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V I R U S

"I feel it sinking in,
It's underneath my skin,
Straight through my blood into my bones."

Alexandria era tranquilla. La luce del sole che filtrava tra gli spazi delle nuvole bianche scaldava il volto del giovane Grimes, intento a cullare la sorellina, Judith.
  Dopo l'ultima visita da parte dei Salvatori, Carl ne era rimasto inorridito. Temeva un potenziale attacco da parte loro e di conseguenza una brutta fine per Judith. Il solo pensiero lo faceva rabbrividire. L'istinto lo metteva in guardia e una mano era sempre sulla pistola nel cinturone.
  Passò un'ora dall'arrivo dei Salvatori, pronti per portarsi a casa un carico di mezze provviste degli abitanti di Alexandria. Sopra ai loro camion e furgoncini, si spinsero fino al deposito, dove Rick li stava aspettando a braccia conserte.
  Con poca sorpresa di quest'ultimo, per primo scese Negan, il capo dei Salvatori. Aveva la mazza sulla spalla, la sciarpa rossa attorno al collo e un sorrisone divertito stampato in volto.
  –Non vi starete cagando sotto un'altra volta?– chiese il capo dei Salvatori al gruppetto di Rick, avanti a lui.
  Rick era abituato ormai a questo frasario e queste reazioni da parte di Negan. Quando alzò gli occhi, vide il figlioletto venirgli incontro. Si affrettò a fargli cenno di andare via, ma Negan se ne accorse e lo precedette. –Oh, ma certo: il marmocchio.– disse divertito. –Arat, raccogli tutte le provviste e mettile nel camion. Io torno subito.– e si diresse verso il ragazzo.
  Carl aveva lasciato Judith in casa, per sicurezza, ma temeva una visita inaspettata da parte di Negan.
  –Ehi, ragazzino.– salutò Negan. –Che racconti, eh? Facciamo due passi!–
  Carl ebbe un brivido, ma sapeva di non avere scelta. Annuì e fece dietrofront lentamente, sentendosi osservato da tutti, compreso il padre.

"When I fight
I remember why I'm still alive,
I'm holding onto what is left inside,
'Cause you're just a virus and I didn't come here to die!"

–Hai fatto qualche missione?– domandò Negan.
  Gli occhi di Carl erano vigili ogni secondo che passava, la sua faccia pallida e la mano tremante. –S-sì, qualcuna.–
  Negan annuì, poco sorpreso. –Ammazzato tanti vaganti del cazzo?–
  Carl annuì. –Qualcuno.–
  Lucille ondeggiava nella mano del padrone. Carl la odiava. Aveva ancora in mente i volti di Abraham e Glenn, mentre Negan gli maciullava la testa con quella mazza malefica. Gli incubi lo perseguitavano da allora, ma non gli dava importanza. Voleva solo che l'incubo della vita reale finisse.
  Negan posò una mano sulla spalla del giovane, facendolo sobbalzare. –Piano, piano, ragazzino! Non mordo.–
  Carl fece una smorfia.
  –Figliolo, spero che tu capisca che tutta questa merda la sto facendo, per farvi capire che è molto meglio allearsi che creare ulteriore scompigli.– disse Negan. –Se solo tuo padre capisse il valore che voi avete per noi Salvatori.–
  –Tutto perché vi procuriamo provviste gratis in cambio della vita.– replicò Carl. –E questo è da codardi, fannulloni e poco fidati!–
  Negan non rispose. Doveva prima assimilare quanto gli era stato detto.
  –Noi non staremo mai con voi.– sputò fuori il giovane Grimes, alzandosi sulle punte. –Voi siete solo mostri.–
  Per un momento, Carl pensò di aver fatto una grande stupidaggine. Iniziò ad avere paura delle conseguenze, ma non lo diede a vedere. Voleva farsi valere; voleva far capire che non sarebbero mai stati alla loro mercé.
  –Cristo, sei veramente coraggioso e logorroico.– commentò Negan senza fermarsi. I due stavano passeggiando lentamente lungo un sentiero di breccia, che presto avrebbe sboccato nel piccolo villaggio colmo di case.
  –Tuo padre non ti sta proteggendo:– continuò il più grande. –ti indebolisce. Ti sta rammollendo, figliolo.–
  –Che ne sai tu di come mio padre agisca?– 
  –Abbastanza da metterti in guardia.– rispose convinto Negan. –Io potrei renderti un vero uomo, se me ne dessi l'opportunità.–
  –No, grazie.–
  –Non molli, eh?–
  Carl non rispose. Era irritato da lui e lo odiava. Lo odiava da quando aveva ucciso Glenn e Abraham, da quando lo aveva costretto a togliere la benda per scoprire il suo occhio, da quando era arrivati ad Alexandria. Da una parte però sentiva di averne bisogno, come un maestro. L'idea lo terrorizzava.
  Negan si bloccò e fece voltare Carl verso di lui, costringendolo a guardarlo negli occhi. –Sta' a sentire: potrei starti sulle palle, sfruttare voi e i miei uomini, ma... voglio anche che ci sia una dittatura; voglio che la razza umana rimanga integra e che tutti voi possiate vivere in mezzo a tutta questa moria.–
  Carl lo fissò negli occhi, la bocca socchiusa.
  –Odiami pure; non posso purtroppo dire che il sentimento sia reciproco.– continuò Negan. –Spero solo che tu capisca, Carl, che vi voglio tutti vivi. Soprattutto tu, cazzo.–
  Se il suo linguaggio scurrile non avesse rovinato tutto, il giovane Grimes era rimasto quasi sorpreso. L'aveva chiamato col suo nome, per la prima volta, e ciò lo fece impressionare. I suoi muscoli si rilassarono poco a poco e il capo si chinò.
  Negan si ricompose e guardò avanti. –Beh, ora portami a vedere qualcosa di fottutamente figo!–
  I due si incamminarono verso una zona accanto alla recensione, dove stava un gazebo di legno e un'ampia distesa d'erba verde e profumata dalla rugiada mattutina.

"You make me question if
I wanted to exist,
You were the venom in my veins!
But now I see the truth,
The enemy was you!
My time will come but not today!"

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Scritta ascoltando: "Virus" dei Memphis May Fire

Okay, ehm, spero vi sia piaciuta. Non è niente di speciale; giusto una roba disagiata, scritta da una disagiata, perché ha un periodo disagiato (?). :")
Come scritto prima: non shippo la Cegan, ma adoro il loro rapporto padre e figlio e... niente, spero vi sia piaciuta e alla prossima! ✨🖤

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