il ragazzo sopravvissuto (a oikawa)
"Mattsun!!!"
"Pattumiera, sempre bello riverti"
"Mattsun!!!"
Tooru, sceso da neanche qualche minuto dal taxi con cui era arrivato, dopo aver pagato l'autista - trascinandosi dietro la sua valigia e con in braccio il suo giacchetto leggero di una qualche ultima collezione primaverile dai toni di un colore sul panna chiaro - era pimpante e più felice che mai. Aveva bussato verso le cinque alla vetrata del negozio di tatuaggi, che quel giorno aveva l'orario ridotto per via della stagione, e Issei si accorò di andargli incontro ad aprirgli, venendo prima investito in un abbraccio - anche se la loro differenza d'altezza era notevole - e poi gli venne recapitato uno scappellotto in testa quando provò per l'ennesima volta a prendere per il culo Oikawa. Akira sembrava quasi nascondersi dietro la figura di Daisho, che era rimasto qualche metro più a dietro di Matsukawa - pareva un bimbo timido con la sua mamma.
Suguru era affiancato da Terushima, sorridente e molto preso dal sorprendente carattere euforico e travolgente di Oikawa, e non solo quello - certo che rivederlo dopo ben quattro anni faceva la sua strana impressione, eh - e diede una piccola spallata a Daisho, un paio di centimetri più basso anche se più grande in età, quando notò il collega dalla frangia scura guardarlo di sottecchi con aria critica.
"Oh, Yuji, sempre un piacere rivederti"
Finalmente Tooru smise di assillare Issei - grazie signore - e si diresse verso il resto del personale presente per presentarsi decentemente.
"Il piacere è tutto mio"
Gli fece disinvolto il finto biondo, facendogli l'occhiolino. Per mettere in chiaro una cosa, Terushima non era del tutto gay come di solito la gente credeva, insomma gli era capitato di ritrovarsi sia con ragazzi sia con ragazze occasionalmente più belli di lui e personalmente ne andava piuttostso fiero. Col cavolo che avrebbe perso un'occasione del genere per flirtare con Tooru, insomma si conoscevano da ragazzi ma qui era tutt'altra storia. Purtroppo - senza mai smettere di sorridere gentilmente - Oikawa sospirò leggermente e fece finta di non aver visto l'orrenda prova di ruffianaggine.
"Vorrei soltanto fermarti un secondo shinkansen che non sei altro - cringe - ma per tua informazione, Yuji, ho già un ragazzo"
E detto questo si girò completamente da un'altra parte, lasciandolo come un pesce rosso a bocca aperta, e prese interesse per Kunimi, che aveva cercato di scappare della porta anteriore del negozio. Terushima era rimasto come un ebete a fissare il vuoto - stava per piangere? probabile - mentre Suguru e Issei si erano messi a ridere così forte che si stavano aiutando a vicenda per non cadere per terra e spasimare nell'ilarità più totale. Era stata la cosa più esilarante mai successa a negozio... beh quasi la più divertente, ma quella è un'altra storia. Suguru stava lì lì per affogarsi dalle risate.
"E-emm, si, s-sono il più giovane..."
"Uh, con quel bel faccino che ti ritrovi dovrai essere quello con più ammiratrici qui, mmm?"
Oikawa, accortosi del ragazzino dal caschetto scuro in fuga da un qualsiasi contatto visivo, oramai aveva quasi intrappolato il povero Akira al muro, dopo averlo fatto involontariamente arretrare per la troppa energia con cui lo stava trattando. Si sà, Tooru era da sempre stato troppo estroverso - beato lui, io mi vergogno anche solo di esistere.
"E-emm..."
Dio, perché a me??
"Tooru, basta molestare nostro figlio"
Intervennero, quando ebbero smesso di ridere, Matsukawa e Daisho, quest'ultimo portandosi verso di sè il minore dal caschetto moro. Troppe volte si erano già ritrovati a dover aiutare il disastro sociale qual'era Kunimi... dovrebbero dare una mano anche a me...
