Capitolo 18 " Il bosco"
Quando si ritrovò di fronte alla strada privata, a una distanza di circa un kilometro, prese le coordinate con il gps di quella porzione di montagna, fece una comparazione con la bussola, volse lo sguardo a sinistra di quarantacinque gradi, in direzione di un punto, che a occhio, poteva distare circa un kilometro o poco più, raccolse lo zaino sulla schiena e si incamminò.
Attraverso un campo di grano e una cascina, con passo lesto, arrivò ai piedi del bosco e si inoltrò
al suo interno.
Iniziò a scalare un sentiero in un bosco fitto di castagni, con passi decisi, come se stesse salendo delle scale a due gradini alla volta, ogni tanto si inchinava a raccogliere delle frasche e dei rami, che senza fermarsi, infilava all'interno dello zaino come frecce dentro una faretra.
Piano piano, stava riemergendo l'esperienza e l'addestramento militare che aveva dimenticato e con esso, una nuova consapevolezza che ancora ignorava.
Il pendio si faceva sempre più arduo e la vegetazione era mutata.
I castagni avevano ceduto il posto ad un'altrettanto bosco fitto di abeti. Conosceva bene la sua terra, sapeva che con tutta probabilità, si sarebbe ritrovato all'improvviso in qualche radura scoperta, senza la possibilità di nascondersi; svoltò in direzione est, avvicinandosi alle coordinate della casa.
Si ricordava bene l'esortazione del suo capitano di addestramento tattico: "Quando cerchi un luogo per appostarti, ricorda queste tre semplici regole: Visuale libera di 180 gradi, fianchi coperti e via di fuga, che ti permetta di avere almeno quattro minuti di vantaggio in caso tu sia scoperto".
A una distanza di cinquecento metri dal punto caldo, si sdraiò e con il binocolo iniziò a osservare. Attraverso quella muraglia di alberi, vide una porzione di qualcosa che sembrava essere una parete in legno, poi a cinquanta metri di fronte a lui, un posto che faceva al caso suo, un dislivello di due metri, con due alberi massicci e alcuni cespugli. Lo scoscendimento di una frana, aveva creato un balzo fra due porzioni di bosco, comprendo di fatto, la visuale dalla casa al sentiero.
Si trascinò per tutto lo spazio che lo separava.
Arrivato, prese il cortello dalla fodera dello zaino e iniziò a raccogliere della resina dall'albero più vicino e con essa, unii le ramaglie che aveva raccolto lungo il tragitto, fino a comporre un copricapo e un mantello. Mimetizzato a dovere, ora, sembrava un tappeto di foglie e rami fra due abeti e alcuni cespugli di corbezzolo. Riprese il binocolo e continuò a scrutare intorno alla casa.
Passò un'ora e non successe niente, pensò che forse, era il caso di tornare il giorno dopo e attrezzarsi per passare la notte; con il buio complice, avrebbe potuto avvicinarsi di più.
Ore 13:05, da dietro un gruppo di alberi, uscirono due uomini, con ciascuno una borsa gigante e una vanga. Scesero il versante verso sud, si fermarono a circa cento metri dallo Chalet e iniziarono a scavare.
Robert continuò a seguire la scena per tutto il tempo, finché gettarono le due borse dentro una grossa fossa e dopo averla occultata per bene con foglie e rami, ritornarono indietro.
Robert, ripiegando, si trascinò per il metro e mezzo che lo separava dall'anfratto alle sue spalle, fece un semplice nodo Margherita, assicurò la corda a un masso sporgente e si calò giù. Attraverso il pendio, raggiunse il sentiero e scese a valle.
-------------
Ore 11: 06 am, Cristiano lo riconobbe appena lo vide prese il walkie talkie e in un tono di aspra ironia:
<< È ritornato il nostro amico! >>
Quando giunse allo chalet, parcheggiata la moto e tolto il casco, sali i tre gradini della veranda. Seduti ad aspettarlo c'era Raul e Guido, appoggiati alla staccionata invece gli altri quattro.
Avendo compreso quel silenzio, e completamente assente al precedente di Matthew, senza aspettare, si giustificò dicendo che aveva ricevuto una chiamata urgente da sua sorella.
Raul prese la parola:
<< Cosa dobbiamo fare con te?..Mi chiedo, se possiamo ancora fidarci di te >>.
Igor guardava uno dopo l'altro tutti i suoi compagni, nel tentativo di rassicurare ciascuno di loro riguardo la sua lealtà.
<< Certo che ti puoi fidare capo, tutti voi vi potete fidare, >> rispose con tono seccato e offeso.
<< Non puoi più prendere e sparire, se lo fai, non devi più tornare. Se resti, abbiamo un lavoro da fare. Decidi ! >> Gli chiese Raul.
<< Resto..resto, ma adesso ho fame, c'è qualcosa? >> Rivolgendosi a Nicola.
<< Entra e guarda da te!>>
Rispose Nicola infastidito, che se avesse potuto lo avrebbe scaraventato giù dal crepaccio.
Un volta entrato, Raul si rivolse a Guido:
<< Una volta che avremo l'ospite sul furgone, solo io è Igor resteremo qui ad aspettare i polacchi, voi ci raggiungerete appena vi avrò avvertito >>.
<< Perchè? >> Chiese Guido.
<< Perchè ho deciso così >>.
Poi rivolgendosi ai suoi uomini:
<< Bisogna seppellire le borse in un posto sicuro, e nascondere le coordinate. Chi si offre? >>. Sorridendo.
Gli uomini iniziarono a gettare in alto una moneta, e la sorte scelse Cristiano e Luca.
Si avviarono verso il bosco con vanghe e le due borse.
<< Fate presto che poi si mangia >>.
Raul poi chiese a Daniele:
<< Che ore sono? >>
<< Le 13:05 >> rispose.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro