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Capitolo 22 "Messico"


Anche se un satellite Kh-12 nella sua corsa intorno al globo a 150 metri al secondo si fosse fermato a osservare, non avrebbe visto che una bella fattoria, se poi l'addetto al pentagono nel suo zelo, avesse voluto avvicinarsi, con la più alta risoluzione esistente in cielo, fino a raggiungere un qualsiasi dettaglio grande poco più di dieci centimetri, avrebbe notato nient'altro che i soliti peones intenti a sbrigare le solite faccende agricole e di bestiame di "El sol y la esperanza" la grande tenuta di 6000 acri, che risultava ancora appartenente allo scrittore Ramirez Costa a cinque kilometri da Unión Roja.
Neppure la tecnologia più avanzata avrebbe potuto rilevare agli Yenkee della CIA a Lengly, quello che si celava a cinque metri di profondità sotto il campo di avocado in prossimità della foresta pluviale di Chiapas . Due anni prima Carmelo Perez aveva ingaggiato una squadra di lavoratori e ingegneri che per diciotto mesi ininterrotti, giorno e notte, avevano costruito una rete di gallerie intersecate fra loro che univano un bunker sotterraneo a tre ingressi nel bel mezzo della jungla.
Un sentiero di cinquanta metri, univa poi il bunker alla tenuta che, attraverso una scala di poco più di sei metri conduceva a una botola costruita nell'intercapedine di un muro portante del salone ricevimento, per uscire infine comodamente da un passaggio nascosto in un libreria di noce scuro in stile vittoriano.
Ultimati i lavori, le cinquanta persone che presero parte a questa immensa opera scomparvero misteriosamente.
Il nuovo boss si era deciso a salire la vetta del potere, e una volta arrivato aveva provveduto a fare ogni preparativo per restarci.
Davanti alla caminetto di marmo tagliato a blocchi grossolani, seduto sulla poltrona di pelle nera sedeva Carmelo Perez intento a dialogare con due uomini in piedi davanti a lui.

<< Stanno preparando la merce, dovrebbe arrivare domani sera>>
Rispose uno dei due.

<< Non posso seguire la cosa personalmente perché ho un impegno importante domani. L'affido a voi. Com'è l'aria intorno alla fabbrica?>>

<< Sembra pulita capo>>. Rispose uno di loro dal volto granitico e capelli lunghi ingelatinati all'indietro.

<< Non ti deve sembrare, ne devi essere sicuro!>> Mentre stritolava una noce con il pugno.

<< Non voglio errori!, se no ne risponderete di persona.
Potete andare >>.

<< Padron >> Annuendo con il capo e arretrando come gamberi, per voltarsi solo giunti alla porta.

Il telefono iniziò a squillare e Perez schiacciò un pulsante e prese la linea.

<< Sig Perez c'è il sig.Jimenez sulla linea due>>. Annunciò la segretaria.

<< Me lo passi>>.

<< Ciao amico come va? >>

<< Non ti preoccupare, non mi sono dimenticato, ti porterò quella buonissima bottiglia di vino Francese proprio domani sera a cena>>

<< Non vedo l'ora di assaggiarlo. Qui è tutto pronto per la serata, Tu come stai? >>

<< Qui tutto bene, grazie>>

<< Ti aspetto per domani sera, allora! ...>>.

<< Ci vediamo domani. Ciao >>

<< Ciao >>.

Poi mettendo giù la cornetta:

<< Ho una questione delicata da concludere in Europa per conto di un amico, voglio che ci vada tu>>.
Rivolgendosi alla persona che stava in piedi dietro di lui.

Uscendo dall'ombra della poltrona
fece un passo in avanti e come un cane che si avvicina, guardò il suo padrone e facendo un gesto con la testa di assenso annuì. Poi si voltò, e la figura dai capelli lunghi neri corvini, vestita di nero, scomparve dalla stanza, portandosi dietro di se il tintinnio alterno degli speroni.

Poi il boss si alzò, scostò la lungha tenda rossa di lampasso con decorazioni boteh e fece scorrere la grande porta finestra insonorizzata che dava sul giardino dello studio e si avvicinò ai bordi di marmo della piscina. Guardava sua moglie distesa sul lettino e le sue due figlie giocare nell'acqua.

<< Basta giocare signorine, dovete fare i compiti >>.

<< Nooo, papà ancora un poco >>
Mentre si tiravano l'acqua addosso.

Poi Carmelo alzò una mano e chiamo una delle due guardie armate di mitra in fondo al patio.
Appena l'uomo robusto e dal volto coriaceo, scorse il richiamo si precipitò di corsa e arrivato al suo cospetto:

<< Padron >>, con lo sguardo ossequioso.

<< Domani vado via per due giorni, raddoppia la sorveglianza su tutta la villa e sulle mie figlie quando vanno a scuola >>.

<< Ci penso io, padron! >> Fece un passo in dietro e chinò il capo, poi correndo ritornò al suo posto.

Carmelo si avvicinò alla moglie e si sedette vicino a lei .

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