Capitolo 12 " Rientro al covo"
Erano stati riportati nello stesso punto di terra battuta in fondo alla valle, dove alcune ore prima gli avevano prelevati, e Guido era andato a prenderli.
Era notte fonda quando entrarono nello chalet.
Ad aspettarli c'era Cesare seduto sulla grande tavola vicino al caminetto. Sul tavolo una bottiglia di vino, la berretta e il walkie talkie, di fronte a lui Cristiano e Nicola che fumavano una sigaretta.
Entrò Raul seguito da Daniele e Guido.
<< Ciao! >> Fece Raul
<< Capo!.. Ben tornati, >> risposero.
<< Chi c'è sulla collina? >> chiese Guido.
<< Luca è sulla collina >>.
<< E Igor dov'è? >> incalzò Raul.
<< Igor se ne è andato subito dopo che siete partiti. Ha preso la moto dicendo che andava da sua sorella o una ragazza non ho capito bene, ha farflugliato qualcosa del genere. Non ho fatto tempo a fermarlo, l'ho visto sparire immediatamente. E tutto il pomeriggio che lo sto cercando, ha il cellulare staccato >>. Rispose Cristiano.
<< È un peso morto, ci affossera' tutti quel tossico, >> ribatte' Daniele.
<< L'unica cosa buona è che l'ho visto cambiare la sim poco prima di andare via >>. Disse Cristiano.
<< Quante Sim ci sono rimaste? >> domandò Guido.
<< Quindici >>
<< E telefoni nuovi? >>
<< Sette >>.
Raul poi si rivolse a Daniele.
<< Va a chiamare Luca e dagli il cambio. Vi metto al corrente di questa faccenda e poi potete dormire >>.
<< E riguardo a Igor? >> fece Cesare sdraiato sul schienale della sedia in bilico su due piedi.
<< Ci penseremo quando lo troviamo, >> rispose Raul, versandosi un bicchiere di vino.
Quando Luca arrivò, si misero tutti a sedere intorno alla tavola, tranne Raul che rimase in piedi.
<< Ragazzi!.. Ci hanno chiesto di fare un sequestro. Fra tre giorni ci diranno chi è. Ci consegneranno tutte le informazioni su di lui, abitudini, spostamenti, sicurezza ect. In sintesi, questo è quanto >>.
<< È una trappola! >> esclamò Guido senza esitare.
<< Concordo! >> ribadì Cesare, mentre gli altri lo seguirono annuendo con la testa.
<< Ci tengono in pugno purtroppo, ragazzi! >> Esclamò Raul.
<< Quelli sono capaci di arrivare qui e scendere fuori dalla porta di questo chalet con un elicottero dei carabinieri e farci fuori tutti >>.
<< Cosa stai dicendo? >>. Guido lo guardava incredulo
Nicola, Cesare, Luca e Cristiano, erano presi dallo stupore.
<< Si avete sentito bene, >> ribadi Raul
<< Questo Polacco non so chi sia, ma di certo deve avere a che fare con qualche sorta di massoneria o P2, forse entrambe le cose...Sono potenti questi vigliacchi! >>.
<< Sembra incredibile questa faccenda e puzza di trappola, >> rincalzo' Guido.
<< Ha ragione capo! >> fecero gli altri tre.
<< Anch'io lo penso. Gli ho detto che siamo solo in quattro, che quattro di noi se ne sono andati.
Se diciamo di no, dovremmo andarcene e subito.
Se siete d'accordo andiamo avanti, oppure dividiamo quello che c'è nelle borse e ognuno per la sua strada senza voltarci.
Pensateci questa notte e poi domani mi dite quello che avete deciso >>. Concluse Raul.
Si voltò e andò verso un quadro, più per ordinare un pensiero che per osservarlo: poi ritornò alla tavola e prese la traversa del schienale di una sedia con la tensione nelle braccia come nell'intento di spezzarla.
<< Credono che siamo dei galloppini. Se decidete di andare avanti, dovremo muoverci con cautela>>.
<< Io sono con te! >> Esclamò Guido.
<< Si anch'io >> risposero all'unisono gli altri.
<< Daniele mi ha già detto che lui continua >>.
<< Adesso dobbiamo riposarci, domani buttiamo giù un piano. Chi va a dare il cambio a Daniele fra tre ore e chi controlla il bosco? >>
<< Vado io >>. Rispose Guido.
<< Nel bosco ci vado io, >> disse Nicola.
<< Ok buona notte ragazzi >>.
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