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Capitolo 13 " Scalo Miami"

Aveva conosciuto Wu Xiong a un congresso sul crimine organizzato, tenutosi a Londra alcuni anni prima.
Erano diventati buoni amici e spesso collaboravano insieme in via non ufficiale.
Le organizzazioni sulle quali indagavano, erano anche loro provviste di controspionaggio, spesso avevano informatori dentro la polizia locale o agganci nella politica. Quindi per eludere qualsiasi eveniente, avevano trovato un modo per comunicare tra loro,  semplice quanto  particolarmente valido. Sotto nomi fittizzi, si erano iscritti a un sito di incontri per anime sole e comunicavano sempre attraverso degli internet caffè diversi.
Ora mentre l'aereo sorvolava l'oceano atlantico e si stava dirigendo verso Miami, il Maggiore Valeri con accanto una sua collega il Tenente Sabrina Bravi, ripensava a quello che si erano detti.
Avrebbero fatto scalo a Miami, per poi ripartire per San José in Costa Rica.
Wu Xiong aveva fatto infiltrare una sua collega all'interno della fabbrica, sotto le spoglie di un donna delle pulizie che, era riuscita a mettere delle microspie nell'ufficio amministrativo e in quello spedizioni. Era partito un primo container con 30000 bambole, due settimane prima, avrebbe fatto il primo scalo a Barcellona, per poi ripartire verso Puerto Limon'.
Ma un'intercettazione fra Manuel Jimenez e un luogo tenente di Carmelo Perez diede il via ufficialmente alla missione.
Il Generale De Stefani aveva avvertito il G.I.C.O (Gruppi d'Investigazione sulla Criminalità Organizzata). Sotto il coordinamento dell'Interpol con il G.I.C.O, era stata allestita una Task Force con l'intento di seguire questo carico e portare prove concrete contro Carmelo Peres e l'intera organizzazione.
Gli Stati Uniti dopo la morte di un loro uomo per mano del Cartello, diedero piena collaborazione e supporto alla Task Force con quattro dei loro migliori agenti della dea e un consulente della C.I.A oltre al materiale ligistico, tattico necessario e mezzi militari.
La Task Force presiedute da un Capitano della DEA avrebbe indagato su Manuel Jimenez per poi arrivare a Carmelo Flores. Solo gli Stati Uniti che vantavano già una profonda conoscenza del cartello, si sarebbero inoltrati in territorio messicano.
Così la squadra era composta con Dario e Sabrina che "sarebbero risultati una coppia di fidanzati" il compito di seguire le bambole, due agenti della Dea che viaggiavano con un furgone per intercettazione, due in moto, un consulente della CIA sotto le sembianze di un'insospettabile uomo d'affari, distinto, elegante, dedito alla coltivazione di orchidee e poi due agenti locali della OIJ (Organismo de Investigación Judicia) tra i più validi secondo la Guardia Civil di San José.
A richiesta, l'uomo distinto, li sarebbe bastato fare una telefonata e una squadra di Joint Special Operation Command (Jsoc) e di Navy Seal, sarebbe decollata immediatamente da Fort Bragg a bordo di due Black hawk e nel giro di qualche ora gli avrebbero raggiunti ovunque.

Con Sabrina al suo fianco che dormiva, Dario guardava assorto l'oceano sotto di lui e il suo sguardo si era posato su un puntino bianco grande come un francobollo.
Appariva piccolissima da lassù, ma era una gigantesca nave crociera di quattro piani, neanche la più grande in quell'oceano. Stava portando a spasso persone spensierate, che avevano deciso di lasciare i pesi della vita, per un po' altrove, prima di ricaricarli sulle spalle.

L'inizio di un'indagine era sempre difficile, perché dinanzi apparivano sempre tante congetture che volevano dire probabili incognite e solo forse, delle piste da seguire. Spesso risultavano, a discapito di molto tempo, essere solo dei buchi nell'acqua, sopratutto in casi come questi, che comprendeva paesi diversi, molto distanti fra loro, ognuno con le proprie leggi interne e accordi internazionali.
Se le bambole stavano viaggiando per arrivare alla "CEMAR" l'azienda di cioccolato di Manuel Jimenez nel distretto di Ulloa, di certo la droga era in viaggio anche lei. Sarebbe arrivata giusto in tempo per mettere la sorpresa e rispedire le insospettabili bambole verso l'Europa.
Dario guardando fuori dall'oblo' pensava che una volta fatta la consegna, la squadra si sarebbe dovuta dividere. La DEA avrebbe seguito i corrieri nel ritorno verso casa, mentre lui è Sabrina, le bambole fino a destinazione.
Sambrina in quel momento si svegliò accennando un piccolo sbadiglio, con l'aria più spossata di quando si era assopita.
<< Dove siamo?>> disse lei sbadigliando nuovamente.

<< Ancora cinque ore e dovremmo essere a Miami...Ti va una tazza di caffè? >> Chiese lui.

<< Sarebbe una buona idea >> annuì lei, cercando di sistemarsi meglio sul sedile.

<< Hai dormito tutto il viaggio! >>

<< Si!..I voli mi fanno questo effetto Maggiore, ma quando c'è da stare sveglia, ci sono, non si preoccupi >>.

<< Dovremmo iniziare a darci del tu, in questa indagine. Siamo fidanzati! >>.

<< Lo so Maggiore Dario, ho letto il dossier >> sorridendo.

<< Il generale mi ha detto che sei un agente molto valido, >> confidò Dario.

<< Tempo fa ebbi un colloquio con il Generale De luca e gli dissi che volevo essere più operativa, cioè di darmi da fare di più. Fino a tre giorni fa insieme a un collega stavo inseguendo uno tizio che clona carte di credito, poi mi è arrivata una lettera di assegnamento a questa operazione. Mai mi sarei aspettata di trovarmi in un aereo diretto in Costa Rica, per andare a caccia di squali >>.

<< Già!.. Hai detto bene! Sono persone molto pericolose, devi stare molto attenta, quando sarai la.
Non dare mai per scontato niente. Anche se sono i cattivi, il loro lavoro lo sanno fare bene>> accennando un sorriso cinico.

Le prime ombre della sera coincisero con l'entrata del carrello vivande nel corridoio attraverso le tendine della cambusa.
L'hostess sorridente, elargiva l'ultimo pasto della sera a quei pochi passeggeri ancora svegli.

<< Passeremo la notte a Miami. Il prossimo volo per Liberia è domani mattina alle 08:00, >> disse Dario.

<< Potremmo cenare in centro, non sono mai stata a Miami >>.

<< Potremmo, >> disse lui, guardando fuori finestrino il buio fitto della sera.

<< La vedo pensieroso Maggiore! >> disse lei, cercando di sistemarsi sul quel sedile, con il quale aveva combattuto per tutto il viaggio cercando di stare comoda.

<< Hai letto il fascicolo su questa indagine? >>.

<< Si, Maggiore! >>.

<< Sto pensando come seguire le bambole, senza che si insospettiscano, una volta salpate da Puerto limon, >> incrociando i suoi occhi.
<< Potrebbero smistarle su più navi in mezzo all'atlantico. Sarà necessario avere un satellite dedicato per seguire la nave >>.

<< Potremmo prendere una barca è seguirla a distanza,>> disse lei.

<< Ma come? Dovremmo seguirle per tutto l'Atlantico, e se poi decidono di smistarle proprio in mezzo all'Oceano? Vediamo cosa ci dicono i colleghi della DEA >>.

Le prime luci della costa , iniziavano a delinearsi nella profondità del buio. L'aereo ci avrebbe messo almeno altri trenta minuti per sorvolare lo spazio aereo della Florida.
Dario si alzò tenendosi sullo schienale che aveva di fronte.
<< Vado in bagno a rinfrescarmi. Tu intanto, prova a pensare a come fare per seguirle, >> guardandola con aria ironica.

Sabrina fece cenno di no alla cameriera sorridente che gli aveva elencato alcuni piatti dal menu. Poi, continuò a guardare fuori dal finestrino. Le luci della costa si facevano sempre più fitte.
Quando Dario tornò, sedendosi si allaccio' la cintura.

<< Per tutto il tempo che saremo qui, avremo un arma? >> Gli chiese lei.

<<Si!. Il dipartimento di giustizia ci darà due berette, con un regolare permesso >>.

Din don:
"Per il vostro comfort e sicurezza vi invitiamo a rimanere ancora seduti, con le cinture di sicurezza allacciate, fino a quando l'apposito segnale luminoso posto sopra di voi non verrà spento.
Non dimenticate di prendere con voi tutti gli oggetti personali. Aprite con cautela ogni sportello, per evitare la caduta di oggetti. Vi ricordiamo inoltre che non è consentito fumare fino all'uscita dell'aerostazione, vi ringraziamo nuovamente per aver scelto di volare con la nostra compagnia, e vi aguriamo un piacevole soggiorno o un buon rientro".

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