"Ah, tu devi essere Daisho-kun; Mattsun parla spesso di te"
I suoi occhi castani pieni di felicità e brio si puntarono sull'espressione sollevata di Suguru, che era riuscito a non far impanicare troppo il diciottenne di turno.
"In persona"
Gli fece un gesto di saluto, né troppo scontroso né troppo amichevole - non aveva mai conosciuto di persona il famoso migliore amico di Issei. Ricordiamoci sempre che Terushima stava ancora in piedi nel mezzo della stanza, traumatizzato, a fissare per terra. Miglior momento della sua vita, insomma. Tooru, dopo avergli stretto la mano, riprese parola per fare un po' di conversazione.
"Ho visto all'entrata un giacchetto estivo della Juun.J, è tuo vero??"
A tratti pareva una ragazzina su di giri, pensò l'altro.
"Em, sì, ma come hai fatto a-"
"Beh, vedo che qui sei l'unico vestito decentemente, quindi era logico fosse tuo"
Commentò, squadrando dall'alto verso il basso l'outfit semplice ma moderno del minore.
"Oh, grazie..."
"Ma dimmi, costano tantissimo i giubbotti di quel brand e quello che hai tu è uno delle ultime collezioni - l'occhio impiccione e esperto di Oikawa non lascia scampo - sei veramente fortunato ad essere riuscito a comprarne uno..."
Tooru fece un piccolo broncio, guardando poco sopra la testa di Daisho, come se stesse dando la colpa al suo portafogli.
"O-oh, beh, in effetti-"
"Magari dopo mi consigli un sito decente; quando vado a fare shopping online sembro una calamita per truffe"
"Beh, in realtà-"
"Oi!! Voi due, smettetela di parlare di marche coreane per l'amor del cielo"
Issei, andato a consolare Terushima, strillò, salvando Daisho dalla situazione soffocante in cui si trovava.
"Shush, tu che ne sai di moda, è un miracolo che Daisho-kun sia ancora vivo e vegeto dopo aver visto gli stracci che indossate voi"
Gli rise in faccia Tooru, che però smise di fare domande sul cappotto beige all'entrata del negozio, per tornare a commentare qualsiasi altra cosa a vista d'occhio.
Grazie era quello che diceva lo sguardo di Suguru, indirizzato a Matsukawa, che a sua volta gli fece un cenno con la testa, tranquillo. Issei sapeva bene cosa ricordassero e significassero quel genere di conversazioni per Daisho, anche se semplici quali parevano.
Vedete, non era che Daisho avesse problemi di soldi, anzi, lui poteva permettersi certi lussi di tanto in tanto, non c'era mai stato un caso in cui non si fosse trattato bene... però parlare di come riusciva a comprarsi certi capi d'abbigliamento, o in generale oggetti costosi, gli faceva ricordare della famiglia viziata che aveva a casa... una famiglia non proprio accogliente ma comunque benestante. Da piccolo era sempre stato quello con il bollino in fronte di principino perfettino; insomma i quartieri in cui viveva erano per la maggior parte abitati da gente, economicamente parlando, invidiosa di quel piccolo spicchio di ville nella periferia della piccola cittadina. Mai una volta aveva trovato qualcuno che ci tenesse a lui senza condizioni o pregiudizi a causa della sua condizione familiare e finanziaria...
Lo schiamazzo che stava procurando Terushima in quel momento, che si era risvegliato dal suo stato di trance, lo fece riprendere e così decise di distrarsi un po' dai pensieri e dalle preoccupazioni, che fino a quel momento della giornata non aveva preso minimamente in considerazione come suo solito, e riscacciò i suoi vecchi demoni sotto il letto. Così si rimise in gioco con una battuta abbastanza offensiva nei confronti della sua vittima preferita - chi? ma ovviamente il biondino, che domande - e recuperò il colorito sul suo viso, che si era impallidito esponenzialmente qualche secondo prima.
𖧷︎ 𖧷︎ 𖧷︎
Dopo la chiusura del negozio, Daisho e Kunimi li salutarono per andare in diverse direzioni, entrambi a quanto pare per un appuntamento importante - tenete ben a mente questa cosa, potrebbe tornarci utile più avanti... mi sembro topolino...
