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Capitolo 32

Video del capitolo:

https://youtu.be/_clN8vUzsOQ

Era il 2 Gennaio, ed io mi sentivo più in ansia che mai.

Draco non era tornato, e non c'era traccia di lui da nessuna parte.
Non facevo altro che chiedermi dove diavolo fosse andato, cosa stesse facendo, e soprattutto, con una punta di angoscia, cosa gli stessero facendo.

Perché la situazione non quadrava affatto. Non aveva avuto senso salutarmi poche ore prima, lasciarmi lì in mezzo alla pista per poi sparire... come un fantasma. E pensando a lui ininterrottamente, non potei impedirmi neanche di sospettare che fosse accaduto il peggio, che magari fosse in pericolo mentre io... io non ero più la stessa.

Fu una giornata dolorosa, in cui però ebbi modo di capire tante cose.
Il vuoto dentro di me che mi impediva di sorridere si rafforzava ogni minuto che passava... e sapevo che solo Draco lo avrebbe potuto colmare.

Solo la sua presenza fredda, le sue parole scostanti, erano state la mia corazza sotto la quale ero stata libera di andare avanti sotto forma di Vampira.
Adesso, invece, mi sentivo nuda in un mondo che mi appariva sconosciuto.
Avevo perso il mio punto di riferimento, colui che mi aveva tolto la vita per affidarmene un'altra, il Draco che, da quella notte, era sempre stato con me.

Mi sentivo così sola.

Faticavo a tenermi incollata a quella stupida sedia di legno, a leggere quelle poche righe del libro davanti a me; volevo solo alzarmi e correre a cercarlo, avvertire i Vampiri della Confraternita, finalmente ritrovarlo e potergli chiedere tutto ciò che volevo.

Ma non potevo. Draco avrebbe potuto chiedermi aiuto tempo prima, invece non lo aveva fatto.

« Hermione... mi spieghi che diavolo hai? »

Ero con Harry in biblioteca, a studiare per il M.A.G.O., come pochi altri alunni attorno a noi; solo che il nostro era decisamente il tavolo più affollato. Le pile di libri e pergamene troneggiavano innumerevoli sulla superficie, rendendoci praticamente invisibili agli occhi di tutti gli altri: odiavo essere esposta alle occhiate continue dei ragazzi umani.

« Harry, ti ripeto per la centesima volta che non ho niente » replicai a tono, un po' arrabbiata con me stessa per non essere capace di celare almeno un po' il mio stato d'animo.

« E va bene, fai come ti pare allora » sbottò incavolato, riprendendo a scrivere con occhi collerici.

Era arrabbiato con me perché avevo baciato Malfoy, e anche perché non gli avevo detto niente del rapporto che vigeva tra me e lui. Ma io non potevo... non volevo passare per una poco di buono.

« Poi non lamentarti che io non ti parlo degli affari miei » aggiunse poco dopo, in un borbottio appena udibile, ma abbastanza forte da farmi perdere la pazienza.

« Oh, Harry! - dissi sfinita - Tu... non potresti capire, va bene? E' troppo complicato... »

Harry smise di scrivere, guardandomi con gli occhi sgranati al di là degli occhiali rotondi.

« Troppo complicato? Bè, allora se la pensi così... »

« Harry... »

« Lascio perdere... »

Il suo tono deluso mi suscitò un po' di tenerezza, ed io rimasi in silenzio senza sapere cosa fare.
Non volevo dirgli la verità, ma neanche rendere Draco un ostacolo alla nostra amicizia appena ripristinata. Harry lo odiava, e certamente la situazione non sarebbe migliorata non appena fosse venuto a conoscenza di ciò che mi aveva fatto... di come mi aveva allontanata per sempre da tutto il mio passato.

Oppure... doveva saperlo? Doveva avere il pieno sentore di ciò che Malfoy aveva creato?
Lo osservai ancora mentre scriveva, con le sopracciglia nere corrugate e i suoi soliti capelli indomabili che me lo fecero apparire un bambino indispettito, e ciò che dissi in quel momento mi venne stranamente naturale.

« E'... si tratta di Draco ».

Non appena ebbi pronunciato quel nome, lo sguardo smeraldino di Harry tornò immediatamente su di me. Io cercai di reggerlo senza provare imbarazzo, ma senza accorgermene presi a parlare guardando il libro di Rune Antiche aperto di fronte a me.

« Ecco... se ne è andato e non so dove sia. Mi ha detto "addio", la notte di Capodanno... e non so perché lo abbia fatto. Da quel momento non l'ho più visto... non saprei dove cercarlo, e non posso chiedere aiuto agli altri Vampiri. Non so cosa fare, Harry ».

Sentendo il nodo che avevo alla gola allentarsi, mi resi subito conto di aver fatto la scelta giusta a condividere la mia preoccupazione con Harry; ora il suo sguardo era un po' ammutolito e confuso, e capii che non si sarebbe mai aspettato una conversazione simile.

« Ma... state insieme? » disse lentamente.

No... non sarebbe mai stato possibile.

« No, è... è stato lui a trasformarmi » dissi con uno sforzo sovraumano, e Harry divenne basito.

« Lui?! E' stato lui? Malfoy... ti ha morsa? »

Già, ma prima si era divertito un po', rievocai con irritazione mentre Harry diceva:

« E perché lo avrebbe fatto? »

La domanda che ossessionava pure me, venuta fuori con ira. Il mio migliore amico era arrabbiato, e non potevo certo biasimarlo.

« Non lo so, Harry. Ma non è questo il punto - aggiunsi cercando di non pensarci - il fatto è che 

Draco è sparito, e io non ho la minima idea di cosa... »

« Potresti guardare nella Mappa del Malandrino » mi interruppe Harry, sperando intimamente che Draco fosse ben lontano dalle soglie di Hogwarts.

Purtroppo però, quella notte avevo avuto la stessa idea; senza fare rumore ero sgattaiolata nel dormitorio dei ragazzi, che se la dormivano della grossa, e avevo preso la Mappa dal baule di Harry rimanendo lì a controllarla fino all'alba.

« No, non penso proprio che si trovi ad Hogwarts » minimizzai, sentendomi sempre più impotente ogni minuto che passava, ma Harry si fece di nuovo meditabondo.

« Uhm... forse potresti trovarlo con qualche incantesimo... »

« Ci ho già pensato - replicai velocemente, un po' stufa - ma le stregonerie in grado di trarre a sé persone perdute sono ben al di sopra delle mie capacità. Pochissimi maghi al mondo ci riescono ».

Sì, la notte scorsa avevo perlustrato pure il Reparto Proibito della biblioteca; avevo sfogliato febbrilmente centinaia di libri, scoprendo però con costernazione di non potermi servire della magia per trovare Draco.

« Ah... - rispose Harry un po' sconsolato - allora forse neanche Silente ne sarebbe in grado... »

Quella frase scatenò un impulso strano dentro di me, però fu solo un istante; un attimo dopo, socchiusi le palpebre afflitta.

Silente.

Come diavolo avevo fatto a non pensarci? Chi altri avrebbe potuto aiutarmi con discrezione, e si sarebbe interessato alla scomparsa di un alunno della scuola?
Ancora con le labbra socchiuse, guardai di nuovo Harry e gli sorrisi grata.

Avevo la soluzione.

Balzai in piedi, invasa da una strana soddisfazione.

« Mi hai dato l'idea. Adesso devo andare, ti racconto tutto più tardi! Ci vediamo stasera! » e lasciando tutti i libri sul tavolo corsi a perdifiato fino all'ufficio del Preside, pensando a Draco e alle parole con cui mi aveva lasciata, cercando di raccogliere le speranze, ritrovandomi poi di fronte al gargoyle di pietra che mi fissava in attesa di una parola d'ordine che ovviamente ignoravo.

Cercai di pensarci su con attenzione, gli occhi sulla statua evidentemente divertita dalla mia impotenza, e proprio quando provai la tentazione di arrendermi ebbi l'idea di tentare di leggergli nella mente; quando ci provai, scorsi con sollievo nei suoi pensieri un'unica parola ben delineata.

« Cioccorana! » esclamai, ed esso balzò di lato.

Io mi feci avanti, bussando poi alla porta.

« Avanti » rispose subito la voce stanca del vecchio Preside, ed entrai.

Il suo ufficio circolare era esattamente come l'ultima volta che l' avevo visto, con le pareti foderate di preziosi libri e gli scaffali colmi di strani oggetti che producevano rumori insoliti; avanzando di qualche passo, fui in grado di vedere Albus Silente seduto alla sua scrivania affollata, con una penna d'oca in una mano e gli occhiali a mezzaluna che scintillavano del riverbero delle fiamme che produceva il camino poco più in là. Alla sua destra, adagiata su un elegante trespolo, Fanny la Fenice mi scrutava con curiosità.

« Signorina Granger - mi accolse il Preside non appena mi vide, un po' sorpreso - a cosa devo l' onore di questa visita? »

Rimasi in silenzio per un attimo, forse intimorita da una figura tanto potente e maestosa, e per uno strano, fugace momento mi sentii come a casa. La mia salvezza era tutta concentrata in quel vecchio mago che restava in attesa di udirmi parlare.

« Si tratta di Draco Malfoy - risposi velocemente, con una punta di imbarazzo - Lui... è sparito da quasi due giorni, e non ho la minima idea di dove sia andato. Credo che gli sia accaduto qualcosa di grave, ma non voglio avvisare gli altri Vampiri perché... ho paura di sbagliarmi ».
Attesi, in silenzio, mentre Silente si accigliava appena, e l'unico rumore udibile fu il crepitio del fuoco.

« Non hai davvero idea di dove sia andato? » chiese.

« No, non conosco i posti che di solito frequenta. Speravo solo che lei trovasse il modo di risolvere la situazione ».

Non amavo affidarmi completamente agli altri nel momento del bisogno, eppure stavolta non vedevo altra scelta. Se c'era qualcuno che aveva davvero possibilità di trovare e salvare Draco, quello era Silente.

« Allora darò subito inizio alle ricerche - mormorò in tono grave, alzandosi poi e dirigendosi a passi lenti verso il camino - non appena avremo notizie di Draco, ne sarai messa subito al corrente ».

Sorrisi, mio malgrado, cominciando solo in quel momento ad intravedere una speranza per la salvezza di Draco.

« Grazie » risposi un po' tremante, e più serena uscii dal suo ufficio, mentre due occhi color ghiaccio risaltavano nella mia mente causandomi un lieve dolore all'altezza del petto.
Volevo solo incontrarli di nuovo.


Note:

Questo è per farmi perdonare per tutti i ritardi XD


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