Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 15 "Il travestimento"


Erano passati due giorni da quando era andato a nuoto nella baia e aveva conosciuto Teresa in riva alla spiaggia. Il giorno prima aveva noleggiato una barca a remi e si era messo ad osservare con il cannocchiale la baia da due miglia. Per tutto il giorno quella compagnia di persone non si era mai vista. Il mare era tranquillo, il sole luminoso e il cielo limpido. Era trascorsa la giornata ideale, per riordinare le idee.
Un'ora prima, era arrivato il pacco che aveva ordinato online, lo aveva aperto e adagiato il contenuto sul letto.
Seduto in balcone, poteva scorgere solo il mare, che appariva come una prateria di riflessi al sole.
Finì di bere il caffè amaro che aveva ordinato e posò la tazzina. Poi si alzò e andò verso il letto. Contemplava il contenuto della scatola, c'erano anche dei capelli finti, che era certo non avesse ordinato.
Prese due fra quei sacchetti e andò in bagno.

Causa inesperienza, ci mise un po', ma alla fine l'immagine riflessa sullo specchio dava la sembianza di un uomo completamente diverso.
Aveva la barba, un naso più grande di quello naturale, ed era stato bravo anche nel usare il trucco, infine lenti a contatto di colore verde.
Dimostrava un uomo di dieci anni più grande, irriconoscibile. Ora si presentava il problema di uscire dalla hall dell'albergo senza suscitare perplessità alla reception.
Prese gli asciugamani e l'accapatoio e li buttò dentro la scatola ancora integra e la chiuse alla meglio.
Si sdraio sul letto e accese la tv su un canale che emetteva video musicali 24h .
Anche da li, con la porta finestra grande come tutta la parete, poteva godersi il paesaggio del Tirreno, come se fosse sul terrazzo, ma senza la compagnia leggera delle brezze provenienti dal mare.

I pensieri si tramutarono in memorie,  e i ricordi, lo riportarono a sua moglie.
Non aveva perso la donna che amava, ma anche il senso stesso che dava alla sua vita. Si dice sempre, che la vita deve continuare; ma, per andare dove?. Sua moglie era il suo mare, dove i suoi pensieri ogni giorno, come fiumi affluivano, per andare ad amalgamarsi con i suoi.
Si supera tutto nella vita!, si ripeteva di continuo quasi a volersi convincere;
"Basta volerlo", pensava.
Appunto! Basta volerlo!
Gli sembrò strano pensare, che avevano viaggiato per quasi tutto il mondo, però, in quel angolo di paradiso, dove ora si trovava, a due passi da casa, non erano mai stati.

La prova sembrava essere riuscita. Davanti allo specchio del bagno si tolse il trucco, iniziando dal naso finto. Quando ebbe finito, prese il cordless della stanza e ordinò il pranzo in camera.
Uscì di nuovo in balcone e si distese sullo sdraio, davanti ad un sole cocente si spalmò della crema. Doveva far passare quel pomeriggio e  complice il buio della sera sarebbe uscito con il nuovo aspetto.
Finito di pranzare, si mise a contemplare il paesaggio; Poi decise. Uscì dall'albergo e scese le scale che conducevano alla baia sottostante, si tuffò nell'acqua smeraldo in direzione di una parete scoscesa. Non amava la confusione dei bagnanti pressati sulla spiaggia. Quella parete presentava vari livelli, e ce n'era uno libero da vegetazione. Era un posto tranquillo, forse avrebbe trovato qualcuno desideroso di tuffarsi dalla guglia più aguzza, tanto quanto lui. Aveva quarantacinque anni con un fisico atletico e robusto.
Uscito dall'acqua, dopo due miglia di nuoto, con passi decisi superò i primi scogli, tenendo sempre lo sguardo rivolto verso una cresta che avrebbe fatto al caso suo, iniziò ad arrampicarsi lungo la parete.
Anche quel pomeriggio stava volando, così come si apprestava a fare anche lui in quell'ultimo tuffo per tornare in albergo.
Arrivato in cima, si prese il tempo di guardarsi intorno e godersi la vista di Capri con i suoi faragloni in lontananza; poi in una frazione di secondo, guardò il mare, aprì le braccia e si lanciò nel vuoto.

La vita gli aveva donato una forza non comune dentro un temperamento quiete; un uomo paziente, prudente e pronto all'azione. Non era mai stata la sua vocazione fare la guardia del corpo, causa i suoi trascorsi da militare, si era ritrovato quasi per caso in quel ruolo, diventando un autista privato per la famiglia di un'industriale molto in vista. Aveva svolto la sua mansione sempre con molta diligenza e affidabilità. Era un uomo molto coraggioso e professionale in tutto quello che faceva.

