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Capitolo 22


Il mio primo e istantaneo pensiero si rivolse subito a qualcosa di terribile.
Continuai a guardare la Giratempo per qualche altro doloroso istante, prima di incontrare di nuovo gli occhi perfidi di Cassian, che continuavano a scrutarmi con palese divertimento.

« Co... cosa gli hai... »

Non riuscivo a parlare. Non riuscivo semplicemente a crederci.
E il ghigno di Cassian, di fronte a me, non faceva altro che farmi sprofondare nella terribile e dura realtà.

« Già... lo aveva lui, vero? » disse in tono meditabondo, continuando a giocherellare pigramente con la catena d'oro annodandosela tra le dita.

Gliela presi con uno scatto secco, facendogliela scivolare di mano. Ero livida.

« Cosa gli hai fatto? » ringhiai, sentendomi mancare la terra sotto ai piedi.

« Nulla di grave, dolcezza. Bè certo, potrei avergliela presa con la forza... o forse è stato lui a darmela di sua spontanea volontà? » mormorò in tono ammaliatore, senza accennare a lasciare la presa su di me.

Io continuai a fissarlo, rabbiosa.

« Perché? » chiesi velocemente, guardandolo ridacchiare.

« Perché? Bè, tesoro... - e si avvicinò ancora di più - se davvero vuoi che Aloysius resti vivo, dovrai darci un'altra cosuccia in cambio ».

Esitai un momento, accigliata e con il cuore in gola. Cos'avrei dato per salvare la vita di Draco?
Forse tutto.

« Cosa vuoi? Avanti, parla ».

« Harry Potter ».

Nell'udire quel nome, i miei occhi si sgranarono di nuovo. Cadde il silenzio più pesante nel quale mi fossi mai trovata, spezzato poi da una mia risatina nervosa.

« E perché? Non vi serve Harry Potter. Non... non vi serve » ripetei ancora, cercando di capacitarmi, di vedere una logica in quella richiesta così assurda.

« Hai ragione, non ci serve. Infatti non è per me che lo chiedo, Draycia. Forse potresti indovinare ».

Sostenni il suo sguardo, in cui riuscii a leggere solo una parola... l'unico nome che avrebbe potuto essere dietro a tutto questo.

« Lui...? » dissi con voce soffocata, e Cassian annuì lentamente.

« Esatto. Siamo generosi, ti diamo un giorno di tempo. Domani a mezzanotte, al cancello di Hogwarts. E se chiami rinforzi, come quel pulcioso di Harmon - e la sua voce risuonò lievemente minacciosa - scatenerai una guerra tra le nostre Confraternite, mettendo in mezzo anche i Dhampiri e i Mangiamorte. Non vorrai essere la causa di tanto disagio, non è vero? E soprattutto... - mi si avvicinò a un orecchio, sibilando appena - non vorrai che Aloysius muoia? Ti consiglio di pensarci su » disse poi, staccandosi da me.

Mi rivolse un ultimo sorriso sgradevole, prima di svoltare l'angolo e sparire, seguito da scintille dorate che sembravano rincorrerlo.

***

« Il "Dertcum" è un incantesimo abbastanza complesso. Viene richiesto solo agli esami del M.A.G.O, essendo una magia complicata che non tutti sono in grado di eseguire. Consiste nel ridonare la vita alle piante morte, secche, che non hanno più forze.

Ridare la vita ad un fiore non è semplice, perché l'atto in sé costituisce una delle magie più forti che esistano. Essere in grado di eseguirlo è una dote particolarmente stupefacente, e arrivare a padroneggiare questo incantesimo è un traguardo non indifferente.

" Hermione... provi tu per prima? »

Alzai di scatto gli occhi su Harry, che mi fissava dal divanetto accanto al mio. Era seduto a gambe incrociate, con tutti gli appunti di Trasfigurazione tra le mani, quelli che l'avevo costretto a trascrivere assieme alla minaccia di non aiutarlo per gli esami. Nel ricordare quell'episodio, mi venne quasi da sorridere.

Ma non ci riuscii. La sua voce mi aveva solo sfiorata, senza realmente prendermi.
Non sapevo perché fossi in Sala Comune. Non sapevo perché non fossi sulla riva del Lago Nero, a pensare, pensare e basta... come avevo fatto tutta la notte.
Una nottata che non aveva portato a niente. No, stavolta il mio problema era insormontabile.

Nessun libro, tomo o volume esistente avrebbe saputo tirarmi fuori da quella situazione. Andare in biblioteca, come facevo ogni qual volta si presentava un problema, stavolta sarebbe stato inutile. Niente mi sembrava la soluzione.

« Hermione... cos'hai? »

Scossi il capo in risposta alla domanda preoccupata di Harry, sentendo la sua apprensione aleggiare nell'aria.

Dovevo essere davvero a pezzi, se perfino un ragazzo distratto come Harry aveva capito che c'era qualcosa che non andava. Ed io non avevo voglia di dirgli niente.
Come avrei potuto? Non avrei sacrificato Harry per niente al mondo, ma nello stesso tempo l'idea di perdere Draco mi uccideva. Il solo pensiero di non rivederlo mai più...

Nell'immaginarmelo, mi sentii soffocare, come se qualcuno mi stesse stringendo la gola. Mi immobilizzai, socchiudendo gli occhi... e li sentii bruciare.
Nello stesso momento, Harry trattenne il respiro, fissandomi un po' incredulo. Forse trovava un po' strano il fatto che piangessi...
Mi asciugai distrattamente, desiderando solo di poter tornare indietro nel tempo e di fermare Draco, di tenerlo d'occhio e avvertirlo di stare attento...

La mano scivolò lungo il collo, sfiorando la camicetta bianca della divisa... e, tra le pieghe del tessuto, riconobbi la sagoma della mia catenina d'oro. Le mie dita si strinsero istintivamente attorno alla Giratempo, mentre una strana idea si formava nella mia mente.

Forse...

Riaprii gli occhi, dirigendo lo sguardo verso il fuoco ardente che scoppiettava nel camino.
Forse... avrei davvero potuto farlo. Insomma, non avevo forse salvato Sirius e Fierobecco, quattro anni prima? Probabilmente non sarebbe stato difficile raggiungere Draco e dirgli cosa sarebbe accaduto...
Mi alzai in piedi di scatto, cercando con gli occhi umidi il pendolo dei Grifondoro.

Erano le sei del pomeriggio. Tra sei ore esatte... sarebbe accaduto.
Mi sentii angosciata all'improvviso, e divorata dall'ansia.

« Hermione, che succede? »

Guardai Harry, ed ebbi subitaneamente l'impressione che quella giornata sarebbe stata davvero dura da affrontare.
Quel giorno era Natale. Il mio primo Natale da Vampira.
Quel mattino avevo spedito una lettera ai miei genitori, facendo loro gli auguri e dicendogli che l'ultimo Natale a Hogwarts avrei voluto passarlo a scuola. Dio solo sapeva quanto avrei voluto riabbracciarli.

Avevo ricevuto il loro regalo assieme a quello di Harry, Hagrid e Ginny, e perfino Lupin mi aveva dedicato un pensierino. Ron non lo avevo visto tutto il giorno.
La sua assenza stava cominciando a farsi pesare. A quanto pareva, non aveva voglia neanche di stare nella stessa stanza con me.

Quello era senza dubbio un Natale fuori dalla norma. Il Natale peggiore della mia vita.
E non volevo che tutto andasse secondo i piani del destino. Io avrei salvato Draco.
Mi voltai verso Harry, sentendo ancora gli occhi bruciare.

« Ci vediamo più tardi, Harry » mormorai, uscendo velocemente dalla Sala Comune.

Non volevo dirgli addio, anche solo pensare che tutto sarebbe potuto andare storto. No,
l'avevo già fatto una volta... la storia, semplicemente, si ripeteva. Ed ero pronta.
Cominciai a scendere le scale, riordinando le idee.

Ieri, in biblioteca, Harry mi aveva detto di avere incontrato Draco giù alla Guferia. Non avevo passato molto tempo fuori a preparare la pozione, dovevo trovarmi ancora nel primo pomeriggio quando ebbi raggiunto Harry.

E, meno di un'ora dopo, Cassian mi dice di averlo rapito. Questo vuol dire che, dopo aver salvato Harry, Draco se ne era andato a giro senza fare attenzione. Probabilmente a cacciare.
Mi fermai al quarto piano, appoggiandomi in una nicchia del muro di pietra. Tirai la Giratempo fuori dal colletto della camicetta, osservandola per un lungo momento con espressione meditabonda.

Era da incoscienti. Non avevo il permesso di Silente, o di qualsiasi altro professore. La McGranitt pensava addirittura che non la usassi più.
Se qualcosa fosse andato storto... se non fossi riuscita a salvarlo, chissà cosa sarebbe successo. Forse non sarei neanche sopravvissuta.

Serrai la mascella, testarda. Non importava. Per Draco... l'avrei fatto, dannazione.
E, prendendo molto più coraggio di quanto ne avessi a disposizione, sollevai la Giratempo davanti a me... e la ruotai cinque volte.
Immediatamente, tutto attorno a me cominciò a muoversi; mentre io rimanevo ferma, gli studenti e i professori mi passavano accanto sfiorandomi, ad una velocità più alta del normale, sfocati e forse inconsistenti come fantasmi.

Fu un attimo, che poi finì tutto quanto.
Ero di nuovo sola, e tutto intorno a me appariva come al solito.
Ma sapevo che in realtà non era così. Io in quel momento ero in biblioteca, e Draco... in giardino, forse stava già portando Harry fuori dai guai.
E un barlume di pura gioia mi invase, facendomi quasi sorridere. Draco era ancora lì fuori. Forse non era ancora... tutto perduto.

Note:
Ecco il capitolo 22 💞
Scusate il ritardo.
Spero che vi piaccia ❤
Alla prossima
Un megabacione
Noemi 💜

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