Issei, quando Suguru si girò completamente per incamminarsi verso la sua auto, che stava molto più avanti sul marciapiede, notò con la coda dell'occhio la faccia imbruttita di un certo Terushima. Ora, o ce l'aveva ancora con il collega moro perchè aveva sbagliato a menzionare la mossa di Jonathan Joestar da quando quella mattina era entrato in laboratorio o gli era caduta una ciglia nell'occhio e stava strizzando gli occhi per non fare ulteriormente la figura del pirla con Oikawa. Oppure entrambe chi lo sa. Bah, cavoli suoi.
Oikawa si lamentò - che novità - con Matsukawa del fatto che non avesse portato la macchina e che in quel momento sarebbero dovuti andare a casa sua a piedi.
"Ce l'hai o no la patente??"
"Ovvio, dislessico"
"Allora usala!!!"
Già, Tooru era proprio un ombrello in culo a volte - mi correggo, sempre.
Arrivati a un bivio lungo la strada di ritorno, anche Yuji fece i suoi saluti alla coppia di migliori amici - non si direbbe - e con una mano in tasca ai pantaloni a bracalone e con l'altra che faceva girare le chiavi di casa sull'indice, se ne andò canticchiando l'ending di panthom blood, un classico - ok scusatemi la smetto di inserire jojo per oggi... o forse no-
"...c'è da dire che negli aeroporti, quando deve passare per il checkin, devono suonare tutti gli allarmi di sicurezza anti metalli per quanti i piercing che ha addosso"
Disse d'un tratto Tooru, facendo ridere sonoramente Issei e facendogli scordare dell'espressione pensierosa di prima che si era dipinta sulla faccia del collega biondo.
"Domanda poco intelligente ma curiosa: ma tuo fratello non lo hai neanche salutato?"
"Uff, ci vediamo tutti i giorni e ci siamo scritti quando stavo in macchina - intanto riafferrò meglio il manico lungo della valigia, che stava facendo piuttosto baccano sul percorso leggermente sfaldato del marciapiede - mi ha detto che ci saremmo visti a casa dei nonni sta sera, quindi non mi sono nemmeno preoccupato di andargli a dare fastidio"
"Oh, vedo che stai incominciando a essere coscente del fatto che tu sia una completa rottura di palle-"
"Oiii!!!"
Tooru diede un sonoro schiaffo sul bicipite esposto di Issei, che mezzo bestemmiò per quanto gli diventò rosso il punto abusato. Ma perché non tengo la felpa addosso quando serve???
Così, tra insulti e aneddoti degli ultimi mesi in cui non si erano visti, arrivarono nella loro via e si affrettarono di fronte alle rispettive case.
"Dove vai?"
Tooru gli abbaiò contro quando Matsukawa girò i tacchi verso il suo giardino anteriore, senza nemmeno salutarlo.
"Emm, a casa mia? Hai presente, il posto in cui dormo-"
"No no no, sta sera stai da noi, almeno per cena"
Il maggiore, senza preavviso, lo prese per il braccio e se lo trascinò dietro - faceva palestra o cosa?? Issei era sicuro di pesare minimo il doppio del bruno - e se lo portò dietro fino al pianerottolo di casa Oikawa. Matsukawa, mentre attraversavano il cortile di fronte, stava cercando con lo sguardo una bella finestra al piano inferiore da dove poter scappare dopo. Arrivati dinnanzi alla ben levigata porta d'ingresso, Tooru, tutto contento, suonò per due volte il campanello e si sistemò una ciocca di capelli dietro un orecchio. Intanto Issei stava cercando di calmarsi, insomma era venuto svariate volte a casa dei vecchi coniugi, erano come i nonni che non aveva mai avuto per lui e spesso e volentieri la signora Oikawa gli portava una torta di mele nei weekend. Non c'era nessun motivo per essere nervosi o voler picchiare il proprio migliore amico che lo aveva praticamente obbligato a rimanere per la cena a casa dei parenti.
Eppure quando quei passi leggeri - che prima o poi gli sarebbero risuonati familiari - si poterono sentire echeggiare dall'interno mentre scendevano le scale di casa per andare ad aprire la porta, il suo nervosismo salì ulteriormente. Calmati Issei, cristo dio, non siamo mica in un horror di categoria Z-
Quando l'uscio si aprì con un leggero scatto di maniglia, dovette trattenersi per non svenire per terra.
Ah... ecco il particolare che mi sfuggiva.
Si diede uno schiaffo mentale quando capì chi fosse la figura sull'entrata della piccola villetta.
Un paio di iridi verde chiaro, un discreto color salvia abbastanza scuro, quasi grigiognolo, si puntarono prima sulla persona di Tooru - quello più avanti fra la coppia di amici - per poi sfrecciare, sta volta più confusi di prima, verso gli occhi di Issei. E se il suo sguardo non era fantastico... cos'altro poteva esserlo?
Era il ragazzo di quella mattina, identico in molti particolari alla misteriosa persona che aveva visto prendere una bici scolorita alle prime luci dell'alba. Gli era sembrato carino da lontano ma ora che se lo era ritrovato davanti, beh, gli incominciò seriamente a salire il gay panic. Non sapeva il perché e sinceramente non gli interessava più di tanto ma il nuovo viso che gli si era presentato di fronte emanava un'aura particolare, qualcosa di sconosciuto ma sicuro al contempo, qualcosa di molto gradevole che risiedeva indisturbato fino a quel momento nell'ultimo angolino della mente spensierata del povero tatuatore qual'era. Probabilmente questo famigerato fratellastro era più che alterato nel dover vedere una presenza a lui anonima presentarsi sull'uscio di casa propria, insomma aveva un'espressione al quanto stizzita e sorpresa, glielo si poteva vedere da kilometri di distanza che era particolarmente irritato... ma Issei pensava fosse carino anche con le sottili sopracciglia aggrottate e il broncio stampato sulle labbra. Oh cazzo, se mi viene un durello giuro che smadonno. Situazioni simili, a suo discapito, le conosceva bene e ci era passato molte volte, ad esempio quando il venerdì sera accettava di andare in discoteca con il gruppo di decerebrati che si ritrovava come amici. La voce di un certo Bokuto gli risuonò un'attimo in testa, mentre era occupato in una delle sue tante agonanti parlate in cui descriveva di come la sera prima era riuscito a portarsi a letto il ragazzo più figo sulla pista da ballo. Però lo sguardo annoiato e color salvia che lo stava praticamente scannerizzando da cima a fondo era tutto un'altro paio di maniche; non ne aveva visti mai di così intriganti. Quel momento tanto sottile quanto stranamente magico che stava prendendo forma in quei secondi, un'intesa a prima vista che pareva ad entrambi i partiti troppo naturale per essere verosimile, venne puntualmente interrotto dall'irefrenatezza di Tooru nel buttarsi a capofitto ad abbracciare il fratello.
"Makki!!!!"
"Oi-"
Il minore non fece in tempo a pararsi con le mani che il bruno lo aveva già sopraffatto, stritolandolo in una presa spacca ossa. Issei sapeva come ci si sentiva quando Oikawa ti abbracciava e nel frattempo era su di giri... o morivi sul colpo o diventavi reduce di guerra.
"Quanto sono felice di rivederti!!"
"Rincoglio- mi stai- strozzando-"
La faccia del ragazzo dai capelli tinti esprimeva la sensazione che di solito si colloca fra il dolore più totale e la voglia di ammazzare qualcuno.
"Upps~ ahahaha, sono solo tanto tanto felice di rivederti~"
"Io no"
Makki, o come lo chiamava Tooru, si staccò dal maggiore, stirandosi il cardigan che aveva addosso, che si era stropicciato e sbusato a causa dell'abbraccio.
Si sistemò un capello fuori posto, anche se non li aveva troppo lunghi, e si mise a braccia conserte, mentre cambiava di tanto in tanto la gamba d'appoggio.
Issei capì di essere ancora una volta fissato solo quando anche Oikawa, intercettando lo sguardo del fratello, si girò a guardarlo.
"Oh, lui è Mattsun, hai presente? Il tipo del negozio di tatuaggi di cui ti ho parlato"
Tooru diede una pacca troppo forte sulla schiena di Matsukawa - che dovette trattenersi per non ridargli indietro uno schiaffo di fronte al fratello - e cercò di farlo venire un po' più avanti, per fare conoscenza. Ma il viso di Makki rimase più che altro diffidente.
"Em, già, ah e se per caso ti ha detto qualcosa di stupido su di me - adesso faceva finta che Tooru non fosse lì con loro - è lui quello che si ficcava i pastelli nel naso al liceo-"
"Hey!!"
Oikawa diede un'altro schiaffo a Mattsun - quante cazzo di contusioni voleva procurargli sto qui?? - e di tutta risposta Issei gli scoccò un'occhiataccia sorniona.
Makki, per la prima volta da quando si erano presentati sul loro portico, abbassò di poco la guardia e sollevò invece un angolo della bocca in quello che doveva sembrare o che effettivamente era un sorrisetto divertito.
"Piacere di conoscerti Mattsun"
"Il piacere è tutto mio Makki"
Entrambi si scambiarono un segno col capo e Oikawa potè sentire l'ilarità che ci misero nel pronunciare i soprannomi che gli aveva affibbiato lui stesso.
"Va bene, entrate, si sta facendo buio, anche se preferirei di gran lunga che Tooru rimanesse qui a morire di ipotermia..."
Il rosa si fece da parte per lasciar passare Oikawa, con la sua valigia, e Issei, con le sue ansie. Questa sarà una lunga serata.
"Makkiiii!! Perché sei arrabbiato con me??"
"Mmm, vediamo un po'- fece finta di fare mente locale fra i suoi pensieri mentre richiudeva la porta dell'ingresso dietro di loro, accogliendoli nel corridoio principale della casa, che aveva subito a sinistra un enorme entrata per il salotto - credo che sia tutta colpa di quella volta in cui ti ho conosciuto"
"Basta bullizzarmi!!"
Oikawa lasciò a sé stessa la sua valigia - che per poco non si sbilanciò - e imbruttito fece un gesto generale verso gli altri due, che adesso stavano in piedi a meno di un metro uno di fianco a l'altro, in modo adirato. Il bruno sbuffò sonoramente quando Makki gli fece un segno della pace con la mano destra e Mattsun un terzo dito con la sinistra.
"Voi due avete più cose in comune di quanto immaginassi"
Borbottò mentre scattava stizzito oltre l'uscio della sala, che comunicava direttamente con la cucina.
Makki fece spallucce e seguì a ruota il fratello maggiore, come se ci fosse abituato, e Mattsun si limitò a scuotere la testa e a compatire la situazione di mezza esasperazione del rosa che gli camminava davanti.
an: cosa ho fatto negli ultimi due giorni: leggere cmbyn in inglese, ascoltare take on me col flauto in loop prk i dunk meme non muoiono mai quanto la mia voglia di vivere e poi sono rimasta fino alle 4 di mattina a guardare jojo,,,mi dicono che dovrei farmi più amici ma sono asociale quindi grazie ma no, preferisco ritornare a cantare op di naruto mangiando spaghetti scrudi,,,....ok l'unica cosa che non è totalmente vera qui è che jojo in realtà lo guardo fino alle 5 di mattina ;)),,,scherzi e minchiate a parte sono fomentata per il semplice motivo che UOOOO MAKKI CIAOO è vivo unbelievable,,,letto con la voce di davie 504 ma shush,,,scusate per il cringe e per l'orrenda stesura di questo cap, wattpad me lo ha quasi eliminato e ho urlato fin troppo cercando di non sbattera la testa contro il muro per la disperazione,,,spero che almeno vi siate fatti due risate sulla ghettizzazione di teruteru rip,,,come sempre mi scuso per eventuali errori di battitura,,,
-glo
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