Rientrato in stanza, si fece una doccia, mangio qualcosa e andato in bagno iniziò a truccarsi.
Decise di cambiare naso e lenti a contatto, aveva lasciato la stessa barba e aggiunto due sopracciglie. Indossò un paio di jeans e una giacca casual di cotone beige . Finito il tramonto, il cielo stava imbrunendo.
Era giunto il momento di uscire.
Se si fossero accorti di quella maschera, avrebbe suscitato non poche perplessità; sarebbe risultata una situazione difficile da spiegare, che avrebbe creato mormorii fra il personale in albergo e non solo. Eventualità indubbia, da evitare ad ogni costo.
Prese il pacco che aveva riempito precedentemente e se lo mise sulla spalla destra a coprire il viso alla vista della reception attraverso la hall.
Uscito dall'ascensore, camminando raso alla parete alla sua sinistra, attraversò l'atrio, avvicinandosi al bancone da ricevimento, sentì la voce di Guglielmo, il portiere notturno che aveva prestato da poco servizio.
Si erano conosciuti due sere prima. Guglielmo ottimo conoscitore della zona, lo aveva intrattenuto venti minuti nel descriverli ogni cenno storico di quel luogo.

<< Buona sera!..è lei sign Spada? >> vedendo questo uomo con passo spedito e la testa a forma di scatola di cartone.

<< Si! Sono io Guglielmo, vado un po' di fretta, ci vediamo dopo >>.

<< Buona serata, sign. Spada >>.

<< Buon lavoro, Guglielmo >>.

Cercò di coprirsi alla vista anche di due clienti intente a chiaccherare, sedute in cortile e si diresse svelto verso la macchina.
Ormai era buio, buttò lo scatolone nel baule e si diresse verso il ristorante a piedi.
La scalinata che portava alla baia era stracolma di gente, così come anche il ristorante. Sceso sulla spiaggia, si mescolò alla folla che riempiva la baia. Trovato un angolo appartato, rivolse lo sguardo verso il ristorante. In un tavolino vicino al juke box nella terrazza esterna, riconobbe Teresa che era con due suoi amici. Si avvicinò all'entrata e chiese un tavolo. Il ristorante era pieno, così, si fece dare una birra e continuò a osservare Teresa da uno scoglio. La musica alta ma sobria, rendeva quella notte d'estate piacevole, il cielo limpido offriva un manto sterminato di stelle.
Avevano creato un fuoco sulla spiaggia e tra la folla di gente che festeggiava, rimase colpito da tre ragazze che ballavano vestite flamemgo con gonne a fiori.
Entrò di nuovo nel ristorante, cercando di non incrociare Teresa e si fermò al banco del bar. Dallo specchio dietro i liquori, poteva vedere la sala retrostante e la sua nuova immagine. Il caldo afoso iniziava a farsi sentire dentro quella maschera, anche il bailamme all'interno era meno piacevole di quello esterno.
Quando tese la mano verso la cassa, fu urtato da una ragazza che vide con la coda dell'occhio.
Poi all'improvviso dietro di se un grido:
<< AVANTI AVANTI ! >> Che lo immobilizzò e una goccia fredda gli scese dalla fronte.
Prese il resto e non si mosse.
Non ci furono dubbi, lo riconobbe all'istante, mentre osservava la sua immagine riflessa attraverso lo specchio.
Era proprio lui, un dei due balordi che stava cercando, la principale causa della morte dell'autista.
Ubriaco, sballato chissà con che cosa, proprio come in quella assurda mattina. "Un uomo che camminava indisturbato e spavaldo avendo compiuto una rapina solo il giorno prima". Penso.
Riordinò l'emozioni e i pensieri, si voltò stoico e iniziò a seguirlo mentre usciva dal locale. In terrazza vide che si voltò in direzione di Teresa e gli accennò un saluto con il capo, che sembrò non essere corrisposto e si mescolò fra la folla in festa, mentre gridava parole incomprensibili.
Robert continuava a seguirlo senza perderlo di vista, con estrema discrezione.
Pensò che era arrivato a piedi, finita quella festa, chissà se avrebbe avuto un'altra occasione di trovarlo.
Cominciò a muoversi con urgenza tra la gente accalcata. Uscito dalla folla, iniziò a camminare sempre più veloce verso la scalinata e poi su verso la statale. Continuò a correre con tutte le sue forze verso l'hotel e infine giunse alla macchina. Era improbabile che se ne fosse andato via nel frattempo. Accese l'auto e tornò verso l'accesso alla baia, trovò un parcheggio e spense la macchina.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro