiota! - gli dissi a un soffio dalla faccia, gli occhi umidi per lo stato in cui si trovava - Adesso cerca di spostarti, fammi rimettere in piedi! Malfoy... »

Draco aveva inaspettatamente chiuso gli occhi; lo sforzo di sostenersi sui gomiti, per non finirmi addosso, gli costava troppe energie.

Si abbandonò su di me, rilasciando la testa all'incavo del mio collo; il suo corpo adesso pareva abbandonato, privo di vita.

« No... Draco... »

Ero rimasta io, con i miei lamenti. Non c'era nessun altro.

« Draco... Draco, avanti... Draco... »

Sentivo gli occhi bruciare, come se stessero ardendo.
Avevo Draco lì, tra le mie braccia... e non potevo fare nulla per aiutarlo.

Note:

Povero Draco 😢😢

vedremo come andra a finire 

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro