Uova curiose
«Questa caccia alle uova è stata superdivertente!» Esclamò Maria, una bambina di quattro anni.
«E a te, Annalisa è piaciuta?»
«La Villa era molto bella.» Rispose la tredicenne «E l'evento ben organizzato, sono felice di esserci andata.»
«Ora dovete vedere le mie uova! Sono belle vero?» Chiese la piccola rovesciando il contenuto del cestino sul tavolo.
«Attenta, che le fai cadere tutte.» La riprese il padre «Non vuoi che si rompano, vero?»
«Certo che no!»
Sulla tovaglia a fiori erano poggiate molte uova dipinte con le più svariate fantasie e di molti colori.
«Guarda come è strano questo!» Disse mettendone uno nelle mani dell'adolescente. Era più grande di uno normale e di varie sfumature verdemare «Guarda come é colorato bene! Sembra che sia il suo vero colore!»
«Maria, io credo che quello sia un uovo vero.» La avvertí Annalisa: superava le dimensioni della sua mano, era improbabile che fosse di gallina.
«C'é dentro un pulcino? Che bello! Mamma, lo posso tenere? Ti prego!»
«Ma non sappiamo dove tenerlo né come scaldarlo. Credo che dovremmo riportarlo al parco, tu che dici?» Si rivolse al marito.
«Il giardino riapre la prossima settimana e non é detto che i suoi genitori lo ritrovano. Penso che anche se lo teniamo noi non farà alcuna differenza.»
«Allora dobbiamo trovare un modo per scaldarlo.» Affermò la donna.
L'uovo fu posto sotto una lampada in attesa della schiusura.
Ogni giorno diventava più pesante e il pulcino cresceva, anche se non si era ancora riuscito a capire di quale specie fosse.
Un dì Maria senti degli strani rumori venire dal guscio. Genitori e figlie si avvicinarono in attesa di vedere il cucciolo nascere.
Un debole tic. Una piccola crepa. Un altro piccolo colpo. Alla fine l'uovo si ruppe e da lì uscì una strana creatura: era alta quasi un palmo e aveva una testa sproporzionata rispetto al corpo. Squame grigiastre coprivano la sua pelle, rotondi occhi arancioni sporgevano dal capo e le quattro zampe avevano tre piccoli artigli.
Annalisa si spinse in avanti incuriosita per osservare mentre Maria lo guardò quasi arrabbiata.
«Questo pulcino é orribile! É grigio! É brutto! Non mi piace.»
«Cos'é?» Non assomigliava a niente che l'uomo conoscesse «Non sembra un uccello.»
«Non ne ho idea ma secondo voi cosa mangerà?» Anche se era veramente orribile non potevano mica lasciarlo morire di fame.
«Non lo so mamma, ma sembra un rettile.»
«Possiamo tenere il pettile?»
«Rettile, tesoro, con la Erre, come Roma, ratto...» La corresse la madre.
«I ratti non mi piacciono, ma i rettili si.»
«Non avevi detto che non ti piaceva?» Si stupí la giovane.
«Come uccello é brutto ma come rettile é bello.»
«Ah, ok.» Il ragionamento in effetti non faceva assolutamente una piega.
«Possiamo tenerlo?» Continuò la pargola «Vi prego, vi prego!»
«Possiamo?» Continuò la tredicenne.
«Faremo una prova.» acconsentí la madre «Ma te ne occuperai anche tu.»
L'animaletto fu chiamato Gari Ret e con il passare del tempo cresceva sempre di più tanto che dopo qualche anno dalla sua nascita si dovette costruire un magazzino dove tenerlo nascosto.
Tuttavia le persone incominciavano a notare che c'era qualcosa di strano e si insospettirono: qualcuno diceva che la famiglia accudisse un coccodrillo, altri un leone, i più sicuri delle loro fonti affermavano infine di aver visto uno spaventosissimo coccodrillo-leone, verde, con quattro lunghe zampe artigliate e una lunga coda. Ovviamente loro erano la fonte più affidabile. Infatti era palese che coloro che chiedevano di mantenere la privacy dei quattro appoggiassero chissà quali loschi piani.
Fatto sta che un giorno una folla intimorita si fermò davanti al cancello della casa.
Margherita Remard andò a rispondere alla porta «Buongiorno cari, cosa desiderate? Mio marito ha cucinato dei deliziosi biscotti, ne desiderate qualcuno?»
«Vogliamo vedere il mostro!» Ordinarono loro.
«Mostro?» La donna era alquanto stupita.
«É nel garage!» Esclamò qualcuno.
Due persone spinsero le porte e non poterono credere ai loro occhi: davanti a loro si stagliava una creatura immensa grigia alta vari metri e dalle iridi scarlatte.
«Un drago!» Bisbigliarono in molti.
Spaventata dall'intrusione, la creatura ruggì minacciosamente e, spalancate le enormi ali, si alzò da terra.
«Venite ragazze! Gari Ret sta volando per la sua prima volta!»
Parole 695
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro