8.Capitolo~
Davvero Arthur non poteva crederci ancora alla scelta fatta da Alfred...
Ormai era da parecchio tempo che non lo vedeva.. Ma adesso, seppur ci provava ad incontrarlo era del tutto inutile.
Lo sguardo del britannico era puntanto sull'enorme specchio che aveva di fronte, una mano scese verso il colletto della sua divisa rossa, quella non era una giornata come le altre, finalmente sarebbe sceso in guerra come prestabilito per difendere il suo onore e la propria patria ma senza Alfred...
Avvolte Arthur si chiedeva "Perche?"
Sapeva di poter vincere eppure non si sentiva soddisfatto, avrebbe vinto la libertà ma un qualcosa lo teneva comunque in gabbia, poi subito dopo pensò ad Al e una fitta al petto lo colpì in pieno costringendo a chiudere un pugno su quel colletto.
Giorno dopo giorno si rendeva conto che non c'era vittoria migliore di quella di avere Alfred accanto a sé, faceva davvero male toccare quel vuoto, una nota dolente che sapeva di non riuscire mai a colmare.
- Signore... è ora...
Annunciò un soldato entrando in camera dell'inglese
Arthur alzò lo sguardo verso quella voce ed annuì, uscendo di casa e avviarsi verso il suo esercito di combattenti
Si fece pomeriggio ma il sole era ancora alto con il suo bagliore che con i raggi illuminava il terreno ancora fertile di quel posto deserto.
Ricordava che quella visuale era la stessa di quando c'era stata la guerra per l'indipendenza, con la differenza e che in quel giorno pioveva, eccome se pioveva, come dimenticare di come le sue lacrime amare si confondevano con la pioggia che cadeva sul suo viso. Il britannico aveva in mano quell'arma da fuoco nonostante si era promesso di non toccarla mai più, ormai da quel gesto che fece nel 78: Aveva puntato quell'arnese contro America, un errore che non si sarebbe mai perdonato ma adesso, che cosa poteva fare? Cosa poteva obbiettare..? Era stato costretto, il suo scopo ormai era solo vincere per la nazione, non c'erano altre ragioni per cui lanciarsi in una cosa così rischiosa.
All'orizzonte di quel campo si intravederono i suoi nemici armati e pronti a combattere. L'aria era tesa ma forse non ci faceva neanche caso che bastava chiudere per un istante gli occhi e ritrovarsi tra le urla, spari, bombe..
Non volle perdersi d'animo, strinse forte a se quel fucile e corse con uno scatto repentino verso i rivali e iniziare a combattere: combatteva come se fosse l'ultimo giorno della sua vita, come se fosse l'ultima volta che rivedeva il sole tramontare mentre riscaldava la sua pelle, combatteva come se fosse il più forte di tutti e ad ogni costo avrebbe protetto i suoi simili, difendeva il suo onore come se con questa guerra sarebbe diventata leggenda, lottava con il sudore e con il sangue senza fermarsi un attimo, come se davvero sperava di rivedere quel dolce sorriso che aveva la persona a cui aveva nutrito tanto affetto in passato e che ora amava più di ogni altra cosa...
Arthur immaginava che lui era lì, impugnava con lui il suo stesso fucile, gli era vicino e lo abbracciva forte per dargli sicurezza, sentiva la sua voce dirgli: " Iggy, io credo in te"
-Alfred... Non te ne andare... Vinci per vivere... Torna vittorioso dalla tua patria.. Torna di nuovo da me... Ti prego... Perdonami....!
Nulla e nessuno poteva sentirlo..
Solo adesso aveva capito perché stava combattendo, era chiaro tutto, nonostante la frustazione che aveva dentro voleva rivedere per l'ultima volta Alfred, era ostinato a vincere solo per questo adesso, non chiedeva molto. Chiuse gli occhi, abbandonandosi al suo ruolo e sparare un altro colpo....
Il sole era tramontato e all'orizzonte si poteva ammirare il caldo colore arancione che dipingeva il cielo prima azzurro, un'immagine di serenità, una delle poche che affascinava chi lo guardava.
Erano tutti distrutti, molte perdite, molti feriti, tanto sangue... Ma L'inghiterra aveva ancora una volta vinto la guerra.
Il britannico nonostante il caos di cadaveri di soldati a terra aveva ancora il coraggio di guardare quel sole intanto che il suo esercito faceva la sua ritirata verso la base.
Era stata dura, ma alla fine aveva vinto seppur con molte ferite, aveva finalmente vinto, per Al, aveva vinto perché lui glielo aveva chiesto. Chissà forse anche lui stava guardando quel sole con soddisfazione, ci sperava davvero...
-Signore...
Disse la voce di un soldato che si teneva il braccio per il taglio profondo che aveva subito.
-Tenente... Cosa ci fate ancora qui? Perché non siete andati alla base..?
Chiese preoccupato Arthur avvicinandosi a lui per fargli da sostegno con il proprio corpo. Il tenente si lasciò aiutare, sorridendogli appena come segno che stava bene.
-Abbiamo vinto... vero?
-Si tenente, pare proprio di si.
-Sono ritornato indietro per sapere se voi venivate con noi...
-Stavo per aggiungervi...
Rispose tranquillo Arthur mentre iniziò ad avviarsi, Il tenente nonostante la vittoria sembrava un po' turbato, lo si capiva. L'inglese si accorse subito di tal proposito.
-Tenente, c'è qualcosa che non va?
-Beh.. Signore.. abbiamo avuto subito anche il risultato della nazione indipendente..
-A-America..?
-Si esatto...
Il tenente guardò Arthur negli occhi, era ansioso di sapere come fosse andata, lo si vedeva.
-... Arthur.. Mi dispiace.....
A quella frase Arthur capì subito e non ci voleva proprio credere, no.. non voleva per nulla crederci... si sentì tutto ad un tratto il mondo crollargli addosso, alla fine Alfred non ce l'aveva fatta...
// Spazio Autore//
EHH! CIAUU!!!
E' deprimente questo capitolo lo so ç.ç MA secondo voi.. finirà davvero così?!!!!
OWO Non spoilero nulla!
Alla prossima!!!!
By KeyMiry
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