Capitolo Extra, Vajont
Ciao a tutti, come ho detto nello scorso capitolo, vi scrivo brevemente la storia della tragedia del Vajont. Perfavore leggetela e se avete domande chiedete pure.❤❤
Il 9 ottobre 1963 alle 22.39, 260 milioni di metri cubi di roccia, si staccano dal Monte Toc e franano, sul lago, sollevando un'onda di 200 metri. La frana era lunga 2 chilometri.
25 milioni metri cubi d'acqua, si abbattono sui paesi di: Erto, Casso, sulle frazioni di San Martino, Pineda, Spesse, Patata e Frasein. 160 morti.
25 milioni di metri cubi d'acqua, scavalcano la diga e precipitano verso la piana del Piave. Vengono spazzati via dalla faccia della terra: Longarone, le frazioni di Rivalta, Villanova, Faè, il paese di Castellavazzo, con la frazione di Codissago e la borgata di Vajont. 2000 morti.
Il 20 febbraio 1967, il giudice Mario Fabbri chiude l'istruttoria del Vajont, ritenedo responsabili 11 persone. Tra cui: Nino Alberico Biadene, Mario Pancini e Francesco Penta.
Per Biadene emette mandato di cattura, ma il dirigente si rende irreperibile.
Maggio 1967, la Cassazione trasferisce il processo all'Aquila e revoca il mandato di cattura contro Biadene.
28 novembre 1968, Mario Pancini in attesa del processo si suicida. Nello stesso anno, il geologo Francesco Penta, muore di morte naturale.
25 marzo 1971, la Cassazione condanna definitivamente Biadene a 5 anni, tra cui 3 condonati. Dopo un'anno di prigione, l'ingegner Biadene viene liberato.
L'onda d'urto, ovvero il "vento" prima dell'arrivo dell'acqua, fu 2 volte più potente della bomba atomica di Hiroshima. Infatti i corpi di coloro che si trovavano all'aperto erano smembrati. Un alpino testimoniò che, vide il corpo di un bambino, dove l'osso della gamba gli spuntava completamente fuori.
Una superstite disse che su alcune casse da morto c'era scritto "NON APRIRE", dentro a quelle si trovavano, letteralmente, pezzi di persone (es. un braccio, una gamba ecc.).
Le vittime furono stimate a 1917, ma vennero recuperati "solo" 1500 cadaveri. Nel disastro morirono 487 bambini. La vittima più giovane fu Claudio Martinelli, con solo 21 giorni di vita. Ci furono 30 bambini mai nati.
Nel parcheggio vicino alla diga, su uno steccato ci sono 30 bandierine, con sopra scritto "sono una bambina mai nata", "siamo due gemelli mai nati" e così via.
La mattina dopo la sciagura, la macchina dei soccorsi si mise in moto. Da tutto il Friuli e Veneto vennero inviati sul luogo: Esercito Italiano, Alpini, Vigili del Fuoco; assieme anche al comando dell'esercito USA di Aviano e Vicenza, resosi utile soprattutto con l'utilizzo di elicotteri per sfollare i villaggi isolati di Erto e Casso.
Molti furono anche i telegrammi di solidarietà e vicinanza inviati al Presidente della Repubblica, Antonio Segni, da tutto il mondo il 10 ottobre 1963; tra i quali quelli di Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Austria.
"Tutti gli americani si uniscono a me nell'esprimere la loro piena solidarietà con quanti hanno subito perdite a causa del tragico disastro occorso presso Belluno e la valle del Vajont. Le sarei graditissimo se ella volesse rendersi cortese interprete presso i parenti delle vittime, del mio profondo cordoglio personale."
John F. Kennedy, Presidente degli Stati Uniti d'America.
"Sono rimasta profondamente costernata alla notizia della disastrosa alluvione accorsa nella valle del Piave che ha causato tanti danni e perdite di vite umane. Mio marito ed io preghiamo vostra eccellenza di accettare la sincera espressione della nostra solidarietà e del nostro cordoglio per i superstiti, i feriti e i senza tetto, e di volersene rendere cortese interprete presso di loro."
Elisabetta II del Regno Unito.
"Profondamente contristato dalla notizia della catastrofe, vi invio Sig. Presidente l'espressione della mia sincera condoglianza e prego vostra eccellenza di voler assicurare il popolo Italiano della profonda ed amichevole comprensione di tutti i Francesi."
Charles de Gaulle, Presidente della Repubblica Francese.
"Sotto l'impressione per la terribile catastrofica inondazione che ha colpito il Suo paese, anche a nome del popolo austriaco le assicuro la più calda e profonda partecipazione."
Adolf Schärf, Presidente dell'Austria.
Durante tutto il 1963 in tutta Italia la Croce Rossa, la Rai, Corriere della Sera, la Stampa aiutarono con delle raccolte fondi le popolazioni del Vajont. Aiuti economici arrivarono anche da tutto il mondo, in particolare la Croce Rossa Francese donò oltre 2 milioni di lire alla Croce Rossa Italiana.
Nota autrice:
Qui per dirvi che il disastro del Vajont è un CHIARISSIMO ESEMPIO che con la natura non si scherza. Noi, o meglio alcuni, credono di poterla comandare, ma no, non è così. Eppure da quella tragedia, sembra che non abbiamo imparato niente.
La diga del Vajont si può visitare con una guida, anche il cimitero delle vittime, che si trova poco prima di Longarone. Se ci andate portate RISPETTO e siate consapevoli del disastro che è avvenuto e che si poteva evitare.
Metto l'animazione del disastro, preso da un documentario. Se lo volete guardare, perchè è fatto benissimo.
Longarone prima e dopo il disastro, come potete vedere, non era rimasto nulla:
La frana a forma di M, staccatasi dal Monte Toc:
Le foto e le poesie che ho messo, le ho prese da questo libro:
Un'altro libro che vi consiglio è questo:
Ringrazio, in particolare per aver letto e votato la storia:
RamonaF83
JollySita
Syren1D
leoncino69
GaiaBarbello
ikonwnow
ari___ch_06
_giuliaaromanoo_
directioner_accanita
Spero di non aver saltato nessuno😂, in caso ditemelo che vi aggiungo❤.
Lunedì pubblicherò una nuova storia larry. Si chiamerà "Let me be your wings", ispirata al film/cartone Pollicina.
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